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    Anche a Milano, infatti, è stato il più incisivo dei suoi e, soprattutto, è stato l’ultimo ad arrendersi. A San Siro ha difeso, attaccato, costruito. Ha anche lottato. Del resto Juric, anche ieri dopo la partita, ha ribadito il concetto di sabato. “Per lui prevedo un domani molto importante, diventerà un giocatore molto top del calcio italiano”. Un messaggio a Spalletti? Può darsi. Di sicuro il commissario tecnico in queste ultime partite lo farà seguire con grande attenzione.
    Ricci: “Felice nel nuovo ruolo”
    Detto questo torniamo alla partita e al momento no del Toro. Samuele Ricci, ovviamente, è molto deluso come del resto tutti i suoi compagni. Però non si arrende, per lui il campionato non è finito e va onorato per mille motivi. Il più importante è il ricordo degli Invincibili con la commemorazione di Superga. “Purtroppo è andata così nonostante il nostro impegno. Nel primo tempo abbiamo fatto bene contro una squadra molto forte che davanti ai propri tifosi voleva festeggiare lo scudetto con una vittoria, nonostante questo nei primi quarantacinque minuti abbiamo tenuto”.
    “Poi purtroppo c’è stata l’espulsione e la partita è completamente cambiata e non siamo riusciti a restarci dietro. In 10 contro uno squadrone del genere non era facile”. Juric lo ha fatto giocare in posizione più avanzata. “E mi sono trovato bene in questo nuovo ruolo, il mister mi ha dato dei consigli. Io faccio quello che mi chiede Juric e cerco di farlo sempre al meglio”.
    “Ora mi sento a posto fisicamente, non ho problemi di corsa e quindi mi muovo a tuttocampo, anche in difesa ad aiutare i compagni”. Restano i soliti problemi, quello del gol. “Creiamo tanto ma a volte facciamo fatica a concretizzare. Anche contro l’Inter qualche occasione l’abbiamo creata, soprattutto nel primo tempo ne ho contate due, ma purtroppo non siamo riusciti a sfruttarle”.
    Europa, c’è ancora speranza
    E adesso?  “Bisogna  accantonare questa gara e pensare alla prossima, dobbiamo dare il massimo fino all’ultimo perché ora ci aspettano partite difficili da onorare fino alla fine, senza remore e con la consapevolezza di poter ottenere tanti punti. E poi sarà una settimana speciale per le celebrazioni di Superga, bisogna dare qualcosa in più anche per questo. I tifosi capiscono quando ci mettiamo carattere, quindi bisogna fare e dare il massimo noi ci proveremo”.
    E allora non resta che cambiare pagina e aprirne un’altra. Ci sono ancora quattro partite per salvare quello che ancora si può. E proprio per questo motivo Ivan Juric al 18′ della ripresa ha fatto uscire Zapata, un po’ stanco. Il colombiano è uscito dal campo sconsolato, scuotendo la testa, si aspettavsa di più dal Torino. È arrivato in granata con la speranza di lottare per l’Europa e ci ha messo impegno e gol.
    Ben 11, oltre a quello che aveva realizzato nell’Atalanta, tuttavia non sono serviti a lasciare la mediocrità con cui il Torino convive da anni. Juric – dicevamo – lo ha tolto per non “affaticarlo” più di tanto perché solo lui (del resto lo confermano i numeri) può segnare dei gol decisivi. Venerdì allo Stadio Grande Torino arriverà il Bologna e davanti ai propri tifosi i granata dovranno battere un colpo. LEGGI TUTTO

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    Infortuni Buongiorno e Ricci: condizioni e recupero dopo Cagliari-Torino

    Il Torino torna da Cagliari con tre punti e una buona prestazione, ma con qualche defezione. A far preoccupare Juric è Buongiorno: per il difensore italiano si teme una lussazione alla spalla destra, nonostante il giocatore abbia terminato la partita e sia uscito dal campo solo dopo il triplice fischio, respingendo gli ultimi assalti dei sardi fino al 2-1 finale. Le brutte notizie non finiscono qui, perché i granata durante il match hanno perso anche Ricci.
    Ricci e Buongiorno preoccupano Juric
    Il Torino ora è in un buon momento come confermano i sette punti nelle ultime tre giornate. L’allenatore granata però deve fare i conti con alcuni ko. Dopo il problema fisico riportato da Ilic, ora Juric dovrà fare a meno anche di Ricci. Il centrocampista italiano, dopo il bel gol del 2-0 contro il Cagliari, ha rimediato un trauma distorsivo alla caviglia sinistra ed è uscito nel corso del secondo tempo lasciando spazio a Gineitis. L’allenatore ne ha anche parlato nel post partita: “Ricci ha sempre un po’ di problemi quando si infortuna. Rientra per un paio di partite un po’ sotto di condizione, ma sempre a un livello molto alto. Ha fatto un gran bel gol, ma gli si è girata la caviglia… Speriamo non sia niente di grave, dobbiamo valutare bene sia lui, sia Buongiorno. Siamo pochi, vedremo i prossimi giorni…”. In attesa delle analisi mediche si valuteranno i tempi di recupero. Nella prossima giornata Zapata e compagni affronteranno la Salernitana, che è alla ricerca di punti importanti per la salvezza. LEGGI TUTTO

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    Toro: adesso tocca a Juric

    TORINO – Ivan Juric ha usato parole prudenti e rigorose nella prima conferenza stampa post mercato. Bene ha fatto, perché di sicuro non appartiene al suo pragmatico carattere lasciarsi andare ad affermazioni avventate o buone soltanto per incendiare gli animi dei tifosi. Ma una certezza c’è: il tecnico ha tra le mani un Toro più forte rispetto alla passata stagione, quando la squadra granata concluse al decimo posto. Non ci si lasci condizionare dalla pessima prestazione di una settimana fa in casa del Milan: le mancate cessioni di Schuurs e Buongiorno (la seconda per volontà della bandiera granata) rendono la difesa una delle migliori del campionato, la coppia di centrocampo formata da Ricci (altro giocatore richiestissimo e però rimasto) e Ilic è garanzia di solidità e fosforo e là davanti la coppia Zapata-Sanabria può fare male a tutti. Certo, sarà necessario un po’ di tempo, perché il colombiano deve trovare la condizione migliore e il paraguaiano è fermo per un guaio muscolare. Ma i ragionamenti vanno fatti in prospettiva e seguendo la logica dei progressi, quelli che quasi ogni calciatore ha mostrato nelle formazioni allenate da Juric. Sappiamo che Zapata rappresenta una scommessa per via dei tanti infortuni delle ultime due stagioni: però le basi per un salto di qualità sono state gettate. Il destino del Toro, adesso, è solo nelle (buone) mani del tecnico. LEGGI TUTTO