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    Brahim Diaz, il piccolo genio del Milan

    Era stato uno dei tanti sedotti e abbandonati da una grande club. Brahim Diaz approda 14enne al Manchester City nel 2013, lo hanno segnalato dopo averlo notato fare grande cose nella natia Malaga. Un piccoletto con una tecnica e una visione di gioco che lo fanno subito paragonare ai grandi brevilinei del calcio. La classica trafila nelle giovanili e poi l’approdo in prima squadra. Pep Guardiola lo fa debuttare prima in Coppa di Lega, quindi in Champions e infine in Premier League, contro il Newcastle. Gli spazi sono pochi, Brahim Diaz si guarda intorno, spunta un’altra grande: il Real Madrid. Saluti all’Inghilterra, con appena 5 presenze e nessun gol. In Spagna l’avventura dura appena un anno, dal 2019 al 2020. Il tempo di capire che da quelle parti non c’è – ancora – posto. La Casa Blanca lo fa partire, destinazione Milan, ma senza perderlo di controllo.La fantasiaSi presenta in Italia in prestito, raggiungendo Theo Hernandez che lo aveva preceduto di un anno dalla capitale spagnola. Brahim Diaz entra subito in sintonia con l’ambiente, facendosi ben volere per la disponibilità. Accende i tifosi con numeri palla al piede, spacca le partite dalla trequarti in su. Difetta solo nella continuità, che non lo sorregge nel corso dell’intera stagione. Però è giocatore importante nella gestione Pioli, il prestito viene rinnovato per due stagioni nel 2021 e lo spagnolo dà una mano nella conquista dello scudetto. Quest’anno deve fare i conti con la presenza ingombrante di Charles De Ketelaere. Nel Milan che debutta in campionato c’è lui, con tanto di gol nel 4-2 all’Udinese. Poi il belga entra più nelle rotazioni rossonere e il numero 10 si accomoda in panchina. Fino all’ultimo turno di campionato, quando parte titolare con la Juventus (dopo la serataccia di De Ketelaere con il Chelsea a Londra) e si inventa la rete del 2-0 con una fuga da metà campo, vanamente contrastata dai bianconeri.Il futuroUn pomeriggio in cui Brahim Diaz conferma quanto possa essere importante per gli equilibri rossoneri, con la fantasia che si accende dietro la punta centrale. Ora l’infortunio di De Ketelaere gli regala maggiori spazi, ma lui se li è già presi con il rendimento. E il futuro? «Al Milan sto bene», ha fatto sapere. Ma il Real Madrid l’anno prossimo cambierà parecchio e segue con attenzione quanto sta combinando il suo prestito in Italia.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Milan-Juve, Pioli se la gioca così: poco possesso e attacco verticale

    MILANO – In vista di Milan-Juve di questa sera, i numeri parlano chiaro, il gioco di Stefano Pioli sarà come sempre intenso e verticale. I rossoneri utilizzano il possesso palla (53,3%) per manipolare il sistema difensivo avversario, al fine di creare spazi da occupare per velocizzare l’attacco alla profondità. Un fraseggio non ridondante, insomma, ma che tiene conto della volontà verticale dell’allenatore. Ecco i quattro aspetti principali che spiegano il modo di attaccare del Diavolo.
    Milan-Juve, Pioli se la gioca così
    Il posizionamento medio dei giocatori del Milan nella trasferta contro il Chelsea
    Da notare Ballo-Touré vicino ai due centrali per una costruzione con tre difensori che il Milan potrebbe ripetere contro la Juve, per avere superiorità numerica contro la prima pressione juventina.
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    Quote Milan-Juve: quanto vale un gol di Vlahovic a San Siro

    Una grande classica del calcio italiano si appresta a illuminare la nona giornata di Serie A. Milan-Juventus, in programma sabato alle 18 al Meazza, non è certo una sfida qualsiasi. I campioni d’Italia nell’ultima partita disputata hanno vinto per 3-1 sul campo dell’Empoli mentre la “Vecchia Signora” ha conquistato i tre punti contro il Bologna. Le quote sorridono ai rossoneri ma i bianconeri faranno di tutto per uscire con un risultato utile da San Siro.
    Milan-Juve, indovina il risultato del big match e vinci i premi in palio!
    Esito Multigol Ospite 1-2, scopri la quota
    Il Milan è reduce dal brutto ko in Champions contro il Chelsea (0-3). Di questi tempi Pioli oltre che con gli avversari deve fare i conti anche con le numerose assenze. Pesante quella nelle fila bianconere di Di Maria, uno che cambia il volto delle partite con le sue giocate da campione (triplo assist contro il Maccabi Haifa).
    In più, partite del genere sono spesso bloccate e caratterizzate dall’equilibrio come dimostrano i precedenti della passata stagione: due gare in campionato e altrettanti pareggi, conditi dall’Under 2,5.
    Uno sguardo alle quote del match, nel complesso favorevoli al Milan che si gioca vincente al 90′ a 2.10 sui bookie Goldbet, Cplay e Begamestar. Il colpo della Juve è offerto a 3.60 mentre la X vale 3.30 per Goldbet e 3.38 per Cplay e Begamestar.
    Dunque Milan favorito per le principali agenzie di scommesse ma Vlahovic e compagni possono andare a segno al Meazza. L’esito Multigol Ospite 1-2 paga 1.63 su Cplay e Begamestar mentre su Goldbet la quota assegnata all’opzione “Juve segna una o due volte” è pari a 1.59. LEGGI TUTTO

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    Verso Milan-Juve: Pioli, torna l’uomo chiave per sfidare Allegri

    Per Pioli arrivano buone notizie dall’infermeria in vista del big match di sabato alle 18 contro la Juve. Il Milan, dopo il ko in Champions League a Stamford Bridge contro il Chelsea (3-0), è chiamato a rialzare la testa e rispondere presente nella partitissima contro i bianconeri, un classico del nostro campionato. Il tecnico del Diavolo avrà un’altra freccia al proprio arco. Ritroverà infatti Theo Hernandez, assente nelle trasferte contro Empoli e Blues per l’infortunio all’adduttore.

    Milan-Juve, torna Theo Hernandez: Pioli sorride, Allegri un po’ meno

    Un problema fisico che lo ha costretto anche a saltare le sfide di Nations League con la Francia contro Austria e Danimarca. Il peggio, però, sembra ormai alle spalle e il terzino scalda già i motori in vista della sfida ai bianconeri di Allegri. L’ex Real Madrid rappresenta un fattore in più per Pioli, un uomo-chiave nel suo scacchiere tattico, pertanto il rientro per il big match contro la Vecchia Signora è un’ottima notizia per il Milan e i suoi tifosi. Un po’ meno per Allegri che dovrà fare i conti con il terzino sinistro più forte del nostro campionato.  LEGGI TUTTO

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    Lampi di De Ketelaere, il leader che il Milan aspetta

    La strada è lunga, ma Charles De Ketelaere ha cominciato a percorrerla. Il talento belga è stato l’obiettivo su cui il Milan non ha mollato la presa nel corso dell’estate: lunga e tormentata la trattativa con il Bruges, alla fine chiusa con un impegnativo investimento da 35 milioni. Grande logicamente l’attesa, per uno dei giocatori emergenti d’Europa. Con il rischio dell’eccesso perché, non appena messo piede in campo, De Keteleare è stato ribattezzato subito come il nuovo Kakà, per le movenze e il tocco di palla. Un paragone tutto da verificare nel corso del tempo e, soprattutto, potenzialmente pericoloso: basti ricordare come ne era stato schiacciato Paquetá, fino a scomparire dai radar rossoneri.
    DuttilitàStefano Pioli ha grande stima del belga e ne sta curando progressivamente l’impiego, ben sapendo come il classe 2001 abbia bisogno di tempo per maturare definitivamente, soprattutto in un contesto qual è quello del Milan e qual è una realtà competitiva come la Serie A. De Ketelaere si è messo a disposizione del tecnico e della squadra, qualunque sia il minutaggio a disposizione, da titolare come da uomo inserito in corsa. Allo stesso modo il ruolo, che lo ha visto agire anche da “falso nove” in assenza di alternative in prima linea (causa infortuni e convalescenze) a Olivier Giroud.
    Segnali importantiI segnali positivi si stanno comunque moltiplicando nel corso delle partite. E anche contro il Napoli, in una serata di poca continuità personale, De Ketelaere ha comunque creato opportunità interessanti, come quelle non concretizzata da Giroud nel primo tempo e come l’avvio dell’azione, con l’imbucata per Theo Hernandez, che ha portato al momentaneo 1-1 del francese. Lampi che devono diventare sempre più numerosi e ravvicinati, per vedere De Ketelaere occupare il ruolo che gli hanno disegnato nel Milan: quello di leader.
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    Milan-Napoli è anche Calabria-Di Lorenzo: incrocio scudetto con vista sulla Nazionale

    MILANO – Terzini destri, e capitani, contro. È il confronto tra Davide Calabria e Giovanni Di Lorenzo. Avversari in Milan-Napoli e in concorrenza per una maglia azzurra. Un confronto, quello in chiave Italia, ancora una volta vinto dal giocatore di Luciano Spalletti. Di Lorenzo è ormai divenuto un elemento fisso nell’undici di partenza di Roberto Mancini. Altrettanto non avviene per il rossonero, ignorato nelle convocazioni per il duplice impegno che vedrà gli azzurri di scena in Nations League contro l’Inghilterra (proprio al Meazza) venerdì sera e poi a Budapest contro l’Ungheria il lunedì successivo. Due partite in cui l’Italia si gioca ancora una possibilità di Final Four, ma con un occhio attento all’ultimo posto – oggi occupato dall’Inghilterra – che significa retrocessione. Un’assenza che ha fatto inarcare più di un sopracciglio.
    Calabria totalePerché Calabria, da oltre un paio di stagioni a questa parte, ha evidenziato una continuità di rendimento che prima gli mancava. Questo grazie a una crescita nella sicurezza personale, che ne fa uno dei migliori interpreti del ruolo, per l’attenzione alla fase difensiva e il contributo in quella offensiva. Figlio del vivaio del Milan, per Stefano Pioli è stato naturale consegnargli la fascia dopo l’eclissarsi di Alessio Romagnoli e dopo l’infortunio di Simon Kjaer. Calabria impersona quello spirito rossonero che ha contribuito alla costruzione dell’ultimo scudetto.
    Di Lorenzo onnipresenteLa fascia di capitano a Di Lorenzo è invece il frutto della fiducia ottenuta dalla squadra una volta incassato l’addio di Lorenzo Insigne. In estate, quando è stato il momento di decidere, lo spogliatoio non ha avuto dubbi nell’individuare nel terzino destro l’elemento cui consegnare tale responsabilità sul campo. Questo perché Di Lorenzo, fin dal suo arrivo da Empoli nel 2019, ha risposto con il lavoro a quanti non lo ritenevano all’altezza della nuova realtà. Mai appariscente, sempre concreto. E sempre presente, con un rendimento in cui gli sbandamenti sono stati ridotti al minimo. È la traiettoria vissuta anche nell’Italia, con una crescita progressiva che lo ha portato alla titolarità nella squadra che ha vinto l’Europeo nel 2021. E ora la sfida a Calabria, in un confronto verso il titolo che avrà anche inevitabili ricadute con vista sulla maglia azzurra.
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    Milan, Pioli: “Ennesimo step positivo”

    MILANO – Il Milan ritrova il successo casalingo in Champions League grazie al 3-1 contro la Dinamo Zagabria. Stefano Pioli soddisfatto della prestazione dei suoi, queste le parole a Sky Sport nel post-partita: “È l’ennesimo step positivo. L’avevo detto ai giocatori, che per la qualità che hanno non erano ancora a vincere una partita in Champions in casa. Lo meritavano i miei giocatori e i tifosi. Penso che si possa giocare ancora meglio, fare una partita più precisa e fare ancora più gol: ma stiamo giocando tanto e qualcosa si può concedere”.
    Giroud: “Abbiamo fatto bene”
    Ad aprire le marcature è stato il solito Olivier Giroud, queste le sue parole sempre ai microfoni di Sky Sport: “Partita semplice sì e no. Sul 2-1 non eravamo sereni, penso che abbiamo sfruttato questo punto contro il Salisburgo e volevamo vincere questa partita con il nostro modo di giocare. Penso che potessimo segnare di più e avere più precisione nell’ultimo passaggio. Siamo molto contenti, non era una partita facile ma abbiamo fatto bene”.
    Guarda la galleryIl Milan cala il tris alla Dinamo Zagabria: prima vittoria in ChampionsIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Milan, salvate il soldato Giroud

    Salvate il soldato Giroud. Stefano Pioli protegge l’attaccante francese come si farebbe con un prezioso vaso di Murano, sperando che non sia altrettanto fragile. Perché Giroud prezioso lo è parecchio in generale, per il Milan, considerate la sua abilità nel “fare reparto” e l’abilità nel realizzare gol pesantissimi in termini di punti. Ma la sua figura si eleva addirittura a essenziale per le prossime due gare: quella di mercoledì in Champions contro la Dinamo Zagabria e, soprattutto, quella di domenica nella sfida di vertice contro il Napoli.
    Niente recuperi
    Sì, perché è lui l’unico attaccante di ruolo su cui potrà contare Pioli, alle prese come con gli infortuni di Rebic e di Origi. Il Primo deve risolvere i problemi alla schiena che «non gli permettono di muoversi», aveva spiegato il tecnico. Il secondo soffre ancora l’onda lunga dell’infortunio subito nell’ultima parte della stagione a Liverpool, eredità che non gli permette di lavorare con la necessaria continuità e dunque di giocare in sicurezza. Davvero improbabile che il tecnico decida di rischiarlo. Attenzione, perché domenica contro il Napoli mancherà anche lo squalificato Leao e, dunque, Pioli sarà costretto a inventarsi una soluzione d’emergenza. E a contare, ancora una volta, sull’anima di ferro del suo Milan.
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