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    Salernitana-Roma: quote, pronostico e statistiche

    La Roma di Mourinho debutta in campionato all’Arechi di Salerno, dove lo scorso anno vinse con un netto 4-0. Domenica alle 20.45 i giallorossi capitolini sono di nuovo di scena in casa della Salernitana per la prima giornata della Serie A 2022/23.
    La Roma di Mourinho sfida la Salernitana, fai il tuo pronostico
    Un esito per il primo tempo
    L’hype generata intorno alla Roma è enorme, ora i giallorossi dovranno dare risposte sul campo visto che da adesso di comincia a fare sul serio. Vero che la Salernitana ha ancora necessità di rinforzare la rosa ed è stata eliminata dalla Coppa Italia (0-2 col Parma) ma Mourinho sa che ogni “prima” nasconde delle insidie.
    Per Dybala e compagni sarà importante sbloccare presto la gara, avendo così più spazi a disposizione per incrementare il bottino. La vittoria, quote alla mano, è alla portata della Roma che si gioca corsara a 1.50.
    Un esito da tenere d’occhio, come pronostico, è il Multigol 1-2 primo tempo offerto a 1.55.
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    Dybala alla Taverna Trilussa ed è già Roma-Juve

    TORINO – Paulo Dybala alla Taverna Trilussa. Ecco la grande Joya in versione romana, già addentro alla nuova realtà, coccolato da José Mourinho e idolatrato dai giallorossi. Ma per molti tifosi della Juventus ogni volta che appare l’argentino in versione romana è un colpo al cuore. LEGGI TUTTO

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    Ah, quanto sarebbe servito Dybala: ora e dopo Marotta andava seguito

    Quanto (non) visto a Lens finché non sono entrati in campo Romelu Lukaku e Lautaro Martinez, fotografa bene il perché Beppe Marotta abbia spinto tanto perché l’Inter prendesse pure Paulo Dybala in attacco. Non un capriccio, quello dell’amministratore delegato, ma l’idea, che non è stata colta dalla proprietà, di sfruttare un’occasione per rendere ancor più competitivo l’attacco. Discorso che potrebbe anche filare in una stagione normale, non in questa, resa straordinaria da un Mondiale da giocarsi in pieno autunno. In una stagione ipercompressa, una squadra come l’Inter che ha la giusta ambizione di arrivare in fondo in ogni competizione (come accaduto nell’ultima stagione, Champions a parte), dovrebbe avere cinque attaccanti, con almeno tre di questi titolari perfettamente intercambiabili. Invece, alle spalle della LuLa, ci saranno Edin Dzeko, giocatore con un grande passato e poco futuro davanti per evidenti ragioni anagrafiche (il bosniaco compirà 37 anni il 17 marzo), e Joaquín Correa, sei gol nella prima stagione nerazzurra, due dei quali segnati all’ultima giornata contro una Samp già in vacanza. Considerato che la concorrenza sarà ben più qualificata rispetto all’ultima stagione, toccherà sperare che a Lukaku e Martinez non venga neppure un raffreddore perché il calendario brucerà in tre mesi, dal 13 agosto al 13 novembre, 15 giornate di campionato e le 6 partite del girone di Champions. L’Inter – va detto – nell’ultima stagione ha brillato per la tenuta fisica dei suoi giocatori, merito del gran lavoro a livello di prevenzione fatto dal dottor Piero Volpi, ciò nonostante l’unica strategia per evitare l’imponderabile, è avere una rosa all’altezza e in attacco la coperta sembra già corta, non a livello numerico (in teoria si potrebbe avanzare pure Mkhitaryan) ma per la qualità alle spalle della supercoppia. Qualità che avrebbe portato a piene mani Dybala che – non va dimenticato – per caratteristiche sarebbe stato perfettamente intercambiabile tanto con Lukaku, quanto con Lautaro garantendo a Inzaghi pure la possibilità di schierare l’Inter con il 3-4-1-2. Tutto questo al netto di altri due fattori determinanti: il primo legato alla grande voglia dell’argentino di prendersi una rivincita sulla Juve che l’aveva scaricato, il secondo legato all’opportunità di mettersi in casa un attaccante di proprietà, fatto per nulla marginale considerato che Dzeko va in scadenza, per Lukaku la partita con il Chelsea è ancora tutta da giocare (e, visti i precedenti, il belga è abbastanza labile nei suoi innamoramenti) mentre per Lautaro può sempre arrivare l’offerta irrinunciabile da una grande d’Europa. Visto il quadro, avere in rosa Dybala avrebbe dato ben altro margine di manovra a Inzaghi e a Suning. Però sono state fatte altre scelte. E ora non è più possibile tornare indietro.  Guarda la galleryJuve, tutti gli ingaggi della rosa attuale: gli addii “valgono” 14,5 milioni LEGGI TUTTO

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    Inter, Marotta: “Dybala non serviva, Bremer sfumato per equilibri finanziari”

    MILANO – L’amministratore delegato dell’Inter Giuseppe Marotta, intervistato da Dazn in “Parla Marotta”, ha risposto in merito alle aspettative per la nuova stagione dei nerazzurri, con un occhio particolare al calciomercato: oggetti della discussione il ritorno di Lukaku, il mancato arrivo di Dybala e Bremer e la situazione di Skriniar. “Il ritorno di Lukaku fa parte delle pagine belle del mondo del calcio, un calciatore che ti ha lasciato improvvisamente che sente il bisogno di tornare tra gli amici e tra i luoghi per indossare una maglia gloriosa che lo ha portato a vincere uno scudetto. Una coincidenza di fattori ha fatto si che questo ritorno potesse concretizzarsi. L’ho ritrovato ancora più leader di prima, ieri ha perso una partitella ed era molto arrabbiato”.

    Sanchez, il collezionista di ‘no’

    Inter, 8 gol nel test col Novara: doppietta per Lautaro

    “Dybala non ci serviva, Bremer stoppato da nostri equilibri economici”

    Sul mancato arrivo di Dybala il dirgente nerazzurro ha affermato: “È un ragazzo serio e un professionista ma noi eravamo e siamo a posto in quel reparto. Non c’era spazio per lui e non c’era necessità. È stato tutto strumentalizzato. Roma è una piazza ideale per lui”. Sull’altro mancato arrivo, ossia Bremer (passato alla Juve), invece chiarisce: “Bremer è un grande giocatore. Evidentemente i nostri condizionamenti legati agli equilibri economici e finanziari non ci hanno permesso di arrivare a una conclusione. Abbiamo fatto la nostra corsa, poi quando arrivano delle offerte, sicuramente molto distanti dalla nostra, è giusto che il venditore faccia la sua scelta. Parallelamente, il calciatore, si è dimostrato sempre molto corretto e un grande professionista. In ogni caso, si ha l’obbligo di tentare di intraprendere delle strade che magari portano anche a conclusioni negative, fa parte del gioco, bisogna apprezzare la perseveranza con la quale abbiamo portato avanti questa cosa”. Infine, una chiosa sulla situazione di Skriniar, oggetto del desiderio di grandi club esteri fra cui il Psg: “Noi abbiamo da una parte l’obbligo di fare una squadra competitiva ma dall’altra abbiamo anche il dovere di guardare a un equilibrio economico-finanziario. Škriniar è un giocatore fortissimo, assolutamente, non necessariamente dev’essere messo sul mercato, assolutamente no. Abbiamo avuto dei contatti nelle settimane precedenti, quindi una richiesta, dopodiché tutto sarà valutato.” LEGGI TUTTO

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    No, non è colpa di Marotta se l'Inter ha perso Dybala e Bremer

    Dybala alla Roma e Bremer alla Juve: i tifosi dell’Inter l’hanno presa malissimo e non si stenta a crederlo, ma non è colpa di Marotta se l’Inter li ha persi entrambi. Il tira e molla con l’argentino era andato avanti per settimane, tuttavia, all’inizio di giugno sembrava che il lieto fine fosse finalmente arrivato. Invece no, il ciclone Lukaku ha cambiato tutto, oltre al fatto che Sanchez è rimasto in  organico e Dybala è finito nel limbo sino a quando la Roma non si è inserita e ha piazzato un colpo magistrale. Bremer è un capitolo diverso che  riconduce comunque al medesimo denominatore comune: i delicati equilibri del bilancio interista sono tali da non poter consentire a Marotta di rilanciare dopo l’offerta juventina che il Toro ha giudicato irrinunciabile (41 milioni di euro e 9 milioni di bonus).

    La causa di Zhang

    In queste ore, il presidente dell’Inter è il bersaglio della protesta dei tifosi, irritati anche dalla notizia pubblicata  dal South China Morning Post. Secondo il quotidiano  di Hong Kong, Steven Zhang avrebbe perso la causa giudiziaria intentata contro di  lui da alcuni creditori, un procedimento che non ha nulla a che vedere con il ruolo di presidente dell’Inter, ma riguarda il Gruppo Suning. I legali di Zhang hanno presentato appello contro la sentenza che obbliga il presidente dell’Inter a restituire 255 milioni di euro di prestiti concessi fra gli altri da China Construction Bank alla società Great Matrix controllata da Suning Holdings. 

    Il prestito Oaktree

    L’Inter non c’entra con questa controversia, ma è chiaro che in questi giorni di frustrazione per le vicende Dybala e Bremer, la cattiva notizia giunta da Hong Kong abbia ulteriormente preoccupato l’ambiente. Senza dimenticare le condizioni del finanziamento erogato al club dal fondo Oaktree. Il sito specializzato calcioefinanza.it ha preso visione dei documenti ufficiali legati al bilancio annuale di Ocm Luxembourg Sunshine Srl, la società lussemburghese tramite la quale i californiani hanno garantito 292,12 milioni alla famiglia Zhang per l’Inter, con tasso d’interesse al 12% per Grand Tower Sarl, una delle holding Suning che controlla la società nerazzurra. “Se la proprietà cinese – ha scritto Calcioefinanza – non ripagasse il finanziamento, Oaktree prenderebbe in mano Grand Tower con un’operazione simile a quella realizzata per il Milan tra Yonghong Li e il fondo Elliott. Nel 20212, il tasso al 12% ha generato già interessi pari a 21 milioni di euro da parte di Suning verso Ocm Luxembourg Sunshine Srl”. No, non è colpa di Marotta se Dybala e Bremer non sono andati all’Inter.

    Sullo stesso argomentoBremer e poi Dybala: dopo il blitz Lukaku due bocconi amari per l’InterCalciomercato Inter LEGGI TUTTO

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    Perché Dybala conviene all'Inter, perché l'Inter conviene a Dybala

    Il test di Lugano l’ha dimostrato: l’intesa fra Lukaku e Lautaro è talmente solida che i due non sembrano nemmeno avere giocato per un anno l’uno lontano dall’altro. Il belga e l’argentino si sono ritrovati a occhi chiusi, per la soddisfazione di Simone Inzaghi che nel secondo tempo ha sperimentato anche Correa nel ruolo di trequartista. Al punto che, a precisa domanda sull’assetto dell’attacco, egli ha risposto: “Con tanti grandi attaccanti a disposizione, nella nuova stagione potremo cambiare schieramento di volta in volta. Sono molto soddisfatto del reparto offensivo che ho a disposizione, nell’ultimo campionato è stato il migliore e adesso è ritornato Lukaku”.Guarda la galleryInzaghi ‘torchia’ l’Inter: allenamento stile ‘Marines’ ad Appiano

    La Joya attesa

    Le parole dell’allenatore sembrano avere allontanato Dybala dall’Inter. Sembrano. Perché, tanto più passa il tempo quanto più nel club di Zhang si rafforza la convinzione che ingaggiare il ventottenne nazionale argentino a parametro zero sia un vero affare. Presente e futuro. Indipendentemente dalla considerazione contingente circa lo spazio che, dopo le parole luganesi di Inzaghi, Dybala potrebbe ritagliarsi nell’attacco interista con Lukaku e Lautaro intoccabili, Dzeko primo cambio dell’uno e dell’altro, Correa multiuso. A meno che o il bosniaco o l’ex laziale partano. Marotta guarda lontano, come si conviene a un dirigente illuminato: nel 2023 Dzeko compirà 37 anni e Lukaku dovrà essere riscattato dal Chelsea, ma al momento, non è possibile prevedere a quali precise condizioni e, soprattutto, a quanto ammonterebbe l’operazione. Prendere Dybala adesso significherebbe fare un investimento certamente remunerativo, considerato il valore assoluto del giocatore, smanioso più che mai di tornare alla ribalta.

    Il fattore Sanchez

    A un mese esatto dall’inizio del campionato (13 agosto, ore 20:45, Lecce-Inter), Dybala non si è ancora accasato: in parte dipende da lui e da chi ne cura gli interessi, avendo congelato la proposta interista formulata l’8 giugno, prima che il ciclone Lukaku cambiasse tutto. Ma l’approdo all’Inter scatterà subito dopo che le strade dell’Inter e di Sanchez si saranno separate. Il cileno ha 7 milioni di buone ragioni per traccheggiare e resistere al lavorio ai suoi fianchi che Marotta continua indefessamente a fare. Convinto che all’Inter convenga prendere Dybala nella stessa misura in cui a Dybala convenga l’Inter. LEGGI TUTTO

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    Totti: Dybala alla Roma era molto possibile. Ronaldo? Non ci credo

    BOLOGNA – “Ronaldo alla Roma? Non ci ho mai creduto. Conosco la realtà attuale. Se viene ben venga, tutti i romanisti sarebbero entusiasti”. Con queste parole Francesco Totti ha commentato l’indiscrezione che vedrebbe il fenomeno portoghese sbarcare nella capitale in questa sessione di mercato. Ma se Ronaldo rimane un’ipotesi molto remota, per l’ex capitano della Roma, intervenuto ai microfoni di Sky a margine di un evento di padel a Bologna, è l’operazione Dybala che non è stata concretizzata dai giallorossi: “Era possibile, molto possibile. Poi però sono successe altre cose e ora lui penserà ad altre cose. Una chiacchierata c’è stata”. Resta ancora l’intero calciomercato per vedere quale sarà la Roma del futuro e Totti commenta: “Siamo abituati a parlare prima che inizi tutto. L’idea non me la sono fatta, ancora c’è tempo, inizierà il campionato a metà agosto e può ancora succedere di tutto. Spero possa fare una grande squadra, per centrare obiettivi importanti”.
    Totti: “Che colpi Lukaku e Pogba”
    Totti che guarda alla Roma e anche ai gioielli della sua scuderia. Su tutti Volpato e la possibilità di inserirlo nella trattativa con il Sassuolo per portare Frattesi agli ordini di Mourinho: “È un’operazione possibile, stanno parlando i dirigenti, valutando un po’ di situazioni. Volpato potrebbe rientrare in questa cosa. Ha caratteristiche che vengono valorizzate dal 4-3-3. È estroso, ma timido è riservato. Ha sempre dimostrato il suo valore”. A stupire però l’ex capitano giallorosso sono le operazioni di Inter e Juve: “Penso al ritorno di Lukaku, questo è un grande colpo. Pogba tornato alla Juventus. Speriamo che anche squadre medio-alte possano fare qualche acquisto”. Infine una battuta sul suo futuro personale: “Sono vecchio, quello che dovevo fare l’ho fatto. Vado a cercare qualche talento nel mondo, dai”.
    Guarda la galleryRoma-Lazio, è derby anche nel padel: che spettacolo al Villa Pamphili! LEGGI TUTTO

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    La Juve saluta Dybala: “Buona fortuna, ti ringrazieremo per sempre”

    Ultimo giorno alla Juve per Paulo Dybala. Dal 1° luglio, infatti, la Joya sarà ufficialmente un giocatore senza squadra dato che il suo contratto con il club bianconero scade proprio oggi (30 giugno 2022). Il lungo tira e molla per il rinnovo, poi la rottura definitiva e l’addio annunciato da Arrivabene, il finale di stagione e il saluto ai propri tifosi al termine di Juve-Lazio, ultima partita interna dei bianconeri, quando il popolo della Vecchia Signora ha celebrato anche Giorgio Chiellini, ora al Los Angeles FC. Il futuro del 10 argentino, però, è ancora incerto. Da settimane si parla di un possibile sbarco all’Inter, ma le parti non hanno ancora trovato la quadra. Guarda la galleryJuve, Dybala esce in lacrime dal campo: l’omaggio dello Stadium
    Il messaggio della Juve per l’addio di Dybala
    La Juve, intanto, ha voluto salutare Dybala con un messaggio sul proprio sito ufficiale, tracciando così un bilancio dei sette anni della Joya a Torino: “È arrivato che era una giovane e talentuosa promessa, e ora saluta la Juve portando con sé bagaglio di esperienze che lo hanno reso il campione che è; la carriera di Paulo Dybala continuerà infatti lontano da Torino. Si diceva, un bagaglio costruito insieme, in questi 7 anni. Un bagaglio che per Paulo è composto da 293 presenze, 115 gol, 45 assist e ben 12 titoli vinti. Numeri, che se approfonditi, raccontano tante cose: per esempio, Paulo detiene il nono posto all-time nella classifica dei migliori marcatori nella storia della Juventus, considerando tutte le competizioni; è il decimo miglior marcatore in Serie A, terzo all-time bianconero in Europa, con 18 gol messi a segno in Champions League. E sempre parlando di gol, due primati: Dybala è il giocatore che ha segnato più volte (68) all’Allianz Stadium, considerando tutte le competizioni ed è il bianconero che ha segnato più gol da fuori area (25) in Serie A. Un grande percorso, quello vissuto insieme, fatto non solo di gol e vittorie, ma di grandi giocate, nottate indimenticabili, prestazioni di qualità assoluta. E per tutto questo lo ringrazieremo sempre. Buona fortuna, anzi, suerte, Joya!”. LEGGI TUTTO