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    Juve, la gioia di Miretti per l'esordio in Under 21: “Grande emozione”

    DIFFERDANGE (Lussemburgo) – “Per me è una grandissima soddisfazione. Già essere qui è un onore, da sotto età essere convocato nell’Under 21 e giocare una gara, in questo caso 90′, è una bellissima emozione. Spero di avere altre opportunità, comunque mi godo il momento e sono contento per la vittoria contro il Lussemburgo”. Sono queste le parole pronunciate ai microfoni della Rai da Fabio Miretti. Il 18enne talento della Juventus è stato tra gli artefici della vittoria di ieri sera in casa del Lussemburgo. La squadra di Nicolato ancora una volta ha evidenziato una forte coesione di gruppo. “Mi sono unito da pochi giorni a questo gruppo, ma ho capito subito che è unito, infatti tutti mi hanno fatto sentire parte del gruppo, si è vista questa unione. Porto con me il ricordo della vittoria che ci servirà per conquistare il nostro obiettivo”. LEGGI TUTTO

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    Miretti, camaleonte per Allegri: “Juve, emozione indescrivibile”

    Fabio Miretti, cosa significa essere stato convocato nell’Under 21 e come si è trovato negli schemi del ct Paolo Nicolato al primo allenamento?

    «Ovviamente ogni volta che si viene chiamati in Nazionale è un onore e a maggior ragione con l’Under 21 per uno come me che sono sotto età. Non posso che essere strafelice per questa convocazione. Il mister sta cominciando a conoscere il mio modo di giocare e nelle sedute ho avuto un’ottima impressione iniziale, vediamo cosa riuscirò a trasmettergli negli allenamenti. Io sono ovviamente disponibile a giocare in qualsiasi ruolo a seconda di quelle che saranno le sue esigenze. Non ho pretese, ci mancherebbe altro».

    In questa stagione, nella parte finale, è arrivata anche la prima squadra della Juventus dove ha giocato in tutti i ruoli del centrocampo. In quale crede di potersi esprimere al meglio?

    «Il mio ruolo ideale penso sia la mezzala ma mi trovo bene anche a fare il mediano o il trequartista come mi è capitato di fare con la Nazionale Under 19. Mi trovo bene a fare qualsiasi ruolo a centrocampo».

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    Che emozioni le ha regalato l’esordio in Serie A in bianconero?

    «Sicuramente da quando ho iniziato ad allenarmi stabilmente con la prima squadra sono cresciuto molto. Ho avuto la fortuna di fare alcune partite da titolare ed essendo un tifoso cresciuto nel settore giovanile juventino è stata un’emozione indescrivibile giocare con la squadra del mio cuore. Stare con campioni di questo livello mi ha permesso di crescere tantissimo sia dal punto di vista tecnico che come persona. Per cui è stato un percorso che mi ha aiutato molto».

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    Ha vissuto anche l’esperienza dello stage a Coverciano con Mancini, cosa le ha lasciato?

    «E’ stata una bella esperienza, mi ha fatto piacere che il ct mi abbia convocato anche se poi di fatto ho vissuto un solo giorno. Abbiamo fatto una partitella undici contro undici, una sfida di livello perché tutti i calciatori erano bravissimi».

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    Cosa le ha dato in più Allegri?

    «MI ha dato tanti spunti su cui lavorare. Sia dal punto di vista tecnico ma soprattutto nella fase difensiva che è un fattore su cui posso ancora migliorare tanto. Allegri e il suo staff mi hanno fatto capire quanto sia importante che io riesca a crescere in quel settore».

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    È vero che i giovani italiani sono un po’ indietro rispetto ai coetanei degli altri Paesi?

    «Non saprei, ma non credo. In Under 19 stiamo facendo un bel percorso. Forse all’estero fisicamente sono un po’ più preparati». 

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    Un aggettivo per questa stagione?

    «Entusiasmante. Per gli adattamenti che ho dovuto fare nelle diverse squadre. E poi è stato stimolante giocare con persone nuove che sono diventati amici». 

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    Miretti e Fagioli, X Factor Juve

    TORINO – Alla fine i famosi rinforzi per il centrocampo la Juventus potrebbe averli già in casa. Il futuro è di Fabio Miretti e Nicolò Fagioli, entrambi cresciuti nel vivaio fin da bambini. Uno è esploso nelle ultime settimane in bianconero e l’altro ha appena trascinato la Cremonese in Serie A. Il 18enne piemontese, titolare nelle ultime due partite (Venezia e Genoa), è in continua ascesa, tanto da potersi candidare per un posto da titolare nella finale di Coppa Italia di mercoledì contro l’Inter. Mentre il 21enne piacentino ha confermato in Serie B quanto di buono si dice da anni sul suo conto alla Continassa: 33 presenze, 7 assist e 3 gol con i grigiorossi. E soprattutto obiettivo raggiunto al primo colpo (cioè la Serie A), che per uno che ambisce alla Juventus è tutto tranne che un dettaglio.Guarda la galleryGenoa-Juve 2-1, le pagelle: Vlahovic imbavagliato, lampi di Miretti

    Fagioli e Miretti, i pupilli di Allegri

    Pensarli assieme nella mediana del futuro è tutto tranne che fantacalcio. Sono diversi (Miretti più mezzala; Fagioli più regista), ma sembrano avere il talento e lo spessore per vivere tutta la carriera nella squadra che li ha lanciati e per la quale tifano fin da bambini. Massimiliano Allegri lodava Fagioli già nel 2019, durante l’ultimo anno della sua prima esperienza juventina, e nell’ultima settimana non ha risparmiato attestati di stima a Miretti. «Sono ragazzi che sanno giocare a calcio», ha spiegato in momenti diversi l’allenatore. Sul fatto che siano pupilli del “Conte Max” non ci sono dubbi.  

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    Juventus, il futuro di Miretti

    TORINO – Fabio Miretti è il futuro della Juventus, ma avrebbe potuto giocare per un’altra squadra, se non fosse intervenuto il suo scopritore che ha raccontato il curioso aneddoto a Tuttosport. Mentre i suoi genitori, che l’hanno sempre appoggiato, adesso sono quelli che lo tengono con i piedi per terra, come hanno spiegato in un’altra interessante intervista che troverete sul quotidiano in edicola domani. In due pagine raccontiamo la storia dietro il giovane centrocampista che fa sognare i tifosi, perché è dai tempi di Marchisio che nella prima squadra della Juventus non si affaccia un ragazzo proveniente dall’attività di base. I bianconeri hanno trovato un altro Principino? Nell’analisi tecnico-tattica vengono spiegati i punti forti e quelli da rinforzare del diciottenne di Pinerolo, così come la strategia del club sul suo futuro, in bilico fra un prestito “formativo” e una conferma in prima squadra. Insomma, se volete scoprire tutto sul talento che si è fatto notare nella gara contro il Venezia, non perdete la vostra copia di Tuttosport. LEGGI TUTTO

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    Juve, Miretti: “Pronto a vivere il sogno”

    TORINO – Fabio Miretti, come sta vivendo questo trittico in Finlandia con l’Under 19? Prima il pareggio (2-2) con la Germania, quindi il 4-0 ai padroni di casa in cui ha anche segnato e ora la sfi da decisiva contro il Belgio. È ottimista?

    «Sì, il clima nel gruppo azzurro è sicuramente positivo. Sappiamo di essere una squadra forte, ce la possiamo giocare con tutte. Siamo stati bravi a fare quattro gol alla Finlandia, di fatto è un segnale chiaro che abbiamo mandato a tutti: ci siamo, vogliamo chiudere in testa al gruppo e quindi ora faremo di tutto per riuscirci nell’ultimo match con il Belgio. Abbiamo visto qualche loro partita su Youtube, ma come sempre sarà importante l’approccio».

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    Lei è un centrocampista in grado di ricoprire tutti i ruoli. Come viene utilizzato dal ct Nunziata e in quale posizione si trova meglio per esprimere tutto il potenziale?

    «Quest’anno in azzurro con Nunziata, che usa il rombo, sono stato impiegato un po’ ovunque: ho fatto il mediano, la mezzala e il trequartista. Se devo dire la verità, io mi trovo bene in tutte e tre le situazioni per cui mi posso adeguare senza problemi in base alle esigenze del commissario tecnico».

    Il trittico in Finlandia è iniziato con il match tosto contro la Germania. Se li aspettava così determinati i tedeschi?

    «La Germania, è noto, ha nel carattere e nella determinazione le qualità principali a qualsiasi livello di Nazionale. Qualcuno degli avversari lo avevamo già sfidato nelle Nazionali più giovani, come in Under 17 nelle amichevoli. Forse con un pizzico di bravura in più avremmo potuto vincerla tranquillamente, però ci è mancata un po’ di lucidità sotto porta in alcune occasioni e nel finale abbiamo pagato un nostro errore. Ma la prestazione è stata più che positiva».

    Dopo la bruciante eliminazione dell’Italia dal Mondiale in Qatar a novembre, vestire la maglia azzurra dà uno stimolo in più per la voglia di ripartire al più presto alla ricerca di risultati anche nelle selezioni più giovani come la vostra?

    «Assolutamente sì, c’è voglia di far bene. Anche se non siamo la Nazionale maggiore, vogliamo comunque portare l’Italia più avanti possibile. Speriamo magari un giorno di essere anche noi convocati nella prima squadra azzurra, ma adesso dobbiamo concentrarci sulla qualificazione all’Europeo con l’Under 19».

    Il suo modello di calciatore ideale qual è? E da piccolo aveva un idolo?

    «Il mio idolo da piccolo è sempre stato Nedved anche se non so il motivo, visto che ero proprio un bambino quando ho iniziato a tirare i primi calci. Avevo 4 anni e lui mi piaceva tantissimo. Ora il giocatore che mi affascina di più e a cui mi ispiro è il belga Kevin De Bruyne del Manchester City. Quello che mi stupisce del suo modo di giocare è la tecnica, ma soprattutto la visione di gioco: sa sempre come, quando e dove passare la palla. È davvero un fuoriclasse, un centrocampista completo sotto tutti i punti di vista».

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    La Juve blinda Miretti: ufficiale il rinnovo fino al 2026

    TORINO – Punto fermo dell’Under 23 e già nel giro della prima squadra di Max Allegri, la Juventus blinda Fabio Miretti: è infatti ufficiale il rinnovo fino al 30 giugno 2026 del giovane centrocampista (classe 2003) di Pinerolo. In Serie C, con la formazione allenata da Lamberto Zauli, si è messo in luce in stagione con 17 presenze, 3 gol e 2 assist, più 3 apparizioni ed una rete sia nella Coppa Italia di categoria, sia in Youth League con la Primavera di Bonatti. L’apice, però, l’ha raggiunto lo scorso 8 dicembre quando ha fatto il proprio debutto in Champions nell’ultimo minuto di Juve-Malmoe 1-0. “Il rinnovo è un punto di partenza”, sono state le prime parole del calciatore dopo aver posto la propria firma sul contratto che lo legherà al club bianconero per i prossimi quattro anni.Guarda la galleryDa Fagioli a Dragusin e Correia: la top 11 della Juve in prestito LEGGI TUTTO