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    Grosso prova a salutare le rivali per la A

    TORINO – Dopo gli anticipi di ieri (Parma-Modena 1-2, Pisa-Ternana 3-1) oggi si giocano le altre otto partite della 14ª giornata di Serie B. Apertura alle 12.30 con Reggina-Benevento, sfida fra Campioni del Mondo 2006: Pippo Inzaghi cerca di preservare il sorprendente 2° posto dei calabresi contro i campani di Cannavaro che prima della sosta, al settimo tentativo, ha vinto la sua prima partita da allenatore in Italia, a Ferrara, a casa di un altro Campione del Mondo 2006, Daniele De Rossi. La Reggina viene da due vittorie di fila, Inzaghi ha già detto che non firma per una stagione chiusa al 3° posto: ha capito che tante big sono piene di problemi e lui se la gioca, pur non avendo certo sulla carta il secondo organico della B. Il Benevento però, oggi non può concedere nulla, visto che oggi disputerebbe i playout, pur avendo una rosa da playoff. Cannavaro resta in emergenza, recupera Acampora e Viviani ma mancherà Glik in difesa, impegnato ai Mondiali (lo rileva Pastina). Fra le 6 sfide delle 15, spicca Frosinone-Cagliari. La capolista ciociara guidata da Grosso, a +7 sul 3° posto, ha sempre vinto in casa, senza subire neanche un gol (è la squadra che in questo campionato più volte ha chiuso le partite senza incassare reti, 8 gare e con la miglior difesa della B, 7 reti al passivo). E, soprattutto, va a caccia della 7ª vittoria di fila, che diventerebbe anche il primato societario. Oggi ancora out Kone e Caso, due pezzi da 90, ma l’organico del Frosinone ha già supplito bene alla loro assenza. Dall’altra parte il Cagliari, finora una delle delusioni più cocenti di questa B, è a -3 dalla zona playoff (e per gli scommettitori in estate doveva essere la seconda forza della B dopo il Genoa). Liverani non vince dal 15 ottobre e nelle ultime 4 uscite ha raccolto solo 3 pareggi. Oggi non recupera il fondamentale Goldaniga in difesa mentre davanti Mancosu è in dubbio per una botta rimediata in settimana. Trasferta chiave per il Genoa a Perugia: il tecnico tedesco Blessin, 2 punti nelle ultime 3 uscite che hanno fatto perdere la zona A diretta, non può più fallire e in caso di altra prova negativa rischia la panchina (la tifoseria lo ha già scaricato da due partite ma oggi al Curi sarà presente in massa, circa 2mila i supporter rossoblù). Blessin ha provato il Genoa con Puscas in avanti assieme a Coda e la squadra ridisegnata sul 4-4-2 per cercare a ripartire. Il Perugia è ultimo ma la squadra è viva e non regalerà nulla ai liguri. Il Bari, in zona playoff ma reduce da tre pareggi di fila va a Como che con Longo in panchina sta risalendo la china (10 punti in 7 uscite) anche se oggi sarebbe retrocesso. Il Brescia, altra squadra che s’è ingolfata (4 pari di fila), pur restando in zona playoff, sta pagando le disavventure societarie di Cellino (settimana prossima altro CdA, si saprà se resta come presidente). E oggi al Rigamonti arriva la Spal di De Rossi che prima della sosta è stata beffata in casa dal Benevento, il 1° ko della carriera da allenatore dell’ex anima della Roma, arrivato alla quinta uscita, ora i ferraresi sono un solo punto sopra i playout e non possono permettersi passi falsi al Rigamonti. Il sorprendente Sudtirol, che oggi disputerebbe i playoff, ancora imbattuto con Bisoli e che con lui viaggia alla media di 2 punti a partita, riceve al Druso di Bolzano l’Ascoli di Bucchi, un punto sotto gli altoatesini, a caccia di riscatto dopo il ko interno di prima della sosta col Frosinone, sconfitta che ha fermato una serie positiva di 10 punti in 4 gare che avevano fatto sognare i marchigiani. Cittadella-Cosenza è un delicatissimo scontro salvezza: i veneti cercano riscatto dopo il ko di Parma di prima della sosta, i calabresi sono reduci dalla prima vittoria con Viali in panchina (il pazzesco 3-2 al Palermo) e in caso di successo sorpasserebbero i veneti. Alle 18 chiude il turno Palermo-Venezia: i siciliani inseguono il salto di qualità che li faccia emergere dalle sabbie mobili della classifica (sono a +1 sui playout), i lagunari, penultimi, cercano una difficile risalita, anche se i mezzi per farla ci sarebbero tutti: tocca a Vanoli, alla seconda panchina con gli arancioneroverdi dopo il ko interno nell’esordio con la Reggina, cercare di raddrizzare la stagione prima che sia troppo tardi. LEGGI TUTTO

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    Juventus Women-Arsenal, Montemurro: la sfida da ex, la svolta Champions e il ko di Gunnarsdottir

    TORINO – “Ogni partita porta diverse emozione. Questa è un po’ più speciale. Giocare contro una squadra di cui hai fatto parte e dove hai passato quattro anni… posso dire solo grazie. È un evento della mia carriera e sarà una notte speciale”. Joe Montemurro, tecnico della Juventus Women, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida – da ex – contro l’Arsenal, valida per la seconda giornata della fase a gironi della Champions League femminile. Tra le fila dei Gunners, non sarà presente Lina Hurtig, fino alla scorsa estate in forza al club bianconero. L’allenatore italo-australiano, invece, perde Sara Gunnarsdottir: “Purtroppo è stata una sorpresa, perchè stava bene, ma ieri dopo il riscaldamento ha sentito qualcosa e abbiamo deciso di non rischiare. I rientri di Gama e Salvai ci danno positività”.
    Montemurro sul successo della Juventus Women a Parma
    “Non avevo paura contro il Parma, perchè noi andiamo per la nostra strada, cercando di giocare il nostro tipo di calcio. Succede a volte di vincere alla fine anche alle grandi squadre. Per me era più importante dominare la partita. Spero che le emozioni di Parma ci facciano andare avanti. Le ragazze hanno creato tanto in tante partite e a Parma c’è stato un piccolo sfogo. Domani è un altro livello di partita e le ragazze non vedono loro che arrivi questa partita”.
    Guarda la galleryChampions League Women, pagelle Juventus-Lione: Grosso cresce, Pedersen superIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Frosinone, un Grosso capolavoro

    TORINO – Per anni, di lui s’è detto: allena e trova panchine per il suo passato da giocatore, perché ci ha fatto vincere il Mondiale 2006. Ma da tre mesi, non si può più insinuarlo. Perché Fabio Grosso, l’allenatore del Frosinone capolista della B, a +5 sulla Reggina e a +7 sul Genoa, sta facendo un lavoro egregio, anzi enorme, forse senza precedenti: trovatelo un allenatore che si ritrova una squadra quasi rifatta da zero, dove al massimo partono titolari 2-3 giocatori della passata stagione, capace di comandare così la categoria. Altro che i problemi di amalgama che andrebbero messi in preventivo sempre, dopo una rifondazione simile. Niente, fin dalle amichevoli estive, il Frosinone gioca a memoria, come se stesse insieme da anni. E il modulo? Praticamente Grosso finora ha utilizzato tutti gli schieramenti possibili, privilegiando 4-3-3 e 4-2-3-1, ma utilizzando, anche a gara in corso, la difesa a tre, iniziando talvolta le partite col rombo.Iinsomma, un calcio eclettico che dona imprevedibilità in più e che spiega quel primo posto ottenuto con 10 vittorie su 13 uscite (e zero pareggi). Perché il Frosinone se la gioca sempre, o vince o perde, non specula mai per il punticino e nei tre casi in cui è stato sconfitto (da Benevento, Cittadella e Parma), ci sarebbe molto da ridire sul modo in cui sono maturati i ko, di fatto finora nessuno ha messo sotto il Frosinone che ha il record stagionale della B di partite chiuse senza subire gol, 8. Insomma, l’eroe del Mondiale 2006, salito in testa grazie a sei vittorie di fila, è a una svolta della carriera. Sono solo un ricordo i tre esoneri di fila raccolti (con Verona, Brescia e Sion) prima di ripartire dalla Ciociaria nel marzo 2021. Certo, il dg Angelozzi gli ha fatto un fior di mercato, niente colpi ad effetto ma tanta sostanza, mixando al meglio giovani in rampa di lancio (Moro, Mulattieri, Kone, Ciervo, Borrelli, Turati), a elementi che in B fanno la differenza (Mazzitelli, Sampirisi, Frabotta, Insigne, Ravanelli), guidati in campo dall’eterno gladiatore Lucioni (in difesa non poteva esserci miglior sostituto di Gatti, ben venduto alla Juve), con in avanti il folletto Caso (frettolosamente liquidato dal Genoa) a inventare, donando l’imprevedibilità di quello che è già un piccolo fenomeno. Sempre difficile azzeccare il modulo e con quale undici Grosso inizierà la partita perché è molto bravo anche nella gestione del gruppo: c’è spazio per tutti e spesso chi subentra diventa più decisivo di chi inizia la gara, i suoi sono i cambi più decisivi della B. Sì, Grosso va tenuto d’occhio: dovesse riportare il Frosinone in A, cosa che nessuno a inizio stagione gli aveva chiesto, diventerà un allenatoe spendibile anche per piazze di prima fascia. Ma prima, serviranno ulteriori conferme dal campo. Nelle sei partite che restano alla fine del girone d’andata che si chiuderà a Santo Stefano, il suo Frosinone affronterà soltanto squadre della parte sinistra della classifica (a parte il Pisa, che però, da quando è tornato D’Angelo, ha una media punti da big). Si parte domenica 27 con l’arrivo allo Stirpe del Cagliari, la corazzata d’inizio stagione che fa acqua da tutte le parti, distanziata di 13 punti (e attenzione che in casa il Frosinone ha sempre vinto e non ha ancora subito un gol, Grosso ha la miglior difesa della B, 7 reti al passivo). Quindi, domenica 4 dicembre, ciociari di scena al Druso di Bolzano, in casa del sorprendente Sudtirol. L’8 dicembre altra trasferta, si fa visita alla Reggina: come ci giungeranno all’appuntamento le attuali prime due della classe? Domenica 11 arriva il Pisa, ancora imbattuto dal ritorno di D’Angelo in panchina. Il 18 dicembre, serata di gala a Marassi, in casa di un Genoa che chissà se per quella data avrà risolto i suoi problemi. E il 26 dicembre si chiude l’andata ricevendo la tosta Ternana che però ha perso brillantezza negli ultimi turni (tre 0-0 di fila). Se il Frosinone di Grosso si conferma su alti livelli anche dopo un tour de force simile, nel 2023 ne vedremo delle belle, per lui e per i suoi ragazzi. LEGGI TUTTO

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    Il Frosinone di Grosso cerca la fuga

    TORINO – La 12ª giornata di Serie B scatta oggi con 8 partite. Potrebbe allungare ancora la capolista Frosinone, che è a +4 sulla Ternana terza: alle 16.15 riceve il Perugia ultimo, in uno Stirpe dove in questa stagione i ciociari hanno sempre vinto e senza subire gol. I ragazzi di Grosso sono reduci da 4 vittorie di fila mentre il Perugia, tornato sotto la guida di Castori, nell’ultima uscita ha perso in casa dal Cittadella (0-2), ma nella prima partita dopo il suo ritorno era stato capace di vincere in casa della Reggina (2-3), pur trovandosi in inferiorità numerica. Frosinone avvisato