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    Retegui torna al gol, Gudmundsson firma la rimonta: Salernitana, altro ko

    La Salernitana perde in casa contro il Genoa con il risultato finale di 1-2 nel match valevole per la 21ª giornata di Serie A. I granata di Inzaghi incassano così la terza sconfitta consecutiva dopo i ko arrivati in extremis contro Juventus e Napoli. I padroni di casa erano passati in vantaggio dopo pochi minuti con Martegani prima delle reti di Retegui e Gudmundsson che hanno consegnato i tre punti alla formazione di Gilardino. Dopo il gol del momentaneo 1-1 l’attaccante azzurro è stato colpito da un oggetto lanciato dagli spalti. La Salernitana resta dunque all’ultimo posto in classifica, a -4 dall’Empoli penultimo che oggi si è imposto nettamente sul Monza di Palladino. Il Genoa sale invece a 25 punti, occupando ora l’11ª posizione.
    Salernitana-Genoa, la partita
    Il match inizia subito con un ottimo livello di intensità. I padroni di casa sbloccano la sfida dopo appena 3′ con la rete di Martegani su assist di Bradaric. Passano pochi minuti e gli ospiti rialzano subito la testa con Mateo Retegui, bravo a trovare la rete che gli mancava dal 28 settembre settembre al 13′. Dopo un primo tempo in cui le formazioni si sono equivalse per spezzare l’equilibrio serve l’errore di un singolo: il tocco di mano di Lovato regala un calcio di rigore agli avversari che Gudmundsson non ha problemi a realizzare al 57′. Il risultato rischia di tornare in parità al 62′, quando Candreva dal limite dell’area colpisce la traversa da calcio di punizione. I padroni di casa provano in tutti i modi a ristabilire la parità ma gli attacchi dei granata nei minuti finali trovano sempre l’opposizione della difesa rossoblù, che torna a casa con tre punti importanti. LEGGI TUTTO

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    Gudmundsson, la Juve c’è: rischio asta. Da Madrid un nome per Giuntoli

    TORINO – Con qualche giorno di ritardo rispetto alle tempistiche preventivate, ma l’attesa è ormai quasi finita. Oggi Filippo Ranocchia è atteso per le visite mediche e poi per la firma: una volta che il centrocampista di proprietà bianconera sarà diventato un giocatore del Palermo, la Juventus potrà sbloccare l’affare Tiago Djaló. Un’operazione, quella per il centrale portoghese, già definita sia con il Lille (che detiene il cartellino del giocatore fino a giugno) sia con il difensore, pronto a partire per Torino. Ma l’ufficialità della cessione di Ranocchia – attesa oggi – sbloccherà l’affare perché i soldi del Palermo che entreranno nelle casse bianconere (4 milioni) serviranno alla Juventus per finanziare la trattativa con il club francese (3,5 milioni più bonus e il 10 per cento della futura rivendita).
    Djaló, ecco quando arriverà a Torino
    Djaló dunque arriverà a Torino nelle prossime ore, nel fine settimana o al più tardi lunedì, per sottoscrivere un contratto con i bianconeri fino al 30 giugno 2028, una volta superate le visite mediche di rito: il portoghese non gioca una partita ufficiale dal 4 marzo 2023 a causa della rottura del crociato, ma da qualche settimana si stava allenando in gruppo nel Lille e chi lo ha visto all’opera lo descrive come pienamente recuperato.
    Da Djaló e Adzic a Felipe Anderson e Mangala: il punto sul mercato Juve LEGGI TUTTO

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    Gudmundsson e l’infortunio: per quanto lo perde il Genoa? I tempi di recupero

    La sosta nazionali si avvia verso la fine, con la ripresa dei campionati ormai imminente. Una pausa che ha portato in dote diversi problemi per gli allenatori dei club: diversi i casi di infortuni, tra questi diversi anche tra i top. C’è chi, però, si è fatto male durante la sosta non con la nazionale, ma con il proprio club: è il caso di Albert Gudmundsson.
    Genoa, Gudmundsson ko: i tempi di recupero
    Il centrocampista classe 1997 non è partito con l’Islanda, con la quale è momentaneamente sospeso in via cautelativa. È così rimasto ad allenarsi con il Genoa agli ordini di Alberto Gilardino, ed è proprio lì che si è provocato in un infortunio che potrebbe tenerlo fuori per un paio di gare. Come riportato da Sky Sport il calciatore ha accusato un problema muscolare al polpaccio: praticamente impossibile vederlo in campo domenica in casa del Frosinone, e anche la sua presenza sabato 2 dicembre contro l’Empoli a Marassi potrebbe essere in dubbio.  LEGGI TUTTO

