consigliato per te

  • in

    Toro: adesso tocca a Juric

    TORINO – Ivan Juric ha usato parole prudenti e rigorose nella prima conferenza stampa post mercato. Bene ha fatto, perché di sicuro non appartiene al suo pragmatico carattere lasciarsi andare ad affermazioni avventate o buone soltanto per incendiare gli animi dei tifosi. Ma una certezza c’è: il tecnico ha tra le mani un Toro più forte rispetto alla passata stagione, quando la squadra granata concluse al decimo posto. Non ci si lasci condizionare dalla pessima prestazione di una settimana fa in casa del Milan: le mancate cessioni di Schuurs e Buongiorno (la seconda per volontà della bandiera granata) rendono la difesa una delle migliori del campionato, la coppia di centrocampo formata da Ricci (altro giocatore richiestissimo e però rimasto) e Ilic è garanzia di solidità e fosforo e là davanti la coppia Zapata-Sanabria può fare male a tutti. Certo, sarà necessario un po’ di tempo, perché il colombiano deve trovare la condizione migliore e il paraguaiano è fermo per un guaio muscolare. Ma i ragionamenti vanno fatti in prospettiva e seguendo la logica dei progressi, quelli che quasi ogni calciatore ha mostrato nelle formazioni allenate da Juric. Sappiamo che Zapata rappresenta una scommessa per via dei tanti infortuni delle ultime due stagioni: però le basi per un salto di qualità sono state gettate. Il destino del Toro, adesso, è solo nelle (buone) mani del tecnico. LEGGI TUTTO

  • in

    Torino, Venturin: “Sì, Ricci è il futuro azzurro”

    Giorgio Venturin, partita impossibile per il Torino contro il Napoli che domina in Italia e incanta in Europa?

    «Di impossibile non c’è nulla, ma molto difficile sicuramente sì. Se la squadra di Spalletti si presenterà sui suoi soliti standard ci sarà poco da fare, ma questo vale per chiunque, in Italia. Kvaratskhelia e Osimhen sono tra gli attaccanti più forti in assoluto in Europa. Molto dipenderà dall’atteggiamento di Juric. Il problema è che se vai ad attaccare alto il Napoli rischi di non prenderlo, ma se lo aspetti a metà campo ti fa male…».

    A proposito di metà campo, Lobotka è ormai tra i migliori playmaker al mondo? Chi può fermarlo domenica tra i granata?

    «Non il migliore, ma tra i migliori sì. Spalletti l’ha fatto diventare il Pizarro che aveva alla Roma, so che ha anche cambiato alimentazione e questo gli ha dato ancora più forza. È il metronomo ideale nell’ingranaggio della capolista, anche perché al suo fi anco ci sono due mezzali che fanno tanto lavoro per metterlo nelle migliori condizioni di rendere: Anguissa e Zielinski. Il Torino però ha Samuele Ricci, che mi auguro di vedere in campo: perché è italiano, ma anche perché è bravo».

    Ieri Ricci è stato chiamato nell’Under 21. Mentre Mancini seguite più lui o Pellegri?

    «Entrambi. Pellegri finora è stato sfortunato, ma se gli infortuni lo lasciassero in pace potrebbe fare grandi cose. Prima però è giusto che faccia il suo percorso con l’Under 21 azzurra e, se Nicolato lo riterrà opportuno, lo valuteremo meglio al prossimo Europeo di categoria. Pellegri potrebbe diventare il vice Immobile, se riuscisse a giocare e segnare con un po’ di continuità».

    Come valuta la stagione del Torino?

    «Un po’ altalenante, ma i tifosi non devono essere scontenti. Ora mi aspetto un bel rush finale, in stile cuore granata. Si può pensare di fare la corsa sull’Atalanta per puntare all’Europa, in attesa di capire come finirà la vicenda dei punti di penalizzazione della Juventus. Piuttosto pensavo che quest’anno sarebbe stato l’anno buono per tornare a vincere il derby, e invece penso che stia diventando ormai un problema mentale. È stata persa una grande occasione. La Juve non è più “ingiocabile” come qualche anno fa, ma vince comunque. Negli anni scorsi si era creato un gap enorme, che quando giocavo io non c’era, prima di tutto dal punto di vista societario e di conseguenza anche tecnico. Ora non è più così ampio».

    Non c’è la possibilità che domani il Napoli sia già con la testa allo scudetto virtualmente conquistato e al cammino finale di Champions League?

    «Non credo proprio. Non è il modo di ragionare di Spalletti e di un gruppo di giocatori che ha da tempo acquisito una mentalità vincente. Solo la Lazio è riuscita a metterli in diffi coltà, giocando per altro una gara speculativa, in controtendenza al modo in cui di solito Sarri affronta le partite».

    In Champions vede la strada spianata per il Napoli verso la finale dopo il sorteggio di ieri?