insomma, lo stesso Castori ha invitato la squadra a crederci, “non esistono partite perdute in partenza”, ha detto. Bel test per la Ternana che riceve la Spal (ore 14), da tre giornate sotto la guida di De Rossi, ancora imbattuto da allenatore dei ferraresi e che ha conquistato 5 punti. Gli umbri invece, a ottobre erano saliti in vetta dopo 5 vittorie di fila. Poi, nei probanti esami con Genoa e Bari hanno raccolto solo un punto, per coltivare ambizioni bisogna tornare sui livelli precedenti. Test da maneggiare con cura per il Bari, quinto a -5 dalla vetta: alle 14 è di scena a Benevento, i campani non possono più fallire: sotto la guida di Cannavaro sono precipitati in zona playout avendo raccolto solo 3 punti in 5 gare, nelle quali la squadra ha pagato anche l’alto numero di assenti. Ma neanche il Bari sta tanto bene (1 punto nelle ultime 3 gare), crisi di risultati più che di gioco, però. Alle 16.15 c’è anche la sfida di rango, Palermo-Parma, aiuterà a capire se i siciliani di Corini hanno svoltato dopo il successo di Modena (0-2) dell’ultima uscita. Il Parma invece, è reduce dalla vittoria sul Como ottenuta con 13 assenti che l’ha mantenuto a -5 dalla vetta. Oggi a Pecchia gliene mancheranno “solo” 10. Interessante anche Brescia-Ascoli (ore 14): i lombardi vengono da due pari di fila (in casa col Venezia e a Genova) e non vincono da 5 partite, stanno meglio i marchigiani, reduci da tre successi pesanti di fila (a Bari, in casa col Cagliari e a Venezia) che li hanno ri-proiettati in zona playoff, con gli stessi punti del Brescia, 18. Attenzione a Sudtirol-Cagliari (ore 14): gli altoatesini, da quando li guida Bisoli, sono ancora imbattuti e hanno messo insieme in 8 gare i 18 punti attuali. Il Cagliari invece, zeppo di problemi, ancora privo dei fondamentali Goldaniga e Mancosu, insegue a quota 15: non vincere oggi al Druso di Bolzano potrebbe voler dire abdicare o quasi nella corsa per la A diretta. Due sfide calde nella parte bassa della classifica alle 14: il Cittadella, rianimato dalla vittoria di Perugia di domenica scorsa, ospita il Modena che vive sulle montagne russe, viene da 2 ko di fila, arrivati dopo 3 vittorie consecutive; il Pisa, ringalluzzito dal ritorno di D’Angelo in panchina (con lui, 9 punti in 5 gare), riceve il Cosenza, dove farà il suo esordio in B il neo allenatore William Viali che in settimana ha rilevato Davide Dionigi, esonerato dopo 4 ko di fila. Il turno prosegue domani con Como-Venezia alle 16.15 e si chiude lunedì sera alle 20.30 con la sfida clou della giornata, Reggina-Genoa. Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Genoa e Frosinone tentano la fuga

    TORINO – Dopo l’anticipo Bari-Ternana (0-0), l’11ª giornata di Serie B prosegue oggi con sei partite alle 14 e una alle 16.15, il big match Genoa-Brescia. Nei rossoblù assente il portiere Martinez (problema alla spalla), lo rileva Semper (che non è una seconda scelta). I lombardi non vincono a Marassi dal 1979, i liguri vogliono tentare la fuga e Blessin, dopo una settimana perfetta (vittorie in campionato a Cosenza e Terni, Spal superata in Coppa Italia), chiede ai suoi di tenere questo passo che ha portato il Grifone in vetta. Discorso analogo per l’altra capolista, il Frosinone di Grosso che è di scena a Cosenza, coi calabresi reduci da tre sconfitte di fila in cui hanno incassato 10 gol e con Dionigi che si gioca la panchina. Partita delicatissima per il Benevento: arriva il Pisa, che da quando è tornato D’Angelo non ha mai perso (8 punti in 4 gare), Cannavaro che invece ha raccolto due punti in 4 uscite, se la giocherà con una formazione assai