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    Arsenal primo col Tottenham, Manchester City ko: Arteta batte Guardiola

    Dopo il successo ai rigori in finale di Community Shield che ha interrotto una striscia di otto sconfitte consecutive, l’Arsenal batte per la seconda volta in pochi mesi il Manchester City. Nella sfida al vertice tra Gunners e Citizens valida per l’ottava giornata della Premier League, la formazione di Arteta si impone di misura sugli uomini di Guardiola con un lampo nel finale di Martinelli. Vittoria che permette ai londindesi di agganciare il Tottenham in vetta alla classifica. I campioni d’Europa cadono per la seconda volta consecutiva in campionato dopo il ko nell’ultimo turno in casa del Wolverhampton.
    Arsenal-Manchester City, tabellino e statistiche
    Arsenal-Manchester City, la cronaca
    Partenza lampo dei Citizens che al 6′ sfiorano due volte la rete con Gvardiol e Ake, prima un salvataggio sulla linea e poi la palla altra sopra la traversa con i Gunners che ringraziano. Passato lo spavento iniziale le due formazioni non riescono a farsi del male con ottime organizzazioni difensive a lasciare Raya ed Ederson senza preoccupazioni. Nella ripresa Guardiola prova a cambiare in mezzo al campo con Doku, Nunes e Stones, Arteta risponde con Martinelli per Trossard e Tomiyasu per Zinchenko, ma le emozioni latitano anche nella ripresa. I padroni di casa provano anche le carte Havertz e Partey e all’87’ trovano o spazio per il vantaggio. E’ proprio la scelta di Martinelli a premiare Arteta con il brasiliano che calcia in porta trovando la deviazione decisiva che mette fuori causa Ederson. Nei 4 di recupero i Citizens non riescono a colpire e può partire la festa dell’Emirates. LEGGI TUTTO

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    L’Audio VAR tragicomico di Tottenham-Liverpool: “Non posso fare niente”

    La Premier non ha introdotto il fuorigioco semiautomatico e si espone a queste figuracce, perché di altro non si può parlare: ecco cosa è successo in Tottenham-Liverpool sull’episodio del gol regolare annullato a Luis Diaz. La conversazione è di una comicità incredibile.”Non posso fare niente, non ci posso più fare niente. Cazzo!” è l’ultima frase della conversazione tra l’arbitro di Tottenham-Liverpool e la sala VAR dopo il gol annullato a Luis Diaz per un fuorigioco palesemente inesistente. Un episodio che ha ovviamente generato pesanti strascichi polemico. Tutto l’audio originale è stato pubblicato dai media inglesi. Alla VAR hanno controllato e visto il fuorigioco e detto all’arbitro: “Controllo completo, controllo completo. Va bene, perfetto”. L’arbitro ha capito che fosse fuorigioco annullamdo il gol del Liverpool (regolare) e facendo riprendere il gioco.
    Liverpool-Tottenham, l’esilarante conversazione in sala VAR
    La conversazione è degenerata quando è intervenuto il Replay Operator: “Aspetta, aspetta, aspetta, aspetta. La decisione presa sul campo era fuorigioco. Ti va bene? La decisione sul campo era in fuorigioco. Ha ripreso a giocare, è andato per il fuorigioco”. Panico in sala VAR e tentativo disperato di fermare il gioco da parte del Replay Operator comunicando col campo: “Quarto ufficiale: Ritardare la ripresa! Ritardare la ripresa. Interrompi il gioco!”. Ma, intanto, la partita era ripresa. Sconforto in sala VAR: “Non posso fare niente, non posso fare niente. Hanno ricominciato. Non posso fare niente, non posso fare niente. Cazzo!”. Frittata servita in Tottenham-Liverpool. LEGGI TUTTO

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    Nkunku infortunato, il Chelsea cerca un attaccante: accelerata per Vlahovic?

    LONDRA (Regno Unito) – Tegola in casa Chelsea. Christopher Nkunku, fantasista franco-congolese appena prelevato dal Lipsia per circa 60 milioni di euro, ha riportato un brutto infortunio al ginocchio che lo terrà a lungo lontano dal campo da gioco. A darne notizia è lo stesso club londinese, per mezzo di un comunicato diramato sul proprio sito ufficiale. 

    Ad una settimana dall’inizio della Premier League Pochettino ha ora un disperato bisogno di un attaccante: Nkunku, infatti, oltre al ruolo di trequartista, ha ricoperto in carriera anche quello di centravanti e seconda punta. Con la trattativa con la Juventus per lo scambio Lukaku-Vlahovic e una maglia numero 9 ancora senza padrone, l’infortunio dell’ex Lipsia potrebbe cambiare i piani dei Blues in ottica mercato.

    Juventus-Lukaku, continui summit con il Chelsea: le ultime sul mercato LEGGI TUTTO

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    E ora l’Arabia spaventa anche la Premier: la richiesta disperata alla Fifa

    I petrodollari hanno già fatto breccia nell’Europa continentale e adesso vogliono incunearsi anche nella terra d’Albione. Un territorio quasi “inesplorato” che adesso è finito nel mirino dei ricchi sauditi. La Premier League sembrava quasi intoccabile ma per gli arabi nulla è impossibile.
    L’Arabia Saudita non si ferma: “Vogliamo altri top-player dall’Europa”
    Dopo la Super League ecco la Saudi League
    Si sta verificando ciò che prima del Covid 19 è accaduto in Cina, con le società della Super League che hanno “saccheggiato” i top club europei, alla ricerca di campioni in grado di attirare altri gioielli e rendere la lega sempre più importante e attraente a livello di brand, marketing e appeal. Quella araba sembra però una “minaccia” più grande di quella cinese, sgonfiatasi in fretta. I club della Saudi League hanno speso oltre 400 milioni di euro per nuovi giocatori quest’estate, il quinto esborso più alto di qualsiasi campionato al mondo, con una spesa che potrebbe presto aumentare. Per questo motivo la Premier League starebbe per chiedere alla Fifa di intervenire al più presto nei confronti della Saudi League, in una maniera ben precisa.
    Ighalo e l’Arabia: “Solo per soldi. Quale passione”. E su Ronaldo… LEGGI TUTTO

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    Manchester City, titolo vicino ma a Guardiola non basta: la curiosità

    Miglior allenatore della Premier League di aprile: vince Emery
    Paradossale che Guardiola non abbia centrato l’obiettivo neppure stavolta finendo dietro a Unay Emery dell’Aston Villa. Al comando della speciale classifica generale c’è Mikel Arteta dell’Arsenal, primo 4 volte, seguito da da ten Hag del Manchester United (2) e da Eddie Howe del Newcastle (1). LEGGI TUTTO

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    Le accuse al Manchester City: sponsor falsi e spese sgonfiate

    Nemmeno l’Inghilterra è immune dagli scandali finanziari (o presunti tali) che hanno toccato o solo sfiorato quasi tutte le 5 maggiori Leghe europee. Nell’occhio del ciclone abbattutosi sulla Premier League è finito il club che da oltre un decennio domina la scena calcistica d’Oltremanica, il Manchester City vincitore di 4 degli ultimi 5 campionati. Ad accusare il club di proprietà della City Football Group guidata dallo sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan è, questa volta, la stessa Premier che lo scorso febbraio ha contestato ai Citizens oltre 100 violazioni del regolamento avvenute dal 2009 in poi. Una serie di accuse che trovano origine in un’inchiesta pubblicata 5 anni fa da Der Spiegel e che avevano condotto la Uefa a escludere il club dalle Coppe per due anni: pena che, però, nel 2020 è stata tramutata in una ben meno afflittiva ammenda da parte della Cas (Court of Arbitration for Sport). La Cas aveva concluso che alcuni reati non erano dimostrabili, mentre altri erano caduti in prescrizione. LEGGI TUTTO

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    “Vergogna, spazzatura”: la reazione delle leggende United dopo il 7-0 a Liverpool

    TORINO – Una sconfitta per 7-0 non può essere vissuta come un ko qualsiasi, soprattutto se sei il Manchester United. Ecco perché dopo l’incredibile débacle contro il Liverpool (con un risultato che si era visto nella storia del club di Old Trafford solo nel 1931 contro i Wolverhampton Wanderers), la squadra di Ten Hag, fino all’altro ieri esaltata per la vittoria della Carabao Cup, è finita alla gogna mediatica, soprattutto da chi la maglia dei Red Devils l’ha vestita in passato. Come ad esempio Gary Neville, al Manchester United dal 1992 al 2011, che se l’è presa in particolare con un giocatore: “Bruno Fernandes era in piedi nel cerchio di centrocampo con le braccia alzate e diceva ‘perché non esco?’. Onestamente devo dire che alcuni suoi comportamenti nel secondo tempo sono stati una vergogna. Ne ho abbastanza di uno che agita le braccia, non corre. Non è stata una prestazione da capitano da parte sua”. LEGGI TUTTO