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    Nel Como dei famosi la stella è Gabrielloni: i gol e la storia della società

    A Como, con la proprietà dei ricchissimi fratelli Hartono, sono abituati ai nomi celebri: da Cerri a Cutrone, passando ovviamente per Fabregas. Eppure, a chiedere ai tifosi lariani qual è il giocatore a cui si sentono più legati, 99 volte su 100 si otterrà la stessa risposta: Alessandro Gabrielloni, 29 anni, centravanti giunto a Como nel gennaio del 2018, quando i lariani erano ancora in Serie D.
    Club e giocatore sono cresciuti insieme mentre la torcida lariana s’innamorava di lui. L’amore sboccia definitivamente il 25 Aprile 2021: quel giorno il Como torna in B battendo i rivali diretti dell’Alessandria, stesi da una doppietta di Gabrielloni. In seconda serie però, visti i progetti della società, per lui giocoforza si prospettava un minore impiego, ma solo per una questione di pedigree.
    L’incontro con Fabregas e l’exploit con Roberts
    Però Gabrielloni, nato a Jesi come Roberto Mancini, non ha mai mollato e tante volte ha dimostrato che il pedigree non conta se si dà di tutto e di più per la maglia. E in queste tre stagioni di B del Como ha sempre fatto la sua parte – e anche di più – pur non partendo davanti nelle gerarchie dell’attacco.
    Insomma, ogni annata Gabrielloni non parte mai fra i titolari ma per come si sbatte per il Como, alla fine il suo posto al sole lo trova sempre, caricato da una piazza che stravede per lui e con la quale ha già collezionato 194 presenze e 58 gol, niente male per una prima punta che solo in teoria non sarebbe una prima scelta.
    Ma ha saputo diventarlo, spinto da una piazza che coltiva il culto per lui. Ad esempio, in rete si possono trovare anche le immagini del suo primo gol in maglia lariana, segnato il 25 febbraio 2018, in Serie D al Castellazzo. In questa stagione però, Gabrielloni ha fatto un ulteriore salto di qualità, certificato dal giudizio che espresse Fabregas su di lui, lo scorso autunno.
    Il campione spagnolo confessò di essere in imbarazzo con lui per non riuscire a offrirgli lo spazio che meritava. Anche con l’avvento di Roberts, il giudizio su Gabrielloni resta più che positivo, anzi, col gallese il suo minutaggio è ulteriormente aumentato e ora Gabrielloni è a tutti gli effetti una delle colonne lariane.
    I numeri di Gabrielloni
    Se il Como conduce la volata per il 2° posto davanti a Cremonese e Venezia, è soprattutto perché Gabrielloni ha sempre segnato nelle ultime tre vittorie di fila dei lariani: è andato in gol nel 3-1 al Pisa, nel 2-0 al Sudtirol (con una girata da campione, altro che attaccante formatosi in Serie D), fino all’1-2 di Catanzaro, colpo pesantissimo, dopo il quale, forse, si potrebbe dire che il Como è la favorita per la conquista del 2° posto (ma attenzione, il Parma capolista sembra un po’ in vacanza e ora è solo 5 punti avanti).
    I numeri stagionali di Gabrielloni dicono 31 presenze, 1 assist e 8 gol in 1521’ giocati, cioé va a segno ogni 191’. Insomma, adesso manca solo l’ultimo passo. Il 10 luglio Gabrielloni compirà 30 anni e chissà, magari quel giorno sarà in ritiro col Como in Serie A. Certo, la sua età non è più verdissima. Ma questo centravanti vecchio stampo, uno dei tanti talenti che si annidano nelle serie minori e su cui bisognerebbe scommettere di più, merita di misurarsi con la massima serie.
    Fra l’altro, col Como va in scadenza nel 2025. Ma la piazza lariana chiede che questa bella storia d’amore duri il più a lungo possibile. Perché Gabrielloni è da sei anni l’anima del Como, molto più di certi nomi importanti passati in riva al Lario in queste tre annate di B senza lasciare segni memorabili.  LEGGI TUTTO

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    Samp: Pirlo sfida un… blucerchiato

    Brescia-Pisa (ore 14) Rondinelle all’8° posto, l’ultimo buono per disputare i playoff e galvanizzati dalla vittoria di Cosenza a Pasquetta (1-2, doppietta del sempre più interessante Galazzi). Ma è carico anche il Pisa, dopo il rocambolesco 4-3 al Palermo, i toscani sono a -2 dal Brescia e hanno vinto tre delle ultime quattro partite.