rimaneggiata (10 assenti). In caso di ulteriore ko, può succedere di tutto, visto che l’ex difensore aveva già rassegnato le dimissioni dopo la sconfitta di sabato scorso a Como (respinte da patron Vigorito). Partita verità per il Cagliari di Liverani che ospita la Reggina di Inzaghi: i sardi non possono più sbagliare, rischiano di perdere il treno per la A e devono mettersi alle spalle una settimana difficile (lunedì il ko di Ascoli, poi le separazioni dal ds Capozucca e dal dg Passetti). Ma anche gli amaranto non se la passano bene, vengono da 2 sconfitte di fila, la squadra ha perso l’efficacia delle prime giornate. Tuttavia, Inzaghi dice di voler andare a Cagliari per comandare e tornare a lottare per la A diretta. Per il Parma, reduce dal ko di Bolzano in casa del Sudtirol, sarebbe il momento di tornare a correre: al Tardini c’è il Como, che dall’arrivo di Longo in panchina ha ottenuto 6 punti in 4 gare, anche se resta molto al di sotto delle sue possibilità. Parma comunque rimaneggiassimo: 13 gli assenti, in porta, fuori Chichizola e Buffon, tocca di nuovo a Corvi, parmigiano doc. Occhio anche a Modena-Palermo, nei siciliani inizia a vacillare la panchina di Corini (2 punti nelle ultime 5 gare, coi rosanero in zona retrocessione) mentre gli emiliani cercano l’acuto per archiviare il ko di Pisa di domenica scorsa, arrivato dopo 3 vittorie di fila. Bell’esame per la Spal di Daniele De Rossi che dopo il 5-0 inflitto al Cosenza attende la rivelazione Sudtirol: da quando c’è Bisoli in panchina, gli altoatesini non hanno mai perso, mettendo insieme i 17 punti attuali (in 7 uscite). De Rossi vuole cavalcare l’entusiasmo per il 5-0 sul Cosenza di 7 giorni fa ma il Sudtirol ha tutt’altro spessore, bel test insomma. E attenzione anche alla panchina di Javorcic: il suo Venezia non ha mai vinto in casa, è reduce dal pari di Brescia e oggi arriva l’Ascoli, gasato dalle ultime due uscite, in cui ha vinto a Bari e battuto in casa il Cagliari. Domani alle 16.15, il turno si chiude con Perugia-Cittadella.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Frosinone Grosso e bello

    TORINO – Benvenuti a Frosinone, dove il calcio va che è una bellezza. La prima squadra comanda la B assieme al Genoa, ma anche nel campionato Primavera 1 i giovani del club ciociaro sono in testa assieme a Juve e Roma. Per non parlare del pubblico. Sabato, per il big match Frosinone-Bari, c’erano 11.239 spettatori, numeri stratosferici per una città di 46mila abitanti. E alla base di questo exploit, è l’ora di dare tanti meriti a Fabio Grosso. L’eroe del Mondiale 2006, spesso è stato discusso come allenatore, prima di sbarcare a Frosinone nel marzo 2021 (voluto dal dg Angelozzi, già suo mentore quando era giocatore), si facevano notare i tre esoneri di fila collezionati in precedenza. Nella passata stagione disponeva di una buona squadra che perse il piazzamento playoff all’ultima giornata. A quel punto, un’altra società avrebbe potuto dargli il benservito. Non il Frosinone di Stirpe che ha ancora scommesso su di lui, non affidandogli però un compito semplice. Perché in estate la società ha rivoltato l’organico come un calzino e la squadra è stata rifatta prendendo i migliori giovani che si possono schierare in B sommati, negli ultimi giorni di trattative, al elementi esperti e di categoria. Chissà che problemi d’amalgama ci saranno, si pensava. Nessuno, in realtà. Grosso in ogni partita parte con un undici dove i sopravvissuti della passata annata sono due, massimo tre. Ma la squadra gioca a memoria come se stesse insieme da diverse stagioni. Prendiamo la formazione schierata nell’ultimo successo sul Bari. In porta Turati, in prestito dal Sassuolo, assieme a Caprile (Bari) il miglior 2001 italiano fra i pali. Difesa a 4 col giovane Monterisi prestito del Lecce, da cui è arrivato anche l’infinito Lucioni, al centro della difesa assieme a Ravanelli, prelevato dalla Cremonese, dove era finito ai margini ma che in B sa farsi sentire, a sinistra Cotali, rilevato nella ripresa da Frabotta (che sta tornando ai livelli di quando s’impose alla Juve). Mediata a tre: l’unico superstite della vecchia guardia, Rohden, con Mazzitelli giunto dal Monza e un indiavolato Kone, prestito del Toro (che farà bene a riprendersi a fine stagione, ora è pronto per la A). In attacco, la falsa ala Garritano, il centravanti Moro (altro prestito, come Ciervo, dal Sassuolo) e il folletto Caso (troppo frettolosamente ceduto dal Genoa, il Frosinone ha fatto un affarone con lui). Partita risolta nel recupero da un grande gol di testa (sembrava quello celeberrimo di Hateley) del subentrato Borrelli, giunto a Frosinone nell’ultimo giorno di mercato in prestito con obbligo di riscatto dal Pescara. E questo 1° posto del Frosinone si spiega anche così, con quei tre centravanti giovani di cui dispone Grosso: oltre a Moro e Borrelli, c’è pure Mulattieri (prestito dall’Inter), che è già a 3 gol (a quota 2 gli altri 2). Insomma, i ciociari non dispongono del bomber esperto da doppia cifra. Ma i tre messi insieme, sapientemente alternati da Grosso, possono superare le 20 reti a fine stagione. Anche perché questo Frosinone non è una squadra che specula, ma che gioca divertendosi e divertendo, tant’è che è incapace di pareggiare: i 21 punti fin qui raccolti sono frutto di 7 vittorie e 3 sconfitte (e su tutti i ko, ci sarebbe molto da ridire). Insomma, Grosso sta facendo un lavoro egregio. In questa B dove gli altri Campioni del Mondo (inzaghi, Cannavaro, Fabregas e Buffon) vivono difficoltà assortite, lui guarda tutti dall’alto. E questo Frosinone potrebbe anche reggere fino alla fine e riprendersi quella A lasciata nel 2019, senza dimenticarsi che l’obiettivo stagionale era quello di un campionato senza patemi. Per riuscirci, servirà l’ultimo salto di qualità, evitare il problema manifestatosi nella scorsa stagione, i punti persi con le “piccole”. Perché sì, un anno fa il piazzamento playoff sfumò solo all’ultima partita. Ma durante la stagione il Frosinone di Grosso aveva raccolto, ad esempio, solo 4 punti contro Crotone e Pordenone, squadre già virtualmente retrocesse dopo poche giornate. In questo senso, la sfida di sabato a Cosenza, in casa di una squadra che perde da tre gare di fila nelle quali ha incassato 10 gol, può essere il momento della verità, l’ultimo tassello che manca per diventare a tutti gli effetti uno squadrone. Anche perché numericamente, il Frosinone lo è già. I playoff l’anno scorso sfumarono anche perché la rosa era meno assortita dell’attuale. In questa stagione invece, Grosso per ogni partita ha l’imbarazzo della scelta su diversi ruoli. E anche questo, a conti fatti, avrà un peso. LEGGI TUTTO

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    Stasera Grosso cerca il 1° posto

    TORINO – La 9ª giornata di Serie B si apre stasera alle 20.30 con l’anticipo Venezia-Frosinone. I ciociari di Grosso, in caso di vittoria, passerebbero almeno una notte in testa, visto che sono a -3 dalle prime della classe, Reggina e Bari. L’eroe del Mondiale 2006 sta facendo un gran lavoro col Frosinone, dopo essere stato per anni bersaglio della critica (prima di approdare al Frosinone nel marzo 2021, aveva collezionato tre esoneri di fila). A ogni partita, Grosso schiera una squadra dove i giocatori della passata stagione non sono più di un paio, tre al massimo, visto che la rosa del Frosinone è stata rivoltata come un calzino in estate, con la definitiva scomparsa del nucleo storico, iniziata la stagione precedente, e l’arrivo di tanti giovani interessanti, forse i migliori della B. Eppure pare di vedere una squadra che gioca insieme da una vita, non da pochi mesi. Ma attenzione, l’ottima classifica è stata costruita essenzialmente in casa, allo Stirpe il Frosinone ha sempre vinto (4 successi) mentre in trasferta ha raccolto la vittoria di Modena all’esordio, e poi ha perso a Benevento (partita segnata dalla pessima direzione di Pairetto), Cittadella e Parma (ko piuttosto ingiusto). E a questo si attacca il Venezia, una delle grandi delusioni di questo inizio di stagione (oggi disputerebbe il playout col Palermo). La squadra di Javorcic, due turni fa, sembrava aver svoltato col roboante 4-1 di Cagliari, con la gara capovolta grazie all’ingresso del russo Cheryshev (2 gol e 1 assist nella mezz’ora finale). Ma poi, nell’uscita successiva, s’è arreso in casa al Bari, magari nel finale i lagunari avrebbero meritato il pari, ma certi limiti della squadra, ancora parecchio da assemblare, sono venuti tutti a galla, mentre la piazza non ha ancora digerito la retrocessione dalla A e non dà quella spinta che servirebbe per la riscossa. In caso di altro risultato negativo, Javorcic potrebbe rischiare qualcosa, la società s’era già guardata in giro prima dell’exploit di Cagliari. Nel Venezia un rientro importante, Crnigoj. Nel Frosinone, out Insigne, Lulic e Oyono. Da capire se nei veneti l’asso Cheryshev possa essere schierato dall’inizio. Nei ciociari, solito ballottaggio per il posto da centravanti fra Moro e Mulattieri.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Brescia-Bari: chi è da A?

    TORINO – Dopo l’anticipo Cosenza-Como (3-1), la 7ª giornata entra oggi nel vivo con le tradizionali 7 partite delle 14 più una gara alle 16.15, Perugia-Pisa. Il clou è Bari-Brescia: i pugliesi di Mignani, gli unici ancora imbattuti, con 3 punti acciufferebbero i lombardi, in vetta con la Reggina. E in caso di vittoria, il Bari non potrebbe più viaggiare a fari spenti. Squadra solida, quasi identica a quella che ha guadagnato la promozione dalla C, in avanti già 8 gol del duo Cheddira-Antenucci (5+3), miglior coppia della B, con l’italo-marocchino che va a segno da 5 partite di fila, fresco di debutto nel Marocco che potrebbe portarlo ai Mondiali (sarebbe l’unico italiano presente, visto che è nato a Loreto). Bari che, tuttavia, non ha ancora vinto in casa (al San Nicola ci hanno già pareggiato Palermo e Spal) ma che prima della sosta è andata a vincere in casa della (presunta) corazzata Cagliari. Discorso analogo per il Brescia di Clotet, che pratica un calcio verticale, molto simile a quello del Bari e con lo stesso modulo, il 4-3-1-2. Il tecnico spagnolo continua a parlare di salvezza, viste le vicissitudini societarie di Cellino e la rosa ridotta all’osso. Ma se dovesse tornare dal San Nicola con un risultato positivo, non potrebbe più nascondersi, anche perché la squadra non è molto dissimile (ma con meno ricambi) da quella che nella passata stagione, con Inzaghi prima e Corini dopo, chiuse al 5° posto e si fermò in semifinale playoff. E a proposito di Inzaghi, Pippo e la sua Reggina capolista hanno una rognosa trasferta a Modena, squadra che ha vinto una partita e ne ha perse cinque. La società ha rinnovato la fiducia al tecnico Tesser ma è chiaro che non possono più fallire, in settimana dagli svincolati è stato