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    Osimhen al Crystal Palace o Leao al Leeds, futuro Super Premier

    Leao al Leeds, Osimhen al Crystal Palace e Barella al Southampton. E altri a seguire. Vi sembra assurdo? Possiamo dimostrarvi che non lo è e che a giugno ci sarà solo l’antipasto di quello che diventerà il calcio così come è strutturato ora. Lo strapotere economico della Premier League ormai non fa più notizia e la sessione di calciomercato invernale ci ha fornito un ulteriore dimostrazione di quanto sia difficile per gli altri campionati poter competere con quello inglese. Un’autentica Superlega, la SuperPremier League. Con l’Italia contestualmente estromessa addirittura dal report Fifa per la spesa troppo esigua per i trasferimenti invernali. Ecco allora che tutto il talento presente nella nostra Serie A è monitorato con attenzione da chi ha una forza economica dominante e potrebbe in poche ore aprire e concludere trattative con i club italiani: le voci sull’interesse dei club più forti della Premier League per Osimhen sono solo un esempio: guardate nelle pagine seguenti quanto costeranno i migliori della Serie A e quanto ogni squadra inglese, anche la meno blasonata, potrebbe permetterseli. LEGGI TUTTO

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    Il Milan è da svegliare: (ri)scocca l’ora di Leao

    TORINO – Per tornare a volare, Stefano Pioli prova a affidarsi nuovamente a Rafael Leao. Dopo le due panchine consecutive con Sassuolo e Inter, l’attaccante portoghese ritroverà la maglia da titolare nella partita di questa sera contro il Torino, in un match estremamente delicato per la classifica e il momento del Milan. Lo farà andando a supportare, insieme a Brahim Diaz, Olivier Giroud nel tridente offensivo chiamato a ridare gol e fiducia a una squadra che non solo ha perso solidità difensiva, ma ha anche smarrito la fase realizzativa. Contro una squadra tosta e solida come il Toro, ritrovare lo spunto di Leao sarà fondamentale per cercare di invertire la tendenza. Nel corso della conferenza stampa pre gara, Pioli è stato interrogato sul tema Leao e ha risposto così: «Leao è importante per me e per la squadra. È tornato dal Mondiale, ha dovuto giocare subito molto bene a Salerno per poi perdere un po’ di brillantezza. Sta bene, è molto più felice quando gioca; lo vedo molto motivato e molto concentrato». Negli ultimi allenamenti, forse annusando il ritorno dall’inizio, Rafa è tornato a spingere con più determinazione negli occhi ed è quello che vuole vedere tutto il mondo rossonero da parte sua. Perché è nei momenti difficili che i grandi giocatori devono emergere e lui deve dimostrare di essere arrivato allo step successivo. D’altronde anche il suo primo mentore, Zlatan Ibrahimovic, nelle interviste concesse l’altro giorno a Sportmediaset e MilanTv ha voluto sottolineare come «ha fatto un anno fantastico, ha vinto il premio come migliore giocatore del campionato. Poi il contratto, altri club che ti cercano, il Mondiale e tutto il resto. Ma lui deve restare concentrato e pensare solo a giocare a calcio. Tutto il resto si risolve. È diventato più forte rispetto a un anno fa, solo che quest’anno tutti sanno chi è Leao, l’anno scorso invece erano meno concentrati su di lui. Ora invece sanno che è il più forte di tutti e stanno più attenti su di lui». LEGGI TUTTO

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    Dribbling e cross, chi il migliore al mondo? Un giocatore Juve al 4° posto

    TORINO – ll CIES (Centro internazionale per gli studi sportivi) ha portato avanti una ricerca per stabilire chi sia il giocatore nel mondo con la maggiore , in base al tempo giocato. La classifica comprende alcuni nomi e a sorpresa e altri decisamente più ipotizzabili.

    Cies, i giocatori migliori per dribbling e cross

    Nella Top Ten generale anche due calciatori del campionato italiano, uno dei quali della Juventus. Ecco chi ha occupato le prime dieci posizioni.

    10. Phil Foden (Manchester City) LEGGI TUTTO

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    Milan, bivio Leao: dentro o fuori. Giroud rinnova

    MILANO – Chiuso il mercato invernale, dove il Milan non ha fatto pressoché movimenti in entrata se non l’acquisto del portiere Devis Vasquez, ecco che si riaprirà in maniera più intensa il discorso relativo ai rinnovi di contratto. Due quelli ancora in sospeso ovvero quello di Olivier Giroud e, soprattutto, Rafael Leao. Se per l’attaccante francese non sembrano esserci particolari problemi, con il Milan che offre un prolungamento di un anno con opzione di rinnovo allo stesso stipendio attuale (3.5 milioni netti), la partita più intensa è quella che riguarda Leao. Le distanze tra il club e l’entourage sulla clausola risolutoria non sono ancora state superate. Il Milan non vorrebbe scendere sotto i 100 milioni, viste anche le cifre che girano sul mercato della Premier League che potrebbe essere il campionato dal quale potrebbero arrivare offerte importanti, mentre l’entourage di Leao vorrebbe scendere sotto le tre cifre.

    Le altre trattative del Milan

    Se non si dovesse arrivare a un accordo entro primavera, allora scatterebbe il piano-cessione con la relativa caccia al sostituto di Rafa che, in cuor suo, non vorrebbe lasciare Milano ma il lodo Sporting, fino a quando il Lille non sborserà la sua parte, continua a essere un peso enorme sulla testa del giocatore rossonero che continua a manifestare la sua volontà di rimanere al Milan. Il finale di stagione, poi, sarà decisivo per il discorso prestiti. Dest non sarà riscattato mentre scatteranno valutazioni approfondite su Brahim Diaz (dialogo già aperto con il Real Madrid per scendere a 13-15 milioni) e Aster Vranckx (il Wolfsburg vuole i 12 milioni concordati). Ovviamente molto di questo discorso passerà dalla qualificazione o meno in Champions del Milan. LEGGI TUTTO

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    Milan, Bennacer firma. E Leao che fa?

    MILANO – Uno slittamento tecnico di un paio di giorni che non pregiudica nulla. È attesa per domani la firma di Ismael Bennacer sul rinnovo di contratto con il Milan fino al 30 giugno 2027. La vicinanza con la partita di questa sera con il Torino e la necessità di Pioli di allenare la squadra il più possibile ha consigliato alla dirigenza e a Enzo Raiola di spostare tutto di qualche ora. Sarà un rinnovo importante, con Bennacer che arriverà a guadagnare 4 milioni all’anno più bonus. Rimane la clausola risolutoria da 50 milioni, che sarà valida solo per l’estero e che sarà attivabile solo nell’estate 2024 nei primi quindici giorni di luglio.

    Milan-Leao, che si fa?

    Vidimata la pratica Bennacer, sale anche l’attesa per l’incontro tra Paolo Maldini e Ricky Massara con i rappresentanti di Rafael Leao. Papà Antonio, che si appoggia ancora e tanto a Jorge Mendes, è in città dallo scorso week-end mentre si attende lo sbarco di Ted Dimvula, che ufficialmente è colui che detiene la procura di Leao. La decisione di Leao è quella di firmare con il Milan, con lo stipendio che salirà da 1.5 a 6.5 milioni di parte fissa più 1-1.2 di bonus (facilmente raggiungibili), con l’attaccante che andrebbe così a guadagnare quasi 8 milioni all’anno. Un incremento importante che lo aiuterà anche nel “lodo Sporting”, che cercherà di risolvere con il Lille. Sarà presente la clausola risolutoria anche nel nuovo accordo, la cui durata è ancora oggetto di discussione tra le parti, ma anche su questo punto si dovrà arrivare a una quadratura del cerchio. Per quanto concerne il mercato in entrata, il Milan rimane vigile su eventuali occasioni, ma non ci sono – al momento – nomi che scaldino la dirigenza. Bakayoko, al centro di richieste dalla Turchia, sembra destinato a rimanere fino a fine anno. LEGGI TUTTO

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    Leao, Salernitana-Milan e il dribbling pazzesco: tunnel di tacco FOTO

    Il Milan riparte dopo la lunga sosta mondiale e lo fa con un successo convincente in casa della Salernitana. La rincorsa al Napoli dei rossoneri riparte con un 2-1 firmato Sandro Tonali e soprattutto Rafael Leao, autentico mattatore del pomeriggio dell’Arechi. Il portoghese si prende la scena con un super gol, arrivato dopo aver evitato l’uscita di Ochoa, e con altri numeri illuminanti. LEGGI TUTTO

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    Milan occhio, “Manchester United stregato da Leao”

    Il futuro di Rafael Leao al Milan potrebbe essere in serio dubbio. Stando alle ultime indiscrezioni di vari tabloid inglesi come il Sun e Mirror il Manchester United sarebbe interessato all’acquisto del fenomeno portoghese di Pioli. L’idea dei Red Devils sarebbe arrivata in seguito alle difficoltà riscontrate nella trattativa per l’olandese Gakpo, che si sta mettendo in mostra ai Mondiali. Nella scorsa sessione estiva di calciomercato il classe 1999 sarebbe stato acquistabile ad una cifra intorno ai 25 milioni di euro, ma in seguito alle ottime prestazioni fornite nel torneo iridato in Qatar il prezzo potrebbe salire a dismisura. L’ala del Milan, che contro il Ghana ha realizzato il suo primo gol ai Mondiali, sarebbe dunque entrato nei radar degli inglesi come alternativa all’attaccante del Psv Eindhoven. LEGGI TUTTO

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    Ambrosini: “Leao deve decidere chi è. La Juve si è aggrappata all'orgoglio”

    MILANO – Massimo Ambrosini, in “Stavamo bene insieme” – film che si può vedere sulla piattaforma streaming Dazn – lei è la voce narrante dei migliori anni del Milan dopo l’era Sacchi e Capello. Quanto è importante che oggi a capo dell’area tecnica ci sia Paolo Maldini, capitano e leader di quella formidabile squadra? «Non è importante, è fondamentale perché Paolo ha sempre unito una professionalità evidente a un’ambizione naturale. E il suo riconoscersi così tanto nella società ha fatto sì che questa ambizione sia stata trasferita alla squadra. E, con essa, un senso di responsabilità verso la storia che ha questo club».   Nel film lei, Pirlo, Nesta, Gattuso, Inzaghi e lo stesso Maldini descrivete in modo strepitoso l’arrivo di Kakà, ammettendo come nessuno credesse fosse tanto forte vedendolo ben pettinato e con quegli occhialini da studente modello. Quanto ha fatto male a De Ketelaere il paragone con Ricky? «Di Kakà ce n’è uno ogni cinquant’anni. Quando Ricky è arrivato in Italia questo sport stava cambiando e lui era un prototipo di calciatore diverso. Per questo averlo paragonato a De Ketelaere è stato ingiusto e ingeneroso, ma credo che quel parallelismo sia durato poco visto quanto siano diversi i due come giocatori». Lei si è accorto subito, vedendo Kakà, quanto fosse forte? «Nei primissimi allenamenti non mi aveva impressionato come magari era capitato con altri. Però è bastata una partita, quella ad Ancona, per farmi capire abbondantemente il suo valore: Ricky aveva uno strapotere fisico e tecnico che rendevano tremendamente efficaci anche giocate in apparenza semplici. In più, era un mostro di concretezza».Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO