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    Strefezza trascina il Como al 2° posto, Brescia sconfitto

    COMO – Nell’anticipo del 24° turno del campionato di Serie B, il Como si impone di misura sul Brescia e conquista il secondo posto in classifica scavalcando la Cremonese e portandosi a -3 dal Parma capolista. Notte magica per gli uomini di Fabregas e Roberts che con la rete decisiva di Strefezza al 7′ del primo tempo riesce a superare la formazione di Maran che nel finale sciupa la grande chance per strappare un prezioso punto in chiave playoff.
    Serie B, la classifica
    Como-Brescia, la partita
    Al 7′ Curto trova il filtrante per Strefezza, il numero 21 entra in area e da posizione defilata calcia in porta con la deviaazione di Mangraviti che beffa Andrenacci. Scatenato l’ex Lecce, ma le Rondinelle non ci stanno e prova a rispondere con Borrelli prima e con Olzer poi che a Semper battuto trova solo la traversa. All’intervallo il vantaggio dei padroni di casa resiste e ad inizio ripresa arriva anche il raddoppio con Gabrielloni, ma il Var annulla. Poco più avanti segna anche Goldaniga, anche questa volta la rete è annullata. Sventato il doppio pericolo il Brescia prova a tornare in avanti per acciuffare il pareggio e a 5′ accade di tutto: prima Bianchi tira una sassata improvvisa che Semper riesce a respingere, poi Borrelli di destro dal limite colpisce il palo, con la sfera che attraversa la porta ma che non supera la linea. Termina 1-0 e può partire la festa del Como secondo in classifica almeno per una notte. LEGGI TUTTO

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    Como-Brescia, un derby cruciale

    TORINO – La 24ª giornata di Serie B si apre stasera, fischio d’inizio alle 20.30, con uno dei tanti derby lombardi della B, Como-Brescia. Riduttivo definirla una sfida da playoff. Vincendolo, i lariani conquisterebbero, almeno per una notte, la zona promozione diretta, scalzando dal 2° posto la Cremonese che verrebbe sopravanzata di una lunghezza. Il Brescia invece, con 3 punti, almeno per un giorno si troverebbe in settima posizione, con gli stessi punti del Catanzaro e, più in generale, le rondinelle metterebbero pressione alle non poche squadre che possono ambire agli ultimi due-tre posti della griglia playoff. Sulla carta, parrebbe favorito il Como, reduce da un grande mercato di riparazione che ha portato i lariani, in teoria, sul livello tecnico delle più forti. Ma il Brescia, da quando è guidato da Maran, dimostra di essere una delle squadre più