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    Salernitana-Juve, Miretti rigore e ko: fuori in barella, cos'è successo

    SALERNO – Prima il rigore conquistato, poi l’infortunio e l’uscita in barella. È questa l’estrema sintesi della partita contro la Salernitana all’Arechi di Miretti. Il centrocampista della Juventus è stato costretto ad abbandonare il campo al 44′ per un problema alla caviglia sinistra, lamentato dopo un contrasto aereo con Coulibaly. Visibilmente dolorante, il giocatore ha provato ad alzarsi e a camminare, ma poi si è nuovamente accasciato a terra, spingendo così verso l’inevitabile sostituzione. LEGGI TUTTO

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    Baldanzi: “Miretti, Scalvini e Fabbian, anche in Italia abbiamo i Bellingham, i Gavi e i Pedri”

    L’Empoli è fucina di talenti. Storicamente ne ha sempre lanciati tanti. Una vera e propria fabbrica per la crescita del talento. Dall’arrivo a Monteboro fino alle porte della prima squadra sono tanti i giocatori che, tra presente e passato, hanno vissuto la gioia di cimentarsi con il calcio dei grandi. L’ultimo in ordine cronologico è Tommaso Baldanzi. Una stagione davvero importante la sua con quattro reti è uno dei classe 2003 più decisivo in Europa. Quattro gol in campionato compreso quello da tre punti contro l’Inter. I paragoni non si sprecano, ma piedi per terra senza montarsi la testa. Un po’ come l’intervista rilasciata a Dazn nel format ‘Piedi x Terra’ dove si è raccontato tra aneddoti, obiettivi e la sua Empoli. Guarda la galleryBaldanzi decide Inter-Empoli: l’esultanza alla Del Piero gela il Meazza
    Empoli, la fabbrica del talento: Baldanzi si racconta
    L’Empoli è casa sua. C’è cresciuto e da piccolo seguiva dallo stadio le partite della prima squadra: “Il mio primo ricordo dell’Empoli è una partita dei play-out di Serie B. Oggi è un onore giocare con Caputo e Tonelli, che qualche anno fa vedevo dalla tribuna Allo stadio andavo con mio nonno e sono sicuro che sarebbe orgoglioso di me”. La dedica con lo sguardo volto al cielo dopo ogni gol e quel “tatuagio a lui dedicato”. Ragazzo per bene e con la testa sulle spalle conscio delle sue qualità e di dover ancora migliorare sotto diversi punti di vista. 
    “Difficile azzardare paragoni con i vari Gavi, Bellingham o Pedri, ma anche in Italia ci sono tanti talenti”. Lui è tra questi, un diamante che ad Empoli hanno saputo coccolare e far brillare nel momento giusto. Ma per il classe 2003 ci sono anche altri ragazzi intressanti: “Miretti, Fabbian e Scalvini tra quelli della mia età mi piacciono tanto”. Poi il rapporto con i vari allenatori avuti: “Buscé è come un secondo padre”, ma non solo “Zanetti mi ha aiutato tantissimo. Se stiamo facendo cosi bene è merito suo. Poi devo ringraziare anche Dionisi e Andreazzoli per aver creduto in me”.  LEGGI TUTTO

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    Juventus, per Fagioli e Miretti la rincorsa al futuro parte da Cremona

    TORINO – E’ possibile che un giorno, in futuro, Nicolò Fagioli e Fabio Miretti siano le mezzali titolari nella formazione tipo della Juventus. E’ anche possibile che, per cominciare, questo succeda per la prima volta già il 4 gennaio a Cremona, alla ripresa del campionato: complici un Pogba ancora indisponibile, un Paredes e soprattutto un Rabiot che saranno rientrati a Torino da meno di una settimana dopo le fatiche mondiali. In assenza di Rabiot, però, difficilmente Massimiliano Allegri rinuncerà a Weston McKennie, lui al lavoro alla Continassa dal 15 dicembre: certo non è un clone del francese, ma è quello che più gli somiglia per stazza, forza fisica e capacità nel gioco aereo. Inamovibile Manuel Locatelli come centrale, ecco che allo Zini probabilmente Fagioli e Miretti il posto se lo giocheranno. E’ improbabile anche, infatti, che possano partire titolari entrambi con il secondo sottopunta come accaduto in alcune occasioni e anche sabato a Londra: a Cremona dovrebbero essere disponibili Kean, Milik, Chiesa e forse anche Vlahovic e Allegri quasi certamente in avanti schiererà due di loro.   Sullo stesso argomentoJuventus-Rijeka, la formazione ufficiale: Kostic, McKennie e Milik!Juventus

