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    Messi in Mls? Garber: “Stiamo lavorando per portarlo all’Inter Miami”

    Le dichiarazioni di Don Garber sul futuro di Messi
    “Messi? Stiamo lavorando duramente insieme all’Inter Miami per portarlo in MLS. Ha superato così tante barriere da poter essere definito più grande di ogni atleta di qualsiasi altro sport ad aver giocato qui negli Stati Uniti. Posso solo dire che sarebbe meraviglioso vederlo nel nostro campionato” – queste le dichiarazioni di Don Garber che fanno sognare gli USA. LEGGI TUTTO

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    Messi, 3 magie nella goleada argentina con Curaçao

    Marcatori: pt 21′ Messi, 24′ Nico González, 34′ Messi, 35′ Enzo Fernández, 37′ Messi; st 33′ rig. Di María, 42′ Montiel
    Argentina (4-3-3): Dibu Martínez (34′ st Armani); Montiel, Pezzella, Otamendi (5′ st Foyth), Acuña; Mac Allister (5′ st de Paul), Enzo Fernández (5′ st Palacios), Lo Celso (22′ st Di María); Messi, Lautaro Martínez (22′ st Dybala), Nico González. A disp. Rulli, Julián Álvarez, Correa, Lisandro Martínez, Molina, Paredes, Guido Rodríguez, Romero, Tagliafico. Ct. Scaloni
    Curaçao (4-3-1-2): Room; Gaari, Martina, van Eijma (28′ st Troupee), Floranus; Kuwas (28′ st Severina), Anita (39′ st Roemeratoe), Gorre (13′ Antonisse); Leandro Bacuna (39′ st Felida); Janga (13′ st Zivkovic), Juninho Bacuna. A disp. Bodak, Doornbusch, Carmelia, Hooi, Markelo, Ogeniua. Ct. Bicentini   
    Arbitro: Tejera (Uruguay)
    Note: ammoniti de Paul, Anita. Angoli: 13-1 per l’Argentina. Recupero tempo: pt 1′; st 1′
    SANTIAGO DEL ESTERO – 100, 102, 57, 9: giocatevi questa quaterna secca. Perché la notte di Santiago del Estero, anzi la notte di tutta l’Argentina, è stata rischiarata dalla Stella Cometa che s’è appoggiata, dolcemente, sul tetto dell’Estadio Unico Madre de Ciudades per annunciare l’ennesimo miracolo futbolistico di Lionel Andrés Messi Cuccittini. Ok, stiamo parlando di Curaçao, ma una tripletta, per di più in 37′, merita sempre e comunque applausi. E’ stata la terza festa argentina, dopo quella del Más Monumental contro Panamà, dopo il bis della scorsa notte ad Asunción quando la Selección è stata omaggiata dalla Conmebol, poco fa è arrivato il 7-0 contro i dilettanti dell’isoletta caraibica olandese. I ragazzi del ct Bicentini lasciano Santiago del Estero comunque con regali special: 25 magliette della Pulga, con autografo, mille foto ricordo e un’emozione incancellabile.
    Show, gol, assist, applausi
    La Noche del Diez comincia subito dopo l’inno, eseguito magistralmente dai Manseros Santiagueños, durante cui tutti e gli 11 dell’Albiceleste indossano la maglietta in sostegno della quadruplice candidatura latinoamericana al mondiale 2030 (ChUPAr, ossia Cile, Uruguay, Paraguay e Argentina): pronti, via e cioccolatino di Messi per Lautaro Martínez a cui però manca il tocco decisivo. Poco male: il miglior giocatore in attività decide di mettersi in proprio, il 100° gol in albiceleste è un boccone troppo goloso per farselo scappare. Logica conseguenza, dunque, il lampo del 21′, anche se arriva nel modo meno preventivabile: imbucata del Monito Lo Celso, Messi si fuma Martina e, di destro, fa 100 a 100 giorni esatti dal trionfo Mundial a Lusail contro la Francia. La Selección si diverte, Curaçao si scioglie: il 2-0, 180 secondi dopo, è del viola Nico González, sotto misura di testa, ma fa quasi tutto l’ex viola Germán Pezzella, che manda in tilt, sempre di testa, il portiere Room e il centrale difensivo Anita. Quando il cronometro segna il minuto 34′, è di nuovo l’ora del Messi show. Del resto, hai fatto 100 e non vuoi fare 101? Su assist di Nico González tocco gentile del 10, a girare, Room nulla può. L’Argentina non rallenta: 120 secondi ed è 3-0, stavolta Messi fa l’assist, quasi tipo quello del match con il Messico al Mondiale, con l’unica differenza che stavolta non è un suggerimento laterale bensì uno scarico all’indietro. Il risultato è uguale: il destro di Enzo Fernández è la sentenza del 4-0. A 6′ dall’intervallo, ancora Messi fa 5-0 in contropiede ancora su assist di Lo Celso. È tripletta, la 57ª in carriera, la 9ª con l’Albiceleste: Curaçao si unisce a Svizzera (2012), Brasile (2012), Guatemala (2013), Panamà (2016), Ecuador (2017), Haiti (2018), Bolivia (2021) ed Estonia (2022). Nella ripresa è solo accademia, ma c’è ancora tempo per il rigore battuto magistralmente dal Fideo Di María (al 34′ per il 6-0) e per il golazo del Cachete Gonzalo Montiel che, in una azione avviata ancora da Di María, si dimentica per un secondo di essere un terzino e su cross di Dybala trova da bomber vero il 7-0. La festa, albiceleste è di Messi, è completa. La gente è felice, acclama il suo Semidio vivente: il 10 lascia Santiago del Estero dopo questi giorni di festa nella Selección con un bagaglio pesante. Dentro ci dovrà far stare il pallone del match, 2 repliche della Coppa del mondo, un bastone (letteralmente, consegnatogli dalla Conmebol come comandante del calcio mondiale), una statua di se stesso di 170 cm, un quadro gigante dipinto e regalatogli da un ragazzo di 25 anni, un conto di 150 mila pesos al ristorante Don Julio e un abbraccio splendido con Soledad Pastorutti, cantante argentina che gli ha dedicato “Brindis”, la canzone preferita della Pulga, portandolo quasi alle lacrime per la commozione. Per lui dieci giorni indimenticabili, per gli amanti del fùtbol altre 3 perle per il museo del gol. LEGGI TUTTO

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    Il Psg sbanda anche in Ligue 1: che botta in casa col Rennes!

    Il Paris Saint Germain cade clamorosamente in Ligue 1. La squadra di Galtier, nel match valevole per la 28ª giornata del campionato francese, ha perso in casa contro il Rennes. Nei minuti finali del primo tempo gli ospiti vanno in vantaggio con Toko Ekambi, prima di raddoppiare al 48′ con Kalimuendo. Messi, Mbappé e compagni, nonostante il predominio territoriale del secondo tempo non riescono a rialzare la testa e collezionano così la quarta sconfitta stagionale in campionato. Cambia comunque poco in classifica per Galtier: nonostante la sconfitta il Psg resta primo con 9 punti di vantaggio sul Lens secondo. LEGGI TUTTO

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    Messi, trionfo Fifa nello stadio Juve? Il post che scatena i social

    Messi, il post che scatena i social
    La foto ritrae infatti il fuoriclasse del Psg esultare con alle sue spalle uno stadio che somiglia in maniera impressionante all’Allianz Stadium di Torino. Le similitudini riguardano principalmente le tribune e la struttura in alto visibili sullo sfondo dell’immagine. La somiglianza non è sfuggita ai sostenitori bianconeri che hanno pubblicato sui social il post in questione commentando: “Ma è lo stadio della Juve”, “Beh, il miglior giocatore e la miglior squadra, mi sembra giusto…”. LEGGI TUTTO

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    Messi, la lite con l’Olanda e l’Instagram bloccato: l’intervista al campione del mondo

    “Non l’ho premeditato, è venuto fuori al momento”. Così, nella prima intervista dopo il trionfo in Coppa del Mondo, il fuoriclasse del Psg e della nazionale argentina Lionel Messi torna – ai microfoni di Urbana Play – sull’esultanza polemica nei confronti del ct dell’Olanda Van Gaal durante il quarto di finale poi vinto ai rigori: “Sapevo cosa aveva detto prima della partita (‘Nel 2014 non toccò un pallone e quando non tocca un pallone è come avere un uomo in meno: non si può considerare un leader’, ndr). Anche alcuni dei miei compagni di squadra mi hanno detto ‘Hai sentito cosa ha detto?’. E beh, a bocce ferme non mi piace quello che ho fatto, non mi piace il ‘bla bla bla, torna al posto’ e tutto il resto. Ma ehi, questi sono momenti di grande tensione, c’è molto nervosismo e tutto accade molto velocemente. Si reagisce come si reagisce, ma non ci ho pensato affatto prima. È successo. Non mi piace lasciare quell’immagine, ma sono cose che possono anche succedere”.Guarda la galleryMessi a Van Gaal: “Bla bla bla”, interviene Davids
    Messi sulla finale dei Mondiali Argentina-Francia e su Maradona
    “La finale Argentina-Francia? Ho visto riassunti, giocate, festeggiamenti della gente quando siamo diventati campioni del mondo, ma la finale stessa, i 90 minuti, non l’ho più rivista. Maradona? Mi sarebbe piaciuto che, se non mi avesse regalato la Coppa, almeno vedesse tutto questo. Penso che dall’alto sia lui che tante persone che mi vogliono bene mi fossero vicine. Il bacio alla Coppa? L’ho vista lì e non potevo non fare quello che ho fatto. La Coppa mi ha chiamato. Mi ha detto ‘Ecco, vieni a prendermi, ora puoi toccarmi’. Ci ho pensato e sono andato a baciarla. Ne avevo bisogno. L’avevo detto una volta. Penso che fosse prima del 2014. Ho detto che sapevo che Dio mi avrebbe dato una Coppa del Mondo. È stato un mese incredibile per me e la mia famiglia. Thiago era pazzo. Vedere come si è divertito, come si sentiva, come ha sofferto… perché dopo la partita con l’Olanda ha pianto. O Mateo che fa i conti dopo la partita che abbiamo perso contro l’Arabia. Ciro è quello che ne capisce di meno, ma gli altri due l’hanno vissuta da tifosi. Soffrendo, vivendola al massimo, godendosela. Anche quando siamo tornati a Parigi ci sono mancati i giorni in Qatar. Abbiamo avuto un grande momento”, ha concluso Messi.
    Messi e Instagram ‘in tilt’
    Messi ha poi raccontato un divertente aneddotto nel day after del successo in Coppa del Mondo: oltre un milione di direct ricevuti hanno rallentato il suo account ufficiale Instagram al punto da bloccarlo completamente. “È una cosa molto bella che gli altri atleti ti rendano merito in questo modo. Non sono uno però che si mette a rispondere o commentare foto, al massimo metto un like”, chiosa la Pulce. LEGGI TUTTO

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    Italia ferma, il Psg di Messi invece si fa il nuovo centro galattico

    TORINO – Tutti insieme appassionatamente. Rigorosamente con il caschetto protettivo in testa. Griffato, eh. Il presidente Nasser Al-Khelaifi ha infatti portato il Psg a vedere il nuovo centro sportivo che sta nascendo in località Poissy, a  pochi chilometri da quello attuale di Camp des Longes, nei dintorni di Parigi. Lio Messi, Neymar, Verratti e soci si sono soffermati a vedere i lavori e hanno posato per le foto di rito. In sintesi: l’Italia è ferma al medioevo, il resto del mondo del calcio va nel futuro. LEGGI TUTTO