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    Dal City a De Laurentiis: nel calcio vanno di moda le multiproprietà. Ecco quante sono e di chi

    Secondo il monitoraggio di Cies Sports Intelligence siamo arrivati a 33 casi nel mondo, con un’esplosione negli ultimi cinque anni. Un viaggio attraverso le mappe dei proprietari, il business del calciomercato, il nodo dei regolamenti

    Dal City Football Group dello sceicco Mansour agli esempi di casa nostra con Lotito e De Laurentiis: le multiproprietà sono dilagate nel calcio negli ultimi anni, fino a modificare non poco gli assetti azionari dei club e a influenzare il business, specie quello dei trasferimenti. Secondo il monitoraggio di Cies Sports Intelligence, i casi di multiproprietà in totale sono attualmente 33 (escludendo quelli nazionali e considerando partecipazioni in almeno due club di differenti Paesi). LEGGI TUTTO

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    Diallo in rampa di lancio, Solskjaer lo lancia tra i grandi? “Il suo momento si avvicina”

    Solskjaer (getty images)

    Sarà l’aria italiana, che conosce molto bene visto il recentissimo passato all’Atalanta, ma la serata dell’Allianz Stadium di Torino, per Amad Diallo è senza dubbio uno di quei momenti da ricordare. Debutto in prima squadra col Manchester United in Europa League per l’ex nerazzurro che si è meritato diversi apprezzamenti dal club e dallo stesso mister Ole Gunnar Solskjaer subito dopo il successo contro la Real Sociedad.

    Diallo, il debutto tra i grandi
    Diallo Manchester United (Twitter Diallo)
    “Il suo momento si sta avvicinando”, ha detto Solskjaer su Diallo a BT Sports come sottolinea il sito ufficiale del Manchester United. “Sta mettendo minuti ogni giorno e si sta avvicinando a quel momento in cui farà il debutto da titolare. Il primo passo l’abbiamo fatto, mettendolo a 10 minuti dalla fine sul 3-0. Prima di farlo partire da titolare ci sono ancora alcune cose da vedere. Prima c’è la partita col Newcastle, poi vediamo. Anche altri calciatori vogliono partire dall’inizio. Lui comunque ci sta avvicinando a quel momento”.

    L’ipotesi è quella di vederlo in campo non in Premier League ma nella gara di ritorno contro gli spagnoli. Una cosa è certa, Diallo sta piacendo a Solskjaer e a tutto l’ambiente Red Devils… LEGGI TUTTO

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    Redknapp: “Che Milan nel 2011, ma l'ho battuto lo stesso! E su Taarabt…”

    Harry Redknapp, ex manager di Bournemouth, West Ham, Portsmouth, Southampton, Tottenham e QPR | Premier League News (Getty Images)

    Redknapp (ex Tottenham) ricorda gli incroci con il Milan

    di Alessandro Schiavone

    Harry Redknapp, classe 1947, è stato manager di molte squadre tra Premier League e leghe inferiori. Nella sua lunghissima carriera di tecnico ha allenato, infatti, Bournemouth, West Ham, Portsmouth, Southampton, Tottenham e QPR.
    Con gli ‘Spurs‘, in particolare, si è fermato dal 2008 al 2012. C’era lui, esattamente dieci anni fa, sulla panchina della squadra londinese il giorno di Milan-Tottenham 0-1 negli ottavi di finale di Champions League. Per quello, la nostra redazione lo ha sentito, in esclusiva, per qualche ricordo di quei tempi ma non soltanto!
    Esattamente dieci anni fa, il 15 febbraio 2011, il suo Tottenham espugnò San Siro con un gol di Peter Crouch nell’andata degli ottavi di Champions League contro il Milan. Al ritorno finì 0-0 e il Tottenham si qualificò per i quarti. Che ricordi ha di quella doppia sfida contro il Milan? “Ricordo che al ritorno a Londra eravamo sotto pressione con il Milan che dominò tutta partita nonostante non avesse creato tante occasioni da gol. È stata una partita molto difficile. Però è stato bellissimo poter andare a giocare in uno stadio iconico come San Siro e il fatto che riuscimmo a vincere lì fu fantastico per me”.
    Cosa pensa di quel Milan? Zlatan Ibrahimović, Thiago Silva, Alessandro Nesta… “Quelli erano grandi giocatori e il Milan di allora era fortissimo. Poi c’era un grande allenatore come Massimiliano Allegri. L’ho incontrato alcune volte ed è davvero una brava persona, un nice guy. Alla Juventus ha fatto cose fantastiche”.
    Chi è stato il giocatore più forte che lei ha allenato in carriera? “Io sono un grande fan di Luka Modrić. Gareth Bale è stato anche lui un grande giocatore ma io amo Luka Modrić. E anche Frank Lampard (Redknapp fa l’occhiolino e sorride essendo Lampard suo nipote n.d.r.)”.
    Modrić ha meritato il Pallone d’Oro nel 2018? “Sì, e poi ci voleva un cambiamento, ogni anno lo vincevano o Lionel Messi o Cristiano Ronaldo. Ha fatto un ottimo lavoro con la Croazia portandola in finale del Mondiale 2018 e io ero contento che lo abbia vinto lui”.
    Uno che forse poteva vincere il Pallone d’Oro era Adel Taarabt che lei allenò al QPR. Secondo lei perché il fantasista marocchino non ha mai raggiunto i livelli che ci si aspettava a inizio carriera? “Vincere il Pallone d’Oro? E mica era cosi forte … (Redknapp ride, n.d.r.). Adel non è un bad boy, ma non si è mai impegnato abbastanza per diventare quel grande giocatore che sarebbe potuto diventare con quel fantastico talento che aveva. Adel aveva grande talento ma poca voglia…”. Milan e Siviglia combattono per un forte attaccante. Vai alla news > > > LEGGI TUTTO