    Fagioli e Miretti sorpassi e controsorpassi

    Per Fagioli e Miretti, dunque, è già cominciata una sorta di corsa, tra allenamenti e amichevoli, con in palio un posto da titolare a Cremona e anche dopo. Perché se in assenza di Rabiot difficilmente Allegri rinuncerà a McKennie, quando il francese tornerà tra titolari – di sicuro il 13 a Napoli, forse già il 7 con l’Udinese – è invece probabile che a fargli posto sia il texano (che peraltro piace in Premier e a gennaio potrebbe anche partire), più che non uno dei due più tecnici talenti cresciuti a Vinovo. Spazi e corsa al posto da titolare che si faranno ovviamente ancora più serrati quando tornerà Pogba e quando magari si vedrà il vero Paredes. Una corsa, quella tra Fagioli e Miretti, che come detto in futuro potrebbe vederli vincitori entrambi, ma che in questa stagione li ha visti sorpassarsi e controsorpassarsi come Arnoux e Villeneuve. Il primo a scattare è stato Fagioli, approfittando del fatto che Miretti, alle prese con l’Europeo Under 19 prima e la maturità dopo, ha iniziato ad allenarsi solo il 3 agosto, dopo la tournée negli Stati Uniti. Una tournée in cui Fagioli era stato titolare in due partite su tre, mostrando buone prestazioni e sfiorando un clamoroso gol su pallonetto da centrocampo. Il 15 agosto, però, Miretti aveva già operato il sorpasso: 25 minuti per lui alla prima giornata contro il Sassuolo, zero per Fagioli. Sorpasso e allungo: fino al 29 ottobre Miretti aveva messo insieme quattro presenze in Champions (due da titolare) e dieci in campionato (quattro da titolare) contro l’unica in Champions e le tre in campionato di Fagioli, nessuna da titolare. Proprio il 29 ottobre a Lecce, però, nonostante la quinta da titolare di Miretti, Fagioli ha piazzato il controsorpasso entrando nella ripresa, cambiando la squadra e firmando il gol della vittoria con un destro alla Del Piero. Nelle successive quattro partite, una in Champions e tre in campionato, Fagioli è sempre stato titolare e ha segnato un altro gol, quello che ha chiuso la sfida con l’Inter, mentre Miretti ne ha giocate tre, solo due dall’inizio.

    Guarda la galleryFagioli, magia alla Del Piero col Lecce: la FOTOSEQUENZAIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Italia, Miretti e Fagioli si raccontano: dal centrocampo ideale della Juve alla chiamata di Mancini

    COVERCIANO – Prima convocazione ufficiale con la Nazionale per Nicolò Fagioli e Fabio Miretti. I due centrocampisti della Juventus sono stati chiamati dal ct Mancini per i prossimi appuntamenti contro Albania e Austria. Nel primo giorno di raduno i due giovani bianconeri sono intervenuti sul profilo twitter della Nazionale nell’appuntamento “Azzurri Live” raccontando le loro emozioni per la convocazione in azzurro e particolari sul loro modo di essere dentro e fuori dal campo. “Abbiamo lavorato in due gruppi, da una parte chi ha giocato ieri e dall’altra chi ha giocato meno”, queste le prime parole sull’allenamento odierno di Fagioli e Miretti che raccontano il momento quando hanno scoperto la chiamata di Mancini: “Quando abbiamo visto la convocazione eravamo a casa, sinceramente non ce lo aspettavamo. Poi sono arrivati tanti messaggi dalla famiglia, dagli amici e abbiamo capito. Una bella soddisfazione”. LEGGI TUTTO

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    Italia, Mancini chiama Chiesa, Fagioli e Miretti

    TORINO – Le prestazioni con la maglia Juventus sono state notate anche da Roberto Mancini. Il commissario tecnico infatti ha premiato con la convocazione in Nazionale i due giovani bianconeri Fagioli e Miretti, nel gruppo per le partite contro Albania e Austria, in programma rispettivamente mercoledì 16 e domenica 20 novembre. Una lista come sempre orientata verso la linea verde, che conterà pure il classe 2006 Simone Pafundi dell’Udinese, il più giovane della truppa. LEGGI TUTTO

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    Golden Boy Awards, Miretti: “Un premio che mi sprona a migliorare ancora”

    A margine della cerimonia del Golden Boy 2022, Fabio Miretti ha parlato della situazione attuale della Juventus in vista della sfida di Europa League contro il Nantes e non solo. Contento per quanto riguarda il Best Italian Golden Boy, Miretti ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport 24: “È un piccolo traguardo che mi sprona a migliorare ancora di più. Sono molto emozionato e ringrazio tutti per questo premio. Soprattutto ringrazio la società Juventus che mi sta permettendo crescere giorno dopo giorno. Però anche tutto quello che c’è dietro a partire dal settore giovanile che mi ha permesso di arrivare fin qua”. Il centrocampista classe 2003 ha poi parlato della situazione del club bianconero: “Obiettivi della Juventus? Noi cerchiamo di farci trovare pronti in tutte le opportunità che ci vengono date. Cerchiamo di ripagare la fiducia sul campo. Nantes? Durante le giovanili sono stato lì e ho vinto un trofeo, speriamo vada bene anche questa volta”. Infine, sui suoi punti di riferimento: “Guardo soprattutto la Premier League. Il mio punto di riferimento è De Bruyne che è un giocatore straordinario. Provo a rubargli quanto più possibile guardandolo in TV”. LEGGI TUTTO

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    Allegri, i “giocatori di categoria” Fagioli e Miretti

    Il problema è che sul web tutto si consuma, ma tutto resta rintracciabile. Così, in calce alla legittima soddisfazione di Allegri per la vittoria sull’Inter, che mantiene comunque inalterato a -10 il distacco dal Napoli primo, tornano alla memoria le ferragostane parole di Allegri a proposito dei “giocatori di categoria”. Dopo il successo sul Sassuolo nella prima di campionato, Max dixit: “Nel calcio come nella vita ci sono delle categorie, altrimenti alcuni giocatori non costerebbero più degli altri. Se non si capisce questo, allora non si può parlare delle partite. Sono i campioni come Di Maria a deliziare il pubblico e a far vincere le partite con le loro giocate”. Prima obiezione: malauguratamente, Di Maria è rimasto più a guardare che a giocare. Seconda obiezione: se cominciamo a contare quanti soldi siano costati alla Juve alcuni campioni e quanto non abbiamo reso nella Juve, facciamo notte. Andiamo avanti. Dopo l’incolore pareggio di Marassi con la Samp, Allegri ha affermato: “Giochiamo con giovani bravi, ma senza esperienza in certi momenti della partita ed è normale che paghino questa cosa. Penso sia fisiologico avere certi problemi a questi livelli quando non hai esperienza, valuteremo il loro futuro a fine mercato”. Per fortuna dei bianconeri, nella sfortuna dei 24 ko (di cui 16 muscolari suddivisi fra 16 giocatori), Fagioli, Miretti e Soulé non sono partiti e, dopo avere pencolato fra campo e panchina, più in panchina che in campo sino alla metà di ottobre, l’emergenza ha schiuso loro le porte della prima squadra. La differenza si è vista. Aggiungete, la soddisfazione per la Juve di vedere Miretti premiato da Tuttosport quale Best Italian Golden Boy 2022 e Fagioli andare a segno a Lecce e contro l’Inter. Alle corte: se hai giovani di valore, devi farli giocare, soprattutto se guidi la Juve che nella seconda squadra ha investito pesantemente, crescendo in casa molti ragazzi di talento. Le categorie le definisce il campo: Fagioli, 21 anni e Miretti, 19 anni appartengono alla Categoria Juve. Come dice Danilo, “sono come Foden nel City”. Può bastare?Guarda la galleryJuventus-Inter, il sogno di Fagioli e il nuovo hashtag di Bremer: le reazioni socialIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juventus, Barzagli: “Giovani? La maglia pesa, ma stanno dando tanto”. E su Fagioli…

    TORINO – In un collegamento su DAZN, l’ex difensore della Juventus Andrea Barzagli ha commentato la svolta verso i giovani messa in atto da Allegri nell’ultimo periodo: “C’è da capire che un ragazzo ha bisogno anche di fiducia, di giocare e sentirsi dentro il gruppo. Quindi, a volte, quando hai pochi minuti non è semplice. Però sono lì alla Juve, ce l’hanno”.Guarda la galleryJuve, in campo contro l’Inter con una maglia speciale
    Juventus, Barzagli e la svolta dei giovani
    Proseguendo nel suo ragionamento Barzagli è entrato più nello specifico: “Io ho conosciuto Fagioli, Miretti no. Ha una grande tecnica e sa giocare a calcio. Normale che giocare nella Juventus a questa età non sia semplice, è un peso, perché ci sono tante aspettative in questo momento in cui le cose non vanno come ci si aspettava. Lanciare questi ragazzi, vedere questa energia, sicuramente sta dando tanto”.
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