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    Toro sempre più Maggiore. E poi Praet, Linetty e quel triste finale di Belotti

    TORINO – Eccoci con le ultimissime sul mercato del Toro, dopo l’ufficializzazione di Pellegri. Con Camillo Forte analizziamo nel dettaglio la situazione attuale. Partiamo dagli appuntamenti in corso. «In giornata incontro con lo Spezia per Maggiore. Il Toro ha offerto 6 milioni ed è molto vicino al giocatore che va in scadenza. Si discute anche di Linetty e Demba Seck. Il polacco però vorrebbe tornare alla Samp e qui la situazione è più complessa. Poi il Toro proverà a chiudere per Praet con il Leicester: si prova con un altro prestito e l’obbligo prefissato». Infine, siamo ai saluti con Andrea Belotti: «Sì, sette anni di storia granata, di storia d’amore. I tifosi lo adorano, lo adoravano. Probabilmente poteva comportarsi in modo differente, parlare prima. Lo farà alla scadenza, ora. Ha un’offerta dal Monaco, c’è la Fiorentina, il sogno Milan… Sapeva che se ne sarebbe andato, per rispetto degli appassionati granata poteva dirlo con altre tempistiche». LEGGI TUTTO

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    Toro, rotta su Maggiore. E Juric rivuole Praet a tutti i costi

    TORINO – Il mercato del Toro avanza senza soste, in attesa di concludere e ufficializzare i primi affari. Con Alessandro Baretti ecco il punto sulle trattative: «Partiamo da Luis Henrique, brasiliano che verrà prelevato dall’Olympique Marsiglia. Non è reduce da una grade stagione, ma ha voglia di riscatto. I tifosi del Toro sperano di vedere il talento mostrato nel Botafogo». E passiamo a Maggiore dello Spezia: «Con Mandragora sempre più vicino alla Fiorentina (fallito al momento il tentativo di sorpasso dei granata), potrebbe essere il primo rinforzo a centrocampo». E infine, a che punto è la situazione Praet? «Juric vuole ripartire dal belga che al momento è tornato al Leicester. E lo vuole sin dall’avvio del ritiro. Tocca al ds Vagnati mettere il giocatore a disposizione: i due club stanno cercando di mettersi d’accordo sul prestito con obbligo di riscatto a 10 milioni». LEGGI TUTTO

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    Toro, tridente da svolta: Praet, Joao Pedro e Dovbyk subito

    Il Toro accelera per mettere a disposizione di Juric l’attacco dei desideri, quello che ha chiesto il tecnico croato nei giorni scorsi per non guardare in faccia nessuno e puntare dritto ad un posto in Europa. Tre giocatori che secondo i piani dell’allenatore dovrebbero arrivare nel più breve spazio di tempo possibile, sicuramente per il ritiro, ma anche se fosse prima del viaggio in Austria tanto di guadagnato: avrebbe il tempo per parlare con loro. […] Ecco i loro nomi: Dennis Praet, Joao Pedro e Artem Dovbyk. Due trequartisti ed una punta. Massì, chiamiamolo pure tridente della svolta. I dirigenti granata li stanno trattando da diverso tempo e in settimana potrebbero addirittura chiudere con qualcuno di loro visto che le basi sono buone e solide. […] Nei piani di Vagnati, dopo Londra, c’è l’intenzione di spostarsi a Leicester per un faccia a faccia con la società proprietaria del cartellino di Praet. La situazione è chiara. In questo periodo all’ex club di Claudio Ranieri non è arrivata nessuna proposta interessante e Vagnati tornerà alla carica per il prestito oneroso con diritto di riscatto. […]Sullo stesso argomentoTorino, Vagnati l’inglese: è doppia missioneCalciomercato Torino

    Anche su Joao Pedro, che i granata hanno lungamente inseguito dalla primavera del 2020 come Tuttosport ha anticipato, la trattativa è viva. Si è recentemente consumato un incontro tra Davide Vagnati e Stefano Capozucca, uomini mercato di Toro e Cagliari. Lo vogliono anche il Lille e il Sassuolo (in seconda battuta la Fiorentina), ma l’italo brasiliano preferisce il Toro perché in granata viene messo al centro del progetto. […] E per concludere si arriva ad Artem Dovbyk, 24 anni, attaccante del Dnipro e della Nazionale ucraina. Elemento di spicco, scaltro in zona gol, potente, bravissimo nei colpi di testa. In lui, da tempo oramai, i granata hanno individuato il sostituto di Belotti che ha scaricato il Toro e sta decidendo il suo futuro sulla spiaggia di Mondello. La trattativa con il club ucraino è aperta anche se siamo ancora lontani da un accordo vero e proprio.

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    Sullo stesso argomentoToro, intesa con Joao Pedro. Ma c’è distanza col CagliariCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Toro all'attacco per Praet: incontro Vagnati-Leicester

    Settimana importante sul conto di Dennis Praet, 28 anni, centrocampista belga del Leicester che nell’ultima stagione, nonostante alcuni problemi fisici, ha deliziato i tifosi del Toro. Davide Vagnati, dopo un periodo d’attesa, ricontatterà il club inglese per dare un’accelerata. Ricordiamo che per il riscatto definitivo i granata avrebbero dovuto versare 15 milioni. Una cifra non indifferente che la dirigenza non ha “sborsato”: le qualità del giocatore non si discutono, così come la propensione agli infortuni e i ventotto anni da poco compiuti. Come raccontato più volte, l’intenzione del Toro sarebbe ottenere un rinnovo del prestito con rinvio del riscatto al termine della prossima stagione, ma bisognerà fare i conti con la volontà del club inglese. Se nel frattempo non ha trovato nessuna squadra interessata a pagare una somma così alta per acquistarlo potrebbe prendere in considerazione la proposta che arriva da Torino. Quel che è certo è l’intenzione dei granata di continuare a puntare sul belga, che gode della fiducia di Juric e che diventerà ancor più importante con l’addio di Brekalo visto che attualmente sulla trequarti ci sono solo trattative ma ancora nessun acquisto.Sullo stesso argomentoToro, Cairo si dice pronto ad un sacrificio per PraetCalciomercato Torino

    Il rischio, in caso di mancata conferma, sarebbe infatti quello di ripartire da zero in una zona del campo che Juric considera fondamentale: ecco perché ad oggi la permanenza di Praet sta divenendo uno scenario ancor più probabile. Il piano del Toro è già sul tavolo del Leicester da diverso tempo: rinnovo del prestito (oneroso) con diritto di riscatto. In un primo tempo gli inglesi hanno risposto di no. Ma ci riferiamo ad una ventina di giorni fa e nel frattempo, se – come detto prima – non sono arrivate proposte di acquisto, il discorso con il Torino si potrebbe riaprire. Magari in prestito, però stavolta con obbligo di riscatto. Ma a questo punto il Toro vorrebbe mettere dei paletti: presenze da titolare del giocatore, per cautelarsi in caso di problemi fisici, e piazzamento finale della squadra. Situazioni che comunque vanno analizzate e discusse. Dunque: sicura la chiamata granata con prefisso di Leicester. Davide Vagnati non ha voluto mettere fretta agli inglesi ma, ora, la fretta ce l’ha lui: del resto sta passando il tempo e i granata, oltre a non aver ancora riscattato nessun giocatore, sono ancora fermi al palo.

    Sullo stesso argomentoTorino-Solomon, scatto di Vagnati: si trattaCalciomercato Torino

    Come loro tante altre squadre, certo, ma a differenza degli altri la situazione granata è precaria visto che i più forti se ne sono andati o se ne andranno presto (Bremer sicuro, Belotti molto probabilmente). Oltretutto Ivan Juric ha posto Praet come primo obiettivo. Il tecnico vuole costruire il nuovo Toro proprio attorno al trequartista belga. E poco importa se le condizioni fisiche del giocatore non sono sempre ottimali, l’allenatore ha imparato a gestirlo con allenamenti differenziati che lo portano alla partita in piena forma. Lui e il suo staff durante la settimana lo sottopongono ad allenamenti differenziati e mirati, fatto sta che il giocatore in campo riesce sempre a fare la differenza.

    Sullo stesso argomentoToro, Vagnati si muove per Strefezza: sul tavolo 5 milioniCalciomercato Torino

    Senza di lui il Toro frena, con lui vola. Sarà solo un caso? Ecco perché questa è la settimana di Praet. Una settimana da dentro o fuori, una settimana importantissima per il Toro. Per dare un segnale forte non solo a Juric ma anche a quei giocatori che sono nel mirino granata e che prima di accettare un eventuale trasferimento vogliono capire le intenzioni della società. Non con le parole ma con i fatti. Perché il tempo corre e dei dieci giocatori chiesti da Juric non ne è arrivato neppure uno e all’inizio del raduno manca un mese. C’è ancora tempo ma per allestire una rosa ci vogliono dei punti fermi. E uno di questi deve essere Praet. Il giocatore, tra l’altro, ha già fatto sapere di voler restare al Toro perché con Juric si trova bene e, soprattutto, sa di essere al centro del progetto. Anche Urbano Cairo, fatto tutt’altro che trascurabile, lo considera fondamentale. Ecco perché in settimana partirà l’assalto decisivo.

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    Del resto il mercato del Toro ha bisogno di una spinta, anzi uno scossone, per partire. Come si può vedere dalla tabella qui a fianco in questo momento c’è grande ristrettezza tecnica e numerica, oltre a molta mediocrità in tutti i reparti. E per mediocrità intendiamo la mancanza di quei giocatori in grado di poter dare un contributo importante visto che le aspettative sono quelle di poter puntare ad un posto in Europa. Al momento le trattative imbastire da Vagnati sono tante, alcune di un certo spessore, sicuramente giocatori che hanno il gradimento di Juric. Che è in vacanza in Croazia e aspetta notizie, forte e speranzoso delle rassicurazioni ottenuto nell’incontro con Cairo e Vagnati il lunedì dopo la fine del campionato negli uffici milanesi del presidente.

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    Toro, trequarti da rifare: Praet in salita e Pjaca torna alla Juve

    Se il meteo su Brekalo registra bufera, per quanto riguarda gli altri trequartisti in rosa non si può parlare di giornate soleggiate. La situazione è assai complicata, in questa fase. Anche per le difficoltà al capitolo Praet. Il belga è ritenuto un tassello fondamentale per il prossimo Toro, da quel Juric che spesso ne ha delineato le peculiarità comprensibilmente ritenute uniche. Se non è impossibile reperire “un Brekalo”, ben più complesso sarebbe provvedere alla sostituzione del calciatore di proprietà del Leicester. Società che può accontentare la dirigenza granata in relazione alla formula – rinnovando il prestito ma inserendo un obbligo di riscatto – però almeno fin qui non ai tempi. La disponibilità del club inglese nei confronti del Torino è infatti subordianata alla possibilità di trovare un potenziale acquirente disposto a rilevarne fin dall’estate il cartellino. Il problema, a questo punto, è quando il Leicester riterrà chiusa la ricerca di suddetto potenziale acquirente così da concedere il via libera alla restituzione di Praet al Toro. Che, va ricordato, fu consegnato a Juric il 31 agosto scorso.Sullo stesso argomentoTorino, ultimatum per Praet e bufera Brekalo: “Non vuole restare”Calciomercato Torino

    Il suo inserimento avvenne a campionato iniziato, tanto che il suo esordio si concretizzò alla terza giornata (dalla quinta all’ottava subì un infortunio muscolare, magari anche figlio di una preparazione non ideale, vissuta nell’attesa di un trasferimento). Una situazione che il tecnico croato vuole escludere si ripeta. Il meglio sarebbe che la trattativa si chiudesse per l’inizio del ritiro che sarà anticipato ai primi di luglio, magari Juric potrà aspettare qualche giorno in più, ma se si dovesse ipotizzare uno scollinamento nel mese di agosto ecco che a quel punto l’allenatore potrebbe chiedere di abbandonare la pista e rivolgersi altrove. Ribadito però che non è facile trovare, a prezzi ragionevoli, un calciatore con le peculiarità tecnico-tattiche di Praet. Per il quale il Toro, a scanso di equivoci, non ha intenzione di versare i 15 milioni attraverso i quali potrebbe esercitare il diritto di riscatto.

