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    Torino, allo sprint per il ritorno di Praet. Verdi al Verona

    TORINO – E’ tutto apparecchiato per il ritorno di Dennis Praet al Toro. Il Leicester ha aperto al prestito con obbligo di riscatto fissato a circa 8,5 milioni. Era la mossa attesa dai dirigenti granata e dal giocatore, andato in pressing sugli inglesi nelle ultime settimane. Troppo forte la voglia di tornare a lavorare con Ivan Juric che lo considera fondamentale. Tra i “nominati” dell’ultima ora anche Tameze e Chergui, francese del Paris FC. Inoltre, il Toro sta lavorando anche sulle uscite: Simone Verdi, dopo la corte dei turchi, si avvicina proprio al Verona. Simone Zaza, invece, può risolvere il contratto. LEGGI TUTTO

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    Toro: occhi su Moutoussamy

    TORINO – Nome nuovo per il centrocampo granata: la sostanza invocata da Ivan Juric a completamento di un reparto che può contare su Ricci e un Lukic per ora relegato nelle retrovie anche dalle conseguenze dell’ammutinamento di Monza, nonché su Linetti e sul 18enne Ilkhan può arrivare da Samuel Moutoussamy, congolese del Nantes con un recente passato in Olanda nel Fortuna Sittard (la squadra dove è calcisticamente cresciuto poi esordendo da professionista Schuurs): Moutoussamy non avrebbe le doti aeree di un Pobega, misurando 175 centimetri, ma garantirebbe buon dinamismo al centrocampo di Juric. Il suo cartellino costa attorno ai 3 milioni. Una valutazione ben diversa dai 10 che servono per Nandez (Cagliari), o ai 12 necessari per strappare Makengo all’Udinese. Fosse proprio Pobega il rinforzo dell’ultimo secondo? Dal Milan continuano a ritenere l’ipotesi assai difficile. E così Cairo potrebbe decidere per una spesa minore in mediana, prendendo dal Nantes – da dove il club granata aveva prelevato nel 2018 Djidji – il 26enne Moutoussamy così da destinare 8,5 milioni al Leicester per chiudere l’operazione Praet (costanti i contatti con il club inglese). Centrocampista e trequartista sono le due priorità in entrata di fine mercato, per i granata: pronti a prendere un difensore se uscirà Izzo e mai usciti dalla corsa a Barrow.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Toro, Praet fino all'ultimo: è la priorità per Juric

    Il successo di Monza, uguale nel risultato a quello di Cremona, nonché il pari interno contro la Lazio consegnano un Toro a lunghi tratti entusiasmante, quadrato in fase di contenimento e con la qualità – tra le linee disegnate da Ricci e la superiorità numerica creata da Radonjic e Vlasic – per creare gioco nella trequarti avversaria. Dopo tutto quanto di incredibile ha segnato l’estate granata la svolta è arrivata con l’ingresso di Ilkhan, utile a stappare la bottiglia per poi brindare agli arrivi di Miranchuk, ora fermo per infortunio, e Vlasic. Ha fatto seguito più recentemente l’acquisto di Schuurs, brillantemente calatosi nella parte allo Zini.

    Ha ormai quasi tutto, Juric, per confermare e anzi migliorare il Toro rispetto alla sua prima stagione. Da qui a giovedì, giorno di fine mercato, il tempo per togliere quel quasi. Rispetto alle iniziali intenzioni non sarà facile chiudere ogni discorso – che si tratti di entrate o uscite – ma qualcosa in entrambe le direzioni va ancora fatta. Qui concentrando il discorso in ingresso resta un nome sovrano sugli altri, per gradazione di gradimento manifestata da Juric. Il quale vuole completare la scacchiera della trequarti col cavallo di ritorno Dennis Praet. Le ultime risorse è verso Leicester che vanno indirizzate: 8, 10 milioni per un prestito con obbligo di riscatto. Un investimento importante, ma congruo per un giocatore di 28 anni (sempre che le condizioni fisiche che nelle ultime due stagioni lo hanno condizionato siano buone). Così pensa il Toro, freneticamente in contatto con il club inglese per verificare che non si presenti un’improvvisa concorrente, nonché per lavorare sui bonus.

    «È con le soluzioni in attacco, cambiando là davanti, che si incide sulle partite», diceva Juric. Convinto con Praet di avere a disposizione un reparto eclettico: il belga cuce tra centrocampo e attacco, Radonjic ci mette il guizzo, Vlasic la forza e all’appello manca Miranchuk, fermo ai box dopo il debutto con gol che fa ben sperare per il rientro post infortunio.

