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    Samp: alzati e cammina verso la A

    TORINO – Quale Sampdoria nasce in questi giorni in cui si mettono le basi per la prossima stagione? Matteo Manfredi, chiusa la querelle con Ferrero e diventato a tutti gli effetti il nuovo padrone dei blucerchiati, ha scelto Pietro Accardi, 41 anni, come uomo forte del mercato blucerchiato, ex giocatore della Samp ma non solo, ha lavorato 8 anni come ds dell’Empoli, in una società che è il più bel modello calcistico italiano: con la gestione ultra trentennale di Fabrizio Corsi e la sua famiglia, una squadra che di fatto è quasi un sobborgo di Firenze, riesce a sedersi al tavolo delle big italiane, con i conti non solo sempre in ordine ma guadagnandoci e restando una fucina di talenti che danno linfa al movimento calcistico italiano. Navigando in questi anni fra la A e la B con l’Empoli, Accardi sa cosa vuol dire fare una squadra che possa puntare alla massima serie, scegliendo i giocatori giusti per farlo. Anche se la Samp non è certo l’Empoli e accettando di lavorare per Manfredi, Accardi cresce professionalmente ma si mette alla prova in una piazza dove sarà molto più complesso lavorare. Da capire se avrà con sé Andrea Mancini, il discusso dirigente della scorsa stagione che va in scadenza di contratto a fine mese e su cui ancora non è stata presa una decisione. Il figlio del Mancio, nei momenti più difficili della scorsa stagione, è spesso finito nell’occhio del ciclone. Però, tutto sommato, se l’è cavata: con lui (e con l’accantonato Legrottaglie che era più legato al socio di Manfredi, Radrizzani) sono arrivati giocatori che hanno avuto una buona valorizzazione, anche se di fatto ha “lavorato” per altri club: Sebastiano Esposito e il figlio di Stankovic, ad esempio, entrambi proprietà Inter, i maggiori giocatori in prestito alla Samp nella scorsa stagione, con ogni probabilità nella prossima annata giocheranno per altri club (Esposito è già destinato proprio all’Empoli mentre Filip Stankovic, dopo le papere iniziali è diventato forse il miglior portiere della scorsa B). Par di capire che sul futuro di Andrea Mancini deciderà proprio Accardi, in base al feeling che s’instaurerà in questi giorni fra i due. Però, la domanda è: può questa Samp, fra un paio di mesi, essere in grado di primeggiare in B? Forse. Da una parte, viste le 7 nuove squadre della B, si ha la sensazione che il prossimo campionato possa essere meno competitivo degli ultimi due, ci possa essere insomma meno bagarre per la A diretta. Dall’altra però, per varare una squadra che provi ad ammazzare il campionato, o quasi, ci vogliono investimenti importanti e una solidità economica che forse questa Samp non arriva ad avere. Beninteso, tutto può cambiare da un momento all’altro con l’ingresso in società di nuovi capitali, magari arabi. Però con l’attuale situazione economica del club – non certo florida per i debiti ereditati da Ferrero e per un monte ingaggi elevato per pagare giocatori quasi superflui – è difficile ipotizzare una Samp che possa stare davanti a Palermo e Cremonese, per citare i club più solidi della B e che potrebbero essere le squadre più competitive. Poi però, c’è la Sampdoria intesa come piazza. Con un pubblico che per il maggior numero di presenze allo stadio probabilmente duellerà con quello del Palermo e forse del Bari (che parte da una annata più difficile di quella blucerchiata) e che potrebbe fare la differenza nei brutti momenti. Quanto alle prime mosse di mercato, c’è da utilizzare al meglio il blasone blucerchiato nella scelta degli Under, i giovani nati dal 2001 in poi che possono essere tesserati in numero illimitato, fuori dalla lista dei 18 Over (nati fino al 31 dicembre 2000). E spesso, avere i migliori Under, vuol dire varare la squadra più forte. Ad esempio, Darboe (classe 2001), centrocampista gambiano giunto a gennaio dalla Roma, avrebbe offerte dalla Serie A ma a Genova s’è trovato bene, sa che in blucerchiato potrebbe trovare la sua consacrazione dopo aver fatto vedere cose interessanti nella passata stagione. Insomma, giocare nel Tempio del Ferraris, vuol dire crescere: magari, a parità di offerta, si sceglie il blucerchiato piuttosto che un club magari più solido ma con una piazza più debole e meno formativa. E Pirlo? Il giudizio su di lui resta sospeso. Nella scorsa annata ha mostrato di essere un allenatore ancora in formazione ma non va dimenticato che allenare in B probabilmente è più difficile che allenare in A (vedi la storia da allenatore di Daniele De Rossi). In cuor suo, probabilmente, fosse arrivata un’offerta importante dalla A o da qualche massimo campionato europeo, l’avrebbe presa seriamente in considerazione. Però è anche vero che Manfredi gli ha assegnato un importante ruolo di uomo-immagine della Samp e la sua stessa presenza può aiutare a procacciare i famosi capitali di cui la Samp avrebbe bisogno. E dunque alla fine dovrebbe rispettare il contratto biennale che sottoscrisse un anno fa. Spesso il suo operato in panchina è stato giustamente messo in discussione dalla critica sampdoriana: approccio complicato a calarsi nella realtà della B, difficoltà iniziale a trovare un modulo di riferimento, cambi spesso tardivi e poco influenti. Però è anche vero che il gruppo squadra l’ha sempre seguito, diversi giovani sono maturati al meglio (e pazienza se poi giocheranno per altri club), in qualche partita le sue scelte hanno fatto la differenza. Di sicuro il suo primo anno da allenatore di Serie B deve averlo forgiato non poco. Tutta esperienza che tornerà buona per l’anno che verrà. LEGGI TUTTO

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    Mancini passa agli ottavi da primo: l’Arabia Saudita se la vedrà con la Corea del Sud

    L’Arabia Saudita ha pareggiato 0-0 contro la Thailandia nell’ultima giornata della fase a gironi della Coppa d’Asia. La squadra di Roberto Mancini si qualifica così da prima classificata nel gruppo F e negli ottavi troverà la temibile CoreadelSud, passata come seconda alle spalle del Bahrain. La Thailandia, invece, chiude al secondo posto e troverà l’Uzbekistan. Contro la Thailandia, l’Arabia ha anche fallito un rigore con Radif in avvio di partita. Nell’altra gara del girone, ininfluente per la classifica, pareggio 1-1 tra Kyrgyzstan e Oman. LEGGI TUTTO

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    Mancini, il rifiuto di tre nazionali sauditi: “È la prima volta che mi succede”

    “È una situazione molto strana. È la prima volta che faccio un’esperienza così. Tre giocatori hanno chiesto di giocare titolari, ma sono io l’allenatore, quello che prende le decisioni. Hanno rifiutato la convocazione, ma abbiamo trovato altri giocatori da schierare”. Incredulo e perplesso: così Roberto Mancini, ct dell’Arabia Saudita, alla vigilia della partita di Coppa d’Asia con l’Oman in Qatar.
    Chi sono i nazionali dell’Arabia Sudita che hanno rifiutato la convocazione
    Durante la conferenza stampa di presentazione del prossimo match l’ex ct dell’Italia si è ritrovato nella condizione di dover giustificare l’esclusione di tre nazionali: “Gli abbiamo chiesto due o tre volte se volevano giocare in nazionale e la risposta è stata no. Al-Faraj mi ha detto che non voleva fare le amichevoli. Ho chiesto a Sultan Al-Ghanam se volesse venire, ma mi ha detto che non era contento e che avrebbe voluto giocare titolare. Awaf Al-Aqidi prima ha accettato la convocazione poi ha rinunciato. Ci siamo parlati e ha detto che sarebbe rimasto con noi, ma due giorni fa ha confidato al preparatore dei portieri che se non fosse partito titolare se ne sarebbe andato. Non so spiegarmi questo atteggiamento”. LEGGI TUTTO

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    Aboubakar, il trapianto di capelli e la decisione del Besiktas: cosa è successo

    Le bugie hanno sempre avuto le gambe corte. E’ sempre stato un detto che ha trovato spesso conferme e l’ultima è arrivata proprio dalla Turchia. Il giocatore del Besiktas, Vincent Aboubakar, è stato messo fuori rosa dal suo club, ma il motivo è particolare e riguarda un trapianto di capelli, lo stesso fatto da Klaassen dell’Inter. L’attaccante del Camerun, infatti, ha utilizzato alcue scuse paradossali per cercare di non far capire alla società dei suoi viaggi a Parigi per sottoporsi a questi interventi. 
    Aboubakar, il Besiktas lo mette fuori rosa
    In primis ha affermato che avrebbe accompagnato la moglie per un problema di salute. Il 31enne è volato più volte a Parigi anche nei mesi scorsi e ha utilizzato l’escamotage della bugia perché sapeva che il club non gli avrebbe lasciato il permesso di andare. Ma, una volta che ha effettuato l’operazione, gli è stato detto che per tre settimane avrebbe dovuto evitare di allenarsi per non colpire il pallone con la testa. Per questo al suo rientro non si è presentato agli allenamenti fingendo anche un infortunio. Il club turco però ha scoperto Aboubakar e oltre a una sanzione ha deciso di metterlo fuori rosa. LEGGI TUTTO

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    Mancini, altra sconfitta: Arabia Saudita battuta anche dal Mali

    PORTIMAO (Portogallo) –  Dopo il pareggio per 2-2 al 10′ di recupero contro la Nigeria di Osimhen, l’Arabia Saudita di Roberto Mancini perde ancora in amichevole. Per l’ex ct della Nazionale italiana terzo ko nelle prime quattro partite della sua avventura sulla panchina araba. Questa volta la sconfitta arriva nel test disputato a Portimao, in Portogallo, con il Mali che si impone 3-1. Doumbia sblocca il risultato al 14′, al 42′ raddoppia Traore e si va all’intervallo sul 2-0. Nella ripresa, al 13′, accorcia Al Dawsari per i sauditi, ma al 71′ arriva il definitivo 3-1 per le Aquile africane siglato da Sinayoko. LEGGI TUTTO

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    Juve Next Gen show a Vercelli: tris di Mancini, 5-1 in Coppa Italia

    Esordio show della Juventus Next Gen in Coppa Italia di Serie C. I bianconeri dilagano 5-1 al Silvio Piola contro la Pro Vercelli e si qualificano per il secondo turno della competizione. Un torneo in cui la squadra di Brambilla si è messa in mostra anche lo scorso anno, arrivando fino alla finale, persa poi contro il Vicenza. Anche in questa stagione sono partiti con il piede giusto, trascinati da un super Mancini, autore di una tripletta. Grande prestazione del giovane attaccante, finito anche nel mirino di Allegri e convocato nell’ultima partita contro l’Atalanta.
    La Juve Next Gen “saluta” la Pro Vercelli
    Sembra un paradosso ma a partire meglio è la Pro Vercelli, che passa in vantaggio dopo appena nove minuti con Gheza. I bianconeri però reagiscono subito e trovano il pari al 18′ con Ntenda. Il match continua a vivere di tante fiammate e non c’è un momento di respiro. Prima della fine del primo tempo ci pensa Mancini a portare in vantaggio la Juve Next Gen. Pronti via con la ripresa e subito Nonge aumenta le distanze. I padroni di casa perdono fiducia e lasciano campo alle avanzate degli ospiti. Il poker bianconero porta ancora la firma di Mancini, che poi al 65′ chiude definitivamente i giochi con la tripletta personale. Una prestazione da incorniciare, così come quella di tutta la squadra, che ha rialzato subito la testa dopo la sconfitta contro la capolista Torres.  LEGGI TUTTO

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    Mancini, altra sconfitta: Arabia Saudita ko con la Corea del Sud

    NEWCASTLE (Inghilterra) – Roberto Mancini non riesce a riscattare l’esordio con ko sulla panchina dell’Arabia Saudita e viene sconfitto anche nel secondo impegno della sua nuova avventura, cadendo per 1-0 contro la Corea del Sud. Dopo il tris subito con il Costa Rica, la nazionale dell’ex ct azzurro è costretta ad arrendersi per la seconda volta al St James’S Park di Newcastle.
    Di Cho Gue-Sung, centravanti del club danese Midtjylland, la rete dell’1-0 che ha deciso l’amichevole. Parte con due sconfitte dunque l’esperienza in Arabia Saudita di Mancini che dovrà lavorare, seguendo la Saudi League piena di campioni stranieri, per ottenere una selezione pronta per i prossimi impegni tra qualificazione al prossimo Mondiale e Coppa d’Asia. LEGGI TUTTO

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    Bonucci smentisce l’Italia, saluta Mancini e va a pranzo con la Fiorentina

    Il giocatore della Juventus si è aperto su Instagram sia per ringraziare l’ex commissario tecnico ma anche per fare chiarezza su alcune voci che lo vedevano protagonista in alcune spinose dinamiche interne alla Nazionale come la possibilità di entrare nello staff azzurro.

    Bonucci, il saluto a Mancini ed il chiarimento

    “Grazie Roberto Mancini per gli splendidi anni trascorsi insieme e per le vittorie entrate nella storia del nostro calcio. Ad oggi stufo di essere coinvolto in dinamiche completamente estranee alla mia persona e totalmente destituite di ogni fondamento ci tengo a sottolineare quanto sia lontana da me l’idea di ricoprire ruoli mai nemmeno lontanamente proposti – aggiunge – In quanto giocatore della Juventus, e rispettando il mio contratto con puntualità e correttezza, vedo l’azzurro rimanere per me solo il colore di una maglia da indossare sul campo con orgoglio e riconoscenza”. LEGGI TUTTO