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    Milan, piano Champions: si parte con Pioli fino al 2024, poi Gigio, Tomori, Diaz e…

    Non soltanto Donnarumma: il ritorno nella Coppa che conta innescherebbe una serie di progetti tra rinnovi e riscatti. E poi la caccia a un attaccanteAlessandra Bocci e Marco Fallisi14 maggio
    – MilanoAvanti con il Normal One. E con il piano Champions League, che parte da Stefano Pioli e dal suo rinnovo. Il tecnico del Milan ha un contratto in scadenza nel 2022, non si parla di rinnovo perché al momento non è una urgenza, ma che dirigenza tecnica e proprietà siano d’accordo nel tenerlo al timone è certo. LEGGI TUTTO

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    Juve senza Champions? Arrivano i tagli. Dybala si allontana, e Douglas Costa…

    Tra quinto posto e difficoltà di bilancio, è tempo di rinunce: trattative con i giocatori per posticipare i pagamenti. Un po’ di ossigeno potrebbe arrivare dal brasilianoDouglas Costa è riapparso e forse ha una buona notizia. DC11 nell’estate 2020 è andato al Bayern Monaco, liberando la Juve di uno stipendio pesante per la stagione in corso. La buona notizia è che il Gremio sta provando a trovare un accordo per portare la sua ala preferita in Brasile, primo piccolo tassello in un piano di risparmi inevitabile. L’accordo con DC11 è trovato. Manca quello con la Juventus… LEGGI TUTTO

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    Milan, un tesoro chiamato Theo. Che ora vale almeno il triplo…

    Dal blitz di Maldini alla sentenza di Pioli: “Diventerà il migliore al mondo nel suo ruolo”. I rossoneri acquistarono il francese per 20 milioni, se volessero ascoltare qualche sirena adesso… Giugno 2019: Paolo Maldini vola a Ibiza, incontra Theo Hernandez in uscita dal Real Madrid, c’è una foto che immortala tutto e che rende l’idea più di qualsiasi didascalia. Theo dice sì, stregato dal mito e dal brand Milan, con tanti saluti alla casa madre che non si degna di lanciarlo in orbita come il l’erede di un certo – già allora arrugginito – Marcelo. LEGGI TUTTO

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    La sedia del Mondo: la protesta che fece la storia del Torino… e non solo

    Quel gesto “rappresentava la rabbia di tutti coloro che non hanno voce: quella sedia non era un fucile, era un’arma da osteria”, dirà qualche tempo dopo Mondonico, riportando in una sola frase il sentimento di tutta una vitaGira il Mondo gira, nello spazio senza fine, con una sedia alzata al cielo, nel fiero gesto che diventerà il simbolo della ribellione e dell’orgoglio, del senso di appartenenza, dell’identità, dell’idea granata di vita. Il Mondo – al secolo Emiliano Mondonico – non si è fermato mai un momento, men che meno quel giorno – il 13 maggio del 1992 – allo stadio di Amsterdam, finale di Coppa Uefa, Ajax vs Torino. LEGGI TUTTO