    Sullo stesso argomentoCairo: “Belotti bravo ragazzo, mi aspetto che resti al Torino”Calciomercato Torino

    E si arriva a Pjaca: il croato ha un diritto decisamente più basso e che si aggira attorno ai 6 milioni, ma anche qui non c’è la volontà del riscatto. A spaventare non è la spesa, ma le condizioni fisiche dell’esterno offensivo che ne condizionano il rendimento. Ha confermato di possedere qualità, ma le ha pure messe al servizio della squadra a intermittenza, per non dire di rado: il suo ultimo gol risale all’anno scorso, al 2 dicembre 2021 quando contro l’Empoli segnò il temporaneo 2-0 per i granata (poi recuperati dalle reti di Romagnoli e La Mantia). Tendenzialmente Pjaca rientrerà alla Juve per non fare ritorno al Filadelfia, a meno che il quadro dovesse complicarsi al punto da indurre il Toro a seguire il piano B (o C): in tal caso potrebbe essere chiesto il rinnovo del prestito dell’attaccante, ai bianconeri. Tra gli esterni rimasti in rosa rimane Demba Seck, prelevato a gennaio dalla Spal. La scelta migliore è mandarlo in prestito dove possa giocare con continuità, ma se tutti assieme fossero persi Brekalo, Praet e Pjaca ecco che il senegalese vedrebbe ovviamente salire di molto le possibilità di una conferma.

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    Questo sarebbe lo sviluppo peggiore, ma anche nella migliore delle ipotesi è assai probabile che Vagnati debba almeno reperire dal mercato un elemento, per completare un reparto particolarmente delicato, considerata la proposta di gioco del tecnico. Il quale fin dal ritiro scorso aveva battuto il tasto sull’importanza di avere quattro trequartisti/attaccanti esterni. Intercambiabili considerato il dispendio di energie cui sono chiamati nell’arco di una partita. In tal senso sono partiti i primi sondaggi, in vero assai convinti, per Gabriel Strefezza, assoluto protagonista della cavalcata del Lecce con 14 reti e 6 assist in 35 presenze e calciatore ben conosciuto dal dt ai comuni tempi della Spal. Trasferitosi in Salento per circa mezzo milione di euro – appunto versato ai ferraresi – adesso è valutato dai giallorossi tra i 6 e i 7 milioni. Questa la richesta, leggermente più basso il possibile punto di equilibrio che si può trovare attorno a 5 milioni di euro, per il brasiliano di passaporto italiano.

    Sullo stesso argomentoBrekalo: stavolta non è colpa di Cairo, ma la voglia ai giocatori bisogna anche farla venireCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Torino, ultimatum per Praet e bufera Brekalo: “Non vuole restare”

    Da non crederci: l’entourage di Brekalo, in testa il padre, avrebbe lavorato su più tavoli in particolare in questi ultimi giorni (il condizionale è d’obbligo, in attesa di conferme nero su bianco), per cercare di influenzare negativamente il Torino, di indurre Cairo a non esercitare il diritto di riscatto del jolly croato. Un colpo di scena a tutto tondo, mentre emerge un altro retroscena: una sorta di ultimatum lanciato dal club granata al Leicester, quanto al rinnovo del prestito di Praet.

    Accuse tedesche

    La bufera Brekalo è esplosa nella serata di ieri, quando è diventata di pubblico dominio sulle piattaforme web un’indiscrezione pubblicata online da Kicker, media tedesco. Indiscrezione ispirata dalla dirigenza del Wolfsburg, proprietaria del cartellino del trequartista? Dubbio legittimo, anche molto… realistico, plausibile, dati i pessimi rapporti tra il giocatore, suo padre e i vertici del club tedesco. Lo scoop di Kicker, in sostanza: «Brekalo non vuole restare in una squadra che si piazza al decimo posto e lo ha detto senza mezzi termini ai responsabili del club granata in questo fine settimana». Di conseguenza «il Torino si asterrà dall’esercitare l’opzione di acquisto». Cioè quel diritto di riscatto (con la deadline, con la scadenza nel cuore della notte appena trascorsa) decisamente molto oneroso, tanto più per un Torino che arriva da 4 bilanci di fila in rosso (perdite complessive per 83 milioni, di cui 38 soltanto nell’ultimo anno solare): l’accordo raggiunto nella scorsa estate prevedeva infatti il versamento rateizzato di 11 milioni da parte del Torino (soldi da girare appunto al Wolfsburg, che vanta un contratto con Brekalo in scadenza già nel 2023).

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    Costi alti: 11+4 milioni

    Una montagna di denaro cui aggiungere, oltretutto, un ingaggio anch’esso decisamente pesante per una società che ora vorrebbe mandare a regime nuovi tetti salariali ben più bassi: 2 milioni di euro netti a stagione a salire più bonus, che diventano 4 con le tasse a carico del club granata. Il tutto per 4 anni, sino al 2026, come da contratto “preventivo” depositato come da normative sempre un anno fa: un contratto già firmato da tutte le parti e destinato a entrare in vigore, ovviamente, solo in caso di acquisto a titolo definitivo del trequartista croato.

    Quel cambio di agente

    Morale: capite bene che, a queste condizioni, con questa ben poca chiarezza espressa da Brekalo e da chi ne cura gli interessi sino al voltafaccia degli ultimi giorni, persino delle ultime ore, diventa difficile (eufemismo) pensare che Cairo ieri sera fosse desideroso di aprire il portafoglio e di esporsi così pesantemente per comprare un giocatore tanto inaffidabile (altro eufemismo). Brekalo, seguito negli interessi dal padre sin dagli inizi della sua carriera, aveva manco a dirlo cambiato agente poche settimane fa, a sorpresa, affidandosi a un procuratore molto influente sul panorama europeo, Andy Bara. E anche questo cambio d’orizzonte (eufemismo numero 3) sarebbe stato ispirato dal padre di Josip.

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    Praet, il Toro tratta: primi contatti col Leicester

    Ci siamo, l’operazione Praet è scattata. Proprio in questi giorni, probabilmente anche in queste ore. Davide Vagnati ha sfruttato la trasferta del Leicester a Roma per la Conference League per riavviare i contatti con il club inglese e discutere il futuro di Praet. Le due parti, insomma, hanno cominciato a trattare. Juric, del resto, con il ds e con Cairo è stato perentorio: vuole la conferma del trequartista belga per dare seguito al suo lavoro. Ha la necessità di poter avere basi solide per costruire qualcosa di importante e dare l’assalto all’Europa. Praet, infatti, è considerato indispensabile e lo confermano i risultati. Con lui in campo la squadra convince, senza va incontro a risultati negativi, oltre ad abbassare notevolmente il tasso qualitativo della manovra. È vero che fisicamente non regala le certezze di altri, ma in questo il tecnico sa come comportarsi: lo gestisce negli allenamenti, spesso lo consegna ai preparatori per un lavoro personalizzato affinché possa scendere in campo nelle migliori condizioni possibili.Sullo stesso argomentoTorino, Praet è indispensabile: si tratta con il LeicesterCalciomercato Torino

    L’operazione Praet-bis è dunque iniziata. I granata, in base al contratto precedente, per riscattarlo devono tirare fuori 15 milioni, cifra considerata però troppo alta alla luce della sua fragilità fisica. Perciò Vagnati ha chiesto il rinnovo del prestito. Da quanto si è venuto a sapere, gli inglesi – che non considerano Praet indispensabile per la prossima stagione – sono d’accordo a lasciarlo a Torino, ma in cambio, soprattutto in cambio di eventuali sconti, chiedono delle garanzie. E cioè che l’eventuale nuovo prestito si concluda con un obbligo di riscatto. Vogliono certezze di questo tipo. Ed è possibile che si mettano sul tavolo negoziale delle controproposte tipo il numero delle partite giocate o la possibile qualificazione granata ad una competizione europea. Con un riscatto obbligato intorno ai 12 milioni, o poco oltre. Sono queste le basi su cui si è discusso. Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori contatti: l’intenzione dei granata è quella di chiudere al più presto il discorso per dare al tecnico croato un primo confortante segnale per il futuro.

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    Il giocatore, tra l’altro, ha fatto sapere sia ai dirigenti del Toro sia a quelli del Leicester che le sue intenzioni sono quelle di restare in granata, dove si trova bene ed è motivato dal fatto di essere stato messo al centro del progetto. Queste sono sensazioni che un giocatore avverte e apprezza. Ma un po’ su tutte le questioni-riscatti Juric ha chiesto un’accelerazione, non soltanto per Praet. L’allenatore croato vuole poter continuare a puntare anche su Brekalo, l’altro trequartista che in questa stagione ha fatto bene. In questo caso i granata dovranno versare al Wolfsburg 11 milioni, e questi il club tedesco intende intascarli tutti; perciò ha fatto sapere di non essere disposto a concedere sconti. Il Toro ne ha preso atto e nei termini è comunque intenzionato a saldare il conto. Chiaro che con le conferme di Praet e Brekalo, Juric potrà cominciare la prossima stagione con maggior fiducia. Se poi alla fine dovesse restare anche Belotti, il quadro diventerebbe ancora più confortante. Tornando al Leicester, ieri a Roma: domani un emissario del club sarà in tribuna al Grande Torino per seguire la sfida con il Napoli. E non sarà il solo: diversi osservatori di Premier hanno chiesto l’accredito per la partita perché ci sono parecchi giocatori, soprattutto del Toro, che sono seguiti con grande attenzione.

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    Uno di questi è Bremer, il difensore più corteggiato d’Europa. Ma Oltremanica piace tantissimo Singo, in particolare al Tottenham di Conte e Paratici. Insomma, il match di domani sarà seguitissimo e avrà un valore molto alto anche per quanto riguarda il mercato. Ma non solo. I granata cercheranno di confermare il buon momento di forma e di risultati conquistando la prima vittoria contro una grande del campionato. In diverse occasioni ci sono andati vicini, ma per un motivo o per l’altro non sono mai riusciti a centrare l’obiettivo. Inoltre la squadra cercherà di aiutare il Gallo che in queste ultime tre partite di campionato ha la possibilità, per il settimo anno consecutivo, di centrare la doppia cifra in fase realizzativa. Grazie alla tripletta di Empoli, è salito a quota otto. Anche questo è diventato un obiettivo importante per i granata che faranno di tutto per aiutare il loro compagno, sperando che lui prolunghi il contratto e resti al Toro. E in questo Praet, con i suoi assist, riveste un’importanza particolare.

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    Il belga sa inventare l’ultimo passaggio, trovare l’assist giusto; con lui lui Belotti può sperare di centrare anche quest’obiettivo, comunque gratificante per chi vive di gol. Insomma, tra mercato e campionato la stagione granata si avvia alla conclusione. I tifosi dopo anni di continue delusioni hanno cominciato a riassaporare il dolce gusto della soddisfazione: spetta ai dirigenti non smontare il “giocattolo” divertente che giorno dopo giorno Juric ha cominciato a costruire. Perché al momento le uniche certezze sono le partenze di Bremer e Pobega.

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    Torino, Praet è indispensabile: si tratta con il Leicester

    TORINO – Juric è stato chiaro e perentorio, con Cairo e Vagnati: il Toro del prossimo anno, quello che senza riserve punterà dritto all’Europa, dovrà ancora avere Dennis Praet come punto di riferimento del gioco granata. Il belga è infatti il giocatore della rosa ad avere il tasso tecnico più alto. Il trequartista di 28 anni è al Toro in prestito dal Leicester con diritto di riscatto fissato a 15 milioni (gli inglesi lo avevano pagato 20, al momento di prelevarlo dalla Sampdoria): una cifra importante ma congrua considerando l’età e il suo valore. Con lui la squadra è più sicura, gioca e si diverte. Senza il suo apporto – e non è un caso – sono arrivate diverse sconfitte e tante prestazioni non proprio edificanti. Il problema è che le sue condizioni fisiche non gli permettono di giocare sempre con continuità: spesso si ferma per guai di varia natura. E anche negli allenamenti Juric deve dosarne le forze, così da averlo al meglio in partita. Situazione che il tecnico croato, vista l’importanza e la forza del giocatore, è disponibile a continuare a gestire. Come dire: per Praet questo e altro, l’importante è continuare ad averlo a disposizione.Sullo stesso argomentoTorino, intrigo Sanabria: il Maiorca offre 6 milioni Calciomercato Torino

    La richiesta

    Detto questo, entriamo nei particolari, o meglio nelle ultime novità che arrivano dall’Inghilterra. Gli inglesi sono disposti a rinnovare il prestito, ma questa volta con l’obbligo di riscatto e non più attraverso il diritto. Cercano di cautelarsi nell’ottica di una futura, definitiva cessione. Il giocatore non rientra nei loro piani, ma non vogliono neppure rischiare di perdere parte del capitale investito (ripetiamo 20 milioni di euro). La cifra dell’obbligo sarà leggermente più bassa rispetto ai 15 milioni, ma comunque non inferiore ai 12, 13 milioni.

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