organizzate della B e va guardato con molto rispetto, non parte certo battuto anzi, mai dimenticare che nei derby, spesso chi parte sfavorito poi se lo aggiudica. Dei tanti acquisti fatti a gennaio dal Como, basta citarne uno, l’attaccante italo-brasiliano Gabriel Strefezza, 26 anni, acquistato dal Lecce per 5 milioni, l’affare più oneroso fatto nell’intera stagione della B. Strefezza che al suo esordio coi lariani a Terni ha deciso la partita con un gran gol dei suoi, è tornato in B, insomma, come quando l’aveva lasciata nel 2022, quando in avanti con Coda, il bomber simbolo della B, nel Lecce era uno spettacolo vederlo giocare. Ma anche il Brescia è reduce da una vittoria convincente, un 2-0 che ha formalmente aperto la crisi del Cittadella che al Rigamonti ha incassato la terza sconfitta di fila. Risultato chiave per il Brescia che dà linfa nella corsa per un piazzamento ai playoff, prendendo tre punti a una diretta concorrente che se continua di questo passo, rischia di non farli. Il Brescia invece, non va dimenticato che non è molto dissimile dalla squadra che nella scorsa stagione retrocedette in C dopo i playout col Cosenza e che è stato riammesso in B soltanto per l’esclusione dal professionismo della Reggina. E che a inizio stagione, sotto la guida di Gastaldello, a un certo punto sembrava potesse ripetere la scorsa complicata annata. E qui sta la grandezza del lavoro di Maran che ha portato una squadra poco accreditata su livelli difficilmente immaginabili prima del suo avvento. Ed è una bella rivincita anche per lo stesso Maran, una gran risposta la sua a chi lo dava già sul viale del tramonto dopo le sue precedenti fallimentari esperienze per Genoa e Pisa. Ma anche il lavoro del gallese Roberts – Fabregas, che deve conseguire il patentino, è rimasto nello staff – va visto con molto rispetto. A parte Strefezza, subito titolatissimo, gli altri nuovi arrivati vengono inseriti con gradualità: gli interessanti Braunoder, Ballet e Nsame a Terni sono subentrati a partita in corso, Gioacchini e Fumagalli sono rimasti in panchina. Di certo c’è che Roberts adesso dispone di una rosa sulla carta molto più competitiva, con la quale il Como può aggiudicarsi la volata per la A diretta perché adesso potrebbe disporre di almeno 18 titolari teorici. Ma stasera resta un derby. E per definizione può succedere di tutto. Come accadde all’andata, il 16 dicembre, quando il Brescia s’impose 2-0 (reti di Borrelli e Moncini nella ripresa), infliggendo a Fabregas l’unica sconfitta del suo breve mandato. LEGGI TUTTO

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    Parma-Venezia: chi scatta verso la A?

    TORINO –  Dopo l’anticipo di ieri (Palermo-Bari 3-0), la 23ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 partite, 5 alle 14, 3 alle 16.15. Il clou è Parma-Venezia (ore 14), cioé prima contro seconda, separate da 4 punti. Che Parma sarà, viene soprattutto da chiedersi: quello che finora ha primeggiato il campionato (ma senza andare mai veramente in fuga) o quello che una settimana fa veniva travolto a Modena (3-0), sconfitta che mette per la prima volta le avversarie nelle condizioni di insidiare la capolista di Pecchia? All’andata il Venezia s’impose 3-2, fu il primo ko in campionato degli emiliani (3 in tutto), dunque lagunari avanti negli scontri diretti e se ci restano anche dopo questa sfida, il Venezia sarebbe sopra al Parma in caso di chiusura della stagione a pari punti, ipotesi che in questa B incertissima non va certo scartata. Entrambe al mercato di riparazione si sono mosse poco o nulla: il Parma non aveva bisogno di niente e ha preservato tutti i suoi gioielli, liberandosi di Inglese, da tempo un separato in casa e ceduto al Lecco; il Venezia nelle ultime ore ha dato Johnsen alla rivale Cremonese, che ha gli stessi punti dei lagunari: è vero che il norvegese è un’ala talentuosa ma altalenante, però quando è in giornata fa la differenza, il rischio che il club di Niederauer abbia rinforzato in maniera significativa quello di Arvedi, c’è, lo ha fatto notare anche l’allenatore Vanoli alla vigilia, non nascondendo un certo disappunto. Però, rispetto al Parma, il Venezia viene da una vittoria, quella di 7 giorni fa in Laguna sulla Ternana, che ha riportato la squadra di Vanoli in zona A diretta, archiviando, forse, una fase in cui la squadra aveva perso qualche colpo. Spettatrice interessata della sfida è ovviamente la Cremonese che, alle 16.15, sarà di scena a Lecco, squadra finita sul fondo della classifica (con Spezia e Feralpisalò) dopo aver sempre perso nelle tre uscite del 2024 (la panchina di Bonazzoli in settimana ha tremato, coi grigiorossi patron Di Nunno potrebbe tirare le somme su di lui che era subentrato a Foschi). La Cremonese invece, va come un treno: non è in testa perché eredita l’inizio di stagione povero di punti vissuto con Ballardini ma dall’arrivo di Stroppa ha totalizzato 35 punti in 17 giornate, passo da A diretta. Sempre alle 16.15, il Como, quarto a -2 da Venezia e Cremonese e a -6 dal Parma, è di scena in casa della Ternana. I lariani sono quelli che si sono mossi di più al mercato di riparazione con 4-5 innesti teoricamente di livello (ma a digiuno del calcio italiano) che dovrebbero portare la squadra di Roberts sul livello delle più forti. Un po’ preoccupante però, il ko interno subito sabato scorso dall’Ascoli: è vero che la sconfitta è maturata in inferiorità numerica dopo il rosso a Odenthal ma in undici contro undici i lariani faticavano a trovare sbocchi. E dall’altra parte ci sarà una Ternana che, nonostante il ko di Venezia, ha dimostrato di poter lottare per la salvezza dall’arrivo di Breda in panchina. Alle 14, c’è una sfida chiave per i playoff, Brescia-Cittadella: lombardi che dopo la sconfitta con la Cremonese hanno perso l’8° posto, veneti che vengono da 2 ko di fila che hanno portato qualche dubbio sul fatto che il Citta possa restare in zona playoff (ora è sesto con 7 punti di margine sul Brescia). Sempre alle 14, il Catanzaro settimo in classifica sarà di scena al Picco contro uno Spezia disperato ma reduce dalla vittoria di Pisa in cui i liguri, con un Verde monumentale, hanno dimostrato di potersi ancora salvare mentre i calabresi spesso hanno molti problemi in trasferta. Curiosità anche per il Modena, reduce dal 3-0 sul Parma che ha riportato i canarini in zona playoff: alle 16.15 saranno di scena a Marassi contro una Samp che con la vittoria di Cittadella è tornata a respirare, dovesse battere anche il Modena (già superato 2-0 nell’andata al Braglia), la squadra di Pirlo farebbe ancora in tempo a coltivare la speranza playoff. Last but not least due gare alle 14 di un certo spessore: Cosenza-Pisa (calabresi reduci da due vittorie di fila e 4 punti dalla zona playoff; toscani che dopo il ko con lo Spezia distano 4 lunghezze da playoff e playout, Aquilani non ha ancora conquistato la piazza, anzi). Reggiana-Feralpisalò (entrambe in salute, hanno fatto 5 e 6 punti nel 2024, Nesta con gli emiliani può segretamente coltivare qualche ambizione playoff dopo il successo di Bari ottenuto con una squadra rimaneggiata, gardesani reduci da due vittorie di fila che hanno portato profumo di salvezza). Il turno si chiude domani, fischio d’inizio alle 16.15, col posticipo Ascoli-Sudtirol. LEGGI TUTTO

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    Nesta sfida Pirlo in Reggiana-Sampdoria

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri sera (Spezia-Bari 1-0), la 17ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 gare. Grande attesa a Reggio Emilia per Reggiana-Sampdoria, cioé la sfida in panchina fra due Campioni del Mondo 2006, Alessandro Nesta nei granata, Pirlo nei blucerchiati, fra i due c’è una grande amicizia fuori dal campo. E’ una gara verità per entrambi. La Reggiana di Nesta ha un solo punto di vantaggio sulla zona playout e non vince dal 26 ottobre, 11ª giornata, 0-3 a Piacenza alla Feralpisalò. Dopo Nesta ha collezionato soltanto tre pari e due ko. L’ex difensore gode della fiducia della società e della squadra. Tuttavia, un’altra prova non convincente potrebbe aprire una discussione sulla sua panchina anche se certe somme, non solo alla Reggiana, si tireranno dopo Santo Stefano quando andrà in archivio il girone d’andata e inizierà la sosta invernale. Ma è una gara cruciale anche per Pirlo. La sua Samp viene dalla convincente vittoria sul Lecco però nell’ultima trasferta c’era stato il blackout di Brescia, il bis va evitato se si vuole provare a inseguire i playoff che oggi distano 6 punti, in caso di capitombolo la classifica potrebbe farsi nuovamente pesante, visto che oggi i playout distano tre lunghezze. Per la capolista Parma, reduce dal 3-3 strappato in extremis domenica scorsa al Tardini contro il Palermo, test a Cosenza, partita che può decidere il futuro del tecnico dei calabresi, Caserta. Il Venezia secondo, a -1 dal Parma, riceve il Sudtirol ancora guidato dal traghettatore Valente con gli altoatesini che hanno raccolto un solo punto nelle ultime 5 uscite mentre i lagunari di Vanoli devono riscattare il ko di una settimana fa a Cremona e vincere per tenere a bada il Como terzo, impegnato in un complicato derby lombardo a Brescia. Fabregas, chiamato sulla panchina dei lariani in sostituzione di Longo per portare un’impronta più “giochista”, sta facendo tanti punti, 10 sui 12 a disposizione con lo spagnolo alla guida. Il Catanzaro, quarto in classifica, ha una trasferta da prendere con le pinze in casa dell’Ascoli dove Castori, un punto nelle sue tre uscite, non riesce a risollevare i marchigiani, mentre i calabresi di Vivarini inseguono la quarta vittoria di fila. Dopo aver battuto sabato scorso il Venezia, la Cremonese di Stroppa, che con quella vittoria ha riaperto la corsa ai primi due posti che valgono la A diretta, non può fallire la trasferta di Piacenza, campo della Feralpisalò, ultima in classifica dove continuano le riflessioni sul tecnico Zaffaroroni che sta andando anche peggio di Vecchi, non si esclude il suo ritorno. Il Modena di Bianco, in zona playoff al 7° posto, riceve il Cittadella di Gorini, avanti di due punti e reduce da 5 vittorie di fila, risultato che i veneti non conseguivano dal 2017, autentico spareggio per la conquista dei playoff anche se non era detto a inizio stagione che entrambe potessero lottare per questo traguardo. Il Palermo di Corini invece, dopo il 3-3 di Parma, prova a riconquistare il pubblico del Barbera contro il Pisa di Aquilani. Entrambi gli allenatori sono al di sotto delle aspettative, guai a perderla, soprattutto per Aquilani, visto che il Pisa ha solo due punti di margine sui playout mentre il Palermo a -8 dalla A diretta, per ora deve accontentarsi di consolidarsi in zona playoff, visto che oggi occupa l’ultimo posto utile, l’ottavo. Il turno si chiude domani con Lecco-Ternana. LEGGI TUTTO

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    Samp: a Brescia l’esame di maturità