pescato il mediano Andrea Poli (300 gare in A) ma ci vorranno almeno due settimane prima di vederlo in campo. Comunque per la Reggina che ha il miglior attacco (14 gol) e la difesa meno perforata (-2), non sarà un test semplice: il Modena ha giocato discrete partite finora, tant’è che gli scommettitori pagano la vittoria emiliana meno di quella calabrese. Reggina con oltre duemila tifosi al seguito. Altra sfida di cartello è Parma-Frosinone, Pecchia contro Grosso, due allenatori da tenere d’occhio. Gli emiliani prima della sosta avevano vinto e convinto sbancando Ascoli 3-1. In avanti, Inglese timbra con regolarità e si è messo alle spalle un lungo periodo buio. In più, è andato in gol anche Tutino (che due stagioni fa con le sue reti portò la Salernitana in A). Il Frosinone invece, a -3 dalla vetta, prima dello stop aveva messo sotto il Palermo. Grosso sta coltivando al meglio igiovani più promettenti della B e presto si faranno sentire anche i veterani (Mazzitelli, Sampirisi, Frabotta, Insigne) giunti negli ultimi giorni di mercato per dare spessore a un gruppo che potrebbe essere la rivelazione della B. E comunque, complimenti a Grosso per come ha saputo amalgamare rapidamente i suoi: della squadra della passata stagione sono rimasti non più di 2-3 titolari, eppure giocano come se fossero insieme da anni. L’altra presunta corazzata, il Genoa, a -4 dalla vetta, è di scena in casa Spal. Gara non semplice per i rossoblù che non hanno ancora messo in mostra tutto il loro potenziale, contro i ferraresi di Venturato in serie positiva da 5 giornate e che in casa hanno già battuto l’altra grande favorita per la A, il Cagliari. Nei rossoblù il tecnico Blessin invita a non sottovalutare gli avversari e chiede la svolta, dopo che la società ha invitato lui e la squadra a dimostrare di essere i più forti della B. Avrà in avanti un Gudmundsson in più, all’islandese è stata ridotta la squalifica, la sua vivacità potrebbe essere preziosa. Il Cagliari invece, riceve il Venezia, sfida delicatissima per entrambe: Liverani, se non svolta, rischia di perdere il treno per la A, Javorcic, se perde, potrebbe anche essere esonerato, visto che il Venezia ha solo 5 punti. E non sarà semplice neanche per il Palermo che riceve il Sudtirol, chi l’avrebbe detto, hanno gli stessi punti in classifica, 7. Corini, reduce da 5 giorni di ritiro con la squadra a Manchester, nella casa del City proprietario dei siciliani, o cambia marcia o la B che conta scappa via, visto che i siciliani sono già a 8 punti dalla zona A. Interessante anche Cittadella-Ternana, per verificare le ambizioni di entrambe: i veneti, con una vittoria, scavalcano gli umbri e potrebbero entrare in zona playoff, dove staziona la Ternana, reduce da due vittorie di fila pesanti (colpo a Parma e derby umbro sul Perugia), chissà, potrebbe esserci anche la squadra di Lucarelli per i posti che contano. Perugia-Pisa è da brividi. Negli umbri, solo 4 punti, esordisce in panchina Silvio Baldini che ha rilevato Fabrizio Castori: non farà grandi rivoluzioni tattiche, trasformando il 3-5-2 del predecessore in 3-4-1-2, avanzando Luperini sulla trequarti. Però l’ex tecnico del Palermo chiede di provarci, addirittura anche per la A. Di fronte ci sarà il Pisa, ultimo con 2 punti, tornato dopo tre mesi nelle mani di Luca D’Angelo, chiamato ad archiviare l’infelice parentesi con Rolando Maran. D’Angelo potrebbe schierare il Pisa con un inedito 4-2-3-1 con Gliozzi di punta supportato da Morutan, Mastinu e Tramoni. Domani chiuderà il turno Benevento-Ascoli, nei campani Cannavaro farà il suo esordio italiano in panchina. LEGGI TUTTO