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    Mourinho: “Cristante? Ero disperato, mica come Inzaghi. Roma non è l’Inter”

    La Roma fa bottino pieno ed ottiene la terza vittoria consecutiva in Europa League. I giallorossi si sono imposti con il risultato di 2-0 sullo Slavia Praga grazie ai gol di Bove e Lukaku realizzati nel primo tempo. Al termine della sfida ai microfoni si è presentato Josè Mourinho: “Bove? Non capita spesso di segnare dopo così poco. Abbiamo pressato bene, El Shaarawy è arrivato in tempo per intercettare e poi c’è stata la grande qualità di Edoardo che ha un bel tiro ed ha fatto un gol molto importante. Stephan è molto utile per noi, può giocare in ruoli diversi. È molto importante per una rosa che ha tanti problemi con giocatori indisponibili, per un giocatore della Roma è un lusso avere un po’ di riposo”.
    Mourinho: “Per Inzaghi gli infortuni non sono un dramma”
    Il tecnico giallorosso ha proseguito: “Nel secondo tempo l’intensità si è abbassata. Siamo andati in difficoltà con giocatori che non giocano da tanto. Gli altri che giocano sono sempre in campo. Mancini, Ndicka, Lukaku, questi ragazzi giocano ogni minuto di ogni partita” per poi aggiungere: “Domenica si affronteranno due squadre completamente diverse. L’Inter ha due squadre, ha riposato di più, ha due giocatori per ogni posizione, ha tanta benzina. Dall’altro lato c’è una squadra con grandi difficoltà. Lukaku deve riposare in vista dell’Inter, sarà importante averlo nella miglior condizione possibile. Se Inzaghi vede un infortunato per lui non è un dramma, per me lo diventa ogni piccolo problema. Quando ho visto Cristante con problemi mi stavo disperando”. Infine, un commento sul giovane Cherubini: “È un altro che è arrivato giovanissimo da noi, San Basilio sarà sicuramente in festa”. LEGGI TUTTO

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    Salernitana, Inzaghi difende la rosa: “Criticate me, come accade da 30 anni”

    La Salernitana è pronta a ripartire con Filippo Inzaghi. L’allenatore ha preso il posto dell’esonerato Paulo Sousa ed è stato presentato in conferenza stampa. Il tecnico, accompagnato dal presidente Iervolino e dal direttore De Sanctis, ha toccato tanti argomenti. Dall’emozione del ritorno alla strategia salvezza, fino al ruolo di Dia e a qualche frecciatina sul suo recente passato.

    Salernitana, le dichiarazioni di Inzaghi

    Queste le parole del neo allenatore dei granata: “Ringrazio tutte le persone che mi hanno contattato, è un qualcosa di travolgente. Ero stanco di riposarmi, non ne potevo più. Aspettavo la chiamata giusta, mi ero un po’ stufato di quello che mi era successo e di alcuni trattamenti umani. Non sapevo più se questo calcio meritasse la mia onestà e la mia professionalità. Puoi vincere o perdere ma devi essere onesto intellettualmente. Guardavo il telefono ogni momento e aspettavo la chiamata di gente come Iervolino e come De Sanctis. Io e il mio staff possiamo tornare a lavorare come ci piace, quando ci hanno messo in condizione i risultati sono arrivate. Faccio un grande in bocca al lupo a Paulo Sousa che ha fatto molto bene, io voglio valorizzare questi giocatori e arrivare alla salvezza. Ma abbiamo bisogno di voi. Se la Salernitana retrocede è un male per tutti. Criticate me, come accade da 30 anni, ho segnato 300 gol e mi dicono che non sapevo fare uno stop. Quello che conta è che la gente dovrà apprezzarci per l’atteggiamento. Se potete aiutateci, abbiamo bisogno di affetto e di aiuto. So già che pubblico c’è, in questo stadio ho fatto doppietta nel 1998. Nel riscaldamento non riuscivo nemmeno a parlare con i compagni, a Monza c’erano 3000 persone e questa cosa mi ha colpito”. LEGGI TUTTO

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    L’Inter-Benfica di Inzaghi: “Pali, traverse e Trubin…Thuram? Ecco come sta”

    MILANO – Dopo il pari contro la Real Sociedad, l’Inter non sbaglia l’esordio stagione in Champions a San Siro e grazie ad un gol di Thuram conquista i tre punti contro il Benfica. Al termine della gara il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi analizza così il match contro Di Maria e compagni: “Ho fatto i complimenti ai ragazzi per la grande partita di stasera. Hanno giocato sabato e siamo tornati alle tre di notte da Salerno. I ragazzi sono stati encomiabili, ho visto un secondo tempo di grande livello”. Decisivo il numero 9, ma tanti gli errori di Lautaro dppo il super poker a Salerno: “Siamo stati bravi a rimanere lucidi nonostante le parate di Trubin, pali, traverse e diversi episodi”.
    Inzaghi dopo inter-Benfica
    Un secondo tempo di grande intensità per l’Inter che alla fine sono riusciti a bucare la difesa lusitana: “A fine primo tempo ho detto ai ragazzi che eravamo in partita, giocavamo contro il Benfica che lo scorso anno ha vinto il campionato e che lo scorso anno ha giocato i quarti di Champions. Ora ha già vinto una Supercoppa”. Poi conclude: “Ringrazio il pubblico per il sostegno. Ai ragazzi a fine primo tempo ho detto di rimanere in partita. Potevamo già andare in vantaggio e abbiamo avuto un paio di occasioni. La concentrazione e la voglia di vincere della squadra è stata impressionante. Thuram? Aveva un polpaccio indolenzito, speriamo non sia niente. I dottori sono abbastanza tranquilli ma bisogna aspettare 24 ore”. LEGGI TUTTO

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    Dimarco lancia la fuga Inter: eurogol a Empoli, Inzaghi a punteggio pieno

    L’Inter non ha intenzione di fermarsi. I nerazzurri, scesi in campo nell’anticipo domenicale della quinta giornata di Serie A, si sono imposti in casa dell’Empoli con il risultato di 1-0.

    La squadra di Simone Inzaghi, alla quinta vittoria su cinque partite, ha dunque sfruttato  l’inaspettato ko della Juventus ieri contro il Sassuolo consolidando il primo posto in classifica, continuando a tenere a distanza anche il Milan (vincente ieri contro il Verona). Dall’altro lato, l’Empoli del nuovo tecnico Andreazzoli non è ancora riuscito ad ottenere i primi punti del suo campionato e resta all’ultimo posto in solitaria. Da segnalare l’esordio stagionale da titolare di Filippo Ranocchia, in prestito dalla Juventus, con i toscani.

    EMPOLI-INTER 0-1: TABELLINO E STATISTICHE

    Empoli-Inter, la partita

    I nerazzurri partono subito con grande convinzione e nel primo tempo sfiorano il gol in diverse occasioni. Il colpo di testa di Darmian salvato sulla linea è l’episodio più rilevante della prima frazione di gara. Nel secondo tempo, dopo il dubbio episodio riguardante l’intervento di Bastoni su Cambiaghi, la squadra di Inzaghi sblocca la situazione al 51’ con un clamoroso gol di prima da fuori area di Dimarco, mentre l’Empoli prova a riaffacciarsi nei pressi dell’area avversaria realizzando il primo tiro in porta con un grande calcio di punizione di Ranocchia su cui Sommer si fa trovare pronto. Gli ospiti sfiorano in diverse occasioni il raddoppio senza però risultare troppo incisivi in fase di finalizzazione, con il risultato finale che resta dunque sull’1-0. LEGGI TUTTO

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    Inzaghi-Inter, il futuro è ancora nerazzurro: è ufficiale il rinnovo

    L’Inter e Inzaghi, il futuro è ancora in nerazzurro. L’allenatore ha firmato l’accordo con la società per prolungare il proprio contratto di un altro anno rispetto alla scadenza attuale (2024). Il tecnico dopo l’ultima stagione ha convinto, nonostante qualche risultato negativo di troppo in campionato, il club a puntare ancora su di lui per il futuro. 
    Decisiva è stata la cavalcata in Champions League culminata con la finale poi persa contro il City di Guardiola e, soprattutto, la crescita di alcuni giocatori ora diventati importanti nello scacchiere nerazzurro come Dimarco, Lautaro, ora capitano e decisivo nell’Inter, o l’intuizione di mettere Calhanoglu regista con l’infortunio di Brozovic. 
    Inter-Inzaghi, rinnovo e comunicato
    Oltre alla finale conquistata, con l’Inter Simone Inzaghi ha vinto due Coppa Italia consecutive e due Supercoppa Italiana, l’ultima nel derby contro il Milan del gennaio scorso. A ufficializzare il rinnovo, che era nell’aria ormai da diverse settimane, è stata la stessa società con un comunicato sul sito: “FC Internazionale Milano è felice di comunicare il rinnovo di contratto dell’allenatore Simone Inzaghi. Grazie al nuovo accordo, il tecnico sarà alla guida dei nerazzurri fino al 2025”. LEGGI TUTTO

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    Inter, ufficiale la lista Champions: c’è Cuadrado, out Sensi e Agoumé

    Con una nota diramata sul proprio sito ufficiale il club nerazzurro ha comunicato la lista dei giocatori a disposizione di Simone Inzaghi per le sei partite della fase a gironi dell’ex Coppa dei Campioni.
    Cuadrado e la “famiglia Inter”: Asllani lo deride con l’emoji del clown
    La lista Champions
    Portieri: Sommer, Di Gennaro, Audero.Difensori: Dumfries, De Vrij, Acerbi, Pavard, Carlos Augusto, Bisseck, Dimarco, Darmian, Bastoni.Centrocampisti: Cuadrado, Klaassen, Frattesi, Calhanoglu, Asllani, Mkhitaryan, Barella.Attaccanti: Arnautovic, Thuram, Lautaro Martinez, Sanchez.
    Inzaghi: “Inter, è solo l’inizio ma ottimi segnali. Milan? Lo aspettiamo” LEGGI TUTTO

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    Inzaghi: “Nell’Inter devi sempre avere dubbi. Cosa ho chiesto al club”

    MILANO – L’Inter di Simone Inzaghi comincia con il piede giusto la stagione battendo in casa il Monza per 2-0. Al termine della sfida il tecnico nerazzurro si è presentato ai microfoni per commentare la prestazione della sua squadra: “Abbiamo fatto una gara importante contro un avversario di valore. Ho visto entusiasmo e questo mi piace. Spinti da un pubblico meraviglioso che il 19 agosto ha riempito San Siro. Esordio fatto molto bene, ho tratto spunti molto positivi. Ottima gara di Thuram, ha attaccato la profondità nel momento giusto. I cambi non c’è neanche bisogno di presentarli, i primi quattro. Bisseck è un giovane che sta lavorando molto, è entrato bene”.
    Inzaghi, le parole su Arnautovic e Pavard
    Inzaghi ha proseguito: “Se Arnautovic mi darà problemi nelle scelte? Assolutamente no. Ho ragazzi intelligenti, sanno che le alternative sono importanti in ogni ruolo. Sugli esterni è il gioco più dispendioso, stasera ho cambiato i quinti perchè in panchina ho gente importante che può aiutarci a rialzare la squadra. Nell’Inter devi sempre avere dubbi”. Poi un commento sulla situazione di Pavard: “Sono giocatori di altre squadre, non mi va di fare nomi ma in quel ruolo siamo scoperti. Il mercato è in evoluzione, può succedere di tutto. Io ho chiesto 20 giocatori più 3 portieri. Voglio competizione in ogni ruolo e poi aggregheremo 2-3 giovani di assoluto valore. Abbiamo perso 5 giocatori tra i migliori nei loro ruoli in Italia. È in atto un cambiamento ma ho visto l’entusiasmo dei ragazzi in questi 45 giorni”. LEGGI TUTTO

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    Bari: Menez, pensaci tu

    TORINO – Jeremy Menez: dove eravamo rimasti? Il francese nell’ultima stagione di B ha chiuso la migliore annata delle tre giocate per la Reggina. Tant’è che, andato in scadenza contrattuale, non ha avuto problemi, nonostante i 36 anni compiuti il 7 maggio, a trovare un’altra squadra, perfino più ambiziosa, cioé il Bari andato a un passo dalla Serie A, persa a giugno nella beffarda finale playoff col Cagliari. I pugliesi, fra le big della B, al momento appaiono come i più indietro, questo ha detto l’esordio ufficiale in Coppa Italia, ko per 0-3 in casa col Parma, la squadra è ancora un cantiere e forse deve anche metabolizzare la A sfumata all’ultimo minuto. Menez, alla ricerca della forma migliore, contro il Parma non è sceso in campo. Ma l’ultima versione dell’estroso francese può dare un grosso contributo anche ai pugliesi. Non solo tecnico, anche di esperienza. Per dire, in attacco Menez giostrerà pure con il promettente Marco Nasti, classe 2003, cioé 16 anni in meno di Jeremy, il quale può essere molto importante per la formazione del miglior attaccante italiano della sua leva. Ma per il ritorno in grande stile di Menez, ha avuto un grosso peso Pippo Inzaghi. I due un anno fa si ritrovavano dopo essersi incrociati al Milan in A, il francese vi arrivava dopo le esperienze per Roma e Psg. Guarda caso, quell’anno con Pippo, Menez disputò la sua migliore annata in carriera (2014/15, 16 gol). Così, appena Inzaghi è sbarcato sullo Stretto, la musica è cambiata. Le due precedenti stagioni del francese alla Reggina non erano filate lisce. Arrivato sotto la gestione Gallo (il predecessore di Saladini col quale si stava arrivando all’esclusione dalla B già un anno fa) Menez divenne, nell’arco di pochi mesi, una specie di zavorra economica da sbolognare da qualche parte: visto che il suo ingaggio pesava oltremisura sui costi societari, a ogni finestra di mercato si cercava di piazzarlo in giro, senza riuscirci. Il suo rendimento ne risentiva, anche se in campo, qualche perla, fra un problemino fisico e l’altro, la dispensava sempre, dimostrando che la classe era sempre quella dei bei tempi che furono. Va ricordato che Menez, prima di sbarcare in Italia per la seconda volta nel 2020, aveva vissuto annate opache in Turchia, Messico e B francese. Lui stesso in un’intervista ammetteva che in quelle stagioni aveva un po’ mollato la presa. E dunque tornare in Italia voleva dire sottoporre un fisico che aveva già passato i trent’anni a sforzi a cui non era più abituato. Ma con Inzaghi è stata tutta un’altra storia anche perché Pippo lo ha levato dalla fascia e l’ha messo nel cuore del gioco della Reggina, ritagliandogli un ruolo di falso nueve che giocava a tutto campo. Prendiamo ad esempio la vittoria che la Reggina ottenne all’inizio della scorsa stagione a Pisa. Il gol partita matura quando Menez rientra nella propria trequarti, raccoglie palla, si gira e lascia partire un lancio di 40 metri, con precisione millimetrica finisce sul piede di Canotto che realizza lo 0-1 finale. Nel complesso, il triennio di Menez sullo Stretto s’è chiuso con 13 gol in 67 partite: mica male, viste anche le annate turbolente che nel frattempo stava vivendo la Reggina a livello societario e in certi periodi anche sul campo. Certo, Menez va gestito. Inzaghi di solito gli faceva giocare la prima ora, nella quale dava tutto. Magari poteva fare comodo tenerlo per 90 minuti ma agendo così sono anche diminuiti i suoi problemini muscolari. E ora, sotto la guida di Mignani, che Menez sarà? Il tecnico dei pugliesi predilige il 4-3-1-2 e il francese potrebbe candidarsi anche per un posto da trequartista. Resta un fatto. Il Bari è alle prese con una mezza rifondazione della squadra, soprattutto in attacco. Con le partenze di Antenucci, Folorunsho e quella ormai certa di Cheddira, il Bari perderà un bottino potenziale di 41 gol, cioé quelli che i tre hanno segnato insieme nella passata stagione, chiusa al 3° posto il campionato. Sarà una sfida difficile riuscire a ripetersi. Ma Jeremy non si tirerà indietro ed è pronto a conquistare anche l’esigente pubblico del San Nicola. LEGGI TUTTO