    Nel ballo delle ultime ore, pronto a cogliere qualche opportunità, Vagnati tiene intanto gli occhi pure su Musa Barrow. Gambiano di 23 anni che con il tecnico croato potrebbe bel caso agire da esterno offensivo, come pure da centravanti. Sarebbe una soluzione per modellare l’attacco, e potrà diventare un’occasione se il Bologna, dalle iniziali alte richieste per il cartellino (16 milioni), nelle ultime ore del mercato decidesse di aprire al prestito. Una soluzione che agli emiliani non consentirebbe di monetizzare, ma di rivalutare un capitale che in rossoblù rischierebbe di svalutarsi, se Joshua Zirkzee che il Bologna ha prelevato dal Bayer Monaco dovesse ricevere la titolarità in tandem con l’intoccabile Arnautovic.

    Il dt granata aspetta, tiene ogni mediazione aperta con il Leicester per Praet e per il resto osserva interessato. Come passando a centrocampo fa alla voce Diawara. I granata sono sul centrocampista della Roma, che potrebbero ricevere in prestito secco, e sul quale adesso si muove con interesse anche il Lecce. Per il resto Vagnati ben conosce quanto andrebbe speso per Nandez (al Cagliari 2 milioni per ilprestito oneroso e 8 per esercitare l’obbligo di riscatto) come per Makengo: spalmati in più anni, ma all’Udinese difficilmente andrebbero meno di 12 milioni. Tutte situazioni da tenere in considerazione, per dare sostanza al reparto di centrocampo. Orfano di Mandragora e Pobega (il Toro non dispera di riaverlo, però il Milan difficilmente lo ridarà in prestito), ma con un Linetty sulla via della riabilitazione e un Ilkhan sul quale lavorare. Forse un po’ poco, per affrontare la stagione. Vero pure che Adopo – all’occorrenza abbassabile sulla linea dei difensori là dove ha iniziato la partita di Monza – può rappresentare una soluzione spendibile, all’occorrenza. Si torna al punto d’origine: un centrocampista serve, ma un trequartista è necessario.

    E a servire è altresì un difensore, allo stato dell’arte: Izzo è fuori dal progetto, e a meno di ripensamenti in qualche modo da oggi a giovedì dovrà lasciare il Toro. Difficile questa volta pensare a un nuovo cambio di rotta, a una ripartenza nel rapporto tra Juric e il difensore. Meglio per le varie parti in causa procedere con la separazione: a quel punto – variabile Adopo a parte – andrebbe preso un sesto centrale. Con Cistana del Brescia che resta sempre un giocatore ambito. Per chiudere quattro colpi Vagnati dovrebbe annunciarne uno al giorno: possibile considerati gli ultimi mercati, per quanto già tre cessioni su quattro (Zaza, Verdi e Izzo) e un paio di arrivi (un centrale o un centrocampista e il trequartista) renderebbero adeguata e priva di zovorra la rosa di Juric. LEGGI TUTTO

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    Praet il chiodo fisso del Torino. Come Pobega

    TORINO – Ivan Juric chiede un ultimo sforzo alla società. E il Toro prova lo sprint sul mercato. Ecco il punto con Giovanni Tosco dalla redazione: «E’ risaputo che il tecnico apprezzi Dennis Praet e spinga per il suo rientro. Tra l’altro, sul profilo Instagram del belga sono riapparse in serie le foto dei tempi granata. Che sia un hacker, un errore o quant’altro, sta di fatto che il giocatore non le ha rimosse. Il Leicester lo tiene in panchina e lui vorrebbe rivestire la maglia granata. Fino all’ultimo Vagnati ci proverà». E lo sprint sarà anche su un altro obiettivo: «Tommaso Pobega che al Milan è chiuso, ha giocato pochi minuti e rischia di immalinconirsi. Il Milan stesso rischia di vedersi deprezzare il giocatore che con Juric aveva dato il meglio di sé: sarebbe il centrocampista di peso capace anche di offendere che l’allenatore croato vuole». Nel frattempo, i tifosi lo spingono a forza di post. LEGGI TUTTO

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    Il Toro prova a reagire dopo Bremer: rispunta Piatek. Per Praet serve lo scatto

