Lazio-Juve, le pagelle: Vlahovic spento, Bremer roccia, lampi di Chiesa
/ Calcio / Serie A / JuventusVoti e giudizi della sfida dell’Olimpico: Di Maria si accende nel secondo tempo, Cuadrado in serata no, Kostic in caloSergio Baldini09 LEGGI TUTTO
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ha scritto per te Carlo Piacenti
/ Calcio / Serie A / JuventusVoti e giudizi della sfida dell’Olimpico: Di Maria si accende nel secondo tempo, Cuadrado in serata no, Kostic in caloSergio Baldini09 LEGGI TUTTO
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Il primo aprile incombe, ma per Federico Chiesa non è tempo di pesci né di scherzi. E nessuna sorpresa, in questo senso, ha riservato il consulto di routine cui l’esterno azzurro ha voluto sottoporsi nella giornata di ieri in Austria, al fine di ottenere rassicurazioni riguardo le condizioni delle sue ginocchia. Partito in mattinata da Torino e rientrato già nel primo pomeriggio, sfruttando una delle giornate di riposo accordate dallo staff tecnico bianconero nel corso della sosta per le Nazionali, il numero 7 ha ricevuto infatti il verdetto auspicato dagli accertamenti cui si è sottoposto a Innsbruck, presso la Clinica Hochru, dal professor Christian Fink. Ovvero il luminare che, poco più di un anno fa, lo aveva operato al legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. LEGGI TUTTO
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TORINO – Allarme, magari, no. Non è il caso. Ma un po’ di ansia è inevitabile che ci sia. In merito a cosa? In merito alle condizioni di Filip Kostic che ha lasciato il ritiro della Nazionale serba alla vigilia della sfida in agenda contro il Montenegro, valida per il secondo turno del girone G delle qualificazioni a Euro2024: non esattamente una amichevoletta cui rinunciare a cuor leggero, insomma, semmai una partita carica di significati e di importanza. La notizia del forfait causa infortunio è stata data dal commissario tecnico della Serbia in persona, Dragan Stojkovic, che in conferenza stampa ha spiegato: «Kostic ha lasciato la squadra. Ha un’infi ammazione al tendine d’Achille. Non c’è bisogno di correre rischi e la decisione per lui è stata quella di tornare al club». LEGGI TUTTO
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Brutte notizie per Massimiliano Allegri sul fronte infortuni. Durante il derby d’Italia contro l’Inter il tecnico bianconero ha inserito in campo Federico Chiesa al posto di Soulé al 66′ per provare a chiudere il match. L’esterno bianconero, entrato subito bene in partita, ha però iniziato a zoppicare dopo neanche 20′ ed è stato costretto ad uscire dal terreno di gioco all’85’ di gioco. Il classe 1997 ha rivelato all’inviato di Sky di aver accusato un dolore al tendine del ginocchio destro, quello non operato. Ovviamente non era di buonumore e sfrutterà la sosta per riposare cercando di tornare il prima possibile in campo. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
TORINO – “Federico Chiesa e Angel Di Maria questa mattina sono stati sottoposti presso il J|Medical ad accertamenti diagnostici che hanno escluso lesioni rispettivamente capsulo legamentose del ginocchio destro e muscolari della coscia sinistra e pertanto le loro condizioni saranno valutate di giorno in giorno”. Per mezzo di una nota diramata sul proprio sito ufficiale la Juventus rende note le condizioni dei due calciatori, usciti acciaccati dalla sfida di Europa League vinta di misura all’Allianz Stadium contro il Friburgo. In particolare, l’ex Fiorentina ha tenuto col fiato sospeso il pubblico presente sugli spalti, accasciandosi a terra e tenendosi ripetutamente il ginocchio. Poi, ha stretto i denti e, seppur claudicante, è rientrato in campo dove vi è rimasto fino al triplice fischio finale.
Juve, le condizioni di Alex Sandro
Se i tifosi possono tirare un sospiro di sollievo sui due campioni della rosa a disposizione di Allegri, è andata meno bene ad Alex Sandro, uscito al 23′ per un problema muscolare e sostituito da Leonardo Bonucci: “Anche Alex Sandro è stato sottoposto ad accertamenti diagnostici che hanno evidenziato una lesione di basso grado del muscolo bicipite femorale della coscia sinistra. La ripresa agonistica è prevista dopo la sosta per le nazionali”, si legge sempre nel comunicato della società bianconera. LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
TORINO – Federico Chiesa è stato uno dei protagonisti del successo della Juventus contro il Friburgo (1-0) nell’andata dei quarti di finale di Europa League. Il giocatore azzurro si è infortunato al ginocchio destro (non quello operato l’anno scorso) all’81’ per via di un movimento innaturale ma, pur di non lasciare i compagni in inferiorità numerica (perché erano finiti i cambi) è rientrato all’83’ concludendo la partita. L’ex Fiorentina questa mattina verso le 10:40, dopo Angel Di Maria ed Alex Sandro, si è presentato al J Medical per i controlli (durati circa 40 minuti) come anticipato ieri nel post-partita da Massimiliano Allegri: “Vediamo domani, perché momentaneamente non possiamo sapere nulla”. Chiesa LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
Miressi, lei ha mai giocato a basket?
«Non in modo organizzato, d’estate al campetto invece sì, tra schiappe, amici del nuoto. Seguo il basket Nba, anche se quest’anno soprattutto attraverso gli highlights. Sono stato a una partita, Miami-Chicago nel 2017. Grande spettacolo anche nel contorno della partita. Invece ho visto la mia prima gara italiana alla Final Eight di Torino e mi è piaciuto lo spettacolo di Pesaro-Varese: alto punteggio, energia, agonismo. Niente male. Ora per la prima volta vado a vedere Basket Torino e sono curioso».
Lei ha praticato anche uno sport di squadra, poi ha scelto il nuoto. Perché si esprime meglio?
«Giocavo a calcio, i miei mi hanno portato anche in piscina e anche se ero più bravo con il pallone ho scelto poi il nuoto perché avevo più amici. Ma seguo tanto il calcio e sono tifoso juventino».
Non una stagione facile per i bianconeri. Che ne pensa?
«Sì, però la squadra sta crescendo e ora sta vincendo. Io spero si riesca a vincere una Coppa. Non mi abbatto per la penalizzazione perché penso che la società si riprenderà. Mi è spiaciuto molto, ma bisogna reagire. Il mio giocatore preferito è Chiesa, per l’approccio, l’energia e perché cambia le partite con una giocata. Ci vuole tempo per tornare al massimo dopo il suo incidente, però ce la farà».
Dopo un 2022 pieno, lei quest’anno ha un obiettivo preciso: i Mondiali da metà luglio. Il suo avvicinamento?
«Ci sono gli Assoluti in aprile, dove voglio centrare il tempo e poi prepararmi al meglio. Il livello competitivo nei 100 stile libero si è alzato tantissimo con l’arrivo di David Popovici e il suo 46”86. Poi c’è Kyle Chalmers, può esserci Caeleb Dressel. Lo sport è così, pensi che un record sia avvicinabile e poi arriva un ragazzo, ci riesce e ti fa pensare che allora sia possibile anche per te».Il 18enne Popovici è uno stimolo in più per lei?
«Popovici ha alzato l’asticella, ma certo che è uno stimolo. È un obiettivo batterlo. Quando un avversario stabilisce un primato fa scattare la scintilla».
Cosa la colpisce di questo giovane fenomeno?
«La sua nuotata è bella, molto pulita, molto leggera, sembra fare poca fatica».
E la sua, di nuotata?
«Considero bella pure la mia, soprattutto funzionale alla mia struttura fisica. Però c’è sempre qualcosa da migliorare. Per esempio lo scorso anno non finivo bene, facevo un po’ di confusione negli ultimi 15 metri. Non prendevo bene l’acqua, non riuscivo a dare lunghezza. Forse è un po’ come quando nel finale di una partita di basket esce un tiro corto».
Del basket cosa le piace?
«Il gioco di squadra, la necessità di essere uniti, poi ovviamente le giocate spettacolari, un tiro da 3, una schiacciata, una stoppata».
Torniamo al nuoto, il 2024 sarà invece ricco di eventi: Mondiali, Europei e l’Olimpiade. L’obiettivo finale.
«Non direi obiettivo finale, ma in mezzo a tanti impegni è quello centrale, su cui focalizzarsi. In una stagione così piena è più difficile individuare e centrare le fasi di scarico».
La sua giornata tipo? I nuotatori sono stakanovisti.
«Sveglia alle 7.30 poi due ore di allenamento, attenzione alla nutrizione, riposo, al pomeriggio in acqua. Un paio di volte a settimana palestra. Non mi pesa affatto».
Come ogni campione dello sport bisogna essere professionisti, come farà a entrare sul parquet davanti a tanto pubblico e mettersi a tirare per vincere una gara?
«Intanto non sono malaccio a tirare a canestro. Dove ci alleniamo c’è un mezzo campo, d’estate si va a fare qualche tiro. Eppoi io sono molto competitivo, il pubblico e la gara mi gasano. Sotto pressione tiro meglio. E battere il bomber è uno stimolo in più». LEGGI TUTTO
ha scritto per te Carlo Piacenti
La qualità del tempo trascorso in campo, in questo momento, conta più di qualsiasi altra cosa. Federico Chiesa ha capito quale fase stia vivendo e si è perfettamente calato nella parte. Non era facile. Perché dopo il tremendo infortunio patito a gennaio 2022 – che ha comportato un’assenza di 10 mesi – rientrare fa spesso rima con scalpitare. Ogni giocatore si sente un leone in gabbia: perché con la testa vorrebbe sempre essere all’interno del rettangolo verde, ma spesso il fisico presenta subito il colpo. LEGGI TUTTO
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