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    Genoa-Frosinone può riaprire la A

    TORINO – Dopo gli anticipi di ieri (Pisa-Brescia 3-0 e Reggina-Bari 0-0), la 18ª giornata di Serie B prosegue oggi con 7 partite. Il clou alle 20.45, quando al Ferraris il Genoa ospita la capolista Frosinone, da ieri sera campione d’inverno (la Reggina al massimo può raggiungerlo e condividere il titolo). Tutta la B farà il tifo per i rossoblù perché possa riaprirsi il campionato, ad oggi i liguri sono a -9 dai ciociari, la scorsa estate ci si sarebbe aspettati il contrario. Ma Gilardino, 4 punti in 2 gare sulla panchina del Grifone, sente che questa partita potrebbe rappresentare la svolta stagionale per il Genoa. Non sarà semplice giocare sui livelli consolidati del Frosinone, reduce dallo 0-0 interno col Pisa ma anche da 10 risultati utili di fila. Però stavolta il Gila, a differenza delle prime due uscite, ha avuto un’intera settimana per preparare l’impegno e Marassi fornirà la consueta spinta. Comunque, test probante per la capolista che si prepara a un mercato di gennaio che possa fornire gli ultimi innesti per conquistare la A (trattativa aperta per avere Baez e Tsjadout dalla Cremonese). Alle 18.45, una gara delicata, Palermo-Cagliari, soprattutto per i sardi: Liverani resta in discussione, la squadra è stata contestata anche dopo la vittoria (sofferta) di domenica scorsa sul Perugia.

    Al momento, il Cagliari insegue almeno i playoff ma se non svolta dove guardarsi alle spalle (è a +3 sui playout). Discorso non molto dissimile per il Palermo di Corini, in serie positiva da 3 gare nelle quali ha conquistato 5 punti. Vincere vorrebbe dire sorpassare in classifica i sardi e avvicinarsi alla zona playoff e soprattutto dare un minimo di continuità ad una stagione finora troppo altalenante, in cui la squadra non ha espresso tutto il suo potenziale. Tutte le altre gare alle 14. Il Parma, quinto, ospita la Spal per un derby regionale che può dire molto sul futuro di entrambi: i crociati sono reduci dal colpo di Brescia, una delle migliori prove stagionali, in cui Pecchia s’è inventato un 4-3-3 con Vazquez falso nueve: ha funzionato, sarà riproposto oggi. Ma è anche vero che più volte, quando i crociati sono stati sul punto di decollare, hanno deluso. Cercherà di approfittarne la Spal di De Rossi, che non se la passa affatto bene (oggi disputerebbe i playout ma per la società l’ex bandiera della Roma non rischia il posto): i ferraresi non vincono da 7 partite, sono reduci da due pari di fila e bisogna svoltare prima che sia troppo tardi. “Finora il mio lavoro – ha ammesso con onestà De Rossi – classifica alla mano è stato scadente”. Bel test per la Ternana, sesta in classifica, che riceve il Como (che non ha mai vinto in trasferta dove finora ha racimolato solo 3 pareggi): i lariani sono penultimi, cioè ben al di sotto delle attese estive e se non cambiano marcia fuori casa, sono guai e oggi mancherà anche Cerri, indisponibile dell’ultima ora.
    Domenica, in casa contro la Reggina, non avevano demeritato ma sono stati sconfitti da un rigore quantomeno discutibile. Il sorprendente Sudtirol di Bisoli, a -1 dalla zona playoff, va in casa di un Cittadella che, dopo la storica vittoria di Marassi sul Genoa, ha raccolto due sconfitte. L’Ascoli (dove il tecnico Bucchi ha appena rinnovato fino al 2025), a -2 dalla zona playoff, va a Cosenza, i calabresi non vincono da 4 gare nelle quali hanno raccolto 3 punti. Per i marchigiani invece, la vittoria manca da 6 partite (29 ottobre, 0-2 a Venezia). Interessante anche Modena-Benevento, entrambe a quota 21, a -3 dai playoff. I canarini devono riscattare la pesante caduta di Bari, giunta dopo un buon periodo. I campani di Cannavaro, reduci da due vittorie di fila, vogliono dimostrare di aver svoltato e di essere in grado di condurre tutto un altro campionato rispetto a quanto visto fino a ieri. Domani alle 20.30, il turno si chiude col posticipo Perugia-Venezia.
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    Brescia-Parma, sfida da playoff

    TORINO – La 17ª giornata di Serie B si chiude stasera col posticipo Brescia-Parma, fischio d’inizio alle 20.30. Entrambe in zona playoff, i padroni di casa hanno un punto in più degli emiliani e in caso di vittoria acciuffano il Genoa al 4° posto. Il tecnico spagnolo Pep Clotet però, invoca cautela: “Siamo in linea con gli obiettivi anzi, al di sopra”, a voler ricordare che il traguardo stagionale ufficialmente è la salvezza, viste le disavventure giudiziarie di patron Cellino che non consentono voli pindarici, anche se la classifica si farebbe lusinghiera in caso di vittoria. Brescia che recupera Castana in difesa ma è privo di Bisoli e Bertagnoli. In più, rientra Adorni dalla squalifica, così il Brescia potrà impiegare la retroguardia titolare. Sull’altro fronte un Parma reduce dalla sconfitta interna di giovedì col Benevento, la peggior prova stagionale dei ragazzi di Pecchia. Gli emiliani a inizio stagione erano considerati la terza forza della B dietro a Genoa e Cagliari. Con l’arrivo di Pecchia, sembrava fosse possibile spalare le macerie delle due precedenti fallimentari annate. Ma il Parma, finora, ha sempre mancato il definitivo salto di qualità e la sconfitta dell’Immacolata ha fatto scattare l’allarme, se non s’inverte la china c’è il rischio di replicare la scorsa stagione, chiusa al 12° posto. “Dobbiamo dare una risposta a noi stessi, la squadra deve mantenere la sua identità”, ha detto Pecchia alla vigilia. In forte dubbio Delprato e Camara, lunghissima la lista degli assenti, compreso Buffon che dovrebbe essere pronto a gennaio. Storicamente, il Parma in B ha vita dura a Brescia: vi ha vinto una sola volta, nel 1990.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Cagliari-Parma, si può dare di più

    TORINO – Scatta la 15ª giornata di Serie B con due anticipi, domani le altre otto gare. Alle 18 il confronto fra due squadre della serie “si può dare di più”: Cagliari-Parma. I sardi, a inizio stagione, erano considerati la seconda favorita per la A (dopo il Genoa) ma non riescono a decollare, stazionano a centro classifica, a -3 dalla zona playoff. Non mancano però gli aspetti positivi per la squadra di Liverani. Nell’ultimo turno, il Cagliari ha fatto un figurone in casa della capolista Frosinone, un 2-2 con qualche rimpianto, visto il gol della vittoria annullato ai sardi nell’ultimo minuto del recupero. Non solo, bomber Lapadula va a segno da 4 partite di fila ma in generale tutta la squadra nell’ultima uscita ha fatto passi avanti. Inoltre, rientra Goldaniga (la difesa ha molto risentito della sua assenza), anche se probabilmente partirà dalla panchina (Mancosu invece, resta fuori, assieme a Rog). Dall’altra parte il Parma di Pecchia, sesto a -4 dalla zona Serie A, cioé dalla Reggina seconda. Gli emiliani, pur sembrando più competitivi della passata anonima stagione, non riescono a trovare la continuità giusta, visto che nelle ultime cinque uscite hanno alternato tre sconfitte a due vittorie e devono riscattare il ko interno nel derby col Modena che ha inflitto al Parma una lezione di praticità. Inoltre Inglese, che sembrava tornato il bomber dei bei tempi che furono, non va a segno da sei partite. In porta rientra Chichizola, assenti Buffon, Sohm, Romagnoli, Ansaldi, Cobbaut e Charpentier. Alle 14 apre il turno Venezia-Ternana, sulla panchina degli umbri fa il suo debutto Aurelio Andreazzoli, ufficializzato soltanto ieri sulla panchina delle Fere (nelle scelte lo assisterà il collaboratore Carlo Mammarella, entrato nel suo staff, che conosce già i giocatori). La Ternana era stata capace di andare in testa da sola raccogliendo 5 vittorie di fila. Nelle successive 5 uscite, sono arrivati 2 ko e solo 3 pari (frutto di altrettanti 0-0), costati la panchina a Cristiano Lucarelli (che però resta sotto contratto con gli umbri fino al 2025), Ternana comunque a -4 dal 2° posto. Oggi, vista l’indisponibilità di Favilli e Donnarumma in avanti, Andreazzoli rilancia Pettinari, pesante l’assenza di Palumbo per squalifica, out anche Capuano, Defendi e Spalluto. Il Venezia, penultimo, vede per la terza uscita Paolo Vanoli in panchina. Dopo il ko nell’esordio con la Reggina, è arrivata l’incoraggiante vittoria di Palermo. Oggi si capirà se gli arancioneroverdi stanno svoltando, i mezzi tecnici per dare alla stagione tutt’altro volto non mancherebbero. Assente la stella russa Cheryshev, infortunato, che probabilmente rientrerà dopo la sosta invernale. Out anche Joronen per un problema muscolare, lo rileva in porta l’altro portiere finlandese, Maenpaa, al rientro assieme a Cuisance. LEGGI TUTTO

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    Il Parma cerca lo scatto per la A

    TORINO – Dopo la sosta per le nazionali, torna la Serie B con la 14ª giornata: da oggi e fino a Santo Stefano, quando si chiuderà il girone d’andata, i riflettori puntati saranno maggiori, visto lo stop causa Mondiali di tutti i maggiori campionati europei. Oggi due anticipi, domani le altre otto gare. A Parma, alle 15, gran derby d’Emilia: arriva il Modena, Tardini traboccante d’entusiasmo (e con 1800 tifosi canarini in trasferta). I crociati di Fabio Pecchia inseguono la 5ª vittoria di fila in casa, evento che a Parma non si verifica dal 1964, 3 punti coi quali diventerebbero una seria canditata alla promozione. E Pecchia – che oggi ha problemi d’abbondanza perché la sosta ha svuotato l’infermeria – chiede ai suoi di “alzare il livello”, gettare insomma la maschera per la promozione, argomento di cui a Parma si preferisce parlare il meno possibile, viste le delusioni della passata stagione. Però, a differenza di un anno fa, questo Parma ha un’identità e pure tante potenzialità finora appena intraviste per i tanti elementi importanti rimasti infortunati. Dall’altra parte il Modena di Attilio Tesser che non vince dal 15 ottobre, reduce da appena 2 punti nelle ultime 4 uscite, che hanno fatto scattare l’allarme, vista anche la classifica (è 15°). Il derby sembra la partita giusta per cambiare marcia e poi, anche dopo la sosta di ottobre, il Modena era uscito forte dai blocchi, raccogliendo tre preziose vittorie di fila.Interessante anche Pisa-Ternana (ore 18). I toscani seppur un solo punto sopra la zona playout, hanno tutto un altro passo col ritorno di D’Angelo in panchina: da quando c’è lui, zero sconfitte, 9 posizioni recuperate con una media punti da 1.85 a gara, con la quale a fine stagione si acciufferebbero i playoff, ora distanti 5 punti. Ma attenzione, all’Arena Garibaldi arriva una Ternana che ha due livornesi nei ruoli chiave: l’allenatore Cristiano Lucarelli e il patron Stefano Bandecchi, due che renderanno ancora più interessante la sfida (oltre al centravanti Favilli, candidato a partire titolare visto il ko di Donnarumma, che è pisano). Gli umbri sono reduci da tre 0-0 di fila e hanno perso la brillantezza che li aveva portati in testa da soli dopo aver messo insieme 5 vittorie di fila ma restano comunque la quinta forza del torneo, con gli stessi punti del Parma, a sole 3 lunghezze dalla zona A diretta.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Il Parma di Pecchia va tenuto d'occhio

    TORINO – Se ne parla poco, ma occhio al Parma. Rispetto a un anno fa, dopo 13 giornate, gli emiliani hanno 6 punti in più, quelli che possono fare la differenza fra una annata da protagonisti e una stagione anonima, come quella scorsa, chiusa al 12° posto e con la squadra sempre lontana dalla classifica che conta. Ora no, in estate, a spalare le macerie di due annate fallimentari, è arrivato in panchina Fabio Pecchia che, guarda caso, ha portato il Parma al 4° posto, a -3 dalla zona A diretta: un anno fa, dopo 13 turni, la sua bella Cremonese dei giovani leoni poi condotta in A, era alla stessa posizione e con lo stesso distacco dal 2° posto, poi conquistato a fine stagione. Ma a Parma, tifosi e società, fanno gli scongiuri. Troppo cocenti le delusioni vissute negli ultimi anni, la linea da tenere è profilo basso e pedalare, alla A ci si pensa ma è meglio non nominarla neanche. E i risultati stanno arrivando, dando sostanzialmente fiducia al gruppo dell’anno scorso, appena ritoccato in estate, perché c’è la convinzione che i valori all’interno del Parma ci siano tutti, vanno solo tirati fuori. E qui entra in gioco Pecchia, allenatore poco sotto i riflettori ma che sta facendo cose interessanti: già due promozioni in A in carriera, oltre alla Cremonese, prima c’era riuscito col Verona, per non parlare dell’ottimo lavoro svolto con l’Under 23 della Juve, capace di vincere la Coppa Italia di Serie C. L’ex allievo di Benitez predica un calcio intenso e sbarazzino, fondato sulla coesione del gruppo, dove tutti si sentono importanti, come gli riconoscono i suoi stessi giocatori. “Con lui, siamo un gruppo vero”, ha dichiarato la stella Franco Vazquez, nelle ultime uscite degli emiliani schierato in mediana da Pecchia nel suo 4-2-3-1 e non più a sostegno dell’unica punta. Già, quando plasmi un gruppo solido, è anche più facile superare i momenti difficili. Per dire, il 29 ottobre il Parma batteva il Como nonostante 13 assenze: ciò vuol dire non soltanto disporre di un gruppo vasto e competitivo, capace di sopperire a pesanti problemi ma anche che è stata trovata una compattezza che permette di esaltarsi pure nei momenti apparentemente difficili. Certo, il Parma di Pecchia non è ancora al top e ogni tanto inciampa (come nelle ultime trasferte in casa di Sudtirol e Palermo). Ma negli ultimi tempi, dopo il convincente 3-1 al Cittadella di prima della sosta, dà l’impressione di essere l’unica squadra delle inseguitrici a poter tenete il passo delle prime, Frosinone e Reggina. La conferma potrebbe arrivare sabato alle 15 quando il Parma ospiterà il Modena per un derby emiliano assai sentito, nella partita che aprirà la 14ª giornata. Vincerlo per Pecchia, vorrebbe dire mettere pressione alle rivali per la A, che giocheranno soltanto domenica. Certo, un derby non è mai semplice ma il Modena delle ultime uscite (2 punti in 4 gare) appare inferiore. Poi, a dicembre, il Parma farà visita al deludente Cagliari, riceverà l’inguaiato Benevento nell’infrasettimanale dell’Immacolata, quindi andrà a Brescia, ospiterà la Spal e a Santo Stefano chiuderà il girone d’andata al Penzo di Venezia. Un calendario che ad oggi appare abbastanza impegnativo ma non proibitivo. E che ci dirà se da gennaio il Parma di Pecchia sarà in grado di giocarsela, anche per la A diretta. Le difficoltà delle ultime due stagioni sembrano alle spalle, manca ancora un ultimo salto di qualità. E il Parma di Pecchia ha i mezzi per farlo. LEGGI TUTTO

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    La Reggina di Inzaghi all'esame Parma

    TORINO – Dopo l’anticipo Venezia-Frosinone (1-3 che ha portato i ciociari di Grosso temporaneamente in vetta, assieme a Reggina e Bari), la 9ª giornata di Serie B prosegue oggi con 8 gare, sette alle 14 e una alle 16.15, dove il Bari, spera di allungare ricevendo l’Ascoli. Mignani, la guida dei pugliesi, dice di sorriderci su al pensiero che la squadra ora sia considerata una favorita per la A. Certo, le big sarebbero altre, ma è anche vero che il Bari non ha ancora perso e sembra avere una marcia in più di tutti, col miglior attacco del campionato, 18 gol, di cui 13 segnati dalla premiata ditta Cheddira & Antenucci, i migliori marcatori del torneo (8+5). Proverà a limitarlo l’Ascoli di Bucchi, che non se la passa bene (2 punti nelle ultime 5 partite), avrà in difesa Bellusci squalificato, con l’allenatore che potrebbe essere messo in discussione in caso di pesante ko. L’altra capolista, la Reggina, ha un esame di maturità non da poco, va a Parma, cioè in casa di una delle squadre teoricamente più attrezzate per la promozione. Negli emiliani però, è lunga la lista degli indisponibili e nelle ultime ore s’è aggiunto anche Man, in totale sono 8 gli assenti per Pecchia, compreso lo squalificato Juric. Buffon è fuori e visto che Chichizola non è al meglio, potrebbe esordire fra i pali il 21enne Corvi, parmigiano doc. Finora, i calabresi di Inzaghi hanno beneficiato di un calendario relativamente abbordabile, questa potrebbe essere la gara della verità sulle effettive ambizioni della piazza, scossa in settimana da una perquisizione della Finanza in sede (ma per faccende legate alla precedente proprietà). Sfida di richiamo anche a Cagliari, dove sbarca il Brescia. I sardi, a -7 dalla vetta, un punto nelle ultime 3 gare, non possono più fallire e la squadra, per dare un segnale, ha chiesto di preparare la sfida in ritiro, senza che glielo chiedesse la società. I lombardi hanno perso il 1° posto dopo il pari interno col Cittadella e continuano a sostenere che l’obiettivo stagionale, visti i problemi giudiziari di Cellino e la rosa ristretta (ma rientra Cistana dall’infortunio, partirà dalla panchina), non può essere che la salvezza, anche se il 1° posto dista solo 2 punti. Clotet, tecnico del Brescia, sarà assente (ha l’influenza), lo rileva in panchina Gastaldello, uomo di fiducia di Cellino, probabilmente andrà anche lui in panchina da dirigente accompagnatore, nella piazza dove è stato presidente per 22 anni. Il Genoa, a -3 dalla vetta, ha mostrato finora solo parte del suo sconfinato potenziale. Il Grifone va in casa del Cosenza, dove in passato non ha mai vinto (5 ko e altrettanti pari). I calabresi di Dionigi non vanno presi sottogamba: è vero che nell’ultima uscita hanno perso al Granillo il derby calabrese con la Reggina, ma prima in casa hanno messo sotto l’ambizioso Como e sentono aria di playoff anche se l’obiettivo è una salvezza il più possibilmente tranquilla. Riflettori anche a Cittadella, dove sbarca la Spal in cui fa l’esordio assoluto da allenatore Daniele De Rossi che in settimana ha rilevato Roberto Venturato. Le squadre hanno gli stessi punti, 9, e inseguono la svolta, anche per non rischiare di essere risucchiate nella zona calda della classifica. E occhio anche a Palermo-Pisa: nei siciliani, Corini è reduce da 3 ko di fila ma avrà  ancora un paio di partite prima di rischiare l’esonero, di sicuro i rosanero sono una delle delusioni più grandi. Il Pisa è in ripresa: col ritorno di D’Angelo i toscani hanno lasciato l’ultimo posto e raccolto 4 punti nelle 2 uscite col tecnico-guru. Cannavaro invece, col suo Benevento insegue la prima vittoria su una panchina italiana (dopo 2 pari) ma non sarà semplice, ospitando una Ternana che è forse la squadra più in forma, viene da 4 vittorie di fila (come il Bari) e per quanto Lucarelli e patron Bandecchi invitino tutti alla calma, l’essere a -2 dalla vetta fa sognare tutta la città. Nel Benevento si rivedrà Forte in avanti (partirà dalla panchina) ma la squadra resta parecchio rimaneggiata. Il Modena di Tesser, in grande ripresa dopo due vittorie di fila, riceve il Como, da due turni sotto la guida di Longo che s’è sbloccato nell’ultima uscita battendo il Perugia, anche se i lariani restano attardati a 6 punti e le tante stelle, fra cui Fabregas, devono dare di più per raddrizzare la stagione. Domani alle 16.15, il turno si chiude con Perugia-Sudtirol. LEGGI TUTTO

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    Brescia-Bari: chi è da A?

    TORINO – Dopo l’anticipo Cosenza-Como (3-1), la 7ª giornata entra oggi nel vivo con le tradizionali 7 partite delle 14 più una gara alle 16.15, Perugia-Pisa. Il clou è Bari-Brescia: i pugliesi di Mignani, gli unici ancora imbattuti, con 3 punti acciufferebbero i lombardi, in vetta con la Reggina. E in caso di vittoria, il Bari non potrebbe più viaggiare a fari spenti. Squadra solida, quasi identica a quella che ha guadagnato la promozione dalla C, in avanti già 8 gol del duo Cheddira-Antenucci (5+3), miglior coppia della B, con l’italo-marocchino che va a segno da 5 partite di fila, fresco di debutto nel Marocco che potrebbe portarlo ai Mondiali (sarebbe l’unico italiano presente, visto che è nato a Loreto). Bari che, tuttavia, non ha ancora vinto in casa (al San Nicola ci hanno già pareggiato Palermo e Spal) ma che prima della sosta è andata a vincere in casa della (presunta) corazzata Cagliari. Discorso analogo per il Brescia di Clotet, che pratica un calcio verticale, molto simile a quello del Bari e con lo stesso modulo, il 4-3-1-2. Il tecnico spagnolo continua a parlare di salvezza, viste le vicissitudini societarie di Cellino e la rosa ridotta all’osso. Ma se dovesse tornare dal San Nicola con un risultato positivo, non potrebbe più nascondersi, anche perché la squadra non è molto dissimile (ma con meno ricambi) da quella che nella passata stagione, con Inzaghi prima e Corini dopo, chiuse al 5° posto e si fermò in semifinale playoff. E a proposito di Inzaghi, Pippo e la sua Reggina capolista hanno una rognosa trasferta a Modena, squadra che ha vinto una partita e ne ha perse cinque. La società ha rinnovato la fiducia al tecnico Tesser ma è chiaro che non possono più fallire, in settimana dagli svincolati è stato pescato il mediano Andrea Poli (300 gare in A) ma ci vorranno almeno due settimane prima di vederlo in campo. Comunque per la Reggina che ha il miglior attacco (14 gol) e la difesa meno perforata (-2), non sarà un test semplice: il Modena ha giocato discrete partite finora, tant’è che gli scommettitori pagano la vittoria emiliana meno di quella calabrese. Reggina con oltre duemila tifosi al seguito. Altra sfida di cartello è Parma-Frosinone, Pecchia contro Grosso, due allenatori da tenere d’occhio. Gli emiliani prima della sosta avevano vinto e convinto sbancando Ascoli 3-1. In avanti, Inglese timbra con regolarità e si è messo alle spalle un lungo periodo buio. In più, è andato in gol anche Tutino (che due stagioni fa con le sue reti portò la Salernitana in A). Il Frosinone invece, a -3 dalla vetta, prima dello stop aveva messo sotto il Palermo. Grosso sta coltivando al meglio igiovani più promettenti della B e presto si faranno sentire anche i veterani (Mazzitelli, Sampirisi, Frabotta, Insigne) giunti negli ultimi giorni di mercato per dare spessore a un gruppo che potrebbe essere la rivelazione della B. E comunque, complimenti a Grosso per come ha saputo amalgamare rapidamente i suoi: della squadra della passata stagione sono rimasti non più di 2-3 titolari, eppure giocano come se fossero insieme da anni. L’altra presunta corazzata, il Genoa, a -4 dalla vetta, è di scena in casa Spal. Gara non semplice per i rossoblù che non hanno ancora messo in mostra tutto il loro potenziale, contro i ferraresi di Venturato in serie positiva da 5 giornate e che in casa hanno già battuto l’altra grande favorita per la A, il Cagliari. Nei rossoblù il tecnico Blessin invita a non sottovalutare gli avversari e chiede la svolta, dopo che la società ha invitato lui e la squadra a dimostrare di essere i più forti della B. Avrà in avanti un Gudmundsson in più, all’islandese è stata ridotta la squalifica, la sua vivacità potrebbe essere preziosa. Il Cagliari invece, riceve il Venezia, sfida delicatissima per entrambe: Liverani, se non svolta, rischia di perdere il treno per la A, Javorcic, se perde, potrebbe anche essere esonerato, visto che il Venezia ha solo 5 punti. E non sarà semplice neanche per il Palermo che riceve il Sudtirol, chi l’avrebbe detto, hanno gli stessi punti in classifica, 7. Corini, reduce da 5 giorni di ritiro con la squadra a Manchester, nella casa del City proprietario dei siciliani, o cambia marcia o la B che conta scappa via, visto che i siciliani sono già a 8 punti dalla zona A. Interessante anche Cittadella-Ternana, per verificare le ambizioni di entrambe: i veneti, con una vittoria, scavalcano gli umbri e potrebbero entrare in zona playoff, dove staziona la Ternana, reduce da due vittorie di fila pesanti (colpo a Parma e derby umbro sul Perugia), chissà, potrebbe esserci anche la squadra di Lucarelli per i posti che contano. Perugia-Pisa è da brividi. Negli umbri, solo 4 punti, esordisce in panchina Silvio Baldini che ha rilevato Fabrizio Castori: non farà grandi rivoluzioni tattiche, trasformando il 3-5-2 del predecessore in 3-4-1-2, avanzando Luperini sulla trequarti. Però l’ex tecnico del Palermo chiede di provarci, addirittura anche per la A. Di fronte ci sarà il Pisa, ultimo con 2 punti, tornato dopo tre mesi nelle mani di Luca D’Angelo, chiamato ad archiviare l’infelice parentesi con Rolando Maran. D’Angelo potrebbe schierare il Pisa con un inedito 4-2-3-1 con Gliozzi di punta supportato da Morutan, Mastinu e Tramoni. Domani chiuderà il turno Benevento-Ascoli, nei campani Cannavaro farà il suo esordio italiano in panchina. LEGGI TUTTO

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    Genoa e Parma, sveglia prima che sia tardi

    TORINO – Meglio invertire la rotta, prima che sia troppo tardi. Al via della stagione, gli scommettitori consideravano Genoa e Parma come la prima e la terza squadra favorita per la A (secondo il Cagliari). Dopo l’ultima uscita, in cui entrambe hanno perso la prima partita (liguri ko a Palermo 1-0, emiliani sconfitti 2-3 in casa dalla Ternana), sono emersi i primi dubbi, mentre il duo di testa, Reggina e Brescia, allungava a 4 punti dal Genoa e già a 6 dal Parma. Anche prima della caduta di Palermo, i rossoblù non avevano particolarmente convinto. Vero, nelle precedenti trasferte s’erano imposti a Venezia e Pisa, ma nulla di travolgente. Così come le uscite a Marassi, che hanno portato solo pareggi (0-0 col Benevento, 3-3 proprio col Parma). E’ ancora lecito definire il Genoa una corazzata perché nessuno ha fatto un mercato come il suo, dunque il tecnico tedesco Blessin inizia a essere bersaglio della critica e di parte della piazza che a giugno comunque aveva accettato la sua conferma, caso più unico che raro dopo una retrocessione. Di Blessin, non convince soprattutto l’utilizzo di Coda, cioè il capo-cannoniere della B negli ultimi due tornei. Nel 4-2-2-2 del tedesco, gioca davanti in coppia con Ekuban. Ma spesso si pestano i piedi e Coda è costretto ad arretrare e giocare da rifinitore per Ekuban, come a Palermo: gli ha servito due assist d’oro che l’italo-ghanese non ha (clamorosamente) trasformato in gol. E’ possibile che per l’uscita di sabato in casa col Modena, Blessin provi qualcosa di diverso, anche un cambio di modulo o, più probabilmente, Puscas al posto di Ekuban. In generale, il Genoa in campo deve però disfarsi di un atteggiamento presuntuoso e controproducente, che in B ha già spento, nelle scorse annate, le ambizioni di tante illustri squadre che non sono riuscite a tornare in A dopo la retrocessione. Come accadde al Parma un anno fa. Pecchia, coraggiosamente, dopo la promozione con la Cremonese, ha rinunciato alla A perché stuzzicato dalla scommessa Parma. Ma non è semplice spalare le macerie delle due precedenti annate fallimentari degli emiliani. Prima di sabato scorso, Pecchia sembrava poter imprimere la svolta, anche se aveva vinto una sola volta (col Cosenza) e raccolto 3 pari (con Bari, a Perugia e a Genova). Il 2-3 subito dalla Ternana, con gli umbri capaci d’imporsi nel finale dopo essere andati per due volte sotto, ha riproposto le fragilità che il Parma aveva mostrato nella scorsa stagione con Maresca e Iachini. Sabato gli emiliani vanno in casa del tosto Ascoli (che a Perugia nell’ultimo turno ha raccolto il primo ko stagionale), e sa già di sfida-verità. Anche se patron Krause, durante la presentazione del neo dt Fournier, si è detto soddisfatto dell’avvio di stagione. I tifosi un po’ meno. E ad Ascoli, saranno out per infortunio Ansaldi e Mihaila, ko pesanti. Dovrebbe essere confermato fra i pali Buffon, anche se il suo rientro è coinciso col primo ko stagionale.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO