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    Diretta Milan-Verona ore 21: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    MILANO – Ultima giornata di campionato con il Milan che ospita il Verona in una serata di festa per i rossoneri mentre di lotta per i i gialloblù. I ragazzi di Pioli, certi del 4° posto, salutano il proprio pubblico inaugurando la nuova maglia, festeggiando il rinnovo di contratto di Rafa Leao ma, soprattutto, abbracciando per l’ultima volta Zlatan Ibrahimovic. Infatti dopo il triplice fischio dell’arbitro si terrà una piccola cerimonia per celebrare lo svedese simbolo della rinascita dei rossoneri. Il Verona però è ancora in piena lotta salvezza: infatti i ragazzi di Zaffaroni sono al terzultimo posto a quota 31 punti pari con lo Spezia (in campo a Roma alle 21) e con il nuovo regolamento se le due squadre dovessero finire a pari punti si affronterebbero in uno spareggio.
    Le probabili formazioni di Milan-Verona
    MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Thiaw, Tomori, Theo Hernandez; Tonali, Krunic; Messias, Brahim Diaz, Leao; Giroiud. Allenatore: Pioli.A disposizione: Tatarusanu, Mirante, Florenzi, Kalulu, Kjaer, Gabbia, Ballo-Touré, Bakayoko, Pobega, Adli, Saelemaekers, De Ketelaere, Rebic, Origi. Indisponibili: Bennacer, Ibrahimovic. Squalificati: nessuno. Diffidati: Kalulu, Kjaer, Pobega, Rebic.
    VERONA (3-4-2-1): Montipò; Magnani, Hien, Cabal; Faraoni, Tameze, Abildgaard, Depaoli; Verdi, Ngonge; Djuric. Allenatore: ZaffaroniA disposizione: Perilli, Berardi, Zeefuik, Ceccherini, Dawidowicz, Coppola, Terracciano, Doig, Hrustic, Lazovic, Braaf, Veloso, Kallon, Sulemana, Gaich. Indisponibili: Henry, Lasagna, Duda. Squalificati: nessuno. Diffidati: Verdi, Hrustic, Henry.
    Arbitro: Valeri (Roma).Assistenti: Giallanti e PretiIV uomo: Volpi.Var: Mariani.Avar: Muto LEGGI TUTTO

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    Ibrahimovic è il marcatore più anziano della Serie A: la nuova classifica

    UDINE – Zlatan Ibrahimovic è diventato il giocatore più anziano a realizzare un gol in Serie A. L’attaccante del Milan ha realizzato il rigore che ha dato il momentaneo pareggio ai suoi (1-1) sul campo dell’Udinese entrando nella storia: gol 41 anni e 166 giorni e nuovo primato nella storia del campionato! Battuto il precedente reciord che apparteneva ad un altro rossonero ovvero Billy Costacurta che segnò a 41 anni e 25 giorni il suo ultimo gol, sempre su rigore, sempre contro l’Udinese e con fascia da capitano, nella sua ultima partita in carriera il 19 maggio 2007 (Milan-Udinese 2-3). Scende al 3° gradino del podio Silvio Piola (40 anni e 131 giorni). Chiudono la Top 5 Pietro Vierchowod (40 anni e 47 giorni) e Francesco Totti (39 anni e 364 giorni). LEGGI TUTTO

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    Gentile: “Juve, il sogno Champions è sfumato”. Sul -15 e il futuro di Di Maria…

    “Il sogno Champions per la Juve è definitivamente sfumato, era già un’impresa senza la sconfitta di Roma, dopo ieri finiscono a mio avviso tutti i sogni di gareggiare la prossima Champions. Purtroppo quella di ieri è una sconfitta che brucia, perché è stata immeritata, la Juve ha preso tre pali, ha giocato anche discretamente, la Roma non è stata così superiore da battere la Juve. Ma questo è il calcio, bisogna pensare già al futuro”. Così Claudio Gentile, ex difensore della Juve e campione del mondo ’82, ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1. Come si vive questo momento col -15 alle spalle? “Sicuramente è un peso in più, è come se sei in mare e non sai dov’è la terra. La politica della società ha avuto un po’ delle situazioni particolari, penso che questa penalizzazione abbia dato una mazzata all’ambiente juventino. Non sono fiducioso che verrà tolta questa penalizzazione, mi rassegno che questo sarà più o meno il finale di quest’anno per la Juve”. LEGGI TUTTO

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    Fiorentina-Milan, Pioli lancia De Ketelaere e aspetta Ibrahimovic: “Presto titolare”

    MILANO – Sabato, ore 20:45, il Milan campione d’Italia farà visita alla Fiorentina con l’obiettivo di dare continuità all’ottimo momento di forma che vede i rossoneri in striscia positiva (tra campionato e Champions League) da partite consecutive. Stefano Pioli ha parlato alla vigilia della trasferta a casa dei Viola che cade nel giorno dell’anniversario della scomparsa di Davide Astori: “Davide sorriderà sicuramente. Per me è sempre speciale la partita di Firenze, domani ancora di più. Davide è sempre con me. Sono contento dell’associazione che hanno creato a suo nome, farà del bene. Sarà una gara particolare – aggiunge – Davide ha lasciato tanti insegnamenti che vogliamo portare avanti. Era un esempio di positività, era un capitano vero”. LEGGI TUTTO

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    Sì, Ibrahimovic logora chi non ce l’ha

    Zlatan Ibrahimovic sarebbe piaciuto parecchio a Giulio Andreotti. Ovviamente non per afflato tifoso (il “Divo Giulio” era un sostenitore accanito della Roma al punto che è noto come il trasferimento di Falcao dai giallorossi all’Inter sia saltato in conseguenza di un suo veto diretto che bloccò l’operazione), bensì perché rappresenta la traslazione calcistica di un suo immortale aforisma sul potere: “Zlatan logora chi non ce l’ha”. A cominciare, pensa un po’, dallo stesso Milan che senza l’apporto tecnico e (soprattutto) motivazionale dello svedese si è pericolosamente avvitato in una evidente crisi di identità. Che, a scanso di semplificazioni equivoche, non era soltanto determinata dall’assenza di Ibrahimovic nelle dinamiche di gruppo ma da una serie di concause tra le quali, però, si deve per forza annoverare la costante della sua assenza. Non è un caso che nel corso di questi anni tutti i giocatori rossoneri abbiano più volte ribadito l’importanza della leadership incarnata dallo svedese, a cominciare da Giroud: «Sa sempre trovare le parole giuste per motivarci». E se lo afferma un campione del mondo, figuratevi l’effetto che può innescare su un giovane, magari straniero o comunque ai primi contatti con la Serie A. Uno per esempio, come Lorenzo Colombo, ora al Lecce ma nell’orbita rossonera. L’attaccante, a Tuttosport, ha spiegato così l’importanza di Ibra: «Viverlo quotidianamente mi ha permesso di conoscerlo molto bene. Un uomo simpaticissimo, ma che al tempo stesso riesce a tenere alto il livello di attenzione e qualità nello spogliatoio. Da lui ho imparato la cura nei dettagli: allenamento, alimentazione e mentalità. Mi ha fatto capire che ogni giorno è importante per noi calciatori, perché ogni giorno è decisivo per la nostra crescita in campo e fuori».Guarda la galleryMilan, Ibrahimovic ritorna in campo: ovazione a San Siro LEGGI TUTTO

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    Milan-Atalanta, Ibrahimovic: “Alla squadra mancava la mia pressione”

    MILANO – Zlatan Ibrahimovic ha fatto il suo debutto stagionale con la maglia del Milan nel successo contro l’Atalanta. Lo svedese, diventato il giocatore più anziano di sempre a giocare una partita con i colori rossoneri (41 anni), è entrato al 74′ al posto di Giroud accolto dal boato di San Siro e queste sono state le sue parole a Sky Sport nel post-partita: “Sono fuori da un anno e 2 mesi, è iniziato tutto a Natale 2021 dove non mi sentivo bene e ho cercato di aiutare la squadra come potevo. Oggi invece posso dire che sto bene per fare quello che posso fare. Obiettivo è sempre aiutare la squadra in tutti i modo ed esserci quando mister mi chiama. Con 41 anni sulle spalle fare fare la differenza non è come quando ne hai 21. Mi sento di poter aiutare più di quello che ho fatto oggi. Penso che se facessi più allenamenti come starei. Non toccavo pallone da un anno e due mesi, poi ho toccato il pallone per tre giorni e sembra non sia mai passato un anno. Mi sento come Jokic in Nba, lui gioca come me adesso” LEGGI TUTTO

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    Inter: da Matthäus a Suarez, i Barella prima di Barella

    MILANO – Talenti cristallini e un po’ incazzosi. Nicolò Barella non è il primo e non sarà certamente l’ultimo all’Inter. Lui trascende un po’ troppo spesso (e questo – se non si darà una regolata – potrà minare la sua rincorsa alla fascia da capitano), tuttavia nella storia nerazzurra è comunque in ottima compagnia. Christian Vieri, per esempio, era sempre alquanto esigente e – contrariamente al soprannome che gli avevano affibiato a Madrid (il Muto) – quando c’era da rimproverare un compagno o mandarlo a quel paese, non faceva nulla per trattenersi. Idem per Zlatan Ibrahimovic che ha costruito una carriera sulla fama di duro: «Non ho mai avuto un compagno di squadra così e non è facile allenarsi con lui tutti i giorni perché ha una mentalità pazzesca – ci confessò in un’intervista Alexis Saelemaekers -. Ibra vuole sempre che ognuno tiri fuori il meglio di sé, urla e ti spinge ad andare oltre ai tuoi limiti». E se sgarri: guai a te, in allenamento ma pure in campo. Mitologiche le sfuriate di Lothar Matthäus, uno che, a livello di sbracciate, poteva serenamente competere con Barella: il tedesco invitava sempre i compagni ad avere il baricentro alto, ad attaccare, a pressare, ad azzannare gli avversari finché, un bel giorno Trapattoni gli disse: «Lothar, guarda che pure io sono contento se abbiamo un calcio d’angolo per noi, anziché contro di noi». LEGGI TUTTO