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    Inter, Euro Lautaro a San Siro 1.218 giorni di digiuno!

    MILANO – Innanzitutto le notizie. Nel penultimo allenamento prima del Porto, Lautaro Martinez è stato provato in tandem con Romelu Lukaku, con Edin Dzeko affiancato da Carboni. Un piccolo indizio circa l’idea che da qualche giorno popola la mente di Simone Inzaghi, ovvero riproporre la LuLa proprio nella notte più importante di stagione contro il Porto a San Siro, gara che tra premi Uefa e ingaggio del quarto di finale casalingo, vale circa 17 milioni per l’Inter. Al netto dei dubbi dell’allenatore sugli altri due, la certezza in attacco risponde al nome di Lautaro Martinez. LEGGI TUTTO

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    Inter, questo sì che è un Lukaku da applausi

    MILANO – Per Romelu Lukaku è stata una notte speciale: la maglia da titolare a San Siro e il ritorno al gol in campionato. Una rete celebrata indicando il cielo dove riposa Christian Atsu, compagno ai tempi del Chelsea, vittima del terremoto in Turchia. Big Rom gli ha dedicato la rete pure sui suoi profili social, evidentemente scosso per la sua tragica fine. LEGGI TUTTO

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    Inter e Belgio, che tensione! Lukaku non recupera

    La sensazione, a meno che la situazione non peggiori nei prossimi giorni dopo la ricaduta subita in seguito alla sua comparsa in nerazzurro contro Viktoria Plzen e Sampdoria, è che Romelu Lukaku riuscirà a recuperare in tempo per il Mondiale in Qatar. Resta un’ipotesi rischiosa, perché ad oggi le condizioni fisiche dell’attaccante del Belgio non lasciano tranquilli, ma è pur vero che le ultime dichiarazioni del ct Roberto Martinez lasciano aperta non una finestra, piuttosto un portone. La data limite è il 1° dicembre, quando la nazionale dei Diavoli Rossi affronterà la Croazia nell’ultima partita del girone cui prendono parte anche Canada e Marocco. Per quel giorno, Lukaku dovrebbe essere a posto.
    Oggi non è pronto, un domani…
    Martinez, ad ogni modo, non ha ancora deciso, ma sta per farlo. Il suo punto della situazione ai francesi dell’Équipe: «Per il momento, Lukaku è nelle mani dei medici e non è idoneo a giocare. Deciderò poco prima di comunicare la lista dei 26. Di sicuro noi abbiamo bisogno di lui e se sarà in grado di partecipare a una delle prime tre gare, verrà con noi. Altrimenti al Mondiale non ci sarà». L’attesa mista alla tensione restano palpabili e c’è chi, forse non a torto, pensa che sia a dir poco azzardato convocare un calciatore che ad oggi non è né al top, né nelle condizioni minime per tornare a giocare. Ma Lukaku è Lukaku: per il Belgio conta anche questo.

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    Juve-Inter a Doveri. E i tifosi bianconeri mugugnano: scopriamo perché

    TORINO – Premesso che non serve sforzarsi più di tanto, trattandosi di un evento accaduto il 12 gennaio di quest’anno, chi ha buona memoria non dimentica. E quando a metà settimana il nome dell’arbitro Daniele Doveri è stato abbinato a Juventus-Inter, beh, più di un tifoso bianconero si sarà fatto un’amara risatina oppure avrà sbuffato. Già, perché quasi undici mesi fa a San Siro ci si giocava la Supercoppa tra i nerazzurri allora campioni d’Italia e la Juve che, con Andrea Pirlo al timone, una Coppa Italia se l’era portata a casa. Ebbene, alla fine di quella partita gli sconfitti, dentro e fuori dal campo, non la presero benissimo.

    Quel precedente

    Il trofeo in mano ad Alexis Sanchez (autore del gol partita in coda al secondo tempo supplementare) e compagni fu diretta conseguenza di un 2-1 marchiato dalle reti di Weston McKennie, Lautaro Martinez su rigore e, appunto, il Niño Maravilla. Ma per Tuttosport la direzione di gara di Doveri non meritò più di un misero 5 in pagella. Il penalty assegnato all’Inter per fallo di Mattia De Sciglio su Edin Dzeko non scatenò le polemiche che sarebbero scaturite dagli altri episodi, tali da giustificare il voto di cui sopra. Quali? Detto che anche i tifosi nerazzurri se la presero in avvio con Doveri per un presunto rigore non fischiato dopo contatto Chiellini-Barella, gli juventini urlarono per una mancata sanzione a carico di Alessandro Bastoni, reo di aver rifilato una manata in faccia a McKennie: gesto involontario, ma danno chiaramente procurato. E rigore netto per gli ospiti, non assegnato né da Doveri né tantomeno su consiglio di un Var particolarmente silenzioso. Era il minuto 93, non esattamente un dettaglio, quella sera.

    La probabile formazione di Allegri per Juve-Inter

    Dubbi e domande

    Proteste a parte, l’Inter strappò la Supercoppa alla Juve soprattutto perché Alex Sandro al 121’ incappò in quelle giornate in cui il brasiliano gradisce fare regali all’avversario di turno (nel caso, si trattò di un controllo di palla nettamente sbagliato e che favorì la rete del 2-1 finale), ferma restando un’onesta prova da parte dei bianconeri a quell’epoca indietro di undici punti in classifica in campionato rispetto ai rivali. Ciò non toglie che Doveri più di un dubbio l’avesse lasciato, specialmente nei ricordi degli sconfitti. Ed ora? Quello di domenica per il fischietto della sezione di Roma sarà il primo derby d’Italia a casa della Juventus, perché per il resto aveva avuto il privilegio di dirigere altre due sfide dirette, sempre a San Siro e sempre in campionato: il 16 maggio 2015, 2-1 per i bianconeri, reti di Mauro Icardi, Claudio Marchisio su rigore (e ti pareva…) e Alvaro Morata nel finale; il 17 gennaio 2021, netto 2-0 nerazzurro sui bianconeri trafitti dall’ex Arturo Vidal e da Nicolò Barella in uno dei derby d’Italia più sbilanciati di questo secolo, per la soddisfazione dell’allora tecnico interista Antonio Conte. Allo Stadium la prossima “sentenza”, mentre sui social già circolano commenti di sostenitori juventini sicuri di come andrà. C’è chi ha scritto: «Sarà la 200ª direzione di Doveri: come la festeggerà?». Del resto, che derby d’Italia sarebbe senza almeno una polemica che duri il più a lungo possibile?

    Guarda la galleryJuve, in campo contro l’Inter con una maglia specialeSullo stesso argomentoJuve a Doveri: il pestone di Dzeko a De Sciglio trasformato in rigore per l’InterSerie AIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Manchester United: Varane e Martinez, altro che Cristiano Ronaldo

    TORINO – (e.e.) Il segreto della rinascita del Manchester United? Cristiano Ronaldo. Sì, CR7 in panchina. Che poi il portoghese dia di matto è un altro discorso. Il segreto in effetti è questo. Ma è anche la coppia di centrali: Raphael Varane e Lisandro Martinez. Nelle loro partite giocate insieme (8) sei vittorie e 5 delle quali senza subire gol. Vero muro. Tanto che vengono raffigurati come eroi combattenti delle serie tv che tanto vanno di moda.
    Maguire, dove sei finito?
    Il successo sul Tottenham di Antonio Conte ha mostrato che le scelte di Ten Hag sono forti. E giuste. Anche capitan Maguire, che è infortunato, è finito ai margini e ha perso il posto in mezzo alla difesa. LEGGI TUTTO