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    Gudmundsson rinnova con il Genoa: il comunicato

    Il Genoa e Gudmundsson hanno raggiunto l’accordo per proseguire l’avventura insieme. La stessa società ha comunicato il rinnovo dell’islandese per altre tre stagioni. L’attaccante si è conquistato il rinnovo dopo questo anno e mezzo in cui ha trascinato la squadra dalla B alla Serie A e che con i suoi gol ha fatto impazzire le difese avversarie. Istinto puro, tecnica, qualità, visione di gioco e, soprattutto, decisivo nei momenti clou della partita. Un mix di talento che è ben presto sbocciato anche nella massima serie sotto la guida di Gilardino. 
    Gudmundsson, rinnovo e comunicato
    Gudmundsson è arrivato dall’Az Alkmaar e ha mantenuto le sue aspettative. In campo ha segnato ben 22 reti con la maglia del Genoa, numeri importanti e che in questa stagione sono destinati a crescere visto quanto sta facendo in campo. E fuori è diventato presto l’idolo dei tifosi per le sue giocate e l’importanza nella squadra. Motivi che hanno spinto la società a blindarlo ed nella giornata odierna è arrivata la firma sul nuovo contratto. Di seguito il comunicato del club: “Il Genoa CFC comunica di aver esteso l’accordo con Albert Gudmundsson fino al 2027. Il calciatore islandese prosegue la sua avventura in maglia rossoblù, con cui fino ad oggi ha realizzato 22 reti e collezionato 6 assist in 64 presenze”.  LEGGI TUTTO

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    Genoa-Reggiana la decide Gudmundsson: salta il ritorno di Nesta all’Olimpico

    GENOVA – C’è ancora la mano – o meglio il piede, stavolta il mancino – di Albert Gudmundsson nel successo del Genoa, contro la Reggiana, formazione militante in Serie B. I rossoblù di Gilardino, infatti, passati in svantaggio a Marassi nel match valido per i sedicesimi di finale di Coppa Italia, hanno trovato la via del pari con Haps, prima della rete risolutrice del talento islandese durante i tempi supplementari.
    Coppa Italia, sarà Lazio-Genoa agli ottavi
    Alla Reggiana di Alessandro Nesta non è bastata la rete di Varela Djamanca dopo 37′ di gioco. Il Genoa si è rimesso in carreggiata con il gol di Haps al 55′ poi, con gli ingressi di Dragusin, Ekuban, Malinovskyi e, soprattutto, Gudmundsson, match winner al 99′, hanno aumentato la propria pericolosità sotto porta, seppur rischiando in chiusura di secondo tempo. Agli ottavi di finale gli uomini di Alberto Gilardino se la vedranno con la Lazio di Maurizio Sarri.
    Coppa Italia, calendario e risultati LEGGI TUTTO

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    “Gudmundsson sospeso dall’Islanda: proposta denuncia per violenza sessuale”

    GENOVA – Il giocatore del Genoa, Albert Gudmundsson è stato sospeso in via cautelativa dalla nazionale dopo che la federazione ha ricevuto dalla polizia “una proposta di denuncia per reati sessuali”. Questa la notizia riportata dal quotidiano islandese DV che scrive apertamente “di presunta violenza sessuale”
    L’emittente dell’isola ha intervistato la presidentessa della Ksi (Federazione islandese di calcio) Vanda Sigurgeirsdóttir che ha aggiunto: “Posso confermare che al nostro tavolo è arrivata una proposta di denuncia per reati sessuali su un membro della nazionale”.
    “Gudmundsson sospeso dall’Islanda”
    Secondo le regole della Federcalcio islandese un giocatore non può essere convocato mentre c’è una inchiesta ancora in corso. Gudmundsson, sposato con due figli, non ha rilasciato dichiarazioni ma ha parlato con la dirigenza del Genoa negando ogni accusa sul suo conto. Da vedere nelle prossime ore gli sviluppi e quali saranno le scelte per la formazione di Alberto Gilardino. LEGGI TUTTO

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    Gudmundsson e il Genoa, storia di un grande amore