    «Piano a dire queste cose. Il Milan è campione d’Italia, in Europa ha un’esperienza che il Napoli non ha. Anche se immagino già lo spettacolo della gara di ritorno al Maradona-San Paolo. Sono convinto che anche al Grande Torino ci sarà un bel clima sugli spalti per l’assalto alla capolista».

    Che anni sono stati i suoi tra granata e azzurro?

    «Bellissimi. Il Toro mi ha cresciuto, vi ho debuttato e ci sono tornato per vincere anche in B e arrivare a un passo dal sogno della vittoria in Coppa Uefa. Venni ceduto in comproprietà al Napoli, che poi decise di non riscattarmi. Fu l’ultimo anno di Maradona, quello in cui venne trovato positivo alla cocaina. Ricordo alla partenza per Mosca, prima della gara con lo Spartak: lo aspettavamo in aeroporto, ma non arrivò. Ferrara e De Napoli andarono a chiamarlo a casa, non c’era. Diego arrivò soltanto poche ore prima della gara con un charter personale. Era proprio un altro calcio…». LEGGI TUTTO

  • in

    Ilic: domani il dentro o fuori

    TORINO – L’allenamento decisivo per capire se Ivan Ilic potrà essere convocato per la gara di venerdì sera contro il Milan, e in caso di riposta positiva quanti minuti nelle gambe possa avere il centrocampista serbo sarà quello di domani. «Contro l’Udinese non ha potuto giocare per una botta ricevuta alla caviglia, ma spero di poterlo recuperare in questi giorni per impiegarlo almeno per uno spezzone di partita a San Siro»: così parlava Juric dopo la sfida vinta contro i friulani grazie alla rete decisiva messa a segno da Karamoh. I segnali arrivati dall’allenamento di ieri sono moderatamente positivi, Ilic ha sostenuto parte dell’allenamento con il resto della squadra, ma per l’eventuale via libera c’è ancora da attendere. Il dentro o fuori sarà annunciato domani dallo stesso allenatore, atteso dopo la seduta di lavoro alla conferenza stampa di presentazione di Milan-Toro. Implicito, considerato l’infortunio di Ricci, che il tecnico croato farà di tutto per avere a disposizione l’acquisto di gennaio. LEGGI TUTTO

  • in

    Torino, con la qualità si vince. Il problema è che entra tardi…

    INVIATO A EMPOLI – La qualità fa la differenza e il Toro riesce a evitare la sconfitta quando Juric cambia la faccia alla formazione innestando Miranchuk, Sanabria e Lukic. Da 2-0 per l’Empoli a 2-2 tra l’82’ e l’85’, con un palo preso dal russo giusto al 90’ (e in precedenza aveva già colpito un legno anche Ricci, ex dei toscani, autore di un secondo tempo splendido per efficacia e qualità). Se i granata avessero vinto non avrebbero rubato nulla, nel conteggio complessivo delle occasioni create. Resta una rimonta tonificante in vista del quarto di finale di Coppa Italia a Firenze.

    Empoli-Torino 2-2: tabellino e statistiche

    Primo tempo a passeggio…

    Il Torino si è allenato per 45 minuti, i primi, con un minimo di turnover adottato da Juric (dentro Seck, Radonjic e Bayeye per Sanabria, Miranchuk e Singo): un po’ per tattica specificatamente anti-Empoli, un po’ per evitare di sprecare troppe energie in vista dei quarti di Coppa Italia. Non inevitabile, ma quasi, che potesse combinare poco davanti e poi prendere un gol davanti a un Empoli più manovriero e portato alla corsa, pur quasi sempre controllato dallo schieramento corto dei granata. Cosa che infatti è capitata nell’unica situazione in cui una disattenzione in marcatura si è materializzata (37’): allorché un angolo battuto alla perfezione da Marin sul primo palo ha visto un solitario Luperto scattare da dietro (immobile Ricci, inizialmente vicino al difensore) e bruciare Rodriguez di testa in anticipo, con Milinkovic-Savic stecchito a metà strada.

    …secondo tempo di corsa

    La qualità fa la differenza nella ripresa, anche se dopo un palo di Ricci e un miracolo di Vicario su un tiro a giro di Miranchuk l’Empoli trova all’improvviso il classico golaço con Marin (un missile forse leggermente deviato da Schuurs all’incrocio). Gli ingressi del russo, di Sanabria e di Lukic trasformano comunque il Toro, progressivamente: i granata dominano il possesso, al 37’ l’ex Ricci sublima il suo ottimo secondo tempo con un tocco volpino in area riaprendo la partita e appena 3’ dopo Sanabria con un tiro da fuori firma il 2-2. L’Empoli, già da un po’ alle corde, rischia di crollare definitivamente, ma viene salvato ancora da Vicario (parata ancora su Ricci) e poi da un altro palo preso da Miranchuk col suo sinistro al solito vellutato. Curiosità, per concludere: Sanabria, autore del 2-2, aveva segnato con la maglia del Genoa 4 anni fa, anche all’epoca il 28 gennaio qui a Empoli, la sua prima rete in A.   LEGGI TUTTO

