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    Si chiama Vlahovic e segna come Dusan: chi è il gioiello dell’Atalanta

    Hanno lo stesso cognome, ma non sono parenti. Entrambi hanno lasciato il Partizan Belgrado per l’Italia, e sono due bomber di razza. Alla scoperta del giovane Vanja

    Anche l’Atalanta ha il suo Vlahovic. Il cognome e la nazionalità sono gli stessi, così come il club di provenienza, il numero di maglia, l’età al momento dell’approdo in Italia e, soprattutto, il fiuto del gol. L’omonimo di Dusan si chiama Vanja, ha 19 anni ed è il capocannoniere di questo campionato Primavera, autore di 8 squilli, compresa la doppietta che ha appena schiantato la Juventus. LEGGI TUTTO

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    Lesioni, fratture e contusioni: Milan, l’infermeria ha ospitato già 15 giocatori

    Il contatore è schizzato in alto. Troppo in alto. È quello degli infortuni già piovuti sul Milan, che hanno costretto i calciatori a disposizione di Stefano Pioli a saltare almeno una partita per problemi fisici, complicando la prima parte di stagione rossonera. L’elenco (che esclude per esempio stop come la distorsione alla caviglia di Giroud, riscontrata nell’ultima tornata in nazionale ma che non ha portato il Diavolo a fare a meno dell’attaccante) è arrivato a 15 giocatori e parte dall’assenza del lungodegente Bennacer. Il Milan ha cominciato il campionato senza il suo equilibratore, alle prese con un infortunio – la lesione della cartilagine condilo femorale del ginocchio destro – arrivato nella semifinale di Champions con l’Inter pochi mesi fa. L’algerino, operato lo scorso 16 maggio, ne avrà ancora per un po’: il ritorno in campo è previsto tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024. LEGGI TUTTO

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    Mannari: “Incantare il Bernabeu che emozione, ma i due gol alla Juve sono di più”

    Col Milan fuga tra i difensori e gol al Real, poi la doppietta a San Siro, gli infortuni e il declino. “Gullit e Van Basten ragazzi d’oro. La prima coppa Campioni la vincemmo la sera di Belgrado. Rimpianti? Pochi”

    n on cominciò benissimo. “Ero cresciuto nei gabbioni e sul campetto della chiesa di Nibbiaia. Mio cugino mi convinse a fare un provino con il Rosignano. Feci 11 gol, poi ero così stanco che vomitai. Non avevo mai giocato in un campo a 11”. Graziano Mannari si è abituato dal principio a discese, risalite e cadute. Da anni lavora in Asia, prima Giappone, ora Cina. Insegna metodologie di allenamento ai tecnici delle giovanili. “Lavorare per far crescere i ragazzi è la cosa per la quale mi sento più portato”. LEGGI TUTTO

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    Bologna, un sogno europeo costato quasi 300 milioni

    Dal 2014 il patron Saputo ha profuso copiosi investimenti per costruire un club che potesse fare il salto di qualità. Nell’ultima stagione perdite ridotte, si aspetta la svolta dello stadio

    Marco Iaria

    @
    marcoiaria1
    12 novembre 2023 (modifica alle 18:59) – MILANO

    Il Bologna di quest’anno è finalmente a misura dei sacrifici di Joey Saputo. Sogna da tempo l’Europa, l’imprenditore italo-canadese dei latticini. E per questo non ha badato a spese. Il più longevo tra i proprietari stranieri della Serie A ha investito finora quasi 300 milioni di euro, raccogliendo meno delle aspettative.  LEGGI TUTTO

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    Lazio-Roma da Sarri a Mou. Una sfida al veleno tra gol e polemiche

    I due allenatori sono agli opposti: si stimano, ma non si amano. Le scintille hanno acceso la vigilia. Il ko sarebbe un dramma, non solo per la classifica

    I l derby romano. Non ci fosse stato avrebbero dovuto inventarlo. Lo scenario giusto per esaltare della sfida del tutto o niente tra due tipi a loro modo estremi. Eroi cazzuti, che più uguali e diversi non si può, Mou e Mau, di un cartoon dai denti affilati. I profili più interessanti dal punto di vista della mente, insieme a Luciano Spalletti e a Gian Piero Gasperini, del calcio italiano. Quattro “maniaci”, non a caso, ognuno di loro con una scena madre che li governa, una falla alias frustrazione che ne ha determinato la grandezza. La mediocre storia di calciatore di José Mourinho, la tribolatissima gavetta da allenatore di Maurizio Sarri, il fallimento all’Inter di Gasperini, la storia mancata di Spalletti sempre all’Inter e prima ancora lo scacco romano della controversia con Totti. Come sempre, sono le sconfitte a fare gli uomini.  LEGGI TUTTO

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    Monza-Torino: Caldirola, crollo ingiustificato. Lazaro da rigore

    Al 93’ l’episodio del penalty non assegnato: Gagliardini, in area, calcia la tibia sinistra di Lazaro che non cade a terra. Il contatto non è travolgente ma c’è e andava fischiato

    Doveri meno in forma del solito, anche nell’assegnare due cartellini gialli (quelli a Gineitis e Kyriakopoulos) eccessivi. Al 19’, fuori dall’area del Monza, il braccio oltre figura di Carboni colpisce il pallone calciato da Vlasic: è da punizione (non assegnata). Al 24’, gol annullato ai granata: Zapata parte in posizione regolare e nel duello con Caldirola vede il monzese, davanti a sé, cadere facilmente a terra in virtù di un lieve contatto alto. Ecco: quel contatto è troppo leggero per giustificare un crollo del genere (come successe fra lo stesso Caldirola sfiorato da Zirkzee in Monza-Bologna). Al 93’, un episodio che avrebbe in sé le radici da penalty (non assegnato): Gagliardini, in area, calcia la tibia sinistra di Lazaro che non cade a terra. Il contatto non è travolgente ma c’è e pare un replay della gara di Coppa Italia quando Seck, colpito, non cadde e il rigore venne tolto: in questo caso è Lazaro a restare in piedi. Ma il messaggio rischia di passare in maniera errata: se non cadi non è rigore.  LEGGI TUTTO