    TORINO – La scorsa settimana Albert Gudmundsson ha definitivamente conquistato i tifosi del Genoa che già sono in luna di miele con lui da mesi. L’attaccante islandese ha posato per un servizio fotografico indossando maglie del passato del Grifone, a iniziare da quella della stagione 1991/92, quando il Genoa si spinse, sotto la guida di Osvaldo Bagnoli, fino in semifinale di Coppa Uefa, in cui giocava perché nella stagione precedente i rossoblù avevano chiuso al 4° posto in campionato, il miglior risultato dal dopoguerra. I suoi fan a vederlo con quelle maglie che hanno fatto la storia del Genoa, sono letteralmente impazziti. Poi, sabato scorso, l’islandese nato a Reykjavík che il 15 giugno festeggia 26 anni, ha deciso la fondamentale vittoria del Genoa a Cittadella, è sempre più vicino il ritorno in A dei rossoblù dopo un anno. E alla fine, le reti di Albert, come tutti lo chiamano a Genova e come porta scritto sulla maglia, avranno un peso enorme: 9 in campionato (che diventano 12 con la Coppa Italia), più 5 assist. Una crescita continua, anche perché Gilardino, che di attaccanti di sicuro se ne intende, lo fa giocare da vera punta, più vicino alla porta, nell’ormai consolidato 3-5-2 in cui di norma l’islandese giostra con Coda, coppia davvero ben assortita perché entrambi sanno giocare anche per l’altro. Gudmundsson era sbarcato a Genova il 13 gennaio 2022, giorni difficili per i rossoblù, in cui il gm Spors cercava i rinforzi giusti per una salvezza in A che già allora risultava complicata. Nella massima serie, Albert, che vi arrivava dopo le esperienze in Olanda per Psv Eindhoven e Az Alkmaar, dimostra di poterci stare, lasciando intendere di essere il migliore dei colpi fatti da Spors 15 mesi fa, tanti ancora innervano la squadra attuale. In A raccoglie 12 presenze e 1 gol, segnato nella vittoria sulla Juve, anche se poi il Genoa retrocede. In B diventa subito un uomo chiave: in virtù di una superiorità atletica talvolta schiacciante, oltre a una buona tecnica, Albert è quello che può creare superiorità numerica e strappare le partite. Ma con Blessin giocava più lontano dalla porta, tant’è che nelle 15 partite sotto la guida del tedesco segna un solo gol (oltre ai tre di Coppa Italia). Con Gila invece, sono 8 in 18 gare, numeri niente male davvero. Ma tutto gira al meglio anche per il rapporto speciale che Gudmundsson ha instaurato con Genova. A differenza di tanti calciatori che sono alieni nelle città in cui vivono, lui la Superba se la gode tutta, spingendosi con la famiglia nei caruggi, i vicoli del centro storico, dove non ti aspetti di trovare un calciatore a spasso ma accade spesso, per la gioia della tifoseria rossoblù. E poi, a rendere ancora più forte il rapporto con la città, mettiamoci l’esclusione dalla Nazionale islandese, il cui ct, Vidarsson, il 15 marzo spiegava così la sua mancata convocazione: “Sono deluso da Gudmundsson, non vuole seguire le nostre regole”. A Genova ci hanno riso su: meglio così, grazie, Albert potrà pensare solo a noi e ci porterà in A. Quella A che da qualche tempo segue con interesse le prove dell’islandese. La scorsa settimana si è parlato di un sondaggio della Fiorentina. Nessuna apertura da parte del Genoa che valuta il giocatore non meno di 10 milioni. In realtà Albert è un giocatore internazionale e può avere offerte anche dall’estero, alla prossima sessione di mercato ne arriveranno per lui  da più parti. Il Genoa terrà duro e potrebbe capitolare solo di fronte a un’offerta monstre. Ma, in linea di massima, la società rossoblù, con l’avvento della 777 Partners, non dovrebbe essere più la fabbrica di plusvalenze che era con Preziosi. La musica dovrebbe essere cambiata, ma se ne riparla in estate. LEGGI TUTTO

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    Genoa, cosa c'è che non va

    TORINO – Quest’estate non c’erano dubbi: il Genoa appariva per tutti, tifosi e addetti ai lavori, come la prima favorita per la promozione in A. Dopo 13 giornate però, si trova a -7 dalla capolista Frosinone e a -2 dalla Reggina .Situazione non ancora compromessa, tuttavia, anzi, ancora risolvibile, nonostante lo scoramento degli ultimi tempi. Perché tante cose non vanno, la squadra non sta esprimendo tutto il suo enorme potenziale, appena intravisto prima della crisi delle ultime tre uscite. La sconfitta in casa della Reggina di due turni fa, ha fatto finire la luna di miele fra la piazza e il tecnico tedesco Alexander Blessin. Quando si retrocede, il primo che si cambia è sempre l’allenatore. Non al Genoa, sceso in B non per i demeriti di Blessin che, arrivato a gennaio a Genova, aveva dato un’identità alla squadra e una media punti che, fosse arrivato prima, avrebbe permesso ai rossoblù di restare in A. Dunque a giugno, quando si decise per la conferma, quasi nessuno esprimeva perplessità su herr Blessin che all’epoca godeva di un certo consenso. La proprietà dei 777 Partners gli ha fornito una rosa col chiaro intento di dominare la B e magari entusiasmare anche, con diversi elementi che erano giunti già a gennaio in A che nella seconda serie avrebbero dovuto fare la differenza. Questo dominio non s’è (quasi) mai visto. Certo, soprattutto in trasferta, il Genoa era un rullo compressore. Ma, a parte lo 0-2 in casa Spal, vinceva sempre di misura e senza mai particolarmente entusiasmare. Insomma, i problemi c’erano anche prima del ko di Reggio Calabria, solo che l’ottima classifica li teneva nascosti come la cenere sotto il tappeto. Per dire, la brillantezza vista con Blessin in certe partite di A della passata stagione, anche contro le più grandi squadre d’Italia, in B spesso non è pervenuta. A livello tattico poi, Blessin non ha ancora trovato il miglior utilizzo possibile del bomber Coda, capocannoniere delle ultime due edizioni della B, con 42 gol totali: è vero, è a quota 6 reti, ma solo 2 su azione, gli altri sono rigori trasformati. Nelle ultime 3 uscite, in cui il Genoa ha raccolto 2 punti (e continua a deludere a Marassi dove ne ha fatti appena 8 e ha vinto una sola volta), la squadra ha anche perso quella quadratura d’inizio stagione che in qualche modo faceva la differenza: ora i reparti sono allungati, c’è meno corsa, poche idee e confuse, scarsa la verticalità, il gioco sulle fasce latita e i cambi spesso fanno discutere. Dopo l’1-1 interno col Como di domenica scorsa, Blessin si è arrampicato sugli specchi per spiegare il momento no. Intanto ha precisato che per lui il Genoa non è la squadra più forte della B (“io non l’ho mai detto”, ha dichiarato), uscita che è parsa come una mancata assunzione delle proprie responsabilità: chiunque segua un minimo la B, da mesi sostiene il contrario. Poi, ha lasciato assai perplessi il suo rimpianto per l’assenza di Ekuban, vittima di un brutto infortunio. Ma si parla di un attaccante che, in un anno a Genova, ha segnato un gol in A e uno in B. “Meritiamo di più”, era il coro salito dal Ferraris dopo la deludente partita col Como (che fuori casa prima aveva raccolto un solo punto), un coro che appare come la sintesi migliore del momento. Certo, qualche responsabilità andrebbe ascritta anche alla società. Lo slogan coniato per la B, “only one year”, solo un anno di seconda serie, sta rivelandosi un pesante fardello. Prima di partorirlo, non guastava andare a rivedere gli storici problemi che hanno le retrocesse dalla A. Un anno fa, il Parma era considerato esattamente come il Genoa di questa stagione e nella passata annata a loro è andata malissimo. Per ritrovare una retrocessa capace di risalire l’anno dopo in A, bisogna tornare al 2018, quando riuscì all’Empoli, che svoltò quando fece subentrare Andreazzoli, la cui ombra ora si proietta su Blessin. Insomma la corazzata Genoa, nonostante l’entusiasmo unico offerto da una tifoseria speciale, finora non è riuscita a calarsi al meglio in quella realtà durissima che è la B. Perché non si torna in A per diritto divino ma spremendosi al massimo in ogni partita. E, infine, si sta rivelando un errore aver ceduto in estate Caso al Frosinone, come Tuttosport, in solitudine, scrisse al momento della cessione. Nel Genoa attuale, nessuno inventa qualcosa, salta l’uomo, dà uno strappo. I ciociari invece, hanno costruito il loro primato il classifica anche grazie al genio di Caso che dopo essere esploso la scorsa stagione a Cosenza meritava più considerazione da parte del Genoa, visto che aveva anche fatto uno stage in azzurro con Mancini. Bastava tenerselo, schierarlo a supporto di Coda assieme a Gudmundsson (la miglior versione dell’islandese, non quella delle ultime uscite), uno a sinistra e l’altro a destra, e con ogni probabilità era tutta un’altra storia. Chissà, con lui in rossoblù, forse Frosinone e Genoa si sarebbero scambiate l’attuale posizione in classifica. LEGGI TUTTO