  • in

    Toro: buone notizie per Ricci. Si rivede anche Lukic

    TORINO – Buone notizie per Ricci: dopo oltre una decina di giorni il centrocampista del Toro è tornato oggi ad allenarsi in gruppo al Filadelfia. Si era fermato un paio di giorni prima dell’amichevole con l’Almeria, in coda al ritiro in Spagna. Noie muscolari allo stesso polpaccio che lo aveva già tenuto fuori per oltre un mese a settembre. Stavolta, per fortuna, non si è trattato di una lesione muscolare, ma di un fastidioso sovraccarico muscolare. Di conseguenza si può immaginare che possa tornare a disposizione di Juric per la gara del 4 gennaio col Verona, ripresa del campionato. Per prudenza potrebbe invece essere ancora risparmiato, il 28 in amichevole col Monza. Oggi è tornato ad allenarsi anche Lukic. Smaltita la febbre che gli aveva fatto saltare la partita amichevole con la Cremonese, il 23 dicembre.
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Ricci, musica per il Torino. Investimento da 8,5 milioni che vale

    TORINO – Non sarà certo un affaticamento muscolare a fermare l’ascesa di Samuele Ricci. Il centrocampista del Torino, infatti, è sempre più centrale nel progetto di Ivan Juric. Tanto più che resta in bilico la situazione di Sasa Lukic, sempre sospeso tra rinnovo e cessione. Un anno fa suppergiù il passaggio dall’Empoli al club granata. Un investimento di circa 8,5 milioni per un prospetto che intriga anche Roberto Mancini in ottica nazionale. Ricci, nel frattempo, lavora per farsi trovare pronto per la ripresa del campionato il 4 gennaio contro il Verona e nel tempo libero si applica sulla chitarra: musica per il Toro, in regia. LEGGI TUTTO

  • in

    Toro, apprensione per Ricci con Linetty ko

    TORINO – Domani, alla ripresa dei lavori per il Toro al Filadelfia, nuovo check per Ricci. Medici e preparatori torneranno a  occuparsi di lui, dopo che il centrocampista a metà della scorsa settimana, durante il lavoro in Spagna, si era fermato (e a maggior ragione l’allarme era risuonato, visto che nel settore Juric aveva già perso Linetty, lesione muscolare: out sino a metà gennaio, presumibilmente). Ricci aveva lamentato noie anche lui di carattere muscolare. I primi controlli esclusero una lesione, per cui la prima contromisura adottata fu un misto di riposo precauzionale e di terapie ad hoc. Lavoro soltanto in palestra, controllato, giovedì scorso, poi ovviamente la mancata partecipazione alla successiva amichevole contro l’Almeria, il giorno dopo. Ricci è un metronomo e un catalizzatore fondamentale per il 3-4-2-1 di Juric. Nei mesi scorsi lui e Lukic sono risultati i contrafforti del centrocampo, con la buona alternativa di Linetty. Domani al Filadelfia si capirà se il riposo precazionale è servito, e se le terapie hanno fatto il loro effetto. Il Torino non può permettersi il lusso di perdere un altro pilastro del centrocampo. Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

  • in

    Torino, senti Fusi: «Ricci un predestinato»

    TORINO – Protagonista dell’ultimo Toro vincente, quello che aveva alzato la Coppa Italia dopo aver superato la Roma nel 1993, Luca Fusi è attualmente il tecnico del Bellaria (campionato di Promozione). L’ex centrocampista, adattabile con ottimi risultati anche a centrale di difesa, meglio dire libero, resta un attento osservatore delle vicende granata: «Il Toro è bene o male rimasto attaccato al treno che porta alle Coppe europee, e alla ripresa del campionato, a maggior ragione se Juric fosse accontentato sul mercato, avrebbe le qualità per restare in scia ed eventualmente approfittare del calo di una concorrente», spiega Fusi.

    «Schuurs può diventare un riferimento granata per tante stagioni»

    In questa stagione si sono fin qui espressi ad altissimi livelli Schuurs e Ricci. Così li vede Fusi: «L’olandese ha davvero ottime prospettive, può spiccare il volo e diventare un punto di riferimento del Toro per le annate a venire. Ricci può diventare un campione, si sta facendo conoscere in Italia, e ne è conferma la nuova convocazione di Mancini, ma pure all’estero il suo nome inizia a circolare con insistenza». Sull’edizione cartacea di Tuttosport, domani l’intervista integrale con Fusi, le sue posizioni sull’importanza di proseguire con Juric e le previsioni per il Mondiale alle porte.
    Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO