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    Juventus-Inter, Fagioli a colloquio con Doveri: Allegri interviene

    Pochi minuti dall’inizio di Juve e Inter e il clima è già caldissimo. Dopo un’azione di gioco l’arbitro Doveri ha fischiato contro i bianconeri e Fagioli si è avvicinato all’arbitro per chiedere spiegazioni, ma senza riceverne. Il centrocampista bianconero ha proseguito nel chiedere chiarimenti fino a che non è intervenuto Allegri. Le telecamere hanno pizzicato il tecnico mentre si rivolge al centrocampista dicendogli: “Fagio, lascialo perdere”. LEGGI TUTTO

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    Juventus, Barzagli: “Giovani? La maglia pesa, ma stanno dando tanto”. E su Fagioli…

    TORINO – In un collegamento su DAZN, l’ex difensore della Juventus Andrea Barzagli ha commentato la svolta verso i giovani messa in atto da Allegri nell’ultimo periodo: “C’è da capire che un ragazzo ha bisogno anche di fiducia, di giocare e sentirsi dentro il gruppo. Quindi, a volte, quando hai pochi minuti non è semplice. Però sono lì alla Juve, ce l’hanno”.Guarda la galleryJuve, in campo contro l’Inter con una maglia speciale
    Juventus, Barzagli e la svolta dei giovani
    Proseguendo nel suo ragionamento Barzagli è entrato più nello specifico: “Io ho conosciuto Fagioli, Miretti no. Ha una grande tecnica e sa giocare a calcio. Normale che giocare nella Juventus a questa età non sia semplice, è un peso, perché ci sono tante aspettative in questo momento in cui le cose non vanno come ci si aspettava. Lanciare questi ragazzi, vedere questa energia, sicuramente sta dando tanto”.
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    Fagioli, piedi d’oro: il terzo indizio in…Juventus-Inter

    TORINO – Il terzo indizio, quello che per antonomasia costituisce una prova, Allegri auspica possa arrivare già domenica sera contro l’Inter. Intanto, però, i primi due disseminati lungo il sentiero da Nicolò Fagioli valgono qualcosa più di una coincidenza. Perché non si segna per caso una rete come quella affrescata sabato scorso al Via del Mare contro il Lecce. Perché, soprattutto, non si disputa dal nulla una prestazione come quella inscenata mercoledì sera dal 21enne piacentino di fronte alla corazzata Psg. Non soltanto una questione di sensazioni a occhio nudo, di percezioni a pelle, mentre il regista sgomitava e ricamava in mezzo al campo tra un Verratti, un Messi e un Mbappé. A restituire il valore della partita dell’ex Cremonese, in campo per appena 59’ in stagione fino alla scorsa settimana, sono infatti anche i freddi numeri. Quelli che – all’indomani di una prova di squadra incoraggiante, ma pur sempre perdente – incoronano il contributo del “canterano” bianconero, maturato al sole di Vinovo fin dal 2015. Al cospetto di una delle principali candidate alla vittoria della Champions League, innanzitutto, Fagioli ha esibito una trabordante personalità, calamita in fase di costruzione della manovra al punto da toccare ben 73 palloni in 88’ in campo. E come. Già, perché il centrocampista classe 2001 ha tentato 61 passaggi e ne ha completati 59, per un clamoroso 97% di riuscita delle giocate. Mica per forza banali, mica tutte in orizzontale. Il numero 44 si è infatti reso protagonista di 3 passaggi chiave, oltre che di 7 lanci lunghi arrivati a destinazione su altrettanti tentati. E qui la media schizza al 100%, come per i cross dalla fascia e per i dribbling in mezzo al campo: 1 su 1 in entrambi i casi. Cifre che inquadrano una partita ai limiti della perfezione – con la Juventus opposta a una squadra che ama lasciar giocare l’avversaria e concede spazi, certo, ma che al contempo vive al piano di sopra rispetto alla concorrenza per tasso tecnico degli interpreti –, impreziosita dai soli 2 palloni persi a fronte dei 6 duelli vinti in mezzo al campo. Con muscoli e carattere, armi non da sempre nella faretra del ragazzo che da pochi mesi ha rinnovato con la Juventus fino al 2026.Guarda la galleryFagioli, magia alla Del Piero col Lecce: la FOTOSEQUENZA

    Juve-Inter, Fagioli verso la titolarità

    Ecco, perché l’antefatto all’ultima settimana di Fagioli – vissuta costantemente in copertina – è anche nella fiducia che il club gli ha trasmesso in estate, tra l’occasione in prima squadra e il prolungamento dell’accordo prossimo alla scadenza. E, prima ancora, nella costruttiva trafila affrontata a Vinovo. «Il merito per aver forgiato un giocatore di questo livello, attraverso un lungo percorso, è indubbiamente della Juventus – la conferma di Andrea D’Amico, procuratore di Fagioli –. E riguarda anche le tempistiche con cui è stato aggregato ad Allegri: i giovani gettati di fretta nella mischia rischiano di bruciarsi, ora invece Nicolò è pronto e ha la maturità giusta per imporsi. Dall’inizio o a gara in corso, poco importa». Il turning point della stagione del classe 2001, che ora inevitabilmente il tecnico bianconero faticherà ad escludere dall’undici titolare nel big match ancora all’Allianz di domenica con l’Inter, è arrivato in Salento. Con un gol da cineteca – decisivo ai fini del risultato, per giunta – che ha ricordato da vicino le prodezze di un vecchio assistito di D’Amico. «Il primo pensiero, sabato scorso, è andato al momento in cui ho visto sbocciare Del Piero sotto i miei occhi: in un attimo, sono ringiovanito di trent’anni – ha scherzato l’agente riavvolgendo il nastro dei ricordi –. È sempre un’emozione quando un talento italiano spiega le proprie ali, a maggior ragione se evocando un campione del mondo come in questo caso. Un momento che dovrebbe essere accolto con felicità da tutti gli appassionati, a prescindere dalla fede calcistica: Fagioli farà comodo ad Allegri e lavoriamo per restare più a lungo possibile alla Juventus, ma potrebbe rivelarsi prezioso anche per i progetti del ct Mancini…».

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    Juventus-Psg, Fagioli grande tra i grandi: statistiche impressionanti

    TORINO – Dopo il meraviglioso gol (alla Del Piero) con il quale ha piegato il Lecce regalando l’ultima vittoria in campionato alla Juventus, Nicolò Fagioli è stato chiamato in causa da Massimiliano Allegri dal primo minuto nella supersfida di Champions League contro il Psg. Nonostante la giovane età e il tenore degli avversari, il 21enne di Piacenza si è fatto trovare pronto e ha fornito una prestazione superlativa risultando il migliore in campo tra le fila bianconere. Per lui ha speso parole al miele anche Alex Del Piero. Inoltre, a certificare la sua partita maiuscola ci sono anche i dati. LEGGI TUTTO

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    Juventus-Psg, Fagioli e la giocata su Messi sfuggita a tutti

    Dal primo gol in Serie A con la maglia della Juve alla sfida di Champions contro il Psg: l’ultima settimana Fagioli se la ricorderà per molto. Nonostante la sconfitta in casa contro i francesi, la Juve ha conquistato un posto in Europa League: contro Mbappé & co, la squadra bianconera, al di là del risultato, ha fatto una buona prestazione e i giovani bianconeri non hanno sfigurato contro i campioni. Tra i migliori sicuramente Fagioli, elogiato nel pre partita da Del Piero, ha dimostrato grande personalità ed è stato autore di una numero su Messi che ha fatto esaltare i tifosi. Sui social i supporter juventini chiedono a gran voce Fagioli titolare da qui alla fine della stagione: chissà se la richiesta dei tifosi e le prestazioni brillanti del centrocampista riusciranno a convincere Allegri che gli ha già dimostrato fiducia questa sera. LEGGI TUTTO

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    Braida esclusivo: “Fagioli alla Pirlo. Juve, credici”

    Sabato sera, all’ora dell’aperitivo, Nicolò Fagioli ha segnato un altro di quei gol che possono rappresentare tranquillamente il punto di svolta di una carriera. Un altro? Sì, certo, quello di Lecce è stato il primo in assoluto sul palcoscenico della Serie A, per giunta con indosso quella maglietta bianconera vestita fin da bambino per le vie e le piazzette di Piacenza, da tifoso della Juventus prima ancora che giocatore del settore giovanile e, ora, della prima squadra. Un traguardo raggiunto, però, anche e soprattutto per via di un altro gol, questa volta metaforico, realizzato ben prima della conclusione a giro che ha illuminato la tiepida serata di fine ottobre al Via Del Mare. Perché entrare nelle grazie un uomo di calcio e di intuito come Ariedo Braida, uno che il talento lo annusa e lo assapora, non è per nulla scontato. La chiamata del consigliere grigiorosso alla Cremonese un anno fa, all’alba di una stagione conclusa con una storica promozione in Serie A centrata da protagonista, è stata uno spartiacque per la conferma estiva agli ordini di Allegri. «Non ho mai avuto dubbi sulla sua classe, ma lo scorso anno ho avuto modo di conoscere anche un ragazzo con la voglia di imparare e questo è fondamentale – la premessa dello storico direttore generale del Milan, che in rossonero aveva portato Van Basten e Weah, Shevchenko e Kakà –. Se al talento abbini la giusta mentalità, allora puoi pensare di affermarti ai vertici».Guarda la galleryFagioli, esultanza liberatoria e bacio alla maglia della Juve

    Ariedo Braida, qual è stato il suo primo pensiero quando ha visto quel pallone infilarsi all’incrocio dei pali?

    «Il pensiero di un po’ tutti, credo: mamma mia che gol! Ma Nicolò non mi ha sorpreso, in realtà: ha quei colpi nel suo bagaglio tecnico».

    E adesso?

    «Adesso ci vuole cautela, per non bruciarlo e per limitarne l’esposizione. Il percorso di crescita di un giovane è lungo e graduale. Ma, ora, Fagioli è pronto per intraprenderlo: il talento l’ha sempre avuto, adesso è anche maturo di testa e si è sviluppato bene fisicamente».

    La perla realizzata a Lecce può rendere più semplice la sua ascesa?

    «Potrebbe aiutarlo ad avere più spazio nelle prossime partite, certo. Ma, in realtà, ora per lui viene il difficile: Nicolò adesso è chiamato aconfermarsi ai massimi livelli, lasciandosi alle spalle quella mancanza di continuità che a volte l’ha limitato».

    A proposito di pregi e difetti: qual è il suo ruolo ideale?

    «A me la sua evoluzione ricorda da vicino quella di Pirlo, passato da numero 10 a regista basso. Fagioli con noi, a seconda delle necessità, ha agito un po’ più alto o un po’ più basso, ma probabilmente il meglio lo fa vedere davanti alla difesa in un centrocampo a due, come ha fatto vedere nel 4-2-3-1 di Pecchia. A un patto, però…».

    Ovvero?

    «Che abbia la licenza di risalire il campo e avvicinarsi alla porta: la rete con il Lecce non è stata casuale: ha diversi gol nei piedi nell’arco di una stagione. Una dote da abbinare alla facilità con cui crea gioco: deve stare al centro per poter toccare tanti palloni».

    Ma non è che la rete di sabato ha rovinato i piani di aveva fatto un pensierino a lui in vista del mercato di gennaio?

    «Ai dirigenti della Juventus lancio pubblicamente un appello (ride, ndr): se avete bisogno di qualcuno che lo faccia giocare con maggior regolarità, la Cremonese è disposta al sacrificio!»

    Guarda la galleryFagioli, magia alla Del Piero col Lecce: la FOTOSEQUENZAIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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     Un'altra Juventus è possibile

    Un’unica cosa bella. Davvero solo una. Ma così bella da valere la pena (è il caso di dirlo) di una partita ancora troppo brutta per la Juventus. Dentro il meraviglioso gol di Nicolò Fagioli si stringe tutta la speranza del popolo bianconero di sfuggire al grigio sconforto del presente, rifugiandosi in una Juventus diversa, più giovane, più bella, più juventina. Le lacrime di Nicolò valgono più della vittoria, perché la sua commozione restituisce sentimento a una squadra che sta inaridendo il suo rapporto con i tifosi e ritrova speranza proprio grazie al tifoso Fagioli. Juventino nato, cresciuto nel mito di Alessandro Del Piero, che ieri ha emulato con un tiro a giro identico a quello di Alex contro la Steaua Bucarest nel settembre del 1995 e ha pianto dopo il gol che sognava da tutta la sua vita. Servono i sogni per scacciare gli incubi e ricongiungendo l’ultimo quarto d’ora di Lisbona al gol di Lecce si intravede una lucina nel buio di una stagione storta e deludente. Allegri non è un allenatore per giovani, ma dovrebbe iniziare a crederci, se non altro perché i giovani sembrano gli unici a crederci. Fagioli, Soulé, Miretti, Iling hanno rinfrescato l’aria viziata di una squadra che ha bisogno di trovare un’anima prima ancora che la forma fisica e un gioco. Non possono le loro giovani spalle reggere da sole il pesante destino della stagione juventina, ma sarebbe una follia prescindere dal coraggio e dalla qualità che hanno aggiunto alla sciatteria agonistica vista nei primi tre mesi.Guarda la galleryFagioli, esultanza liberatoria e bacio alla maglia della Juve

    Un’altra Juve è possibile: lezione da apprendere

    Un’altra Juve è possibile, un’altra Juve può prendere corpo perché Vlahovic e Kean hanno 22 anni, Locatelli e Gatti 24, Bremer 25. Ripartire da chi ha più fame, rigenerare un senso di appartenenza, forgiarsi i propri guerrieri invece che noleggiare costosi mercenari. Forse è proprio questa la lezione da apprendere nella settimana di tormento della Juventus, passata dall’umiliante eliminazione in Champions a una sfida contro il Lecce sofferta come una semifinale contro il Real Madrid. Perché tolto qualche fiammata dei giovani e il lampo di Fagioli, la Juventus ieri ha espresso il nulla. E lo ha espresso senza ritmo né intensità. Dell’attesa rabbia per l’eliminazione di Lisbona non v’è stata traccia, in compenso è comparso un nervosismo un po’ isterico che ha portato a quattro folli ammonizioni nei primi ventotto minuti di gara. Della Juventus di ieri, tutt’al più, si può salvare la perseveranza e lo spirito di sacrificio di qualcuno. Si può osservare il consolidarsi della leadership di Danilo. Sperare che con una prestazione del genere si possa evitare una sconfitta con il Psg mercoledì allo Stadium oltrepassa i confini dell’illusione. Ma a qualcosa si deve appigliare, la Juventus, per rimanere aggrappata alla stagione che rischia di scivolarle via troppo prematuramente. D’altronde, fino alla pausa per il Mondiale la squadra è costretta a vivere di partita in partita. Poi, nei cinquanta giorni di stop ci sarà tempo per tirare bilanci e progettare la seconda parte dell’annata e forse non solo quella. E nelle lacrime di Fagioli, forse, ci sono gocce di futuro.

    Sullo stesso argomentoJuventus, il muro difensivo regge. E Bonucci perde posizioniJuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Fagioli, bacio alla maglia dopo il gol: tifosi Juve impazziti FOTO

    Una serata magica per Nicolò Fagioli che ha segnato il suo primo gol in Serie A e regalato tre punti preziosissimi alla sua Juve. Un gol che il centrocampista bianconero sognava da molto tempo e la sua esultanza e il post social lo confermano. “WOW. Da 21 che lo aspettavo. Un sogno” –  ha scritto su Instagram. Dopo aver segnato un gol alla Del Piero, Fagioli ha esultato con i suoi compagni, indicando e baciando la maglia della Juve. Un gesto che ha scatenato i tifosi sui social che, dopo la sfida contro il Lecce, chiedono a gran voce un maggior utilizzo dei giovani. Non a caso, la splendida rete di Fagioli è nata da un super assist di Iling, entrato in campo da pochissimi secondi. LEGGI TUTTO