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    Milan, intervista a Costacurta: “Pioli è l'erede di Ancelotti”

    «Il 2022 è stato l’anno del Milan, anche se da metà agosto il Napoli sta facendo qualcosa di straordinario. Ma i cinque mesi iniziali dei rossoneri sono stati eccezionali, hanno giocato bene e, se pur inaspettatamente, hanno vinto con merito il campionato». Alessandro Costacurta, per tutti “Billy”, dal 1987 al 2007 colonna della retroguardia del Milan e da anni apprezzato talent di Sky, non ha dubbi: l’anno che volge al termine, almeno per quanto riguarda la nostra Serie A, è stato a tinte rossonere. Ma il domani potrebbe avere colori differenti…

    Se dovesse scegliere il volto dello scudetto del Milan?

    «Dico Pioli. Mi ricordo quando è arrivato nell’ottobre 2019, cosa si diceva di lui, che non avesse mai vinto il campionato e che per alcuni questo era un limite per guidare una squadra come il Milan. Ha fatto il suo percorso, è cresciuto e per questo scelgo Stefano come personaggio dello scudetto».

    Lei è stato allenato a lungo da Ancelotti: secondo lei Pioli lo ricorda?

    «È un paragone che ci sta benissimo. Entrambi, per altro originari delle stesse zone emiliane, quando sono arrivati al Milan avevano un’etichetta da non vincente. Carlo grazie al suo carattere aveva saputo costruire un grande gruppo e penso che Pioli in questo lo ricordi molto, ha creato empatia con tutti i suoi giocatori. Pioli e Ancelotti hanno davvero molte cose in comune».

    Più sorprendente la crescita di Pioli o come Maldini ha saputo calarsi in un ruolo così delicato dopo tanti anni vissuti fuori dal mondo del calcio?

    «Non trovo sorprendente nessuno dei due percorsi. Paolo lo conosco da 40 anni, so bene chi è e cosa poteva dare, non avevo dubbi che potesse essere un ottimo dirigente. La cosa sorprendente, semmai, è che sia rimasto fuori da questo mondo per così tanto tempo».

    Maldini è stato premiato dal nostro giornale nella serata del Golden Boy 2022 con il “Best European Manager”. In questi anni ha indovinato molti colpi, vincerà anche la scommessa De Ketelaere?

    «È giusto aspettarlo, come hanno ripetuto sia Paolo che Pioli, però il belga finora è mancato nel carattere e deve dimostrare di averlo. Io capisco le difficoltà per il cambio di città, di ambiente, del sistema di gioco e del tipo di calcio, ma ora De Ketelaere deve dimostrare che oltre a essere un giocatore che tecnicamente ha poco da invidiare ai migliori in Europa, ha anche altro. La sfida è far vedere di avere carattere, di mettere in campo un atteggiamento diverso. Vedremo come tornerà dopo il Mondiale.

    Maignan, Calabria, Kalulu, Tomori, Theo Hernandez, Bennacer, Tonali, Pobega, Leao, lo stesso De Ketelaere: il Milan può aprire un nuovo ciclo?

    «Assolutamente sì. Il lavoro svolto dalla società rossonera è molto interessante e dal mio punto di vista questo Milan ha la possibilità di partecipare alla Champions per i prossimi 4-5 anni. Se ci riuscisse, come credo, allora spotrebbe parlare di ciclo».

    Cosa deve fare il Milan con Leao?

    «La situazione mi sembra molto chiara: c’è un limite a tutto e il Milan con questa dirigenza ha fissato dei limiti. Se Leao non dovesse accettare la proposta di rinnovo che gli verrà sottoposta, andrà dove vorrà lui. A me piace questa filosofia e se decidiamo di sistemare il calcio italiano a livello economico, bisogna partire anche da questi aspetti. Se Leao dovesse disputare un grande Mondiale e a gennaio si presentasse una squadra con un’offerta importante, io sarei per darlo via subito. Maldini e Massara hanno dimostrato di essere bravi e con i soldi incassati sicuramente saprebbero trovare dei sostituti all’altezza per rimanere a determinati livelli».

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    Nel nuovo anno tornerà Ibrahimovic: cosa potrà ancora dare lo svedese?

    «Mi aspetto il suo solito apporto, ovvero giocate di qualità con la capacità di coinvolgere tutti i compagni. Giroud sta facendo il suo, anzi, sta sorprendendo per quanti gol ha segnato pensando alla sua storia, ma non ha la capacità di esaltare le doti degli altri come Ibra. Dal mio punto di vista, Zlatan anche al 50% del suo massimo potenziale rimane più forte di Giroud».

