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    Rabiot plasmato da Allegri: il messaggio social sembra scritto da Max!

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    Rabiot dopo Juve-Inter
    Rabiot, capitano della Vecchia Signora da quando Danilo è hai box per infortunio, sui social ha scritto un messaggio che sottolinea la soddisfazione per il risultato finale: “Quando non vinci questo tipo di partite devi sapere di non perderle ! Continuamo così, tutti uniti per difendere i nostri colori! Testa a venerdi. Forza Juve”. Un messaggio che sembra scritto da Allegri come sottolineano i tifosi nei commenti: “Allegri è il social media manager di Rabiot”. Intanto giornata di riposo per i bianconeri, che da domani inizieranno a preparare la sfida di venerdì in casa del Monza.  
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    “Rabiot e Pirlo i miei modelli”: il pilastro Francia pupillo di Giuntoli

    Jean-Clair Todibo, nell’ultima sessione estiva di mercato, è stato uno degli obiettivi per la difesa della Juventus di Giuntoli. Il difensore francese classe 1999 è in forza al Nizza dal 2021 e rappresenta uno dei punti fermi della formazione di Francesco Farioli. Si tratta di un vero e proprio pupillo del dirigente bianconero, che infatti lo aveva già cercato ai tempi del Napoli. In estate la Vecchia Signora, secondo RMC Sport, avrebbe chiesto informazioni per quanto riguarda un’eventuale proposta di acquisto ma il club francese avrebbe valutato il suo cartellino con una cifra vicina ai 30 milioni di euro.
    Todibo, le parole su Rabiot e Pirlo
    In un’intervista per Canal+, Todibo ha parlato di diversi argomenti tra cui le sue fonti di ispirazione quando, prima di diventare un centrale di difesa, giocava a centrocampo: “Mi piace difendere uno contro uno, è così che sono cresciuto. Ma quando ero giovane ero un centrocampista e mi ispiravo molto a Pirlo e Rabiot. Adesso guardo molto Van Dijk. Mi piace molto il suo essere leader e la sua qualità quando esce palla al piede”. La stagione del francese, fino a questo momento, sta proseguendo nel migliore dei modi: 11 presenze da titolare e secondo posto in Ligue 1 subito dietro al Psg. LEGGI TUTTO

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    Cavallo, capitano, ora anche Boniperti: Rabiot sempre più simbolo Juve

    “Vincere non è importante, ma è l’unica cosa che conta”. Una frase che per i tifosi della Juve ha fatto e fa tutt’ora un certo effetto. A pronunciare queste parole in passato è stato Giampiero Boniperti, storico giocatore e dirigente bianconero. Un dna, questo, che è rimasto intatto negli anni e ancora oggi è ben visibile nella mentalità e nelle vittorie della Vecchia Signora. Dopo il successo contro la Fiorentina, con la rete di Miretti, ha pubblicato un post su Instagram anche Adrien Rabiot citando proprio la storica frasee l’ex bianconero.
    Rabiot, il post sui social
    “Vincere è l’unica cosa che conta” e le emoji dei cuori bianco e nero. È proprio questa la frase utilizzata dal centrocampista francese dopo il successo del Franchi. Dietro al gol di Miretti c’è stata anche la sua cavalcata utile per spaccare in due il centrocampo e servire Kostic sulla sinistra. Il post sui social di Rabiot è stato poi invaso di commenti: dai compagni di squadra fino a i tifosi con Vlahovic  primo a commentare: “Allez Cheval”, giusto per rimarcare anche il soprannome di ‘Cavallo pazzo’ affibiatogli dall’ambiente bianconero. Al serbo hanno fatto seguito anche Kostic, Danilo e l’account ufficiale della Juve tra emoji e cuori. Contro il Cagliari Allegri dovrà farne a meno di lui: l’ammonizione rimediata contro la Viola costa la squalifica al francese, ma questo Rabiot è sempre più simbolo di questa Juventus. Nella gara con la Fiorentina è sceso in campo con la fascia da capitano e circolano sempre più insistenti le voci sul rinnovo: la mamma Veronique è stata nei giorni scorsi alla Continassa. Segnali d’importanza di Adrien all’interno dello spogliatoio.  LEGGI TUTTO

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    Rabiot: “Dedicata a Fagioli. Campionato? Con quest’atteggiamento ci credo”

    Rabiot: la reazione di Allegri, il gol di Locatelli e Fagioli
    Il francese ha proseguito: “Sono contento per la vittoria di questa sera, dobbiamo continuare così e non mollare. Il campionato è lungo ma con questo atteggiamento ci credo”. Poi, sul gol di Locatelli: “So che è emozionato e felice. Prima della partita mi ha detto che 6 anni fa aveva giocato e segnato per il Milan. Gli abbiamo detto che doveva fare gol con noi. Era da tanto che non lo faceva, ce l’ha fatta e ci ha dato tre punti. Bellissimo”. Successivamente, sulla reazione di Allegri a fine partita: “Il mister è così, non è la prima volta. Ha sempre voglia di vincere e di dare il 100% fino alla fine e questo ci dà tanta energia” per poi concludere: “Sappiamo tutti cosa è successo a Fagioli, è con noi tutti i giorni. Cerchiamo di vincere anche per lui e lo sosteniamo. Danilo? Speriamo che torni per la prossima, se lui non c’è comunque sono pronto a fare di nuovo il capitano…”. LEGGI TUTTO

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    Rabiot, c’è solo la Juve: “Ritorno al Psg? Non ci penso affatto”

    PARIGI (FRANCIA) – In campo per 90′ nel 2-0 della Francia contro l’Irlanda al Parco dei Principi, Adrien Rabiot in un’intervista al quotidiano L’Équipe ha risposto così alle voci di mercato che vorrebbero un suo ritorno al Psg: “No, in questo momento non ci penso affatto. Sono concentrato sulla Juventus e sulla Francia, sono contento di ciò che abbiamo fatto stasera, poi vedremo cosa succederà”.
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    Rabiot, stagione da urlo e prolungamento con la Juventus
    Il centrocampista, dunque, vuole solo il bianconero. Autore di una stagione super lo scorso anno, la migliore in termini realizzativi della sua carriera – 11 gol totali e sei assist in 48 apparizioni con la maglia della Vecchia Signora -, il classe ’95, dopo una lunga contrattazione, a giugno ha firmato il prolungamento per un’altra stagione. Perno della mediana di Massimiliano Allegri, non ha saltato nemmeno un minuto nelle prima tre gare di campionato andando anche in gol all’esordio contro l’Udinese alla Dacia Arena.  
    Rabiot, Francia e fatica: in Juve-Lazio serve il “Cavallo pazzo” di Allegri
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    Juve: il bianco e il nero. Dopo 270 minuti, cosa va e cosa non va

    Prima sosta del campionato, prima analisi: cosa ha funzionato bene e cosa meno nella Juventus in queste prime tre giornate? Ha funzionato l’attacco: la squadra di Allegri ha segnato sei gol in due partite (più tre annullati per fuorigioco minimi) ed è la terza formazione della Serie A per xGol creati (il dato che indica, sulla base di dati statistici storici relativi a tipo di conclusione, distanza, posizione ecc., quante reti una squadra dovrebbe aver segnato in base ai tiri fatti). Al di là dai dati, è evidente la crescita – anche nell’atteggiamento – di Chiesa e Vlahovic, che si sono chiaramente lasciati alle spalle i problemi fisici e stanno affinando l’intesa: intesa che presenta ancora ampi margini di crescita. LEGGI TUTTO

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    Chiesa bomber: la sfida di Allegri dopo aver vinto la scommessa su Rabiot

    TORINO – Certi amori sbocciano con il tempo: al terzo anno insieme Massimiliano Allegri e Federico Chiesa mettono in scena prove di felling. Più da parte del tecnico, a dire il vero, mentre il giocatore a parole resta ancora critico, elogiando il lavoro di Magnanelli. Il campo dice però che la rinascita dell’attaccante passa dal nuovo ruolo e dall’obiettivo in termini realizzati che il tecnico gli ha assegnato: seconda punta al fianco di Dusan Vlahovic con la prospettiva di arrivare a 16 gol. Uno stimolo e una grande responsabilità che il Conte Max ha affidato a uno degli uomini più talentuosi della rosa che, però, sotto la sua gestione finora aveva brillato soltanto a tratti.
    Chiesa, Pirlo e Mancini prima di Allegri
    L’exploit di domenica a Udine, in gol dopo appena 108 secondi, al primo pallone toccato, ha confermato come i cambiamenti possano dare i suoi frutti. Determinante nella Juventus di Pirlo e all’Europeo con Mancini, al ritorno di Allegri sulla panchina bianconera Chiesa si era quasi involuto, prima che il serio infortunio lo costringesse a un lungo stop e a una ripresa in salita, tanto che l’anno scorso Allegri non lo ha considerato un titolare. Il giocatore e il tecnico hanno sempre faticato a capirsi: Allegri chiedeva a Chiesa di giocare più con i compagni e di gestire meglio i momenti del match. Niente testa bassa e puntare avversario e porta, niente strappi a cento all’ora, ma più lucidità, sapere quando tenere e giocare la palla e quando invece dribblare e tirare. LEGGI TUTTO

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    Udinese-Juve 0-3: la festa di Allegri la firmano Chiesa, Vlahovic e Rabiot

    Attenti a quei due. Se Federico Chiesa e Dusan Vlahovic dovessero superare indenni le colonne d’ercole del calciomercato e le trappole dei bilanci da sistemare, la Juventus si troverebbe già in casa una coppia d’attacco da Scudetto. Il numero 7, già incensato da Allegri come arrivato “con una gamba diversa” a questa stagione, sembra essere ritornato ai livelli pre crociato e aver travasato la sofferenza di tanti mesi nel serbatoio del cinismo che un fuoriclasse deve tenere sempre pieno; al numero 9, glaciale su rigore che di fatto chiude subito la partita, sembra aver fatto molto bene tutta la messa in discussione e il balletto Lukaku: prestazione da protagonista, dentro la partita, e doppietta negata solo da un fuorigioco di un compagno di squadra. Ah, poi c’è la costante Rabiot, ma quella nella matematica allegriana era già considerata come inevitabile.

    Chiesa spietato, Vlahovic sigilla, Rabiot puntuale

    Novità Udinese rispetto all’anno scorso: Kabasele nel terzetto difensivo, Ebosele ed Elanga sugli esterni e Zarraga al posto di Samardzic, che Pozzo ha confermato essere sul mercato. Anche la Juventus cambia le fasce: Weah e Cambiaso facce ed energie nuove per Allegri che si gode il vantaggio dopo neanche due minuti, Vlahovic ruba palla sulla trequarti e innesca Chiesa, destro a incrociare che fredda spietato Silvestri. Esultanza col dito indice alzato e l’urlo “una, una”, come a dire mi basta un pallone per decidere, ricordando Cristiano Ronaldo a Cardiff dopo aver firmato l’1-0 al primo pallone toccato, firma sul regalo Champions al Real Madrid contro i bianconeri. LEGGI TUTTO