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    Napoli, Alemao compie 60 anni: “Il ricordo di Diego sarà sempre con me”

    A giugno scorso ha fatto preoccupare tutti i tifosi di Napoli e Atalanta. Ricardo Rogerio de Brito, per tutti Alemao, è stato ricoverato d’urgenza in ospedale per il Covid. Il club azzurro gli dedicò un post sui social, invitandolo a non mollare. Alemao ha sconfitto il virus ed è pronto a festeggiare 60 anni. Un traguardo che raggiungerà lunedì22 novembre: “Prima non pensavo che i compleanni fossero importanti – racconta il brasiliano – ma dopo aver visto la morte a causa del Coronavirus il mio pensiero è cambiato. Bisogna vivere sempre al massimo perchè non sai cosa ti aspetta dopo”.
    Alemao: “Che ricordi con Maradona”
    In Italia ha collezionato uno scudetto (con il famoso episodio della monetina lanciata contro di lui dai tifosi dell’Atalanta), una Coppa Uefa (segnando in una delle due finali contro lo Stoccarda) e una Supercoppa italiana. Tutti trofei vinti con il Napoli. Durante l’esperienza con gli azzurri, ha conosciuto e frequentato Diego Armando Maradona. “Il pensiero che non ci sia più è un ricordo che nessuno voleva avere. Meritava di vivere di più recuperando le sue condizioni di salute. Abbiamo vissuto dei bei momenti non solo in campo. Ci siamo frequentati anche con le famiglie. Sarà sempre un ricordo bellissimo per tutta la vita. Aveva una personalità forte, faceva la differenza sempre e comunque. Protestava contro le cose sbagliate e lo ammiravo anche per questo”. LEGGI TUTTO

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    Napoli-Torino, partenopei a caccia dell'8ª vittoria di fila

    Il Napoli dopo aver fatto registrare sette vittorie nelle prime sette partite si prepara a ricevere un Torino che ha totalizzato quattro punti in trasferta (1 successo, 1 pareggio e 1 sconfitta).
    Napoli-Torino show, fai i tuoi pronostici sulle partite di Serie A
    I partenopei partono ancora una volta favoriti
    I numeri delle prime tre gare interne del Napoli parlano chiaro: tre vittorie su tre con sei gol realizzati e soltanto uno subito. Lorenzo Insigne e compagni, a prescindere dall’avversario di turno, al “Diego Armando Maradona” hanno sempre messo a segno due gol. Il Torino ha perso solamente una delle ultime cinque gare di campionato e nelle precedenti quattro ha fatto registrare sempre l’Under 2,5. Possibile l’Over 2,5 in controtendenza ma per cautelarsi sembra prudente provare il Multigol 2-4. Intrigante l’accoppiata con la doppia chance 1X. LEGGI TUTTO

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    Addio a Tapie, il patron del Marsiglia che voleva Maradona

    PARIGI (Francia) – E’ morto a 78 anni Bernard Tapie, ex ministro francese, imprenditore e presidente dell’Olympique Marsiglia dal 1986 al 1994. La notizia della morte di Tapie, che era malato da almeno quattro anni, è stata confermata dalla famiglia e pubblicata su tutti i media francesi. Personaggio controverso e sorprendente, Tapie aveva conosciuto anche il carcere, aveva fatto il cantante e il conduttore televisivo in gioventù e l’attore in anni più recenti. Da presidente del Marsiglia ha portato la squadra alla vittoria della Champions League nel 1993 (battendo il Milan in finale), ma nello stesso anno il club si vide revocare il successo nel campionato francese per un illecito sportivo (la frode nella partita con il Valenciennes) che comportò anche una condanna penale per Tapie. Nel 1989 aveva trovato l’accordo con Diego Maradona, ormai a un passo dall’addio al Napoli: l’intesa fu però stracciata dal presidente partenopeo Corrado Ferlaino, che fece saltare tutto. LEGGI TUTTO

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    Spalletti: “Al Napoli non manca nulla. Insigne? Un esempio”

    NAPOLI – Elogi a Insigne e al suo Napoli da Luciano Spalletti dopo la gara vinta per 2-0 in dieci contro il Venezia allo stadio Maradona nella prima giornata di campionato. “Calciatori come lui fanno crescere quelli che gli stanno vicini. Con atteggiamenti così importanti vengono presi come esempio”. Il tecnico si ‘coccola’ il numero 10 (in scadenza di contratto nel 2022), che ha sbloccato la gara su rigore dopo averne sbagliato uno poco prima: “È andato a battere il secondo e ha dimostrato che significa portare la fascia: significa che nei momenti di difficoltà esco e ti faccio vedere come si fa. Lui si è guadagnato sulla pelle la fascia di una squadra di livello così. Io non ho mai avuto dubbi, gli faccio i complimenti ma in carriera ha fatto vedere il suo comportamento e ha fatto bene a richiamare il pubblico che ci può dare una mano”.
    Napoli-Venezia 2-0: statistiche e tabellino
    “Non ci manca niente”
    Poi un’analisi del match: “Da partite come quella di stasera è facile spiegare che significa volere una squadra sfacciata, le conclusioni si traggono da quello che succede in campo. Nel primo tempo – ha detto Spalletti – siamo partiti un po’ lenti, Zanetti aveva impostato bene a tenere tutti dentro al campo e ripartire, nella ripresa abbiamo avuto più vivacità e qualità nel girare palla”. Il nuovo tecnico azzurro ha inoltre sottolineato anche che “nella ripresa con Koulibaly e Manolas siamo riusciti a stanare il centrocampista di parte del Venezia e creare degli spazi dove giocare. Nel primo tempo la palla l’abbiamo fatta girare troppo lentamente e troppo distanti dalla linea degli attaccanti del Venezia, dovevamo aggredirli di più”. Soddisfatto comunque della squadra: “Non ci manca niente – ha detto Spalletti – per questo non comincio a dire mi manca questo o quello, devi sapere dove andare non fare il portaborse, e lo dobbiamo fare vedere subito”. 
    Serie A, risultati e calendario
    Serie A, la classifica
    Guarda la galleryNapoli, rosso a Osimhen ma Insigne e Elmas piegano il Venezia LEGGI TUTTO