    Il Milan si trova a 8 punti di distacco dal Napoli. Questo vantaggio potrebbe creare paradossalmente dei problemi alla squadra di Spalletti? C’è il rischio di rilassarsi?

    «No. Il problema di certe situazioni, e faccio riferimento a quello che dice sempre Spalletti, è il grande entusiasmo che si crea in piazze dove non si vince da molti anni. Così aumenta la pressione e gestirla non è da tutti, soprattutto se non si hanno molti giocatori abituati a giocare per vincere. Questo è il grande dubbio legato al Napoli».

    Che inizierà il nuovo annoil 4 gennaio a San Siro contro l’Inter.

    «Quella partita, dopo un lungo e insolito stop, potrebbe dare una scossa al campionato e portare al Napoli quella pressione di cui parlavo prima. Se i ragazzi di Spalletti usciranno indenni dalla partita con l’Inter, allora potranno davvero sognare. Il 4 gennaio il campionato potrebbe riaprirsi, ma anche chiudersi prematuramente».

    La Champions con un ottavo sulla carta semplice contro l’Eintracht Francoforte e la prospettiva quindi di volare ai quarti potrebbe togliere energie fisiche e mentali agli azzurri?

    «Il Napoli, insieme al City, sono le squadre che hanno giocato meglio in Europa fra campionato e Champions. La squadra di Spalletti ha entusiasmato e può gestire tranquillamente le due competizioni. Il problema come sempre sarà la pressione quando le partite inizieranno a contare ed è una situazione che oggi non possiamo prevedere».

    A proposito di Champions, come vede gli ottavi di Inter e Milan?

    «Sarò banale e ripetitivo, ma secondo me entrambe hanno avuto un sorteggio fortunato, non tanto per il valore di Porto e Tottenham, quanto per chi hanno evitato nel sorteggio. Meglio non affrontare squadre come Psg, City o Real Madrid, no? Saranno ottavi probabilmente equilibrati, ma entrambe possono superare il turno».

    Il 2023 riproporrà l’Inter e la Juventus nelle zone che contano della classifica?

    «Sì, nell’ultimo mese di campionato hanno già ripreso a correre e sono sicuro che torneranno a fare molti punti, a dare fastidio a tutti grazie ai recuperi dei vari Brozovic, Lukaku, Pogba, Di Maria e Chiesa. Il problema per Inzaghi e Allegri è sempre lo stesso, il Napoli, che ha un grande vantaggio e gioca bene. Sarà determinante vedere come arriveranno le squadre a quattro-cinque giornate dal termine: gli azzurri possono gestire il vantaggio, ma non possono abbassare troppo la guardia».

    Il ritorno di Lukaku, oltre a nuovi gol, aiuterà l’Inter anche a subirne di meno, visto che Inzaghi potrebbe abbassare il baricentro della squadra per concedere al belga più spazi in avanti?

    «Indubbiamente le grandi partite di questa stagione, penso a quelle col Barcellona, l’Inter le ha fatte quando si è abbassata, quindi capisco il ragionamento. Ma il rendimento dei difensori dell’Inter non è stato buono finora. Così come deve migliorare De Ketelaere nel Milan, anche i difensori nerazzurri dovranno crescere nelle prestazioni e nell’attenzione, sia singolarmente che come reparto. Però sicuramente Lukaku darà un aiuto in questo senso».

    Allegri ha dato spazio a diversi giovani come Fagioli e Miretti: giusto dargli ancora fiducia?

    «Sì, anche se il ritorno dei giocatori sopraelencati cambierà determinate gerarchie. Però vede, questi episodi, intendo gli infortuni o le cessioni, permettono di scoprire, anche casualmente, certi giocatori. I due ragazzi nella Juventus sono un esempio, ma penso anche a Dimarco nell’Inter: se Perisic fosse rimasto, quanto spazio avrebbe avuto Federico? Invece così l’Inter ha scoperto di avere un esterno di valore e ne ha giovato anche la Nazionale».

    Secondo lei Allegri andrà avanti col 3-5-2 o tornerà al 4-3-3 progettato in estate?

    «Ho l’impressione che potrebbero rimanere così, ma non solo col 3-5-2, penso al 3-4-3 o al 3-4-2-1 perché vedo molto bene Chiesa come seconda punta o alle spalle di Vlahovic. Sento dire che dovrebbe giocare sulla fascia, ma Chiesa per me è ormai una seconda punta meravigliosa, un attaccante fatto e finito».

    Se il 2022 è stato l’anno del Milan, chi sarà il protagonista del 2023?

    «Potrebbe essere tranquillamente l’anno del Napoli. Ha sicuramente la possibilità di vincere lo scudetto, ma io sono curioso di vedere cosa combinerà in Champions».

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    Lutto per Pioli: il Milan gli dedica un post

    MILANO – “Il Milan stringe commosso tutta la famiglia del nostro Mister in un abbraccio forte e intenso per la perdita del caro cognato Luca”. Così, con questo breve messaggio postato sul proprio account Twitter ufficiale, il club rossonero porge le sue condoglianze a Stefano Pioli, per la scomparsa del cognato Luca.Guarda la galleryMilan-Fiorentina, Leao segna ed esulta come Cristiano Ronaldo
    Milan, lutto per Pioli
    Un lutto terribile che già ieri era percepibile nell’immediato post-partita della gara vinta dal Milan contro la Fiorentina per un autogol di Milenkovic nel finale. Al termine dell’incontro, infatti, il tecnico era apparso commosso e successivamente aveva preferito non rilasciare dichiarazioni a commento del match.
    Anche l’Inter al fianco di Pioli
    Anche l’Inter, club che il tecnico di Parma ha allenato nella stagione 2016-17, si è voluta stringere intorno all’allenatore e sulla propria pagina ufficiale Twitter ha scritto: “FC Internazionale Milano esprime il proprio cordoglio e si stringe attorno a Stefano Pioli e alla sua famiglia in questo momento di lutto”.
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    Milan, Maldini: “Scudetto? Ci crediamo ancora”. E su De Ketelaere…

    MILANO – Per Paolo Maldini si chiude un 2022 da sogno, coronato dallo Scudetto di Reggio Emilia, vincendo l’ultimo match prima della sosta Mondiali al 92′ contro la Fiorentina. Un successo allo scadere contro la Viola che il direttore tecnico rossonero commenta: “Abbiamo ottenuto una vittoria con sacrificio, senza un gioco armonioso che ci ha contraddistinto per gran parte del 2022. Avevamo però voglia di vincerla e ce l’abbiamo fatta”. Ora la sosta con Maldini che aggiunde: “Abbiamo tanti giocatori che andranno al Mondiale, ma nonostante questo Giroud ha corso per 90 minuti. Dest ha stretto i denti per esserci e si è¨ messo a disposizione. La classifica dice che abbiamo 2 punti in meno della scorsa stagione, con il Napoli che sta facendo qualcosa di incredibile. A Cremona siamo stati molto brutti, ma per il resto non si può dire niente. In Champions abbiamo fatto un cammino diverso. Ora abbiamo più consapevolezza del campionato scorso. Un pareggio oggi sarebbe stato una mezza sconfitta”. LEGGI TUTTO

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    Diretta Milan-Fiorentina ore 18: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    MILANO – Il Milan di Stefano Pioli, raggiunto in classifica al secondo posto dalla Lazio a quota 30 dopo il deludente pareggio contro la Cremonese, cerca un successo tra le mura amiche del Meazza con la Fiorentina di Vincenzo Italiano – reduce da tre vittorie consecutive con Spezia, Sampdoria e Salernitana (che salgono a cinque considerando gli ultimi due trionfali impegni in Conference League) – per chiudere il proprio 2022 a -8 dalla capolista Napoli, che ha sconfitto 3-2 l’Udinese ed è provvisoriamente scappata a +11.
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    Milan-Fiorentina: diretta tv e streaming
    Milan-Fiorentina, gara valida per la 15ª giornata del campionato di Serie A, è in programma alle ore 18 allo stadio Giuseppe Meazza e sarà visibile in diretta esclusiva streaming su DAZN. In alternativa, sarà possibile seguire la cronaca testuale della sfida live sul nostro sito.
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    Milan-Fiorentina: probabili formazioni
    MILAN (4-2-3-1): Tatarusanu; Kalulu, Thiaw, Tomori, Theo Hernandez; Tonali, Bennacer; Brahim Diaz, Krunic, Rafael Leao; Giroud. All. Pioli. A disp. Mirante, Jungdal, Ballo-Touré, Gabbia, Kjaer, Adli, Bakayoko, Pobega, Vranckx, De Ketelaere, Lazetic, Origi, Rebic. Indisponibili: Maignan, Dest, Calabria, Florenzi, Messias, Ibrahimovic. Squalificati: –
    FIORENTINA (4-2-3-1): P.Terracciano; Dodò, Milenkovic, Martinez Quarta, Biraghi; Amrabat, Mandragora; Ikoné, Bonaventura, Kouamé; Jovic. All. Italiano. A disp. Gollini, Cerofolini, Terzic, Igor, Venuti, Ranieri, Bianco, Maleh, Barak, Duncan, Saponara, Arthur Cabral. Indisponibili: Castrovilli, Nico Gonzalez, R.Sottil, Zurkowski. Squalificati: –
    Arbitro: Sozza di Seregno.Assistenti: Mondin e Moro.IV uomo: Di Bello.Var: Fabbri.Avar: S.Longo.
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    Pioli, le condizioni di Leao, Maignan, De Ketelaere e Ibra: “Il Milan non può fallire”

    MILANO – Si prepara a chiudere il 2022 il Milan che affronterà la Fiorentina nell’ultimo match prima della sosta Mondiali. In conferenza stampa, alla vigilia della sfida contro i viola, è intervenuto Stefano Pioli che analizza subito la distanza dalla vetta occupata del Napoli a +8: “Una classifica che non ci piace. Dobbiamo dimostrare di avere la consapevolezza che il campionato è ancora lungo, facendo una partita al nostro livello. È un calendario talmente anomalo che mancano ancora 24 partite di campionato. Il 2022 è stato molto positivo per noi, ma non dobbiamo fermarci”. E alla domanda se il Milan è l’anti-Napoli, il tecnico rossonero risponde: “Sarebbe sbagliato da parte nostra pensare agli avversari, noi dobbiamo pensare a fare tantissimi punti. Non abbiamo nessuno da inseguire, dobbiamo esprimerci al meglio”. LEGGI TUTTO

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    Kalulu rinnova fino al 2027: i motivi della fiducia del Milan

    TORINO – Un rinnovo di contratto che è un importante atto di fiducia. Pierre Kalulu si lega al Milan fino al 2027, un anno che, se non ci saranno interruzioni in corso d’opera, significherà sette stagioni in rossonero. Un arco di tempo tale per entrare tra i giocatori che hanno scritto la storia del club. Non male per uno arrivato ventenne dal Lione nel 2020 senza aver collezionato neppure una presenza in prima squadra.

    Progetto societario

    Ma Kalulu è l’esempio perfetto di quello che è diventato l’obiettivo del club sotto le gestione tecnica della coppia formata da Paolo Maldini e Frederic Massara: la ricerca del talento da far crescere accanto agli anziati della squadra. Un discorso che vale per moltissimi rossoneri e di cui Sandro Tonali è il modello. Dopo il primo poco convincente anno (preso nel 2020 come Kalulu) in molti consigliavano al Milan di non passare dal prestito all’acquisto del centrocampista. Maldini e Massara tirarono dritti e l’azzurro è stato uno dei protagonisti dello scudetto.

    Coppia con Tomori

    Allo stesso modo è stato protagonista Kalulu, dopo una prima annata da comprimario. Nella stagione 2021-22 la svolta è arrivata con l’infortunio di Simon Kjaer. Anche in questo caso, molti spingevano per l’acquisto di un centrale, invece Stefano Pioli ha scelto di spostare da destra il francese, in coppia con Fikayo Tomori che, nel frattempo, aveva tolto il posto ad Alessio Romagnoli. I due sono stati una delle carte vincenti verso il titolo, con un rendimento in cui fisicità e aggressività si integravano al meglio.

    Pensieri Bleus

    Kalulu si è così trasformato in un elemento chiave del Milan, aggiungendo anche la possibilità di poter muoversi agilmente in fascia, in sostituzione dell’infortunato Davide Calabria. Per questo il club ha fatto il passo verso il rinnovo, con un incremento ragionato dell’ingaggio (due milioni più bonus), in linea con le direttive societarie. Un riconoscimento che aiuterà Kalulu anche nelle dinamiche nazionali. Al Mondiale andranno i compagni Theo Hernandez e Olivier Giroud, tra quattro anni potrebbe toccare a lui far parte dei Bleus.

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    Pioli il trasformista: aggiusta il modulo e migliora il Milan

    Aggrappati al Napoli grazie alla “follia” di Stefano Pioli. Perché è vero che Leao quando vuole sa spaccare qualsiasi difesa avversaria, Giroud è un bomber senza età, Theo Hernandez, Bennacer e Tonali si stanno confermando ai livelli dello scudetto e di volta in volta riescono a incidere elementi come Brahim Diaz, Messias, Krunic, Origi o Rebic; ma se il Milan nonostante assenze importanti come quella di Maignan e Calabria sta tenendo il passo degli azzurri di Spalletti, lo deve soprattutto alle scelte tattiche del suo allenatore. Di Pioli si è detto molto in questi ultimi mesi. Ha saputo dare fiducia a tanti giovani, ha cambiato o trovato il ruolo giusto ad altri, ha saputo ovviare ai molti infortunati che via via ha perso per strada, ma anziché piangersi addosso, ha continuato a lavorare per evolvere il gioco del Milan. Mancano Calabria e Dest? La soluzione più semplice sarebbe quella di spostare Kalulu nel suo vecchio ruolo di terzino destro nel classico 4-2-3-1 rossonero, invece Pioli ha sì allargato Kalulu togliendolo dalla coppia dei centrali, ma ha trasformato la linea difensiva a tre, con una serie di spostamenti che hanno reso il Diavolo, soprattutto nelle ultime uscite con Salisburgo e Spezia, una squadra “fluida”, dove più che il sistema di gioco conta l’occupazione degli spazi.Guarda la galleryTorino-Milan, le pagelle: Pellegri da urlo, disastro Leao

    Pioli sulla scia di Bielsa

    Pioli visionario, dunque. Il 4-2-3-1 con cui il Milan ha costruito il suo progetto dal gennaio 2020 si è via via evoluto. Rimane la base di partenza, ma quando il Milan attacca, è davvero complicato identificare un sistema preciso. Per esempio quando l’8 ottobre è stata sconfitta a San Siro la Juventus per 2-0, nella fase d’impostazione i giocatori rossoneri andavano a disporsi in una sorta di albero di Natale ribaltato, un 2-3-4-1 con i due centrali difensivi bloccati, i terzini alzati a mo’ di mezzala al fianco di Bennacer, quattro trequartisti (le due ali più Tonali e Brahim Diaz) e la punta. Contro Salisburgo e Spezia, invece, il Milan ha attacco con un sistema simile al 3-3-3-1 o 3-3-1-3 reso celebre da Marcelo “El Loco” Bielsa, ma utilizzato per esempio anche dall’Ajax di Van Gaal che vinse la Champions ’94- 95 proprio in finale contro il Milan. Quella squadra si schierava con Van de Sar in porta; Reiziger, Blind e Frank De Boer in difesa; Seedorf, Rijkaard e Davids a centrocampo; Finidi, Litmanen e Overmars alle spalle di Ronald De Boer o Kluivert. Il Milan contro lo Spezia a volte era disposto così davanti a Tatarusanu: Kalulu, Gabbia e Tomori in difesa; Brahim Diaz, Bennacer e Krunic in mezzo al campo; Messias, Leao e un altissimo Theo Hernandez sulla trequarti con Origi punta. Sistema che a seconda di alcune situazioni di gioco si muoveva a macchio d’olio trasformandosi anche in 3-5-2, 3-4-1-2 e addirittura 3-2-1-4. Certo, dietro a volte si balla e si concedono forse troppe occasioni, ma quando il Milan gira, per gli avversari trovare le contromisure è missione assai complicata.
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    Milan, Pioli sorride: “Sapevo che Maldini ci avrebbe segnato”

    MILANO – L’allenatore del Milan, Stefano Pioli, ha parlato ai microfoni di Dazn dopo la vittoria casalinga dei rossoneri sullo Spezia: “Un gol come quello segnato da Giroud l’ho subito in passato da Totti. Ci siamo complicati questa partita, nel primo tempo abbiamo avuto la possibilità per chiuderla poi ci sta subire il pareggio, ma non bisogna perdere tanta lucidità. E’ stata una vittoria sofferta ma importante. Ho la fortuna di allenare un gruppo di giocatori che ha una voglia immensa di lavorare e di crescere, il 2022 sta uscendo molto bene ma mancano ancora due partite e quindi possiamo fare meglio. Fino alla partita di stasera, abbiamo subito due gol in più rispetto all’anno scorso: stasera abbiamo preso gol in netta superiorità numerica, sono piccoli errori che vanno migliorati perché abbiamo concesso qualcosa di pericoloso anche a fine primo tempo. Pratichiamo un calcio offensivo, ma l’equilibrio serve e su questo si lavora tanto”.
    Pioli: “Il Napoli è favorito per lo Scudetto”
    Sugli obiettivi dei rossoneri, Pioli si è espresso così: “Vogliamo arrivare ai nastri di partenza del Mondiale con la miglior classifica possibile, poi è chiaro che il Napoli sarà favorito per la vittoria del campionato se continuerà a vincere tutte le partite. Dobbiamo migliorare in determinazione e qualità, ci vuole qualcosa in più nell’area di rigore avversaria per chiudere la partita. Il gruppo non è spensierato, ma noi crediamo in quello che facciamo e sappiamo di avere le qualità per restare dentro la partita. Non siamo secondi a nessuno in termini di voglia di portare a casa il risultato”.
    Guarda la galleryGiroud come Milik: decide Milan-Spezia con un capolavoro e si fa espellereIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO