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    Pellegri, voglia di gol Toro. E con Ricci c'è feeling

    TORINO – (e.e.) Pietro Pellegri, 21 anni, e una voglia matta di gol Toro. In vacanza in Grecia con l’amico Samuele Ricci, l’attaccante si ricarica in vista di quella che dovrebbe essere la sua annata di vincita, dopo mille quei fisici. Ivan Juric scommette sulle sue qualità, la società ha l’accordo per l’acquisto con il Monaco (va solo ufficializzato). L’Under 21 ne ha fatto un punto fermo, Roberto Mancini lo osserva anche per la Nazionale maggiore. Pellegri o la va o la spacca. A Mykonos affina l’intesa con Ricci, che potrebbe lanciarlo a rete. Intanto, è tempo di tuffi e spensieratezza. Ma il ritiro granata incombe e Juric vuole gente che corra, da subito. LEGGI TUTTO

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    Pellegri-Ricci, la coppia Toro affina l'intesa. Investimento da far fruttare

    TORINO – (e.e.) Insieme in vacanza, per affinare l’intesa. Così, Samuele Ricci e Pietro Pellegri fanno i torelli a Mykonos. Affiatati per dare la svolta alle loro carriere con l’Under 21, con il Toro che crede fortemente in loro e magari anche per la nazionale maggiore. Ricci è stato un investimento importante: 8,5 milioni all’Empoli. Dopo un po’ di mesi di apprendistato con il metodo Juric, avrà un ruolo importante nel campionato che verrà a fianco di Sasa Lukic. Pellegri invece viene riscattato dal Monaco per 5 milioni più 1 di bonus. Si conoscono gli alti e bassi dovuti anche ai tanti problemi fisici: il tecnico croato ben lo conosce e con una buona preparazione ci si aspetta la svolta, per diventare bomber vero. LEGGI TUTTO

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    Torino, nessun dubbio per Berisha, Ricci e Pellegri: sono confermati

    Quattordici milioni di conferme. Il Torino si affaccia al mercato estivo con una rosa ricca di spine da risolvere, Juric che invoca rinforzi in doppia cifra e Vagnati che appunta nomi in tutti i reparti, ma nonostante lo scenario il club granata dovrà comunque attingere alle proprie casse per confermare in organico – riscattare, quindi – alcuni degli elementi da cui all’ombra della Mole si intende ripartire. […] Gran parte della somma, allora, riguarda Samuele Ricci, arrivato a gennaio in prestito dall’Empoli e per il quale negli scorsi mesi è scattato l’obbligo di riscatto. Un obbligo da 8,5 milioni, cifra decisamente contenuta per un ragazzo del 2001 che in granata si è imposto strada facendo e di recente ha vissuto anche l’emozione dell’esordio nella Nazionale di Mancini. […] Il 20enne di Pontedera ha lavorato sodo al Filadelfia nei primi mesi dell’anno solare, ha iniziato il processo di “juricizzazione” per diventare un centrocampista completo e ha raccolto di conseguenza otto maglie da titolare nelle ultime nove partite di campionato.Sullo stesso argomentoIzzo, Verdi e Zaza: il risparmio è di 15 milioniCalciomercato Torino

    Nove come le apparizioni del coetaneo Pellegri, anche lui approdato in granata nell’ultima finestra invernale e una volta soltanto schierato da titolare. Ma Juric lo conosce alla perfezione, avendolo lanciato ai tempi del Genoa, e crede ciecamente nel potenziale del ragazzone ligure: per questo ha dato mandato alla società di procedere con il riscatto dal Monaco, per una cifra vicina ai 4,5 milioni più altri 0,5 di eventuali bonus. Ecco allora che gli iniziali quattordici milioni di conferme sono quasi raggiunti, soprattutto aggiungendo il gruzzoletto che Cairo dovrà versare alla Spal per il riscatto di Berisha tra i pali. L’estremo difensore albanese, nel corso della stagione, ha scalzato a Milinkovic-Savic l’ideale numero uno sulle spalle, ma quando chiamato in causa non è stato esente da qualche incertezza. 

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    Sullo stesso argomentoTorino, soluzione Piatek in alternativa a DovbykCalciomercato Torino LEGGI TUTTO

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    Torino: Djidji ancora out, Ricci recuperato per il Milan

    Dal Fila provengono due notizie: una buona e una cattiva. Il boccone amaro è la sicura assenza di Djidji per la sfida di dopodomani: il difensore è ancora molto indietro e non riuscirà a essere della partita. Per lui mirino puntato sull’incrocio contro la Lazio della settimana prossima. Il cioccolatino per Juric, invece, è il recupero di Ricci, che già da mercoledì si allena col gruppo dopo aver smaltito il sovraccarico al tibiale posteriore. La gara giocata da titolare a Salerno gli ha dato fiducia, consegnando al Toro un giocatore che ormai si può considerare pienamente inserito nel contesto tattico. Col Milan è destinato alla panchina, anche per via del rientro di Pobega, ma può diventare una carta preziosa a gara in corso. Nella ripresa la lucidità palla al piede di Ricci può diventare l’arma perfetta per cercare di domare il Diavolo.Sullo stesso argomento LEGGI TUTTO

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    Torino, sollievo per Ricci. Djidji non ce la fa

    TORINO – Buone notizie sul conto di Ricci. Il centrocampista anche ieri ha svolto un lavoro differenziato per via di un sovraccarico al tibiale posteriore ma già oggi dovrebbe unirsi al gruppo. Le possibilità che possa recuperare per la sfida di domenica sera al Grande Torino contro il Milan sono in aumento. Insomma, c’è ottimismo. Pobega, invece, si è allenato regolarmente. Non ci sarà Dijdji che ha svolto terapie e neppure Sanabria che ne avrà ancora per una ventina di giorni. Anche Zaza, che lamenta un fastidio al ginocchio sinistro, non sarà disponibile. Per lui continua il momento negativo anche fuori dal rettangolo di gioco. A fine stagione, anche se ha ancora un anno di contratto, in un modo o nell’altro il suo rapporto con il Torino si interromperà.Guarda la gallerySerie A, Torino nella top 10 delle squadre meno precise alla conclusione

    C’è voglia di dare continuità al successo di Salerno

    Oggi Juric entrerà nella fase tecnica, comincerà a preparare con i giocatori la partita tanto attesa. Farà vedere ai suoi il filmato della partita dell’andata a San Siro e il match che i rossoneri hanno pareggiato lunedì sera contro il Bologna. Da segnare che dopo il duro lavoro fisico dei giorni scorsi la condizione fisica dei granata è buona, tutti sono pronti a disputare una partita importante. I tre punti conquistati a Salerno, infatti, hanno portato tranquillità all’interno di un gruppo che arrivava da una serie di risultati negativi. Adesso, quindi, liberi di testa, ci sono i presupposti per poter giocare il match senza nessuna remora psicologica e questo potrebbe essere un vantaggio.

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    Ricci: “Italia e Torino, vi conquisterò”

    Il sorriso di Samuele Ricci è forse la miglior cartolina possibile da Podgorica per la Nazionale Under 21, che grazie al suo gol di puro istinto e sensibilità calcistica riesce a portare a casa almeno un punto dal Montenegro, fondamentale per agganciare la Svezia in vetta alla classifica del girone, con in più una partita ancora da recuperare. Ma questa rete, la prima del centrocampista toscano con la selezione guidata dal ct Paolo Nicolato, ha una valenza doppia: pesa per la Nazionale, ma è anche un messaggio a Ivan Juric e al Torino. Non che ne avessero bisogno, ovvio: lo hanno scelto a gennaio, in un’importante operazione di mercato con l’Empoli, per raccogliere l’eredità in mediana di chi, a meno di clamorosi colpi di scena, ritornerà a fine stagione alla base, ovvero Pobega al Milan. Di sicuro al tecnico granata non sarà sfuggito questo dettaglio e di sicuro per Ricci avere spazio nell’Under 21 può diventare un trampolino per convincere Juric a concedergli più spazio.

    I pensieri del centrocampista

    Ma i pensieri di Samuele adesso sono concentrati al cento per cento sulla maglia azzurra anche perché, come ha raccontato a caldo al termine della sfida di venerdì sera contro il Montenegro, l’Italia può e deve fare di più: «Ovviamente questo è un gol che significa tanto per me, anche perché siamo riusciti a riacciuffare il risultato dopo pochi minuti in una partita che non si stava mettendo bene. Come ha detto il ct Nicolato dobbiamo migliorare su tanti aspetti, come quello di approcciare bene partite del genere che magari si adattano meno a quelle che sono le nostre caratteristiche come singoli e come squadra. Per migliorare e per diventare una Nazionale completa dobbiamo imparare ad adattarci a certi tipi di situazione. Dobbiamo pensare alla prossima sfida con la Bosnia che come tipologia di partita sarà simile a quella con il Montenegro. Ma giocheremo in casa e ci teniamo a fare bella figura ». Per Ricci l’occasione, se Nicolato lo confermerà, per far vedere ai tifosi del Toro quanto vale: «Senza dubbio lo spazio in Nazionale mi aiuta a mettere in luce le mie qualità, l’Under 21 è un traguardo importante e la maglia azzurra offre visibilità. E poi ti puoi confrontare in campo internazionale con giocatori di un certo livello. E questo per un giovane come me è ovviamente molto importante. Poi cerco sempre di fare del mio meglio quando il tecnico mi chiama in causa, che sia Juric o sia il ct Nicolato: non pretendo di giocare a tutti i costi, lavoro per migliorare. Anche se adesso magari ho meno spazio nel club non è un problema, me lo aspettavo perché non è mai semplice arrivare in una nuova squadra a gennaio e giocare subito con continuità. Comunque sia cerco di impegnarmi al massimo e di ritagliarmi uno spazio». Nel calcio conta la fiducia e Samuele sa di averne, indipendentemente dal colore della maglia, che sia azzurra o granata.

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    Torino, Ricci resta il top. Ma in B

    TORINO – Per il momento non ha ancora conquistato il Toro, nonostante sia uno dei punti cardine del futuro. Ora Samuele Ricci è in ritiro con l’Under 21: è atteso dagli impegni contro Macedonia e Bosnia che varranno la qualificazione ai prossimi Europei di categoria. Quella di ieri, però, è stata una giornata speciale per un altro motivo: il centrocampista classe 2001 è stato infatti premiato come miglior giovane della Serie B della passata stagione, quella che gli ha permesso di affacciarsi al massimo campionato da protagonista con la maglia dell’Empoli. Un riconoscimento doveroso, per uno dei talenti più cristallini d’Italia: non è un caso che Roberto Mancini gli abbia fatto assaggiare l’azzurro dei grandi nello stage di fine gennaio. Ricci in questa fase sta sgomitando per trovare un posto da titolare nella mediana del Toro: Juric lo apprezza tantissimo, ma ancora non gli ha cucito l’abito perfetto. Lo farà a breve: da qui al termine del torneo il giovane pisano avrà più di un’occasione per mettersi in mostra, anche nell’ottica di poter diventare il fiore all’occhiello del prossimo anno. In Under 21, agli ordini del ct Nicolato, può trovare quello sbocco di minuti che al Toro non ha. Dopodiché tornerà al Filadelfia ancor più carico e determinato.Sullo stesso argomentoTorino, paradosso Ricci e Seck: pagati cari e inutilizzatiTorino LEGGI TUTTO

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    Torino, paradosso Ricci e Seck: pagati cari e inutilizzati

    TORINO – Il Toro degli ultimi tre mesi vive sulle montagne russe. Qualche grande prestazione, poche vittorie, troppi rimpianti, ma anche diverse battute d’arresto. Le prove dei singoli, ovviamente, seguono l’andamento della squadra: se nel girone d’andata tanti giocatori si sono esaltati, quello di ritorno per ora ha fruttato qualche preoccupante involuzione. Oltre a due equivoci belli e buoni: Samuele Ricci e Demba Seck. La loro è una situazione paradossale, per certi versi difficile da spiegare. Perché in rosa ci sono, ma non giocano. Dovevano essere un valore aggiunto per il rush finale, ma finora sono stati due oggetti misteriosi.Sullo stesso argomentoTorino, Juric si tiene così: Cairo deve svoltare in tuttoTorino

    E non certo per colpe loro, anzi. Balza ovviamente all’occhio la condizione di Ricci: miglior giocatore della Serie B 2020-21 e autore di un grandissimo avvio con l’Empoli in Serie A, che gli ha permesso di spiccare il volo verso il Toro. […] Normale che venga da chiedersi il perché dell’arrivo di Ricci già a gennaio: ok comprarlo perché il talento è purissimo e il Toro ci ha visto giusto, ma perché non lasciargli terminare il campionato a Empoli? Magari strappando uno sconto sul cartellino (il costo è pari a 2 milioni per il prestito e 8.5 per il riscatto obbligatorio)? A guardare gli altri dalla panchina, Ricci rischia di non crescere. […] Lo stesso discorso vale per Seck. Il Toro si è scapicollato per prenderlo sul gong del mercato, strappandolo alla Spal per circa 4 milioni di euro. È un talento grezzo, ma pagato non poco per le casse granata. Dunque, perché non lasciarlo ancora cinque mesi in Emilia a giocare?

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    Sullo stesso argomentoBelotti c’è: Cairo, ci sei?Calciomercato Torino LEGGI TUTTO