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    Cuore Juve a Lecce: 1-1 in rimonta e in nove, Montero ferma Chevanton

    Juve Primavera, Muharemovic e il messaggio dopo la Roma
    Primavera, i risultati di giornata
    Non solo Lecce-Juventus in questo sabato del campionato Primavera. Poker Sassuolo in casa del Bologna: gol di D’Andrea, Kumi e Casolari (doppietta), inutile la rete della bandiera per i rossoblu di Diop. Neroverdi che dunque con questo successo salgono a 50 punti e consolidano la zona playoff. Termina 2-2 invece l’incontro tra Cesena e Sampdoria: i blucerchiati si portano avanti con Segovia, sciupano tante occasioni dal gol e subiscono il pari con il rigore trasformato da Denes. La Samp incassa anche il gol del 2-1 da Giovannini, ma a 5′ dal termine Montevago ristabilisce la parità. Sampdoria che muove la classifica di 1 punto, così come il Cesena che resta ultimo ma interrompe la striscia di sconfitte consecutive. Settimo risultato utile consecutivo per l’Hellas Verona che batte 2-1 l’Udinese: vantaggio bianconero col tap-in di Russo dopo 9′, rimonta gialloblu firmata Bernardi-El Wafi. Il Verona si porta così a 42 lunghezze, momentaneamente a +10 sulla zona playout. 
    Lecce-Juve Primavera, la partita
    95′ – FINISCE QUI!Con il cuore la Juve agguanta il pari in rimonta contro la capolista. 
    90′ – Saranno 5 i minuti di recupero. 
    89′ – Montero corre ai ripari!Dentro Valdesi, un terzino, e fuori Yildiz. 
    88′ – JUVE IN NOVE!Seconda ammonizione e rosso per Savona, reo di aver fermato la ripartenza del Lecce. 
    85′ – GOL JUVE!Turicchia serve uno splendido pallone ad Anghelé che a tu per tu con Borbei non sbaglia. 
    82′ – Punizione pericolosa per il Lecce!Berisha sul pallone, il suo tiro è potente ma non angolato e Daffara riesce a bloccare in due tempi. 
    79′ – Ancora la Juve!Hasa ci prova col destro, pallone fuori di pochissimo. Bianconeri in partita nonostante l’inferiorità numerica. 
    78′ – OCCASIONE JUVE!Anghelé da posizione favorevole calcia alto. 
    76′ – JUVE IN DIECI!Maressa perde palla e commette fallo, l’arbitro non ha dubbi: secondo giallo e rosso. 
    75′ – Primo cambio per il Lecce!Dentro Daka che prende il posto dell’affaticato Bruhn. 
    73′ – Spinge la Juve in questa fase. 
    69′ –  Si accende Hasa!Il dieci bianconero con un guizzo riesce a saltare il diretto avversario, poi Hasic nel fermarlo colpisce anche il pallone con la mano. L’arbitro gli sventola il cartellino giallo. 
    65′ – Primo ammonito in casa Lecce!Bruhn atterra Yildiz in ripartenza e si prende il giallo. 
    64′ – Daffara salva i bianconeri!Il portiere si supera ancora una volta su Bruhn e in uscita si frappone tra lui e la porta. 
    63′ – OCCASIONE JUVE!Hasa batte un calcio di punizione verso la porta, Huijsen si inserisce e di testa manda alto sopra la traversa. 
    61′ – Altro ammonito in casa Juve!Maressa ferma Dorgu e l’arbitro gli estrae il cartellino.
    59′ – GOL LECCE!Huijsen manca l’aggancio in area, Corfitzen ne approfitta e di testa scavalca Daffara sul secondo palo. 
    55′ – Cambi in casa Juve!Montero toglie N. Turco e Nonge, mentre inserisce Anghelé e Mancini. 
    52′ – Vulturar ci prova da lontano, pallone a lato. 
    48′ – OCCASIONE LECCE!Daffara ancora miracoloso su Bruhn. L’attaccante a tu per tu con il portiere bianconero si è visto murare la conclusione.
    46′ – Iniziata la ripresa. 
    45+1′ – Termina, dopo un minuto di recupero, il primo tempo tra Lecce e Juve Primavera. 
    41′ – Primo squillo di Yildiz!Il classe 2005 ci prova dal limite con il destro, pallone debole che diventa facile per Borbei bloccare. 
    38′ – Altra uscita importante di Daffara.Il portiere coi pugni anticipa Samek e subisce fallo dal centrocampista giallorosso. 
    32′ – Poche emozioni fino a questo momento nella partita. 
    28′ – La Juventus ha alzato il baricentro, il Lecce si chiude e riparte. 
    25′ – Partita ferma sullo 0-0: gara vivace.
    21′ – Primo cartellino del match!Bonetti perde un brutto pallone in mezzo al campo, Berisha gli scippa la sfera e il capitano bianconero lo stende. L’arbitro estrae il cartellino. 
    18′ – Ancora giallorossi in avanti!Sugli sviluppi di un calcio d’angolo la difesa bianconera libera, sul pallone arriva Samek che spara altissimo.
    15′ – Ritmi elevati sin qui, la Juve sta cercando spazi per far male al Lecce.
    11′ – Ottimo momento del Lecce!Corfitzen ci prova da fuori, pallone alto.
    9′ – Super Daffara salva la Juve!Dorgu scappa sulla fascia destra e mette in mezzo un cross interessante per McJannet, il portiere bianconero si supera e devia in corner. 
    6′ – Primo camvio forzato per la Juve!Dentro Citi al posto di Muharemovic.
    3′ – Subito gioco fermo!Muharemovic dopo un contrasto con Bruhn è rimasto a terra. Problema a un gomito per lui. 
    1′ – Iniziato il match tra Lecce e Juventus Primavera.  LEGGI TUTTO

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    Napoli, la fase due: i big da blindare, chi resta, chi parte, gli obiettivi

    Osimhen il primo nodo: De Laurentiis gli proporrà un contratto più lungo e ricco. Spaventa la clausola di Kim. E poi le trattative per il rinnovo e due nomi già individuati per il centrocampoDopo lo scudetto appena celebrato, Napoli già al lavoro per continuare a vincere: dai giocatori da trattenere a quelli in trattativa per la conferma fino a quelli in partenza e a possibili nuovi arrivi nel mirino. LEGGI TUTTO

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    Diretta Milan-Lazio ore 15: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    MILANO – Dopo il passo falso con la Cremonese, si torna alle certezze. Le alternative hanno mancato l’ennesima opportunità e adesso Stefano Pioli si affida a chi ha portato il Milan prima allo scudetto e poi alla semifinale di Champions. Per centrare il fondamentale quarto posto, c’è bisogno della coppia d’oro Olivier Giroud e Rafael Leao tornato in formato top player (e Mvp del campionato). Fiato corto e qualche big senza benzina, vedi Zaccagni e Luis Alberto, ma la Lazio di Maurizio Sarri è alla ricerca dello strappo decisivo per blindare un secondo posto molto prezioso. La formazione biancoceleste non esce vittoriosa dal ‘Meazza’ rossonero dal 2019, l’ultima volta venne strapazzata 4-0 in Coppa Italia, con il tecnico laziale che deve invertire assolutamente il trend se non vuole vedere passare il treno Champions.
    Milan-Lazio: probabili formazioni
    MILAN (4-2-3-1): Maignan, Calabria, Kjaer, Tomori, Theo Hernandez; Tonali, Krunic; Messias, Bennacer, Leao; Giroud. Allenatore: Pioli. A disposizione: Tatarusanu, Mirante, Florenzi, Thiaw, Kalulu, Gabbia, Ballo Tourè, Bakayoko, Vranckx, Saelemaekers, Brahim, Adli, De Ketelaere, Rebic, Origi. Indisponibili: Ibrahimovic, Pobega. Squalificati: -. Diffidati: Kalulu, Kjaer, Pobega, Rebic, Thiaw.
    LAZIO (4-3-3): Provedel, Marusic, Casale, Romagnoli, Hysaj; Basic, Marcos Antonio, Milinkovic-Savic; Pedro, Immobile, Felipe Anderson. Allenatore: Sarri. A disposizione: Luis Maximiano, Adamonis, Gila, Lazzari, Patric, Pellegrini, Radu, Luis Alberto, Romero, Zaccagni, Cancellieri. Indisponibili: Cataldi, Vecino. Squalificati: -. Diffidati: Cancellieri, Luis Alberto.
    Arbitro: Rapuano di RiminiAssistenti: Meli-AlassioQuarto uomo: OrsatoVar: MazzoleniAss. Var: Manganiello
    Guarda la Serie A TIM su DAZN. Attiva ora LEGGI TUTTO

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    Corsa salvezza: tre scontri diretti nel weekend. Come stanno le squadre coinvolte

    Stato di forma – La vittoria sul Bologna ha ribaltato clamorosamente il trend: gi toscani erano a quota 7 sconfitte nelle ultime 9 uscite, con appena 5 gol segnati. Vittoria con 3 gol e 38 punti per una classifica tornata favorevolissima. Calendario – Due scontri diretti consecutivi, potenzialmente decisivi per la squadra di Zanetti: lunedì c’è la Salernitana, che potrebbe chiudere il discorso, poi sarà il turno della Samp. Il tris finale sarà più complicato, ma a quel punto potrebbe non preoccupare più. Al Castellani arriveranno la Juve e la Lazio, magari ancora in cerca di un posto nella prossima edizione di Champions League. In mezzo, c’è l’ultima trasferta della stagione contro il Verona. LEGGI TUTTO

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    Napoli nel segno del D10S

    Com’è la vista da lassù, Diegote? Come si sta con una nuvola a farti da canapé, D10S del Fútbol? Chiaro, Gordo adorato: adesso giochi a fare il vago, ma sorridi, lo so benissimo. Eccome se sorridi. Anzi, ridi proprio, a crepapelle, in faccia ai potenti, come ci hai abituato per 60 anni, come hai fatto quando eri il Dio del calcio sceso sulla terra per rendere il gioco ancora più bello, entusiasmante. Unico.       Questa stagione è la tua stagione e no, non serve che tu scuota la testa, faccia ondeggiare i rulos, i riccioli. Non convinci nessuno anche se dici di no, esattamente come hai fatto nel 1986 all’Azteca di Città del Messico e poi l’anno dopo a Napoli con la Fiorentina, a Stoccarda nel 1989 e poi ancora al San Paolo nel 1990: perché amavi allontanare da te la luce dei riflettori per spostarla sui tuoi compagni, su quelli che per te si sarebbero buttati nel fuoco e no, non rende del tutto l’idea. El Negro Enrique, Burruchaga, Valdano, Ciro Ferrara, Careca, Alemao, Zola. I tuoi scudieri, i tuoi amici. Quindi ci sta, che tu dica di no, che non c’entri nulla nemmeno stavolta, che non hai soffiato per far entrare il tiro di Lionel Messi, il tuo apostolo preferito, nella finale di Lusail contro la Francia, quella che ha portato La Tercera, la terza Coppa del Mondo alla tua amata Argentina. Quindi è altrettanto scontato il tuo: «Yo? Jamàs!», «Io? Mai!» quando qualcuno ti ringrazia mentre osserva il murale che ti ha dedicato Jorit a San Giovanni a Teduccio oppure la tua enorme immagine dipinta ai Quartieri Spagnoli. È normale: la gloria dev’essere di Khvicha e Victor e Kim e Giacomino e tutti gli altri ragazzi del Narigón Luciano che vestono l’azzurro del Napoli, l’altra tua Patria, il posto nel mondo che è più simile a Buenos Aires, il luogo dove le persone hanno la tua stessa rebeldìa, la tua medesima voglia di rivincita contro un destino troppo spesso cinico e bastardo. Sii sincero, dai, adesso puoi dircelo, y al carajo la scaramanzia, Diego! Ma che cos’è, se non un miracolo futbolistico, se non l’intervento del Sovrannaturale, una stagione in cui due popoli, che aspettavano di festeggiare da 36 e 33 anni, possono tornare a sentirsi dignos, degni, non più paria del calcio, ma principes inter pares? Tre milioni a ballare e dedicarti “el que no salta es un inglés” ai piedi dell’Obelisco, sulla Nueve de Julio, a cantarti “Y el Diego, en el cielo lo podemos ver”. Sì, perché la tua presenza la sentiamo costantemente, Pelusa, e qualche volta ti vediamo anche, lassù nel cielo. Azzurro. Sono un milione tra Castel dell’Ovo, il Lungomare Caracciolo, Piazza del Plebiscito: cori, fuochi d’artificio, balli. Carnevale fuori stagione. C’è chi ha di nuovo impastato la “bluschetta”, il pane con la mollica azzurra proprio come quello che fece sorridere tutta Italia e che ti offrivano a ogni angolo di Partenope, quando tu regalasti loro il secondo tricolore, 33 anni fa: in quei giorni vendevano pure delle boccettine di vetro contenute in una scatolina di plastica trasparente. Se volevi, potevi appuntartele, con una spilla da balia, alla giacca: sopra c’era scritto “E’ lacreme e Perluscone”. Ora le lacrime sono di tutto il ricco e potente nord, mica solo rossonere. La gioia, invece, è azzurra. A quei tempi nessuno chiedeva più i miracoli a San Gennaro: ci pensavi tu. Da due anni e mezzo, credimi, non c’è bisogno nemmeno di pregarti, D10S del Fútbol: fai miracoli in serie, ricompensi con emozioni indimenticabili tutti quelli che ti hanno dimostrato cariño, che hanno affetto per ciò che tu amavi. Soffi per allontanare, con il portiere battuto anzi già sdraiato per terra, il pallone che danza sulla linea e magicamente lo fai uscire, regalando il titolo di campione d’Argentina al Boca Juniors, la squadra del tuo cuore, l’amore di tuo padre Citoro e di tua madre, Doña Tota. Ispiri la rasoiata del Fideo Ángel Di María che vale la Copa América che nemmeno tu eri riuscito a vincere e per di più al Maracanã, in casa dei brazukas, gli insopportabili vicini brasiliani. Saludos y éxitos. Poi il Mondiale in Qatar e, poche ore fa, il Napoli. Ventidue mesi indimenticabili. Per questo ridi, Gordo querido, lo so benissimo. E anche se scuoti la testa, anche se dici “Yo? Jamàs!”, noi ti ringraziamo per tante emozioni, Diego Armando Maradona. LEGGI TUTTO

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    Dai punti scudetto alle sconfitte che bruciano: per Pioli la Lazio è sempre “speciale”

    L’incontro col passato è sempre speciale. Dal suo arrivo a Milanello, parte della storia di Stefano Pioli in panchina è stata segnata dalle sfide contro la “sua” Lazio. Successi emblematici, grandi gioie, sconfitte rumorose. Tutte con un significato preciso. Ecco le 5 partite che hanno segnato fin qui il suo viaggio rossonero. Partiamo dal 3 novembre 2019: Milan-Lazio 1-2. Una nuova avventura, tanti problemi da risolvere. A cominciare da una classifica così così. Alla sua quarta partita sulla panchina milanista, il passato serve a Pioli il primo brutto scherzo. La Lazio torna a vincere in campionato con il Milan, a San Siro, 30 anni dopo l’ultima volta. Immobile la sblocca con il gol biancoceleste numero 100, poi un’autorete di Bastos per il pari. Nel finale, il raddoppio di Correa gela i rossoneri. La ricostruzione rallenta. LEGGI TUTTO

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    De Laurentiis, la vittoria di un modello aziendale. Contro il calcio dei ricchi e quelli dell’A16…

    Coniugare risultati sportivi ed economici ai massimi livelli: il patron del Napoli c’è riuscito, smentendo anche quei tifosi che gli suggerivano di imboccare l’autostrada per Bari, l’altro club di proprietà Serve ricordare la faccia di Luciano Spalletti del 30 maggio 2022 per capire quanto oggi sia eclatante lo scudetto conquistato a meno di un anno da quella conferenza stampa in cui Aurelio De Laurentiis apparì folle sostenendo di dover operare un taglio drastico del monte ingaggi e aggiungendo: “Faremo di tutto per riportare a Napoli lo scudetto. Dobbiamo riuscirci tutti insieme”. Definire perplessa l’espressione di Spalletti non rende sino in fondo l’idea. Perplessità condivise anche dagli addetti ai lavori. De Laurentiis era in apparente contraddizione: i fatti dimostrano che il produttore cinematografico visionario ha realizzato un piano aziendale perfetto e ora tutti nel calcio devono fare i conti con il Napoli e il suo modello virtuoso. LEGGI TUTTO