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    Gilardino, Genoa-Inter: “Da Gudmundsson mi aspetto tanto”. E su Retegui e Messias…

    “Le vittorie portano consapevolezza, armonia ed entusiasmo”. Alberto Gilardino non ha nessuna intenzione di fermarsi dopo il pari con la Juve e il successo esterno contro il Sassuolo, anche se a Marassi arriva la capolista Inter. L’obiettivo è sempre stato quello di allontanarsi dalla zona rossa della classifica e portare a casa punti importanti per la salvezza. Chiudere al meglio il 2023 con un risultato positivo contro i nerazzurri permetterebbe ai rossoblù di tenere alto l’entusiasmo in vista del nuovo anno e del girone di ritorno. Di questo ha parlato in conferenza stampa proprio l’allenatore del Genoa. 
    Genoa-Inter, conferenza Gilardino
    Alberto Gilardino ha analizzato la prossima sfida contro l’Inter: “Affrontiamo una delle migliori squadre del campionato, al top in Europa nella fase difensiva e con un allenatore molto bravo. Non possiamo permetterci di abbassare il nostro approccio, anzi continuare come fatto nelle ultime due gare. I ragazzi vogliono un risultato positivo anche contro l’Inter. Importante sarà l’impatto e l’atteggiamento nei duelli della partita oltre a portare la sfida sull’ardore agonistico perché nel palleggio loro hanno più qualità. Anche senza Lautaro hanno grandissime alternative in attacco. Noi dovremo essere perfetti”. Sulla spinta dei tifosi: “Giocare in una cornice di pubblico importante è fondamentale, forse ancor di più che contro la Juventus. Vogliamo ricambiare l’affetto dei tifosi andando in campo e regalando una prestazione importante. Dobbiamo giocare con personalità senza essere presuntuosi”. E sulle condizioni di Retegui, Messias e i dubbi di formazione… LEGGI TUTTO

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    Mourinho interrompe la conferenza stampa in Egitto: “Devo rispondere”

    Gli auguri di Natale sono un segno di rispetto, piacere e benevolenza. Spesso si fanno anche senza pensarci, quando si incontra qualcuno per strada. Una forma di cortesia. Non è lo stesso quando squilla il telefono. Cosa cambia? Il pensiero. Ora moltiplicate tutto questo all’ennesima potenza. Dall’altra parte dello schermo c’è Jose Mourinho e il motivo della telefonata non sono le feste. O meglio, non solo. “Hey boss” – così ha risposto Ricardo Formosinho dopo aver visto le iniziali JM sul suo cellulare. Il motivo? La semifinale della Coppa d’Egitto tra il Future Fc e i Pyramids.
    Mourinho e la chiamata a Formosinho: interrotta la conferenza
    Tra i pochi eventi di Natale c’è stata la semifinale della Coppa d’Egitto. In pochi l’avranno vista al di fuori della Nazione d’origine, tra questi sicuramente José Mourinho. La forte passione per il calcio? Può essere un motivo. Ma la realtà è la profonda amicizia che lo lega a Formosinho, allenatore del Future FC, che ha conquistato l’accesso alla finale per contendersi il titolo. Si conoscono dai tempi del Porto, era l’assistente dello special one. Mou ha deciso di fargli una sorpresa e durante la conferenza stampa sul telefono del tecnico portoghese sono comparse due iniziali: “JM”. Poteva essere chiunque. “Scusate, ma a questo ragazzo non posso non rispondere”  e via con una breve chiacchierata. La voce del tecnico giallorosso è riconoscibile. Qualche secondo di complimenti e poi giù per riprendere i festeggiamenti in famiglia. LEGGI TUTTO

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    Salernitana, ciclone Sabatini: “Mazzocchi-Napoli, situazione indecorosa”

    All’indomani del pari interno contro il Milan, la Salernitana ha (ri)presentato Walter Sabatini. L’ex dirigente della Roma è diventato direttore generale del club campano da qualche giorno ed è già pronto a lavorare per tirare fuori, ancora una volta, la società dalla sabbie mobili di un classifica deficitaria e con appena 9 punti conquistati in 17 gare. Tanti i temi affrontati dal neo dg granata: da Inzaghi all’obiettivo salvezza fino al mercato con le parole sul futuro di Dia e Mazzocchi, due dei nomi più seguiti in questo momento.
    Sabatini, motivazione Inzaghi e mercato
    Walter Sabatini ha parlato del suo ritorno: “Per la Salernitana ne vale la pena far fatica e sono pronto. I tifosi mi hanno dato tanto e voglio ringraziare il presidente per la seconda opportunità. La tensione è alta però mi serve come ossigeno per dare il massimo. Voglio fare tante cose: semplici, ma dirette. Questa squadra non vale la classifica che ha perché ci sono valori importanti. Tanti di questi giocatori li avrei presi anche io, e con questo voglio dire che De Sanctis non ha fatto errori gravi. Manca soltanto un po’ di coesione. Non voglio retrocedere, non vivo di illusioni o sogni ma voglio salvare la Salernitana, in caso contrario sarà un fallimento personale”. E sul mercato: “Dia non so ancora se lo chiederanno ma sappiano che costa. Se lo chiedono in prestito perdono tempo. Se va via è per una cifra ridondante, che ci aiuta ad andare sul mercato per una eventuale sostituzione. La clausola è sempre oggetto di discussione. Forse è presto per entrare nel dettaglio, più tardi studierò i documenti col segretario e con la proprietà”. Poi invece ha espresso un parere senza peli sulla lingua sulla situazione di Mazzocchi, che piace al Napoli. LEGGI TUTTO

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    Jorge, Napoli-Braga: “C’è da fare la storia. Anche contro la Fiorentina…”

    Due vittorie consecutive in campionato è stata la medicina migliore per il Braga per preparare la gara di Champions contro il Napoli. I portoghesi hanno ancora possibilità di passare il turno ma per farlo dovranno battere gli azzurri, non basterà l’1 a 0 in virtù del risultati dell’andata (2-1 per i partenopei). I portoghesi effettueranno l’allenamento di rifinitura allo stadio Maradona proprio in serata, ma intanto ha parlato in conferenza l’allenatore dello Sporting Braga, Artur Jorge. 
    Napoli-Braga, conferenza Artur Jorge
    Artur Jorge ha analizzato la prossima sfida contro il Napoli: “Loro sono una squadra molto forte così come tutte le altre e con un ottimo allenatore. La partita di domani per noi è come una finale perché si deciderà il futuro in Champions ma anche per l’Europa League è ancora tutto aperto. Dobbiamo lottare per portare avanti la storia del Braga. Il messaggio alla squadra è semplice: dobbiamo essere ambiziosi e giocare al massimo con unità, solo così possimo vincere. Dobbiamo segnare minimo due reti, lo sappiamo e ci proveremo”.
    Sul momento: “Abbiamo vinte le ultime cinque gare e loro ne hanno perse tre, ma restano un collettivo importante e siamo consapevoli del loro valore. Conosciamo le difficoltà ma questo non toglierà la nostra ambizione”. In chiusura sulla rimonta: “L’anno scorso dovevamo ribaltare quattro gol con la Fiorentina e per poco non ci siamo riusciti. Dobbiamo giocare controllando la gara e servirà tanta attenzione”. LEGGI TUTTO

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    D’Aversa, Krstovic e la crisi del gol: “Continuiamo a servirlo bene”

    Tre pareggi consecutivi e un successo che manca dal 22 settembre, contro il Genoa, per il Lecce che nelle restanti giornate ha totalizzato soltanto cinque punti dopo una partenza sprint. Ecco perché quella contro l’Empoli sarà un vero e proprio scontro salvezza per la formazione allenata da D’Aversa. La voglia è quella di invertire il trend e ritrovare tre punti per ridare serenità al gruppo e all’ambiente. Alla vigilia della gara è intervenuto in conferenza proprio il tecnico dei salentini. 
    Empoli-Lecce, conferenza D’Aversa
    Roberto D’Aversa ha analizzato la prossima sfida contro l’Empoli: “Loro sono migliorati sotto diversi punti di vista da quando è arrivato Andreazzoli”. Sulle condizioni del gruppo: “Veniamo da tre risultati positivi, ma possiamo migliorare sotto diversi aspetti. Questi risultati aumentano d’importanza se riusciamo a dare seguito con una vittoria. Dietro si corre e l’anno scorso la terzultima aveva 7 punti”. Poi sui dubbi di formazione: “Ne ho sempre tanti ma è bene avere questo tipo di difficoltà”. 
    Il tecnico ha proseguito nella conferenza parlando dei singoli. Su Kaba: “Dobbiamo valutare il minutaggio perché ha fatto un solo allenamento completo”. Oudin o Rafia? D’Aversa ha spiegato: “Sono simili e ragiono nell’ottica delle coppie”. E sui problemi di Almqvist: “Ha sentito un crampo contro il Bologna e abbiamo preferito farlo lavorare a parte nonostante non ci sia stata lesione”. In chiusura ha parlato del ballottaggio tra Krstovic e Piccoli: “Roberto avrebbe meritato di giocare titolare anche prima, ma Nikola si è sempre comportato bene sotto il profilo realizzativo. Ha segnato quattro gol nelle prime giornate e continuiamo a servirlo bene, oltre al fatto che lui fa bene entrambe le fasi”.  LEGGI TUTTO

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    Guardiola allo scoperto: “La gente non ci crede, ma lo faremo di nuovo”

    “La gente non ci crede ma lo faremo di nuovo”. Pep Guardiola non è mai stato banale nelle sue conferenze e non lo è stato nemmeno alla vigilia della gara difficile contro l’Aston Villa. La formazione di Unay Emery è, al momento, una delle formazioni più in forma della Premier League e allo stesso tempo il City arriva all’appuntamento dopo tre pari consecutuvi che gli sono costati la vetta della classifica. Ma questo per lo spagnolo non è mai stato un problema e lui stesso in conferenza l’ha sottolineato.
    Aston Villa-Manchester City, conferenza Guardiola
    Pep Guardiola ha analizzato in conferenza la prossima sfida contro l’Aston Villa: “Sono preoccupato per i gol subiti. Ma la media delle occasioni subite è più bassa, a parte la partita con il Chelsea. Il resto delle partite è allo stesso livello delle stagioni precedenti, quando abbiamo vinto molti titoli”. Ma la sensazione del tecnico è “che vinceremo la Premier League. Se giochiamo sempre come abbiamo fatto contro Liverpool e Tottenham, la vinceremo ancora. La gente non ci crede perché siamo reduci da tre pareggi consecutivi, ma lo faremo di nuovo, anche se sappiamo che non è facile”. L’allenatore ha poi parlato dei singoli, soffermandosi prima su Phillips: “L’allenamento di Kalvin è stato eccezionale. Non ho commenti negativi su di lui, come ho detto molte volte”. In chiusura sulle condizioni di Stones: “Era pronto per l’ultima partita, ed è pronto ora”. E Doku: “Abbiamo un allenamento. Parlerò con i medici e vedrò dopo”. LEGGI TUTTO

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    Corini, Palermo-Catanzaro: “In questo momento ci gira tutto male”

    Una vittoria nelle ultime sei partite disputate. Il Palermo di Corini, reduce dal pari contro la Ternana, vuole assolutamente invertire il trend per non veder allontanarsi la vetta della classifica. La sfida del Barbera, però, metterà difronte i rosanero al Catanzaro, una delle sorprese di questo inizio di Serie B. Due squadre a pari punti e che non stanno vivendo un momento semplicissimo, ma i calabresi sono reduci dalla vittoria nell’ultimo turno nel derby con il Cosenza. Un entusiasmo ritrovato e spinto anche dai tifosi, più di mille sono attesi in Sicilia. Un match dunque importante per entrambe le formazioni e sarà l’antipasto di un weekend cadetto ricco di match interessanti. Alla vigilia della gara contro i giallorossi in conferenza è intervenuto proprio Eugenio Corini.
    Palermo-Catanzaro, conferenza Corini
    L’allenatore del Palermo ha analizzato la prossima sfida contro il Catanzaro: “Il loro percorso parte da lontano, l’anno scorso hanno fatto un grande campionato e si portano dietro l’entusiasmo. La squadra gioca con leggerezza e entusiasmo, giocano bene e hanno qualità. Troveremo un avversario tosto. Noi vogliamo dare continuità al pareggio di Terni e soprattutto all’atteggiamento mostrato. Chi verrà allo stadio vedrà una squadra con tanta voglia di lottare. Subiamo critiche ma abbiamo voglia di reagire. Io sento l’appoggio della società e dei giocatori altrimenti se sapessi di non aver un gruppo coeso non sarei qui a parlare in questo modo. La delusione può trasformarsi in gioia”. Sulla condizione della squadra: “Mancano cinque giocatori importanti. Lucioni ha avuto la febbre e ha fatto solo la rifinitura. Mi dà fastidio non disporre di tutta la rosa a disposizione. Di Francesco ha un minutaggio ridotto”. Sul momento: “Non ci va bene niente e gran parte della tifoseria è delusa ma dobbiamo accettarlo. Il nostro atteggiamento può trascinare il pubblico. I momenti di difficoltà ci sono e bisogna affrontarli da uomini. Il confronto è sempre stato costruttivo. La squadra è connessa, tutti siamo dentro e ci sentiamo la responsabilità. La sconfitta contro il Lecco ha lasciato scorie ma per me la squadra ha reagito bene nelle gare successive”. In chiusura sulle critiche e le voci di possibili problemi nello spogliatoio: “Sono tutte minchiate”. LEGGI TUTTO

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    Simeone come Ferguson e Wenger: “Orgoglioso del traguardo con l’Atletico”

    Diego Pablo Simeone è pronto a entrare nella storia della Champions League. L’allenatore dell’Atletico Madrid, nella gara contro il Feyenoord, festeggierà le 100 panchine con i Colchoneros. Un traguardo importantissimo che è stato raggiunto in passato anche da Sir Alex Ferguson con il Manchester United e Arsene Wenger con l’Arsenal. “Sono orgoglioso di giocare 100 partite con l’Atletico Madrid perché il club ha avuto molta continuità negli ultimi anni, questo è molto importante per la nostra gente e per la crescita” il commento del tecnico in conferenza. Dal 2011 è seduto sulla panchina dei biancorossi e domani contro gli olandesi si giocherà una fetta importante di qualificazione al prossimo turno. Pe ril momento gli spagnoli sono al primo posto in classifica a due punti proprio dal Feyenoord e uno dalla Lazio. 
    Feyenoord-Atletico Madrid, conferenza Simeone
    Diego Simeone ha analizzato la prossima sfida contro il Feyenoord: “Come diciamo sempre, spero per il meglio. Lavoriamo per tirare fuori il meglio. L’importante è fare una grande partita. Affrontarla con la determinazione di portare il gioco dove pensiamo di poter fare danni”. In chiusura il tecnico dell’Atletico Madrid ha parlato di Santiago Gimenez: “E’ un giocatore importante per il nostro avversario. Un attaccante con un gol, con un buon posizionamento e forza che di solito è ben posizionato quando la squadra va all’attacco. Giocheremo con quello che hanno visto loro, una squadra agile, con gente che attacca dentro, in profondità fuori, che genera una buona pressione dinamicamente nella propria metà campo”. LEGGI TUTTO