    TORINO – Rassegnazione e rabbia. La prima per dover perdere il più forte centrale del campionato italiano, la seconda perché va alla Juve. Sì, Gleison Bremer è bianconero: fatta per 50 milioni. E per i tifosi granata è uno schiaffo stordente, un’umiliazione vera e propria nel momento in cui è stata lanciata la campagna abbonamenti. Non poteva essere scelto momento migliore, viene da chiedersi. La gente torinista avrebbe accettato il trasferimento all’Inter o in una qualsiasi altra squadra, ma non ai cugini bianconeri. Urbano Cairo non ha tenuto conto delle loro speranze ma ha guardato ai conti del club perché l’operazione è molto vantaggiosa e lui i con i numeri si muove meglio di tutti (l’incasso è di 41 milioni più 9 di bonus). Adesso, però, gli alibi sono finiti, ci sono i soldi da investire sul mercato per dare a Juric quei giocatori che servono per costruire un Toro degno del suo nome. Finalmente Davide Vagnati potrà guardare in faccia i suoi interlocutori: il direttore tecnico potrà presentarsi davanti ai dirigenti del Leicester con una proposta convincente visto che Praet è considerato un punto fermo: ci vogliono almeno 7-8 milioni per sbloccare una situazione stagnante.Sullo stesso argomentoSolet, Praet, Laurienté: Vagnati speraCalciomercato Torino

    Nell’ultimo periodo, infatti, non c’erano più stati contatti per carenza di liquidità. E proprio per questo motivo Joao Pedro, altro elemento che poteva tornare utile visto che avrebbe ricoperto più ruoli della fase offensiva (esterno, trequartista e punta) è passato ai turchi del Fenerbahce e Mandragora non è stato riscattato. Si spera, tra le altre cose, che Vagnati schiacci il pulsante del sì per Giulio Maggiore, centrocampista dello Spezia. L’accordo verbale c’è già da tempo: 5 milioni per il cartellino a titolo definitivo col giocatore che aspetta di raggiungere la squadra in Austria. Un nome tira l’altro. Altro obiettivo è Laurienté. Per arrivare a lui, dopo tante chiacchiere e tentativi di prestito andati a vuoto, ci vogliono almeno 10 milioni per avere qualche possibilità concreta. Ricordiamo che sulla trequarti non ci sono giocatori all’altezza e proprio nel settore in cui Juric costruisce il proprio credo calcistico. Anzi, uno c’è ma è una scommessa: Radonjic.

    Sullo stesso argomentoCalciomercato Toro: Praet, Laurienté e Dovbyk per calmare JuricTorino

    E di questi tempi i granata avrebbero bisogno di certezze e non di azzardi: Praet e Laurienté, per completare il discorso della trequarti, sarebbero l’ideale, permetterebbero ai granata di compiere il salto di qualità che tutti i tifosi si aspettano dopo che il club ha incassato. Sul francese, però, bisogna accelerare adesso che si può, visto che il Sassuolo sta seguendo sornione l’evolversi della situazione. E non bisogna neppure trascurare l’attacco dove al momento ci sono solo Sanabria e Pellegri. Senza Belotti e con Zaza fuori dalla considerazione dell’allenatore ci vuole un elemento che garantisca almeno 15 gol. L’ideale sarebbe l’ucraino Dovbyk che ha la media reti giusta. La punta vuole il Toro perché, tra l’altro, nel mese di aprile è stato ospite del club: ha visitato le strutture (Grande Torino e Filadelfia) e ha seguito la sfida di campionato con il Milan. Il Dnipro, proprietario del cartellino, chiede almeno 13 milioni, ma a 10 si potrebbe anche chiudere. Su di lui in questi ultimi giorni si è fatto sotto anche il Bologna.

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    Al momento quella dell’ucraino, che nelle qualificazioni mondiali ha fatto molto bene con la sua nazionale, è una strada percorribile assieme a quella di Piatek, tornato appetibile. Il polacco, nell’ultima stagione a Firenze, è di proprietà dell’Hertha Berlino. E il Toro ci proverà. Tra l’altro, per concludere il discorso, non si sta tranquilli neppure in porta visto che Berisha e soprattutto Milinkovic-Savic arrivano da una stagione difficile: con i soldi in arrivo si può riaprire la pista Dragowski. Per il portiere scaricato dalla Fiorentina non si è ancora trovato l’accordo con l’Espanyol e il club viola chiede tra i 5 e i 6 milioni. Insomma, c’è da fare. Praticamente tutto. Al tecnico servono almeno 8 giocatori per farlo sorridere un po’ dopo la rabbia di questi giorni. E alla sua si aggiunge anche quella dei tifosi che ora fanno il tifo per Mourinho: sperano che Belotti vada alla Roma. Perché se anche lui dovesse andare alla Juve sarebbe davvero troppo.

    Sullo stesso argomentoBremer alla Juve: tifosi granata furiosiTorino LEGGI TUTTO

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    Torino: strada libera per Praet

    TORINO – Dopo aver perso nel confronto con la Fiorentina sia Mandragora che Gollini, alla voce Praet il direttore dell’area tecnica Vagnati può lavorare senza l’“incubo viola”. Così, ieri, il ds del club di Commisso ha parlato, in riferimento al trequartista belga: «Non ci interessa». Il problema rimane che il Toro, in questa fase e comunque prima di aver ceduto Bremer (ieri nuovo confronto con l’Inter, per il brasiliano: Vagnati dai nerazzurri vuole Casadei), non ha intenzione di accogliere la richiesta del Leicester che per Praet vuole fissare un obbligo di riscatto superiore ai 12 milioni. E senza condizioni (i granata vorrebbero invece che l’obbligo scattasse a fronte di determinate variabili, ad esempio la qualificazione alle coppe europee). LEGGI TUTTO

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    Toro: accelerata Praet, Djuricic verso il sì. Joao Pedro in stand by

    TORINO – Si sta trattando e in queste ore ci sarà un’accelerazione: Ivan Juric vuole al più presto Dennis Praet, trequartista belga del Leicester. E allora Davide Vagnati nelle prossime ore si metterà in contatto con i dirigenti inglesi per cercare di concludere l’operazione con una nuova proposta e metterlo a disposizione del tecnico già in settimana, magari giovedì, giorno in cui arriveranno al Filadelfia i primi nazionali. La nuova proposta sarà quella di un prestito con obbligo di riscatto a 8 milioni che in caso di necessità possono salire a 9. Ovviamente nell’obbligo il ds punta a inserire alcuni paletti, come il numero delle presenze da titolare e il piazzamento finale del Torino. […] Non solo Praet, ovviamente. Sul tavolo tante trattative che il direttore sportivo granata ha imbastito nei giorni scorsi. Sempre per rimanere sulla trequarti, il settore di campo che Juric predilige per esaltare il suo sistema di gioco, sono stati fatti passi in avanti con l’entourage di Filip Djuricic, 30 anni, che si è appena svincolato dal Sassuolo. […] Sullo stesso argomentoPraet e Laurienté entro una settimanaTorino

    Questa operazione potrebbe chiudersi da un momento all’altro, magari anche questa entro giovedì se non ci saranno novità sul conto di Joao Pedro. L’italo-brasiliano del Cagliari però è giocatore che risolverebbe diversi problemi, visto che può ricoprire più ruoli nella fase offensiva: può fare il trequartista, l’esterno largo e anche la prima punta. Il Galatasaray, con una lettera, ha fatto sapere ai sardi di essere disposto ad aprire una trattativa, ma il club turco non naviga in buone acque. Il Monza si è ritirato dalla trattativa, la Fiorentina quasi. E il Toro ha già raggiunto una bozza d’accordo con il giocatore sulla base di due milioni (compresi i bonus) netti a stagione. Resta da trovare l’intesa con il Cagliari. Vagnati risentirà il collega Stefano Capozucca, che ha già ricevuto una prima proposta: 6 milioni: considerando che Joao Pedro ha trent’anni, non sono pochi. Chiaro che i sardi cercheranno di incassare il più possibile, ma oltre a un certo limite non potranno andare.

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    Sullo stesso argomentoToro, Djuricic e Nandez: Vagnati le prova tutteCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Praet e Laurienté entro una settimana

    TORINO – Il Torino si raduna domani con tanti giovani e in attesa dei nazionali, ma anche quando questi ultimi saranno a disposizione Juric si aspetta che il gruppo che partirà lunedì 11 alla volta di Bad Leonfelden, in Austria, possa essere rinforzato di alcuni tra i molti elementi che servono per allestire una squadra degna. Tra le tante esigenze una spicca evidente: al tecnico croato servono almeno due trequartisti/attaccanti esterni. La questione portiere può essere prorogata, idem dicasi per il sostituto di Bremer – visto che il brasiliano non è ancora partito e alla luce del fatto che in granata restano Izzo, Zima, Buongiorno, Rodriguez e Djidji – come per il centrocampista (Mandragora è stato malamente perso, ma Juric può almeno inizialmente contare su Ricci e Lukic) e per l’attaccante (ci sono Pellegri e Praet). Non più rinviabile, in questa settimana, è l’arrivo delle spalle del centravanti. Ecco perché Vagnati, pure per evitare la concorrenza della Fiorentina che dopo Mandragora ha anticipato il Toro anche su Gollini, cercherà di chiudere per Praet, contestualmente cercando una soluzione con il Lorient per Laurienté. In caso contrario, in Austria il rischio che Juric possa iniziare ad alzare la voce è assai concreto. LEGGI TUTTO