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    Juve, Del Piero, Chiellini, Platini: uomini simbolo nella nuova società

    Torna d’attualità il nome di Alessandro Del Piero accostato alla Juventus. Tra le intercettazioni pubblicate dal Corsera ha catturato l’attenzione un passaggio di una conversazione del 6 settembre 2021 in cui – è trascritto – il presidente Andrea Agnelli e l’azionista di maggioranza John Elkann «discutono su come far riavvicinare Alessandro Del Piero alla società». Cosa che poi, effettivamente, è successa. Un primo mezzo ricongiungimento per la verità c’era già stato nell’agosto del 2019, quando l’ex capitano aveva siglato una partnership commerciale per aprire una Juventus Academy a Los Angeles, laddove si era trasferito. Ma è in tempi recenti che s’è effettivamente consumato il disgelo dopo una rottura che era stata consumata nel peggiore dei modi tra Alex e e l’allora presidente Agnelli. Una data decisiva è il 16 aprile 2022: a distanza di 10 anni dall’ultima volta, Del Piero rimise piede all’interno dell’Allianz Stadium. Nulla a che vedere, ovviamente, con l’alto tasso emozionale del 13 maggio 2012 e con quel giro di campo d’addio, a partita ancora in corso, che rese il match contro l’Atalanta un mero evento di accompagnamento. Anche lo scorso anno, però, i 40 mila presenti allo stadio hanno avuto modo di emozionarsi nel rivedere il capitano in tribuna, intento a mostrare la maglia numero 10 e a godersi i cori personalizzati. LEGGI TUTTO

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    Del Piero, la Juventus e Allegri: “C'è una doppia opzione”

    MILANO – Durante l’ultima punta del Club di Sky Sport Alessandro Del Piero è tornato a parlare della situazione della Juventus. L’ex leggenda bianconera, alla domanda sul clima che si vive in casa Juve non solo in ambito sportivo,ha risposto: “Si, queste cose si sentono. Poi a metà stagione con metà dirigenza che non c’è più. Sono cose che si avvertono anche a livello emotivo, visivo, di equilibri all’interno della squadra dove posso esserci dei cambi di potere o di tensione. Secondo me a fine anno bisognerà valutare il lavoro dei giocatori e di Allegri considerando tutte queste problematiche che poi hanno una doppia opzione. Da una parte possono darti una voglia di rivincita in più, non è facile tirarsi fuori quando sei sommerso da tante difficoltà, può essere che la squadra si ricompatti insieme ad Allegri e possa superare le avversità una alla volta, oppure che incrementi questa situazione di sbando che poi diventerebbe devastante. Quando si sbanda in una grande squadra di sbanda alla grande”. LEGGI TUTTO

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    Roma, Del Piero su Dybala: “Merito della mentalità Juventus”

    Una doppietta da leader della Roma che vuole dire la sua nella corsa Champions: Paulo Dybala illumina l’Olimpico e stende la Fiorentina nel posticipo del 18° turno di Serie A. Prestazione maiuscola della Joya che da campione del Mondo si è preso i giallorossi sulle spalle in questo avvio di 2023. A giudicare la gara dell’argentino è Alessandro Del Piero dagli studi di Sky, che commenta così il momento dell’ex bianconero: “Dybala ha scelto la Roma rispetto ad altre squadre, sicuramente se ti senti amato stai bene e lui lo ha percepito dall’inizio, Roma lo ha accolto con una standing ovation proprio per aver scelto Roma”.

    Roma, Del Piero su Dybala: “Meirto della mentalità Juventus”

    L’ex capitano bianconero prosegue: “Anche ai Mondiali si è vista una squadra che ha vinto giocando in modo antico, tutti a disposizione del dieci. Non è scontato che i giocatori vogliano farlo, anche se il dieci si chiama Messi. Nel calcio attuale tutti devono correre tanto, se ora lo fa è perché ha una mentalità e spirito di sacrificio dato anche dagli anni alla Juventus. Nella Roma ha trovato tutto ciò che gli serviva, sia lui che Abraham stasera hanno capito che non sempre i numeri determinano se hai fatto una bella stagione o no”. LEGGI TUTTO

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    Juve, guarda chi c'è a Dubai: Vidal e Del Piero cuore a cuore

    Toccata e fuga a Dubai prima di rituffarsi nella sbornia Mondiale, giunto agli ultimi atti, a poche ore di distanza dal Qatar. E il tifoso juventino, già ansioso di conoscere novità sul futuro oltre che di tornare ad appassionarsi per la propria squadra del cuore in coda a una sosta mai vissuta prima, un po’ di sana nostalgia non può non provarla. Arturo Vidal e Alessandro Del Piero, il cileno che ora gioca nel Flamengo trionfatore in Coppa Libertadores e nella Coppa del Brasile e che nella Juve non tornerà, accanto al fenomeno da 290 gol in 705 partite, superbomber della storia bianconera e leggenda che – chissà – nella nuova struttura societaria che a breve sarà esplicitata potrebbe trovare una collocazione discretamente invidiabile.
    Nostalgia canaglia
    Qualcuno sostiene che Del Piero sarà il vicepresidente operativo della nuova Juventus, qualche passo indietro il neopresidente Gianluca Ferrero, altri s’immaginano Alex indossare panni differenti, comunque lontani dal banalissimo ruolo di uomo immagine. Aspettando novità, l’immagine di Vidal e Del Piero assieme fa tornare alla mente l’anno di grazia 2011-2012, l’ultimo di Pinturicchio in bianconero, il primo dell’allora 24enne ingaggiato dal Bayer Leverkusen. Già, l’annata che diede il via alla serie di nove scudetti consecutivi, probabilmente il tricolore che più di altri ha messo a serio rischio le coronarie di milioni di tifosi juventini. «Leggenda, è sempre un piacere vederti ed è stata una grandissima gioia quella di condividere il campo al tuo fianco»: così ha scritto Re Arturo su Instagram. E il popolo bianconero s’emoziona ancora.
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    Juve, perché c'è sempre bisogno di bandiere come Del Piero e Chiellini

    Alessandro Del Piero (705 presenze in gare ufficiali, primo assoluto) e Giorgio Chiellini (561, terzo dietro a Buffon, 685). In rigoroso ordine di fedeltà, sono i due Capitani simboli della grandezza bianconera, scandita dalle rispettive, inimitabili carriere e da un letterale, pervicace attaccamento alla maglia che nessuna tempesta può scalfire. Nemmeno quella scatenatasi dalle 21.28 del 28 novembre 2022, quando il terremoto dirigenziale ha scosso la Juve sin nelle fondamenta. John Elkann ha imposto le dimissioni del Cda presieduto da Andrea Agnelli; ha nominato Maurizio Scanavino nuovo direttore generale; ha indicato Gianluca Ferrero quale nuovo presidente, la cui nomina verrà ratificata il 18 gennaio all’atto dell’insediamento del nuovo consiglio d’amministrazione che risulterà essere il governo chiamato a fronteggiare lo stato d’emergenza, nella morsa delle giustizie ordinaria e sportiva. Avvocati, tributaristi, professionisti di fama, tutti fedelissimi del Signor Exor che la crisi sta gestendo in prima persona. Ma quali uomini di calcio governeranno la Juve? La risposta, esemplare, l’ha data oggi Alessandro Del Piero: “La Juventus è una parte della mia vita, e nemmeno piccola. Per la mia storia, non sarò mai altro da quei colori. Come tutti i tifosi, seguo questa vicenda con grande attenzione e trasporto. Anche per il mio lavoro e il mio ruolo pubblico, in situazioni come queste inevitabilmente mi vengono chiesti commenti, e altrettanto inevitabilmente si scrive e si dice tanto. Questo però è un momento delicato per il club e adesso l’unica cosa che conta e che può fare chi ama la Juventus è mettere nelle migliori condizioni di lavorare le persone alle quali il club è stato affidato, per guidarlo in questa fase così complessa. E’ un compito di grande responsabilità che merita tutto il nostro supporto, è il momento di essere ancora più juventini. Per questo credo sia giusto non commentare notizie e indiscrezioni, che magari possono poi tramutarsi in speculazioni. Così faccio oggi e così farò per i prossimi giorni. Ci tengo soltanto ad augurare buon lavoro a tutti coloro che oggi si stanno occupando della Juventus, lo faranno con la professionalità, la dedizione e la passione – ne sono certo – che meritano il Club, i tifosi, la nostra maglia”. Del Piero, come Chiellini, è pronto: se la Juve chiama, in qualunque momento, loro rispondono presente. Subito. Sempre.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Del Piero e Chiellini, forse in un futuro riassetto della Juve

    TORINO-  Se il calcio aiuta a sognare, gli idoli portano allo zenit le emozioni che il pallone smuove nell’animo. E allora per il popolo juventino questo momento di rivoluzione profonda, con il cambiamento della governance a seguito delle dimissioni corali del Consiglio d’amministrazione, è destinato a rimanere impresso nella memoria. I momenti di cambiamento non solo rappresentano un addio al passato – in questo caso secco più che mai – ma anche l’arco temporale in cui si gettano le basi per il futuro. Che da sempre è l’orizzonte preferito dai tifosi, di qualunque bandiera. Perché è nel domani che si possono proiettare le speranze più o meno avverabili, più o meno realistiche.Sullo stesso argomentoNasce una nuova Juventus: cosa è successo e cosa succederàJuventus

    E allora, con il cambio di presidenza, atteso nella concretizzazione per il 18 gennaio, quando si riunirà l’assemblea dei soci, risulta quasi fisiologico registrare indiscrezioni, voci, rumors e desiderata che in questi giorni convulsi si intrecciano con una rapidità ingovernabile confondendo le diverse identità. Sta di fatto che il comunicato di ieri mattina presto, in cui Exor, l’azionista di maggioranza della Juventus, ha anticipato il futuro presidente indicando il nome di Gianluca Ferrero, ha mitigato il florilegio di potenziali candidati alla successione di Andrea Agnelli, ultimo numero a sedersi sulla poltrona presidenziali dal maggio del 2010 al 28 novembre 2022. Dunque hanno subito uno stop importante le suggestioni che sono comparse.

    Sullo stesso argomentoJohn Elkann: “Grazie Andrea, la Juve continuerà a vincere”Juventus

    Il ritorno di Chiellini e Del Piero

    Da Alessandro Del Piero, icona assoluta nell’immaginario della tifoseria con il suo primato di presenze e gol realizzati con la maglia della Juventus (705 e 290) a Michel Platini, altro ex numero dieci capace di illuminare con la sua classe le vittorie che ha saputo ottenere in bianconero. E Alex, ha detto: «A Torino ho ancora casa, e il legame è sempre forte».

    Sullo stesso argomentoDel Piero e il ritorno alla Juventus: “Legame profondo, ho ancora casa a Torino”Juventus

    Ma ecco poi i nomi di Giorgio Chiellini, ormai ai titoli di coda della carriera che lo ha recentemente visto trionfare in Mls con la maglia dei Los Angeles Fc, vincitori del titolo statunitense, oppure dell’ex centrocampista Claudio Marchisio. Una cosa è certa: almeno per la prima fase, quella in cui la società dovrà mettere a posto i conti e fronteggiare le contestazioni della Procura di Torino e della Consob, si andrà avanti con la nuova governance tecnica che prevede Gianluca Ferrero presidente e Maurizio Scanavino direttore generale. Ciò però non significa che anche a livello apicale non si possa registrare la presenza di una figura competente calcistica, con l’ingresso di una delle figure sopra citate, o una promozione interna, ogni riferimento a Cherubini non è puramente casuale. 

    Sullo stesso argomentoJuve, perché si sono dimessi tutti? Cosa è successo nel CdA di lunedìJuventusIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Juventus, gli auguri a Del Piero: “Campione e leggenda”

    TORINO – Della Juventus è stato capitano dal 2001 al 2012, Alessandro Del Piero. E vestendo la maglia bianconera ha vinto tutto quello che si poteva vincere, sia a livello nazionale che internazionale. Non solo, “Pinturicchio” ha segnato in tutte le competizioni a cui ha partecipato e detiene ancora oggi il primato assoluto di reti (290) e di presenze (705) con la Vecchia Signora.
    Juventus, Del Piero compie 48 anni
    Campione, leggenda e icona, appunto, proprio come la definizione scelta dalla Juventus per celebrarlo oggi, 9 novembre, nel giorno suo 48esimo compleanno: “Campione, leggenda, icona bianconera. Tanti auguri al nostro Alessandro Del Piero”. LEGGI TUTTO

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    Benfica-Juventus, Del Piero: “Partita pessima”

    LISBONA (Portogallo) – Anche Alessandro Del Piero ha commentato la deludente eliminazione dalla Champions League della Juventus dopo il ko per 4-3 a casa del Benfica. Le sue parole da Lisbona: “Gli ultimi 20 minuti hanno dato un pizzico si speranza perché si è visto lottare e fare gol, ma la riflessione totale della partita è pessima. Primo tempo dominato dal Benfica così come parte del secondo. La Juve ha avuto la possibilità del 4-4, ma è anche vero che loro hanno avuto la possibilità di fare il quinto. Per larghi tratti il Benfica ha dominato”. LEGGI TUTTO