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    Torino, senti Fusi: «Ricci un predestinato»

    TORINO – Protagonista dell’ultimo Toro vincente, quello che aveva alzato la Coppa Italia dopo aver superato la Roma nel 1993, Luca Fusi è attualmente il tecnico del Bellaria (campionato di Promozione). L’ex centrocampista, adattabile con ottimi risultati anche a centrale di difesa, meglio dire libero, resta un attento osservatore delle vicende granata: «Il Toro è bene o male rimasto attaccato al treno che porta alle Coppe europee, e alla ripresa del campionato, a maggior ragione se Juric fosse accontentato sul mercato, avrebbe le qualità per restare in scia ed eventualmente approfittare del calo di una concorrente», spiega Fusi.

    «Schuurs può diventare un riferimento granata per tante stagioni»

    In questa stagione si sono fin qui espressi ad altissimi livelli Schuurs e Ricci. Così li vede Fusi: «L’olandese ha davvero ottime prospettive, può spiccare il volo e diventare un punto di riferimento del Toro per le annate a venire. Ricci può diventare un campione, si sta facendo conoscere in Italia, e ne è conferma la nuova convocazione di Mancini, ma pure all’estero il suo nome inizia a circolare con insistenza». Sull’edizione cartacea di Tuttosport, domani l’intervista integrale con Fusi, le sue posizioni sull’importanza di proseguire con Juric e le previsioni per il Mondiale alle porte.
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    Toro: Lukic ko al polpaccio, in forse anche per Roma

    TORINO – Nuovi problemi fisici: stavolta riguardano Lukic, che potrebbe anche aver già chiuso qui il suo 2022 con il Toro. All’allenamento svoltosi nel tardo pomeriggio non ha infatti preso parte il serbo: “Sovraccarico al polpaccio sinistro. Le sue condizioni verranno valutate domani secondo la sintomatologia”, recita il bollettino del club granata. Niente Samp, domani sera. E difficilmente lo vedremo a Roma, domenica. Sia perché i problemi connessi ai muscoli del polpaccio sono sempre particolarmente fastidiosi e talvolta lunghi da risolvere, sia perché Lukic ha in testa i Mondiali (è uno dei tre granata convocati dalla Serbia, con Vanja Milinkovic-Savic e Radonjic). Immaginare che Sasa metta a rischio la sua presenza in Qatar per giocare a tutti i costi contro la Samp o la Roma è oggettivamente un’ipotesi poco realistica, in questo Torino. Contro la Sampdoria, domani, potranno trovare spazio in mediana Ricci e Linetty, rientrante dopo la squalifica. Prime alternative: Adopo e Ilkhan.  Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Torino, con Ricci non si perde mai. Ma Juric lo sprona: vuole di più

    TORINO – Ci si accorge della sua importanza capitale soltanto quando non c’è. Perché la squadra non gira come dovrebbe: la trasmissione del pallone incontra spesso degli ostacoli, quasi come se la sfera facesse perennemente i conti con delle interferenze. Non è poi così casuale che il Toro, proprio nel giorno del ritorno in campionato di Samuele Ricci dal primo minuto, abbia conquistato i tre punti a Udine. Sebbene abbia segnato il gol vittoria soltanto dopo la sua sostituzione, la formazione di Ivan Juric ha ritrovato l’equilibrio perduto. Bravissimo Karol Linetty quando è entrato al suo posto, ma fino al cambio anche Ricci aveva giocato più che bene. Nonostante le parole del tecnico a fine gara: «Secondo me ha fatto meglio Linetty quando è entrato. Samuele è un giocatore tecnico, deve trovare la forma migliore. Giusto forzarlo un po’ perché per noi è importante, ma deve crescere. Linetty è entrato e ha fatto bene, ma Ricci lo aspettiamo: ha passato un po’ di tempo fuori, per cui deve migliorare». Tutt’altro che una bocciatura, bensì un modo per stimolare un ragazzo che vive una fase delicata della sua avventura al Toro. Dopo l’infortunio i fari su di lui si sono un po’ spenti, ma adesso ha bisogno di ritrovare la condizione migliore per incidere ancora di più. Già contro Cittadella e Udinese, oltre all’ultimo quarto d’ora contro l’Empoli, i miglioramenti della manovra sono stati tangibili proprio grazie all’apporto di Ricci. L’uomo preposto a dettare tempi e metodi, a mettere in connessione difesa e trequarti, a far capire quando accelerare e quando respirare. Ovviamente a livello fisico ha bisogno di compiere progressi: l’interessamento distrattivo del muscolo soleo di sinistra, che lo ha fatto finire ai box sin dal riscaldamento del match contro l’Atalanta, ha pregiudicato il suo ottimo avvio di stagione.

    Esiste un Toro con e uno senza Ricci

    Proprio così, perché esiste un Toro con e uno senza Ricci. I numeri raccontano più di mille parole: con la partecipazione del centrocampista classe 2001, dall’inizio oppure a partita in corso, i granata hanno ottenuto una notevole quantità di soddisfazioni. In primo luogo, perché non sono mai usciti sconfitti dal terreno di gioco: cinque successi nelle sette gare disputate dal ragazzo nel giro della nazionale maggiore. Senza Samuele, invece, i dolori sono stati tanti: una sola vittoria in sei gare. La postilla sulle sconfitte, tuttavia, è necessaria: oltre a quella evitabilissima contro il Sassuolo, i ko riguardano incontri sulla carta proibitivi contro Atalanta, Inter, Napoli e Juventus. I dati, tuttavia, sottolineano il peso di Ricci e della sua presenza. La sua crescita, da quando veste la maglia del Toro, è stata sempre progressiva. Prima ha avuto bisogno di una fase di adattamento, che ha pagato con un po’ di panchina: l’anno scorso doveva confrontarsi con la concorrenza di Mandragora e Pobega, tutt’altro che banale considerando la qualità dei due ex granata. In primavera Samuele è poi sbocciato, iniziando a comprendere le richieste di Juric, che in estate gli ha consegnato le chiavi della regia. Si è responsabilizzato ed è diventato la spalla ideale di Lukic, che su di lui qualche mese fa si è espresso in maniera molto chiara: «Mi trovo proprio bene con lui: è un grande talento. Sicuramente è un giocatore di prospettiva e sono sicuro che farà una grande carriera». Certezza che riguarda anche il Toro, che per Ricci ha speso tanto a gennaio. La volontà di Juric ha fatto la differenza ed ecco che emerge il motivo dei continui riferimenti del mister alla condizione di Ricci. Indispensabile, soprattutto se sta bene. Contro il Milan si gioca il posto con Linetty, ma se dipendesse dai numeri non ci sarebbero dubbi: con Samuele in campo è un altro Toro. Anche la scaramanzia sorride all’ex Empoli.
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    Toro: il maratoneta è Vlasic

    TORINO – Dopo un periodo di appannamento, coinciso con una flessione collettiva dei granata, domenica a Udine si è rivisto un Vlasic che, ritornato sulla sinistra dell’attacco, ha aggredito la partita con il piglio giusto. Suo, ad esempio, lo spunto che ha aperto l’Udinese sul gol di Aina: il croato è sceso sulla sinistra bruciando in velocità Perez, quindi ha toccato per Miranchuk che, a sua volta, ha messo il terzino nelle condizioni migliori per battere Silvestri.
    Vlasic 6° per passaggi chiave: 22
    Il croato non si è certo risparmiato, alla Dacia Arena, confermando di avere una resistenza che possiedono pochi compagni, nel Torino. Del quale è l’uomo che ha la media di chilometri percorsi più alta: 10,830 a partita. Ha scalzato Ricci, in precedenza tra i granata quello che più macinava metri, in media. Dal Toro si passa alla Serie A, per segnalare che Vlasic è tra i protagonisti del campionato in due specialità: è ottavo per tiri totali (28), e sesto per quelli nello specchio (11). Il leader è l’interista Lautaro (43 e 15). Il croato, inoltre, è sesto per passaggi chiave: 22. Qui, al vertice, c’è Deulofeu con 33.
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    Torino: contro l'Empoli tutti presenti

    TORINO – È finita la panchina corta, Ivan Juric per la prima volta in questa stagione potrà scegliere. Per domenica, alle 12.30, contro l’Empoli sono tutti abili e arruolati. Anche Ricci, Pellegri, Seck e probabilmente Vojvoda. Il kosovaro è il meno sicuro di tutti, ma almeno per la panchina c’è la speranza: la prossima sfida al Grande Torino sarà decisiva per disegnare il futuro dei granata. In caso di tre punti si potrà sperare in qualche cosa di positivo, altrimenti si rischia un’altra volta, come spesso è successo negli ultimi anni, di trascorrere una stagione più insipida di una minestra riscaldata. E allora è facile pensare che per l’occasione il tecnico recuperi giocatori importanti. Miranchuk, per esempio, avrà giorni d’allenamento in più e, quindi, dopo la non brillante prestazione di Napoli potrà dare un contributo importante con a fianco Vlasic. E ci sono anche grandi possibilità di vedere Pellegri in campo dal primo minuto. Diamo, poi, per scontato l’impiego di Schuurs dall’inizio. Inspiegabile il motivo per cui l’olandese non parta sempre dall’inizio, visto che nelle tre partite in cui è stato impiegato è risultato sempre tra i migliori, se non il migliore. Insomma, quella che inizia domani sarà per i granata una settimana molto importante e Juric chiederà ai suoi di svoltare, riprendere il cammino delle prime giornata di campionato. L’allenatore, tra l’altro, dovrà valutare con molta attenzione il recupero di Ricci, considerato indispensabile per il centrocampo. Senza di lui, e non è un caso, la squadra ha perso un punto di riferimento importante visto che Lukic, dopo l’ammutinamento di Monza, non è più tornato quello dei giorni migliori.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Ricci per la ripartenza Toro: quanto è mancato a Juric

    TORINO – (e.e.) Samuele Ricci è l’equilibratore. Quello che è mancato negli ultimi tempi al Torino dopo un grande avvio. E’ mancato al centrocampo dove è emersa la coperta corta e dove il giovane Ilkhan ancora non è all’altezza, pur possedendo dei numeri. L’ex empolese lavora duro per tornare titolare e Ivan Juric punta ad rimetterlo dentro con il Napoli. Anche Aleksej Miranchuk mette la ripresa nel mirino: da quel gol splendido al Monza, nella prima gara, seguito dal guaio muscolare, non si è più rivisto. Con lui il tecnico croato ha più varianti in attacco (Pellegri è a rischio dopo il guaio muscolare emerso con l’Under 21, lunedì nuovi accertamenti) e soprattutto più chance di buttarla dentro.  LEGGI TUTTO

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    Toro, allenamenti speciali per Miranchuk e Ricci. Obiettivo Napoli già nel mirino

    TORINO – Per fortuna c’è la pausa. Anche perché così Juric potrà recuperare in pieno due giocatori importanti: Miranchuk e Ricci. Il russo, che al suo debutto in maglia granata a Monza era andato subito a bersaglio, rinforzerà la trequarti, considerato che soprattutto Radonjic sta incontrando difficoltà. E Ricci andrà a colmare il vuoto a centrocampo, visto che uno tra Linetty e Lukic avrà la possibilità di tirare il fiato. Il tecnico del Torino punta molto sui due giocatori per superare il momento complicato in seguito alle ultime due sconfitte consecutive: abbastanza indolore quella di Milano contro l’Inter, perché il Toro a San Siro ha giocato un calcio di livello, molto doloroso sotto l’aspetto psicologico e della classifica il ko di sabato sera contro il Sassuolo. Miranchuk e Ricci, quindi, in questi giorni al Filadelfia lavoreranno sulla parte atletica (a livello fisico sono guariti) per raggiungere la condizione migliore e scendere in campo dall’inizio nella trasferta, difficilissima, di Napoli alla ripresa dopo la sosta riservata alle Nazionali. Per loro, naturalmente, un lavoro personalizzato e molto intenso. Il Torino ha bisogno di quei due.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Ufficiale, Giorgio Ricci lascia la Juve: “Era il momento giusto”

    “La Juventus è stata per una parte significativa della mia vita la mia seconda casa, la mia seconda famiglia dove sono cresciuto, partito e tornato, ma soprattutto da cui ho imparato la vera cultura del lavoro e la ricerca dell’eccellenza. Tempo fa ho informato tutti internamente della mia decisione di lasciare il club a fine settembre. Ho sentito che era il momento giusto per farlo perché ho sempre guardato avanti e ho cercato di essere parte attiva del mio futuro”. Con questo messaggio pubblicato sul proprio account Linkedin, Giorgio Ricci, Chief Revenue Officer della Juventus, annuncia il proprio addio al club bianconero.
    Ricci: “Cambia prima di doverlo fare”
    “Prendo una frase cara alla persona a cui devo gran parte della mia esperienza professionale: ‘Cambia prima di doverlo fare’. Ho sempre creduto in queste parole e in quanto sia stimolante seguire i propri sogni. Ecco perché il primo ottobre il mio studio di consulenza sarà finalmente attivo e sono pronto a dare il massimo, come sempre, per costruire qualcosa di grande…stay tuned!”, conclude nel suo post. Con l’addio di Ricci finisce l’era dei manager voluti da Agnelli nel 2018 a capo delle rispettive aree: quella sport affidata a Fabio Paratici, quella Servizi a Marco Re e infine quella ricavi proprio in mano a Giorgio Ricci.
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