    TORINO – La 15ª giornata di B si chiude oggi con tre gare, fischio d’inizio alle 16.15. Esame di maturità per la Sampdoria, impegnata in una trasferta-verità in casa del Brescia, da due partite sotto la guida di Maran. Pirlo torna a casa sua, l’ultima volta fu col Milan nel 2011, oggi però è squalificato e in panchina va il vice Baronio, un altro dei 7 bresciani presenti in tutto nella truppa sampdoriana. I blucerchiati vengono da tre vittorie di fila, quattro nelle ultime cinque partite, passo d’alta quota, che permette di mettere nel mirino la zona playoff, dimenticando gli incubi di classifica che si sono vissuti a inizio stagione. Il futuro della SamPirlo è assolutamente impronosticabile, può accadere di tutto: ha dimostrato, anche a se stessa, di essere una delle forze della B mentre se in questo mese arriveranno novità societarie, con ingressi importanti nel capitale del club, ci sarebbe la possibilità di fare un mercato di livello alla finestra di gennaio, da permettere il miglior piazzamento possibile ai playoff che anche nella precedente esperienza in B, nel 2012 con Iachini, furono acciuffati in extremis, prima di vincerli. Ma attenzione al Brescia che dà qualche segnale di risveglio, pur restando in una situazione difficile: Maran ha ereditato una squadra che con Gastaldello era in picchiata (5 ko di fila, compreso quello col traghettatore Belingheri) e sta provando a raddrizzarla, confortanti i punticini conquistati a Pisa nell’esordio e contro il Sudtirol. (a Bolzano in inferiorità numerica per un tempo), con la squadra tutto sommato in crescendo. Oggi prima panchina in trasferta per Cesc Fabregas, il suo Como è impegnato in casa del Sudtirol, dopo aver conquistato 4 punti nelle due precedenti uscite dei lariani sotto la sua guida: vittoria per 2-1 (maturata nel recupero e in superiorità numerica) sulla Feralpisalò ultima, 0-0 nel derby del Lario col Lecco, recupero della 3ª giornata, disputatosi martedì. Certo, ci vuole tempo per capire se la stella iberica diventerà un grande allenatore. Nel frattempo però, maggior sportività e obiettività nell’analisi post gara, non guasterebbe. Dopo il pari col Lecco, Fabregas ha parlato di vittoria mancata, quando le occasioni per vincere la gara erano state tutte degli avversari, parole da cui hanno preso le distanze anche tifosi del Como che continuano ad avere riserve (e non solo loro) sull’esonero di Longo, defenestrato dopo la vittoria di Ascoli e con la squadra potenzialmente terza in classifica. Oggi Fabregas si misurerà con il Sudtirol di Bisoli che tanto bene non se la passa: non vince da quattro gare nella quali ha conquistato un solo punto, quello di martedì in casa col Brescia, perdere colpi anche oggi vorrebbe dire per gli altoatesini veder tramontare la possibilità di replicare la scorsa formidabile annata, chiusa in semifinale playoff, per questa stagione resterebbe da preoccuparsi di mettere in sicurezza il campionato. Intrigante anche Lecco-Bari. I blucelesti, dopo l’ottimo derby disputato a Como, confermano di avere tutti i mezzi per lottare per la salvezza, certezza che non c’era prima dell’avvento di Bonazzoli. Per il Bari invece, c’è da capire se con Marino in panchina si è imboccato la strada giusta. Prima di cedere 0-3 dal Venezia capolista nell’ultimo turno, col tecnico di Marsala la squadra aveva messo assieme 8 punti in 4 gare e sentiva aria da playoff, ammesso e non concesso che questo Bari abbia i mezzi per conquistarli, vista anche la folta e qualificata concorrenza. LEGGI TUTTO

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    Recuperi Serie B: Como-Lecco derby senza gol, Sudtirol-Brescia 1-1

    Il derby del Lario tra il Como di Fabregas e il Lecco di Bonazzoli è finito 0-0. Il recupero della terza giornata di Serie B non ha regalato grandi emozioni permettendo ai padronidi casa di agganciare la Cremonese al terzo posto in classifica e agli ospiti di fare altrettanto con l’Ascoli al quintultimo posto, portandosi a due lunghezze dalla zona salvezza diretta.
    Sudtirol, non bastano un gol e un tempo con uomo in più: 1-1 col Brescia
    Tait, in gol al 7′, ha invece illuso il Sudtirol contro il Brescia. Niente ritorno alla vittoria dopo tre giornate. Un gol del capitano degli altoatesini ha mandato i bolzanini al riposo avanti di un gol e quando Olzer è stato espulso per somma di ammonizioni al 47′ del primo tempo il destino degli uomini di Maran sembrava ormai definitivamente segnato. Ci ha pensato, però, Borelli a regalare il secondo pari di fila alle rondinelle firmando la rete del pari al 79′. Maran, subentrato all’esonerato Gastaldello, si è confermato così imbattuto. LEGGI TUTTO

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    Lundorf: “Cara Juve, io e il Como sogniamo la Champions”

    In estate la notizia aveva sorpreso un po’ tutti: erano passati solo sei mesi da quando Matilde Lundorf, difensore danese classe 1999, aveva lasciato la Juventus per concludere la stagione al Koge ed ecco l’annuncio. Direttamente dalle rive del lago di Como. Dove l’ex bianconera è diventata un punto di riferimento per l’ambizioso gruppo del tecnico Bruzzano, rivelazione di questo inizio di stagione: una proposta che lei, divertente e spigliata anche grazie a un inglese di qualità, ha accettato di buon grado, attratta dall’Italia sì per il calcio. Ma non solo…

    Matilde Lundorf, che cosa l’ha conquistata subito dell’ambiente Como?

    «Per me è stata una fortuna arrivare qui, dove esiste un perfetto equilibrio tra la professionalità e il divertimento: due elementi che convivono e che rendono l’ambiente davvero ideale».

    Siete la rivelazione di questo inizio campionato: qual è il vostro punto di forza?

    «L’impatto sul campionato è stato molto buono e credo che possiamo continuare così: il punto di forza è l’unione del gruppo, combattiamo l’una per l’altra, ci aiutiamo e sappiamo che solo lavorando insieme possiamo raggiungere determinati risultati».

    Per il tecnico Bruzzano lei è inamovibile in difesa: quanto vale questo in termini di fiducia?

    «Mi dà grande motivazione e mi spinge ad assumermi sempre maggiori responsabilità: ho davvero bisogno di essere un esempio positivo anche perché questo mi sta aiutando a crescere molto».

    Oggi affronta la Juventus, dove ha giocato nel recente passato: che emozioni prova?

    «Sarà sicuramente molto emozionante, ma anche divertente, ho tantissimi bei ricordi del lungo periodo vissuto a Torino e lì ho ancora tanti amici. Ma oggi vesto la maglia del Como, quindi l’unico obiettivo per me è dimostrare che possiamo ottenere un buon risultato. E andare a prendercelo».

    Visto che conosce molto bene le sue avversarie, a cosa dovrete fare più attenzione?

    «Da difensore mi concentro principalmente sulle attaccanti: conosco molto bene Girelli e Beerensteyn e i loro grandi punti di forza e questo mi potrà aiutare. Servirà comunque attenzione massima in ogni zona del campo vista la qualità di tutta la rosa della Juve».

    E come potrete metterle più in difficoltà?

    «Credo che potremo sorprenderle».

    C’è una bianconera con cui hai mantenuto un rapporto di amicizia?

    «Amanda Nilden. È come una sorella per me».

    Quest’anno saranno tre le squadre qualificate alla Champions: ci fate un pensierino…?

    «Naturalmente, sarebbe un sogno incredibile per noi. Ma poi l’attenzione torna sempre all’oggi e la concentrazione è focalizzata su una partita alla volta: il nostro obiettivo resta la salvezza. Vogliamo rimanere umili e continuare a lavorare duramente».

    È stata lontana dall’Italia solo pochi mesi: oltre il calcio, cosa le è mancato?

    «Se sono stata lontana solo sei mesi c’è una ragione precisa: amo davvero l’Italia. Amo il clima, il cibo, la pizza, ma anche la pasta. In generale, però, mi piacciono molto la gente, la cultura, lo stile di vita. È tutto molto caloroso e divertente. Insomma, qui la vita è bella!».

    (7ª GIORNATA) Ieri Milan-Sassuolo 1-1, Roma-Napoli 6-0. Oggi ore 12:30 Sampdoria-Fiorentina, ore 15 Inter-Pomigliano, ore 20:30 Como Women-Juventus. Classifica: Roma 21; Juventus 15; Fiorentina, Como Women 13; Inter 10; Milan 8; Sampdoria 6; Sassuolo 5; Pomigliano 1; Napoli 0. LEGGI TUTTO

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    Il Como da playoff sa di Toro

    TORINO – Sabato scorso il Como è tornato alla vittoria dopo due ko di fila grazie alla prima rete in maglia lariana di Simone Verdi che su rigore ha piegato il Catanzaro, avversaria del Como nell’alta quota della Serie B. Al di là del penalty trasformato impeccabilmente, l’ex trequartista del Toro può essere una carta importante nella squadra di Moreno Longo, attesa a un campionato da protagonista. I lariani hanno una delle proprietà più ricche d’Italia, i fratelli Hartono, e una squadra che, dopo due campionati di assestamento in B, potrebbe puntare al bersaglio grosso, come chiedono i proprietari. Ma questo Como alla A potrebbe arrivarci attraverso i playoff, traguardo per il quale sembra essere pienamente attrezzato. Con un allenatore come Longo poi, che in carriera ha già portato in A il Frosinone vincendo i playoff nel 2018. Prima di ridimensionare il Catanzaro, il Como aveva perso a Parma e in casa con la Cremonese. Gare in cui probabilmente aveva pesato l’assenza in mediana di Kone che dopo il pari di Bari aveva rimediato due giornate di squalifica per qualche parolina di troppo all’arbitro dopo un’espulsione per doppia ammonizione. Guarda caso, col suo rientro la squadra è tornata a vincere, sfoderando una bella prova collettiva, come se la squadra, con gli ex granata Longo, Kone e Verdi avesse un dna da Toro. Anche se sabato in difesa ha giganteggiato l’olandese Odenthal, elemento di categoria superiore, il miglior colpo del mercato estivo lariano per distacco, proveniente dal Nec. Ma la domanda è: questo Como, dove può arrivare? Oggi la classifica dice che i lariani sono al 6° posto, a -4 dal secondo, cioé dalla zona A diretta. Ma va ricordato che la squadra di Longo ha giocato una partita in meno, il derby col Lecco che si recupererà soltanto il 28 novembre. Quel giorno al Sinigaglia i blucelesti sbarcheranno consci di giocarsi la partita più importante della stagione, è un derby sentitissimo, anche se avrà un peso la classifica che fra un mese avrà il Lecco, oggi in zona retrocessione ma che dà grandi segnali di ripresa, dopo aver vinto a Pisa e soprattutto ieri a Palermo. Ma diciamo che per capire l’effettivo valore della squadra di Longo bisognerà aspettare la sosta per le nazionali di novembre, quando di solito si possono tracciare i primi plausibili bilanci di ogni squadra. Quindi, per capire il Como che verrà, attendiamo almeno i prossimi due impegni dei lariani. Il 4 novembre saranno di scena a Pisa, in casa di una squadra che, sulla carta, non dovrebbe essere inferiore al Como. Ma che sul campo sta avendo non pochi problemi sotto la guida di Aquilani che ha vinto la prima gara interna solo nella penultima uscita casalinga (2-1 al Cittadella), salvo poi perdere, sempre all’Arena Garibaldi tre giorni dopo, con lo stesso risultato il recupero proprio col Lecco, oltre al ko di ieri a Venezia (2-1). Quindi, prima che il campionato si fermi, il Como sarà di scena ad Ascoli, oggi al 14° posto. Dunque, due impegni tutt’altro che proibitivi. Vincerli entrambi vorrebbe dire andare alla sosta con la consapevolezza di poter fare una grande stagione. Quella che i fratelli Hartono chiedono alla squadra dalla fine della scorsa annata, chiusa, con qualche rimpianto, a due punti dalla zona playoff. Anche se Longo, da subentrato aveva trovato una situazione complicata e non era stata una cosa da poco mettere in sicurezza un campionato in cui prima del suo avvento s’era rischiato grosso. Ma è tutto passato, ora, con la classifica che sorride, la squadra è più libera mentalmente e c’è la possibilità di vivere ben altra annata. Storica, magari. LEGGI TUTTO