    Feralpisalò-Cosenza (ore 14) Drammatico scontro salvezza. I gardesani, nel campo di casa di Piacenza, seppur penultimi, con una vittoria si porterebbero a un punto dai calabresi. Ci credono i ragazzi di Zaffaroni che a Pasquetta si sono imposti a Cremona e hanno sempre vinto nelle ultime tre trasferte. Il Cosenza ha perso le ultime due gare, quelle con William Viali in panchina che ha rilevato Fabio Caserta con l’obiettivo di dare la caccia ai playoff. Ma ora, dietro l’angolo ci sono i playout.

    Spezia-Lecco (ore 14) Occasione d’oro per i liguri che con tre punti potrebbero agguantare per la prima volta la zona salvezza, D’Angelo aveva preso la squadra sul fondo. Il Lecco, nonostante il pari col Cittadella dell’ultimo turno, ormai aspetta solo che il ritorno in C dopo un anno si faccia aritmetico. Al posto di Alfredo Aglietti, sulla panchina bluceleste debutta Andrea Malgrati, ex giocatore del Lecco e lecchese, uomo di fiducia della società, aveva già lavorato in tandem con Bonazzoli ed è stato nello staff di diversi allenatore del Lecco.

    Sudtirol-Parma (ore 14) Gli altoatesini di Valente, dopo il 2-0 incassato a Como a Pasquetta, vedono sfilare via la zona playoff (dista 4 punti) ma l’obiettivo ufficiale del club è la salvezza, dovrebbero mancare pochi punti. Il Parma, dopo lo 0-2 incassato a Pasquetta dal Catanzaro, cerca di riprendere la corsa verso la A diretta, considerato che comunque, la distanza sul 3° posto, resta rassicurante (7 punti sul Como).

    Ternana-Modena (ore 14) Gara chiave per gli umbri, a -2 dalla salvezza, non possono fallirla contro un Modena in grande difficoltà che non vince da 9 partite ma che mantiene 4 punti di margine sulla zona playout. Negli emiliani patron Rivetti ha confermato il tecnico Paolo Bianco. Oggi rischia il posto solo in caso di pesante rovescio.

    Catanzaro-Como (ore 16.15) Il match clou della giornata. I calabresi, galvanizzati dalla vittoria di Parma, cercano di garantirsi almeno il 5° posto. Battere i lariani terzi però, vorrebbe dire portarsi a tre lunghezze da loro e a quel punto potrebbe aprirsi ancora tutto un altro campionato. Como però che ha vinto 4 delle ultime 5 partite e dimostra di avere le carte in regola per essere promosso, anche direttamente.

    Palermo-Sampdoria (ore 16.15) La sfida più prestigiosa. Nel, Palermo, esonerato in settimana Eugenio Corini, tocca a Michele Mignani: genovese, esordisce proprio contro i blucerchiati con cui da giocatore collezionò una presenza nella Samp d’oro dello scudetto 1991 con Vialli e Mancini, all’epoca giocava nella Primavera.  I liguri, in caso di successo si porterebbero a -3 dal Palermo al 6° posto. Piazzamento che garantirebbe la partita in casa al Ferraris nel turno preliminare dei playoff.

    Reggiana-Cittadella (ore 16.15) Gli emiliani di Nesta, con la vittoria pazzesca di Venezia a Pasquetta (da 2-0 a 2-3), hanno dimostrato di poter concorrere per i playoff che distano due punti, peccato solo per l’infortunio all’interessante Girma. Il Cittadella viene da tre pari di fila ma nel girone di ritorno in tutto ha raccolto solo 6 punti. Un passo che potrebbe mettere qualche apprensione. Non fosse che fino a gennaio il Cittadela lottava per la A diretta e ora sui playout conserva comunque 5 punti di margine. LEGGI TUTTO

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    Il Como non va sottovalutato per la A diretta

    TORINO – Nella lotta a tre per il secondo posto – Venezia punti 57, Cremonese 56, Como 55 – , l’ultimo buono per salire direttamente in A, i lariani raccolgono il minor credito ma ci si potrebbe sbagliare. Innnazitutto perché offre al Como la possibilità di viaggiare a fari spenti, che spesso dà una mano. Ma anche perché il cammino delle tre squadre nelle ultime 4 giornate è lo stesso: tutte e tre ne hanno vinte tre e perse una. Certo, già ad agosto Venezia e Cremonese erano più quotate del Como nella lotta per la promozione diretta. Ma poi sono cambiate un po’ di cose. Come al mercato di gennaio, dove i lariani hanno fatto le cose in grande stile e gli effetti potrebbero vedersi solo nelle ultime delle otto giornate che restano, perché si tratta di element interessanti ma che hanno bisogno di ambientarsi, arrivando a stagione in corso, non è semplice trovare spazio se il telaio è comunque già affidabile e competitivo. Diciamo che, a parte gli arrivi dell’attaccante italo-brasiliano Strefezza – l’acquisto più oneroso di tutta la B, non solo a gennaio, circa 6 milioni – e del difensore Goldaniga (una garanzia in B) tutti gli altri (Gioacchini, Ballet, Nsame, Fumagalli, Braunoder), per ora hanno un ruolo secondario ma sono comunque elementi da alta B e danno a Roberts (e Fabregas) la possibilità di aumentare le rotazioni, ora la rosa ha l’ampiezza giusta per giocarsi la A diretta fino all’ultima giornata. Ed, eventualmente, dosare meglio le forze in vista dei playoff (chiudendo al 4° posto attuale, il Como partirebbe dalle semifinali, saltando il turno preliminare). Ma poi, avere un autentico trascinatore, non guasterebbe. E quei panni, potrebbe indossarli Patrick Cutrone, alla seconda stagione nella squadra della sua città, dove potrebbe covare il ritorno in grande stile nel calcio che conta dopo gli esordi nel Milan e il poco fortunato passaggio in Premier League per il Wolverhampton. Cutrone, per un problema muscolare, aveva saltato le cinque uscite di febbraio. Rientra per la sfida chiave col Venezia ed è suo il gol del definitivo 2-1, rete di grande bellezza. Non c’è nel ko di Cremona per un’influenza, gioca 34’ contro il Pisa, ancora da subentrato come col Venezia, e va ancora a segno. In totale, fanno 11 gol in questo campionato, già due in più di quanti ne aveva segnati nella scorsa stagione coi lariani. Insomma, gioca per la sua città, vive l’esperienza unica di diventare papà, ci sta che stia tornando ai suoi livelli migliori. Per certi versi, anche superiori a quelli dei tempi d’oro del Milan. Perché all’epoca, Cutrone era un promettente ragazzino, non poteva certo essere un leader dei rossoneri mentre in questa stagione, in diverse partite, è un ruolo che ha ricoperto, galvanizzando alcune gare. Dunque, meglio andarci piano prima di considerare il Como come la squadra meno attrezzata delle tre che si contendono l’ultima piazza che porta direttamente in A senza passare dai playoff. E senza mai dimenticarsi che i padroni del Como, i fratelli indonesiani Hartono, sono di gran lunga la proprietà più ricca d’Italia. LEGGI TUTTO

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    Samp e Pirlo: a Bari assalto ai playoff

     / Calcio / Serie BOggi in B, 8 gare della 30ª giornata: i blucerchiati vogliono svoltare definitivamente in casa dei pugliesi, dove Iachini sta facendo peggio di Mignani e Marino. Parma a Piacenza con la Feralpisalò. Como, esame Pisa, Catanzaro a Brescia. Cosenza, via al Viali-bisGianluca Scaduto16 LEGGI TUTTO

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    Il clou è Como-Venezia. Ma occhio a Pirlo

    TORINO – Dopo gli anticipi di ieri (Ternana-Parma 1-3, Brescia-Palermo 4-2 e Sudtirol-Lecco 1-0) la 28ª giornata di Serie B si completa oggi con le altre sette gare. Tutti in campo alle 16.15, tranne un match, Modena-Cremonese, che va in scena dalle 18.30: i canarini di Bianco, reduci da 5 pari di fila, difendono il piazzamento ai playoff mentre i grigiorossi di Stroppa vorrebbero riprendersi il 2° posto, l’ultimo buono per la promozione diretta. E scenderanno in campo conoscendo il risultato del match clou della giornata, Como-Venezia, autentico incrocio per andare in A. Lariani al 4° posto, con la possibilità, in caso di vittoria, di scalzare i lagunari dal secondo (sono a due punti). Ma il Venezia degli ultimi tempi, nonostante le difficoltà societarie (se non si ricapitalizza, a giugno l’iscrizione è a rischio ma entro marzo dovrebbero entrare nel club nuovi investitori), sta tenendo un ottimo passo (10 punti nelle ultime 4 uscite) mentre il Como insegue perché sostanzialmente gli mancano i punti del ko di Palermo, tre turni fa. Ma oggi è un turno cruciale anche per la Sampdoria di Pirlo, di scena a Piacenza, sede delle gare della Feralpisalò. I gardesani, dopo la vittoria in casa dello Spezia, con tre punti potrebbero agganciare la zona playout, sulla quale invece, i blucerchiati hanno solo due lunghezze di margine. Nella gara d’andata, la Feralpisalò visse il momento più alto della sua storia calcistica, vincendo 3-2 a Marassi. Oggi però, Pirlo ritrova due giocatori chiave, Kasami ed Esposito, fra i i più importanti in rosa (il primo dovrebbe essere titolare, il secondo partirà dalla panchina). Le altre gare. Bari-Spezia: nei pugliesi, reduci da due ko di fila, sembra esaurito l’effetto Iachini, il terzo tecnico stagionale che aveva cominciato con due vittorie,; i liguri di D’Angelo, sorpresi in casa nel turno infrasettimanale dalla Feralpisalò, oggi sarebbero retrocessi ma se facessero l’impresa al San Nicola, “vedrebbero” la zona salvezza o quantomeno riprenderebbero quella playout. Cosenza-Catanzaro: derby calabrese accesissimo fra due squadre che giocano pure un bel calcio, i rossoblù di Caserta, reduci dall’ottimo pari a Parma, hanno i mezzi per agganciare la zona playoff, dove invece navigano tranquilli i giallorossi di Vivarini, sesti in classifica, anche grazie a un Iemmello su livelli eccelsi, salito a 10 gol (di cui 7 nelle 8 partite del 2024), sarà bello il confronto con Tutino (12 gol), leader del Cosenza. Cittadella-Pisa: entrambe con grossi problemi, i veneti di Gorini hanno perso le ultime 7 gare e dopo la vittoria di ieri del Brescia hanno perso la zona playoff; il Pisa di Aquilani, un punto nelle ultime tre gare, prova a tenere la testa fuori dalla zona calda (+2 sui playout). Ascoli-Reggiana: i marchigiani di Castori, 5 punti nelle ultime 3 gare, cercano di uscire dalla zona playout; i granata di Nesta non vincono dal 27 gennaio, quando s’imposero a Bari, da allora hanno collezionato solo 4 punti e se non cambiano marcia, rischiano un finale di stagione con qualche apprensione per mantenere la categoria, l’obiettivo stagionale. LEGGI TUTTO

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    Como: riecco Cutrone nella volata per la A

    TORINO –  Talvolta ci si dimentica del Como: quando a diversi addetti ai lavori si chiede qual è la squadra che la spunterà nella corsa per il secondo posto in B che vede coinvolte anche Venezia, Cremonese ma anche Palermo e Catanzaro (senza dare per scontato che il Parma capolista vinca il campionato). Non pochi si dimenticano o non fanno il nome dei lariani. Spesso, insomma, vengono un po’ snobbati, si preferisce puntare su altri nomi. Ma la bella vittoria del Como, martedì nel derby sentitissimo di Lecco, ha detto che la squadra di Roberts-Fabregas può lottare fino all’ultimo per la A diretta. Il 3-0 inflitto al Rigamonti-Ceppi ai blucelesti, ha portato il Como a quota 49, un punto meno della Cremonese seconda, tre più del Palermo, quattro sul Catanzaro mentre il Venezia, dopo la vittoria sul Cittadella nel posticipo di mercoledì, si è portato a 51 punti. Per il Como, dominare così il derby del Lario fatto di una rivalità secolare che va oltre quella sportiva, è stata una buona iniezione di fiducia. E pensare che soltanto il 17 febbraio, il Como ne prendeva tre a Palermo, risultato che faceva ipotizzare come i lariani fossero meno attrezzati della concorrenza nella lotta per la A diretta. Niente di più sbagliato. A Lecco, il Como ha dimostrato che il robusto mercato fatto a gennaio inizia a pagare, ci voleva solo un po’ di tempo, perché gli innesti sono stati veramente tanti e quasi tutti gli arrivati sono a digiuno di calcio italiano. E un conto è inserirsi in un gruppo con gradualità in estate, avendo tutto il tempo per integrarsi. Un conto è sbarcare a gennaio in una squadra che comunque aveva già i suoi oliati meccanismi. Inoltre, con la vittoria nel derby, tipo di successo che dà sempre una marcia in più, il Como ha dimostrato di poter sopperire a quel pesante doppio ko che aveva colpito la mediana, con gli infortuni di Baselli e Kone. Ebbene, al Rigamonti-Ceppi, dopo la rete del difensore Goldaniga (grande colpo di cui s’è parlato poco, ma in B è difficile trovare un centrale più affidabile di lui), chi sono andati a segno? Proprio due mediani: il prezioso e sottovalutato Bellemo, colonna lariana dal 2019, oltre al danese Abildgaard. Dunque, il Como, almeno fino al rientro di Baselli (per Kone purtroppo la stagione è già finita), in mezzo sarà un po’ contato. Ma intanto chi gioca, lascia il segno. Più in generale, si ha l’impressione che i tanti acquisti di gennaio, a iniziare dalla punta Nsame, stiano terminando il loro periodo rodaggio sul Lario e che possano arrivare alla volata per la A nelle migliori condizioni. E per le partite che decideranno tutto o quasi, probabilmente il Como ritroverà in attacco Patrick Cutrone che per infortunio non gioca dal 27 gennaio, ha dunque saltato le ultime cinque uscite. L’ex punta di Milan e Wolverhampton, prima di fermarsi, stava facendo un’ottima stagione, era già a quota 9 gol. Giocando per la squadra della sua città, stava indossando anche i panni del leader, cosa che mai prima gli era capitata in carriera. Una responsabilità che lo ha fatto crescere a livello di personalità, pareva di vedere il miglior Cutrone, quello capace di finire a suo tempo in Premier League. Ecco, se nelle partite chiave, ci sarà anche lui e sui livelli del resto della stagione, allora potremmo vederne delle belle. E chissà che, chi considera il Como meno attrezzato delle altre contendenti, possa presto cambiare idea. A partire da domenica, fischio d’inizio alle 16.15, quando il Como ospiterà al Sinigaglia il Venezia secondo, con la possibilità di sbarcare in zona A in caso di vittoria. E potrebbe esserci anche Cutrone, come non ha escluso lo stesso Roberts. Mal che vada, l’ex Milan sarà pronto per la successiva gara, quella del 9 marzo in casa Cremonese, cioé due scontri diretti di fila che valgono una bella fetta di promozione. Due partitone che diranno se il Como ha veramente i mezzi per puntare alla A diretta. LEGGI TUTTO

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    Cremonese-Palermo, incrocio per la A

    TORINO – Dopo l’anticipo di ieri (Cosenza-Sampdoria 1-2), la 26ª giornata di Serie B prosegue oggi, col classico format del sabato, cinque gare alle 14 e tre alle 16.15. Il clou è allo Zini, va in scena un autentico incrocio per la A, Cremonese-Palermo (ore 14), in cui i grigiorossi lombardi di Stroppa difendono il 2° posto, l’ultimo buono per salire direttamente in A, dall’assalto sempre più vigoroso dei rosanero di Corini che da una settimana si trovano a un solo punto dalla zona A diretta, con la piazza che ha ritrovato l’entusiasmo giusto, grazie al gran 3-0 inflitto al Como una settimana fa, si è stabilito il record stagionale della B di spettatori allo stadio, oltre 31mila. Perché questo Palermo a gennaio, ha piazzato due bei colpi: Ranocchia dalla Juve (già 3 gol giocando a ridosso di bomber Brunori) e Diakité dalla Ternana in difesa, che ha dato ulteriore solidità al reparto. Morale, il Palermo si è aggiudicato 13 degli ultimi 15 punti, mentre la Cremonese, che aveva iniziato il 2024 con quattro vittorie di fila per 1-0, è reduce da due pareggi di fila. Palermo avanti negli scontri diretti avendo battuto i grigiorossi a Santo Stefano, un rocambolesco 3-2 pennellato al 97’ da Stulac, con la Cremonese che era stata avanti 1-2. E forse, proprio il 26 dicembre, dopo quella vittoria pazzesca, è nato questo Palermo che pare lanciato verso la A e che oggi allo Zini, si ritroverà contro il “Mudo” Vazquez, già colonna dei rosanero ai tempi di Zamparini. Alle 16.15 invece, l’altra grande partitona del turno, la capolista Parma è di scena a Como. Gli emiliani di Pecchia, dopo i risultati dell’ultimo turno, hanno messo le mani sulla A, visto che il 3° posto dista 9 punti, grazie a tre vittorie di fila, quattro nelle ultime cinque uscite. Il Como di Roberts-Fabregas invece, naufragato sabato scorso a Palermo, ha fatto sorgere dubbi sul fatto che i lariani possano fare la volata per la A diretta (anche se il ko è stato un po’ eccessivo), nonostante i massicci investimenti al mercato di gennaio (Strefezza in primis), anche alla luce del duplice infortunio rimediato al Barbera, dove sono rimasti ko Kone e Baselli, ora la mediana sarà contata. Gara di livello anche per il Venezia di Vanoli che alle 16.15 scende in campo a Pisa. I nerazzurri, da quando Aquilani s’è messo a predicare un calcio più concreto, sono in crescita e sabato hanno sfiorato il pari a Parma. Acciuffato il 2-2 nel recupero, al penultimo minuto hanno incassato il ko. Il Venezia è avvisato: col 2-2 interno di sabato col Modena, i lagunari hanno perso l’occasione di ri-sbarcare in zona A diretta. Sul futuro del club, pendono difficoltà societarie e un forte indebitamento (ma a marzo potrebbe subentrare nel capitale sociale, almeno al 40%, il fondo Cerberus), da capire quanto questi fattori possano incidere sul futuro sportivo del Venezia. Le altre partite del turno. Brescia-Reggiana (ore 14): le rondinelle di Maran, col pari in extremis in casa Samp, hanno dimostrato di poter lottare per i playoff, i granata di Nesta sono reduci dal tonfo interno con la Ternana, episodio o campanello d’allarme? Cittadella-Catanzaro (ore 14): veneti in caduta libera, sconfitti nelle ultime 5 uscite, talvolta in maniera discutibile ma comunque lontani da quella squadra che girava a mille fino alla ripresa di gennaio, quando mise sotto il Palermo, poi l’inspiegabile blackout. Catanzaro in serie positiva da 4 gare nelle quali ha conquistato 5 punti, per garantirsi i playoff e l’attuale posizione (6° posto), serve di più. Sudtirol-Bari (ore 14): altoatesini che cercano di non scivolare nella zona calda della classifica, confortati dal buon 2-2 ottenuto a Catanzaro nell’ultima uscita; Bari rinvigorito dalla cura Iachini, entrambe vittoriose le sue prime due uscite, in casa con Lecco e Feralpisalò, curiosità per la prima trasferta sotto la sua guida. Feralpisalò-Ascoli (ore 14): a Piacenza, sede delle gare dei gardesani, Zaffaroni deve ritrovare punti, in caso di successo scavalca l’Ascoli, senza però agganciare la zona playout; i marchigiani vengono dallo 0-0 interno con la Cremonese, giunto dopo due sconfitte di fila che facevano temere il peggio. Ternana-Lecco (ore 16.15): umbri di Breda galvanizzati dalla vittoria di Reggio Emilia, blucelesti ultimi e alla seconda uscita con Aglietti in panchina, dopo il preoccupante 1-3 incassato all’esordio col Cosenza e le sei sconfitte nelle sei gare del 2024. Il turno si chiude domani, fischio d’inizio alle 16.15, col posticipo Modena-Spezia. Poi, martedì e mercoledì si torna in campo, con la 27ª giornata in infrasettimanale. LEGGI TUTTO

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    Palermo, due partite per prendersi la A

    TORINO – Vuoi vedere che, dopo tanti patimenti, il Palermo di Corini ha finalmente svoltato? I rosanero sono in serie positiva da 4 partite in cui hanno conquistato 10 punti, quanti ne ha fatti la Cremonese nello stesso lasso di tempo, contro i 9 del Parma, i 7 del Como e i 6 del Venezia, per restare alle prime cinque posizioni della classifica, cioé le squadre che si contenderanno i primi due posti, quelli che portano direttamente in A. Quel che più conta, dopo la vittoria di sabato scorso a Piacenza sulla Feralpisalò (1-2), è aver archiviato, magari per sempre, le difficoltà mostrate nel girone d’andata, chiuso col Palermo attardato sulle prime della classe per qualche sconfitta di troppo in casa (e non certo con squadroni, al Barbera ci aveva vinto anche il Lecco, ora ultimo). Non solo, anche il 2024 non era iniziato nel migliore dei modi, col 2-0 incassato a Cittadella (i granata veneti coi siciliani hanno fatto 6 punti). Ma ora, sembra essere tutto alle spalle, visto che la classifica adesso dice che il 2° posto, cioè la zona promozione diretta, dista solo tre punti, con la possibilità di acciuffarla già nel prossimo turno, quando al Barbera sbarcherà il Como, la regina del mercato di gennaio, con una squadra fortemente rinforzata dove sta brillando la stella dell’italo-brasiliano Strefezza, giunto nelle ultime battute di mercato dal Lecce, autore di 2 gol che hanno fruttato 6 punti (vittorie a Terni e sul Brescia). Eppure, per quel che s’è visto negli ultimi tempi, questo Palermo ha tutte le carte in regola per disputare la volata per la A diretta. Lo Strefezza del Palermo si chiama Filippo Ranocchia, 22 anni, acquistato a gennaio dalla Juve, ha griffato le ultime due vittorie su Feralpisalò e Bari. A Corini mancava un giocatore del genere, un centrocampista solo sulla carta perché in B Ranocchia sa pungere parecchio davanti e il tecnico di Bagnolo Mella sembra aver trovato subito il modo migliore per utilizzarlo, a ridosso del totem Brunori. Riduttivo però dire che è stato il suo arrivo ad aver fatto svoltare i siciliani, una certa crescita c’era stata pure nelle ultime battute del 2023, anche se la continuità che sta mostrando ora il Palermo, s’era vista solo nelle prime battute della stagione, quando i siciliani parevano poter competere per quel campionato da promozione diretta a cui ambisce il Football City Group, la ricca proprietà dei siciliani. Corini ha vissuto momenti difficili, a ogni rovescio ha fatto da parafulmine ma ora potrebbe essere tutta un’altra musica. Da giocatore, Corini era stato una colonna del Palermo di Zamparini e proprio per questo stringeva ancora più il cuore quando nei momenti difficili la tifoseria siciliana andava giù pesante con lui. Ma non è mai troppo tardi, Corini fa ancora in tempo a entrare, anche da allenatore, nel cuore dei tifosi rosanero. Che sabato affolleranno il Barbera perché il confronto col Como non è esagerato dire che vale una grossa fetta di Serie A. Battere il Como vorrebbe dire per il Palermo andare poi a Cremona, nel turno successivo, in casa di un’altra big della B, da seduti a tutti gli effetti al tavolo per la Serie A LEGGI TUTTO