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    Napoli-Venezia 2-0: Spalletti vince in dieci con Insigne e Elmas

    NAPOLI – Buona la prima per il Napoli di Luciano Spalletti, che si complica la vita da solo ma alla fine piega le resistenze del neo promosso Venezia e al debutto in campionato vince una partita che sembrava ‘stregata’. Il folle rosso rimediato da Osimhen (pugno a Heymans al 23′), l’infortunio muscolare accusato da Zielinski prima del riposo e il rigore sbagliato da Insigne al 57′ non sono bastati ai troppo timorosi lagunari per uscire indenni dallo stadio Maradona, dove alla fine gli azzurri si sono imposti con le reti di Insigne (a segno al 62′ sul secondo rigore concesso da Aureliano) e di Elmas (72′).
    Napoli-Venezia 2-0: il tabellino
    Spalletti unico volto nuovo, emergenza per Zanetti
    Senza novità di mercato e con Demme, Ghoualm e Mertens in infermeria, Spalletti si affida al tridente Politano-Osimhen-Insigne in attacco e in cabina di regia a Lobotka, affiancato da Fabian Ruiz e Zielinski mentre davanti a Meret c’è la coppia Manolas-Koulibaly con Di Lorenzo e Mario Rui terzini nel 4-3-3. Dall’altra parte ancora indisponibili per mancanza del transfer Ala-Myllymaki, Crnigoj, Okereke e per squalifica Aramu, Mazzocchi (napoletano doc), Modolo e Vacca: scelte quasi obbligate per Zanetti che schiera i lagunari ‘a specchio’ con i partenopei (4-3-3) puntando sulla velocità di Johnsen e Di Mariano a supporto del centravanti Forte, mentre a guidare la difesa c’è Caldara con Ebuehi, Peretz e Heymans altre novità tra i titolari.
    Pugno a Heymans e rosso a Osimhen
    Com’era prevedibile è subito il Napoli a fare la partita, aiutato dal portiere Maenpaa che prima serve con un rinvio corto Osimhen (steso da Peretz, punizione di Insigne sulla barriera) e poi fa il bis facendosi ribattere il pallone dallo stesso attaccante, che sfiora così la traversa all’8′. Il nigeriano cerca nuovamente la porta senza trovarla un minuto dopo e al 14′ riceve un nuovo ‘assist’ dal numero uno finlandese del Venezia, che poi (dopo un destro a lato di Di Lorenzo) rimedia parandogli il tiro e facendosi trovare pronto anche podo dopo sulla conclusione di Politano, ben servito da Insigne (22′). La squadra azzurra sembra pronta ad accelerare ma al 23′ resta improvvisamente in dieci uomini per una sciocchezza commessa proprio da Osimhen: pugno a Heymans sugli sviluppi di un corner e rosso diretto. E a complicare ulteriormente i piani di Spalletti arriva anche l’infortunio di Zielinski, costretto a lasciare il posto a Elmas per un problema muscolare (35′). Nonostante la superiorità numerica i lagunari faticano a costruire e a trovare varchi nello schieramento degli azzurri (ora disposti con Insigne vertice alto di un 4-4-1) ma non tremano praticamente più fino all’intervallo, a cui si arriva con il risultato ancora fermo sullo 0-0.
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    Insigne ed Elmas piegano i lagunari
    Dopo il riposo è un Napoli ancora nervoso quello che rientra in campo dagli spogliatoi e Spalletti viene subito ammonito per proteste. Sull’altra panchina intanto Zanetti effettua il primo cambio al 51′, inserendo Svoboda per Ebuehi, e un minuto dopo vede il suo portiere Maenppa respingere con i pugni una punizione di Insigne e Ceccaroni murare il successivo sinistro di Fabian Ruiz. Un sospiro di sollievo ancora più grande però quello che il tecnico dei lagunari può tirare al 57′, quando Insigne calcia alle stelle il rigore concesso dall’arbitro Aureliano di Bologna per un cross di Mario Rui respinto col braccio da Caldara. La partita sembra ‘stregata’ per i partenopei, che nonostante tutto passano però in vantaggio al 62′: altro braccio largo in area, questo di Ceccaroni, e nuovo penalty che stavolta capitan Insigne non sbaglia. Festa sugli spalti dello stadio Maradona, nuovamente gremiti dai tifosi, con il fin qui timoroso Venezia costretto ora ad attaccare. E al primo vero affondo gli ospiti sfiorano il traversone di Johnsen e girata di Forte che il palo. Scampato il pericolo Spalletti decide di cambiare qualcosa e getta nella mischia Lozano per Politano e il 21enne Gaetano per Fabian Ruiz. E un minuto dopo arriva il raddoppio: proprio il nuovo entrato Lozano scambia con Insigne, Ceccaroni chiude ma Elmas si avventa sulla palla vagante e ‘fredda’ Maenpaa sul primo palo (72′). Strada decisamente in salita ora per il Venezia, che sostituisce Heymans e Peretz con l’ex napoletano Dezi e il 20enne Galazzi ma non riesce più a impensirire la formazione di Spalletti che nel finale inserisce Petagna per concedere a Insigne la ‘standing ovation’ dello stadio Maradona.
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