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    Cavani shock, l'ammissione: “Avevo pensato di smettere di giocare a calcio”

    Edinson Cavani, da poco attaccante del Manchester United, ha parlato ai microfoni di 2 de Punta ha dichiarato di aver pensato ad appendere le scarpine al chiodo: “Dopo il ritorno dalle vacanze in Spagna, abbiamo fatto un tampone ed è risultato negativo. Poco dopo abbiamo ripetuto il test perché la mia ragazza aveva iniziato ad avere i primi sintomi e così è risultato positivo al covid-19. In quel momento non c’era solo l’amore per il calcio, ma anche l’amore per la salute della famiglia. Ho pensato di smettere di giocare, aspettando che tutto questo passasse”. LEGGI TUTTO

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    Rugani, la Juve è già il passato: “Orgoglioso della nuova avventura”

    TORINO – Ora che il mercato è definitivamente chiuso, si possono iniziare a tirare le somme sulle operazioni concluse, sia in entrata che in uscita. In casa Juve si è andati incontro ad uno svecchiamento della rosa, con molti ultra trentenni che, hanno lasciato la Mole e al contrario, tanti giovani talenti che invece, sono venuti a farsi le ossa a Torino. Tra i partenti c’è da registrare anche il trasferimento di Daniele Rugani al Rennes, presentato nel pomeriggio di oggi alla sua nuova squadra, come si può vedere anche attraverso un post social condiviso proprio dal difensore sul suo profilo Instagram. Tra le varie foto di rito, spunta il messaggio dell’ex bianconero che, si dice pronto per questo nuovo percorso : “Orgoglioso della mia nuova avventura, pronto a mettermi in gioco in una nuova sfida. Alle Rennes”. Facciamo un grande in bocca al lupo a Daniele Rugani. Ma intanto, proprio in queste ore, in casa bianconera sta circolando una voce clamorosa. Colpo prenotato: Paratici potrebbe aver già bloccato un campione per il futuro! > > >VAI ALLA NOTIZIA LEGGI TUTTO

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    Gaffe City: sul web presenta Ruben Dias ma chiede di fare domande a…Koulibaly!

    (Photo by Carlos Rodrigues/Getty Images)

    Il Manchester City continua a spendere per rinforzare la sua difesa. E dopo aver portato all’Etihad l’olandese Nathan Ake, stavolta è stato il turno del portoghese Ruben Dias, per cui la squadra di Pep Guardiola ha sborsato quasi settanta milioni di euro. Un acquisto pesante, che secondo molti in Inghilterra può rappresentare l’ultima grande scommessa del catalano, che nel corso degli anni ha speso oltre 400 milioni per il reparto arretrato, senza però mai trovare davvero la quadra nella linea difensiva. Insomma, le prospettive per Dias sono pesanti, con forti aspettative visto il costo del suo cartellino. Figurarsi se poi ci si mette anche il social media manager a fare confusione…

    KOULIBALY – L’arrivo del portoghese al City è un ripiego? Sì, almeno a giudicare da quello che è stato postato sul sito del club. Assieme alla notizia riguardante il numero di maglia di Dias (che per inciso ha preso il numero 3) è comparso un link…perlomeno sospetto. Come riporta Goal, ai tifosi veniva data la possibilità di fare qualche domanda…a Kalidou Koulibaly. Già, proprio il centrale del Napoli, che per mesi è stato l’obiettivo primario di Guardiola, prima della rapida virata che ha portato all’acquisto dell’ex difensore del Benfica. Evidentemente, neanche chi si occupa del sito del City aveva…aggiornato la propria lista mentale delle trattative.

    GAFFE – Può andare peggio? Ovviamente sì, perchè qualcuno nota anche che in un’altra sezione del sito c’è la possibilità di vincere una maglia. E anche in questo caso, la maglia in questione è proprio di Koulibaly. Alla fine il tutto è stato rimosso, ma non prima che cominciassero a circolare parecchi screenshot dell’errore. la gaffe ovviamente è diventata virale sul web, scatenando diversi commenti. E molti sono già…dispiaciuti per Dias, che al primo giorno con la nuova maglia deve già far fronte al fatto che forse non era proprio la prima scelta del club…. LEGGI TUTTO

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    Spiagge, bella vita e… Ecco la Miami dell'”altra” Inter, meta di ex juventini

    Spiagge, bella vita e… Ecco la Miami dell'”altra” Inter, meta di ex juventiniDa Pirlo a Ibra, passando per Lampard e Kakà. Higuain e Matuidi sono solo gli ultimi casi: tanti i campioni che decidono di approdare in Mls, dove le stelle continuano a brillare nonostante il cedimento dei muscoli. L’ultima “moda” è la Florida di Beckham LEGGI TUTTO

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    “Ronaldo era il cocco di Ferguson, Van Nistelrooy si lamentava sempre”

    (Photo by Alex Livesey/Getty Images)

    Com’era Cristiano Ronaldo…prima di essere CR7? Il portoghese è arrivato il 12 agosto 2003, appena maggiorenne, al Manchester United, dove lo aspettava un ambiente certamente abituato al talento, ma in cui bisogna subito far capire il proprio lavoro. Eddie Johnson, ex calciatore delle giovanili dei Red Devils, ha ricordato qualche tempo fa al podcast “The Broken Metatarsal” il primo periodo del cinque volte Pallone d’Oro a Old Trafford. E come, tra vestiti improbabili, litigate con una delle stelle della squadra e un rapporto strettissimo con Ferguson, Cristiano sia diventato…Ronaldo.

    INIZI – Intanto, il portoghese non è sempre stato una icona di stile fuori dal campo. Col pallone ai piedi, però, ci ha sempre saputo fare…”È comparso all’entrata di Carrington e mi ricordo di averlo visto e di aver pensato ‘e chi è questo ragazzino?’, perchè era vestito in maniera terribile. Aveva una maglia a collo alto e jeans stretti e scoloriti. Qualcuno mi ha detto che era Ronaldo, il nuovo acquisto, e poi ci siamo andati ad allenare. Io ero ancora molto giovane, ma mi allenavo con la prima squadra e abbiamo fatto il riscaldamento 5 contro 2 e lui ha fatto subito un tunnel a uno degli altri ragazzi. Lo ha confuso così tanto che gli ha fatto incrociare i piedi e lo ha fatto finire a terra. Tutti ci siamo guardati e abbiamo pensato ‘che giocatore’ e da quel giorno in poi ci sono state parecchie aspettative su di lui”.

    RUUD – Non tutti però erano pazzi di lui. A qualcuno, il modo di giocare di Cristiano non andava bene. “Tutti sapevamo che era un talento, che era in grado di cambiare una partita e che era bellissimo da veder giocare, ma Ruud van Nistelrooy era frustrato nei suoi confronti. Lui correva in area, ma Ronaldo cercava di dribblare il terzino tre o quattro volte. Credo che tutti quanti avessero qualcosa da ridire sul modo in cui gestiva il pallone e lo crossava. Ma Ruud era abituato a Beckham o Giggs e si lamentava tutto il giorno”.
    SIR ALEX – Il segreto dell’esplosione di CR7 è però il rapporto con Sir Alex Ferguson. Ancora oggi, lo scozzese è per Cristiano il padre che era venuto a mancare nella vita del portoghese. “Ferguson è stato una figura paterna per lui, perchè Ronaldo aveva problemi con suo padre, che poi è morto quando lui era ancora giovane. Quindi penso che l’allenatore ha preso quel ruolo e che sia una delle ragioni principali per cui è riuscito a tirare fuori il meglio di lui. Noi lo prendevamo in giro al riguardo, gli dicevamo ‘ecco papà’, oppure se c’era qualche problema di andarlo a dire a paparino. Ma scherzavamo e alla fine un rapporto così stretto con Ferguson è stato la cosa migliore sia per Cristiano che per lo United”. E per il mondo del calcio. LEGGI TUTTO