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    L'orologio di Cristiano Ronaldo e la curiosità che fa impazzire i tifosi United

    La storia tra Cristiano Ronaldo e il Manchester United è finita. Il fuoriclasse portoghese, dopo un inizio di stagione pieno di difficoltà culminato con l’intervista in cui tra le altre cose afferma di non avere più rispetto per l’allenatore Ten Hag, si è separato dal club inglese. L’annuncio è arrivato tramite un comunicato ufficiale da parte della squadra di Old Trafford. Poco prima del comunicato, Ronaldo ha scatenato la reazione dei tifosi inglesi postato su Instagram una foto del suo nuovo orologio. Il motivo è semplice: sul quadrante è stata scolpita l’immagine di un suo gol realizzato in Champions League nella stagione 2012/2013 con la maglia del Real Madrid proprio contro il Manchester United.  LEGGI TUTTO

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    Buffon su Italia, Mondiali, Ronaldo, Juventus e Napoli: “Ecco cosa penso”

    TORINO – Gigi Buffon, ex portiere della Juventus e della Nazionale, si è concesso a una lunga intervista a Radio Anch’io lo sport (RadioRai). L’attuale estremo difensore del Parma ha parlato di vari temi, a partire dal prologo dei Mondiali di calcio: “È stata strana la partenza di questo Mondiale. La partecipazione emotiva che di solito accompagna alla vigilia di queste competizioni è elevatissima, in questo caso non è stato così; facevo due riflessioni e mi chiedevo se questo fosse dovuto all’assenza dell’Italia oppure al fatto che, in maniera anomala, si giochi in inverno, dunque c’è stata scarsa preparazione a livello mediatico. Non dimentichiamo che, fino alla settimana scorsa, si giocava con i club. Questo può avere influito molto nella nostra percezione del Mondiale”. Poi ha aggiunto: “La cerimonia inaugurale è stata bellissima, la partita un po’ deludente: mi aspettavo molto di più dal Qatar. Secondo me sono più forti, forse si sono fatti condizionare dalla responsabilità; li avevo visti in altre partite e, secondo me, sono più forti di quanto si sia visto ieri. Finora avevano giocato senza tanto pubblico, invece ieri lo stadio era pieno. La non abitudine a certi eventi può aver pesato, ieri hanno rotto il ghiaccio, spero migliorino”.Guarda la galleryMondiali 2022, che show nella cerimonia d’apertura! Le immagini più belle dal QatarIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Dove andrà Cristiano Ronaldo? Intanto c'è chi ha già preso posizione…

    Sarà che Joao Mario ha appena dato in pasto ai media la sua interpretazione del caso («Bruno Fernandes e Cristiano Ronaldo? Non c’è niente, era solo uno scherzo»), ma la forte sensazione è che nessuno creda alle parole dell’ex interista. A parte la famiglia di CR7, naturalmente. Sarà che il Mondiale imminente rischia di fagocitare gossip, indiscrezioni e tracce concrete di mercato, però il tema resta caldissimo, tanto più dopo le ultime dichiarazioni rilasciate dal dottor – nel senso di medico di professione – Frederico Varandas, per tutti il presidente dello Sporting: «Non c’è mai stato nulla». Parole, snocciolate ai media portoghesi, che trasudano convinzione da parte del diretto interessato, e probabilmente anche una certa delusione per chi pensava che sì, questa sarebbe stata sul serio la volta buona per il ritorno del fenomeno portoghese nella sua Lisbona.
    Problemi (tanti)…
    Ciò non toglie che, prima o poi, Cristiano rientrerà nella sua casa (è il suo volere, da sempre), dove l’hanno svezzato, cresciuto e coccolato prima che facesse il grande salto in un top club. Ma il presente racconta di un campione inevitabilmente spento, nonostante i sorrisi di facciata, inutilmente condivisi con compagni di squadra e di Nazionale che evidentemente la sanno lunga. Come Scott McTominay e Harry Maguire che secondo fonti accreditate si sarebbero fatti portavoce di una vera e propria cordata anti-CR7, escludendo il diretto interessato dalla chat Whatsapp del Manchester United e facendosi promotori – altro rumour fresco fresco – di una volontà plausibilmente condivisa da un ampio clan di Diavoli Rossi. Della serie: se la famiglia Glazer non si libera di Ronaldo ora, quando? Avrebbero fatto capire, insomma, a chi comanda che il momento giusto è adesso e che non bisogna aspettare un secondo in più. Il tutto mentre l’entourage del 37enne portoghese, a meno di clamorose novità che al momento non risultano, non è che si stia impegnando più di tanto per approfondire la questione e contattare eventuali club interessati.
    …e soluzioni (poche)
    Il Chelsea in Inghilterra e il Bayern Monaco in Germania non sembrano così propensi ad accollarsi il maxi-ingaggio di un fuoriclasse che però non è più la freccia di un tempo. Qualcosa come 25 milioni netti più bonus – l’attuale stipendio di CR7, peraltro senza giocare – ereditando tuttavia un contratto a costo zero. Nell’accordo tra Ronaldo e lo United, infatti, è prevista una clausola di rinnovo annuale (2024) alla quale nessuno dà credito, nel senso che nessuno è disposto a scommettere un pound su una firma del genere. Così, in assenza di novità fuori dall’ordinario, Cristiano lascerà Manchester – dopo aver “vomitato” tutto il proprio disgusto per il club che lo paga profumatamente – per la seconda volta in carriera e a parametro zero se accetterà di restare da panchinaro di lusso alla corte di Erik ten Hag fino a giugno, oppure si dovrà trovare un’intesa economica con un club alla finestra (già, ma chi?) per liberarsi sei mesi prima. È l’ipotesi più verosimile, anche se ad oggi nessuna società seppur facoltosa pare disposta a fare uno sforzo per portarsi in casa un problema più che una soluzione. Gli arabi ci stanno pensando, ok. Ma il portoghese nel caso accetterebbe?
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    Cristiano Ronaldo piange in tv: “I mesi più difficili della mia vita”

    TORINO – Non è stato affatto semplice, non lo è tuttora. La perdita di un figlio è un dolore enorme, insopportabile, e Cristiano Ronaldo lo ha vissuto lo scorso 18 aprile, quando solo uno dei due gemellini che aspettava Georgina, la piccola Bella, è sopravvissuto al parto, mentre l’altro, Angel, è nato privo di vita. Il portoghese ha provato a raccontarlo e descriverlo nel corso di un’intervista rilasciata al giornalista inglese Piers Morgan, sottolineando come il momento più difficile dell’intera vicenda probabilmente sia stato quello di comunicare la notizia agli altri figli, a partire da Cristiano Junior: “Un giorno eravamo a tavola, era passata una settimana, e decidemmo che era arrivato il momento di essere onesti anche con loro: ‘È in paradiso’, gli raccontammo. Ma fa ancora parte della nostra vita. I piccoli ogni tanto mi dicono: ‘Papà, lo abbiamo fatto per Angel’, puntando al cielo. La sua morte mi ha portato a essere ancora più vicino ai miei figli, essere più padre, più tenero”.Guarda la galleryPortogallo, Cristiano Ronaldo scaricato anche da Cancelo? Cosa è successo

    Ronaldo e il racconto della tragedia

    Ronaldo ha poi parlato di come si sia modificato il rapporto con Georgina dopo questa tragedia: “Nel nostro caso l’ha migliorato. Mi sono ulteriormente avvicinato a Gio. Ora vedo la vita da una prospettiva diversa. Sono stati i sei mesi più difficili della mia vita da quelli dopo la morte di mio padre”. Il portoghese ha poi raccontato di conservare le ceneri di suoi figlio in una cappella che ha costruito nei sotterranei della casa, dove riposano anche i resti di suo padre, Jose Dinis Aveiro, morto nel 2005: “Le terrò accanto a me per tutta la vita. Se parlo con loro? Certo, sempre, sono sempre al mio fianco. Mi aiutano a essere una persona migliore, un padre migliore. Ed è qualcosa di cui vado fiero. Perdere un figlio è difficile da accettare, io e Georgina ci siamo chiesti spesso: ‘Perché proprio a noi?’ Ma dovevamo essere forti per Bella. È assurdo come una persona possa essere così felice e così triste allo stesso tempo. Non sai se piangere o sorridere, non sai come comportarti. Non trovo le parole per spiegare come mi sentivo in quei momenti”.
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    Ronaldo idolo dei tifosi Manchester United: è il simbolo contro i Glazer

    MANCHESTER (Inghilterra) – Che la clamorosa intervista senza filtri di Cristiano Ronaldo avesse ripercussioni nell’ambiente Manchester United era fuori discussione, ma ora il fenomeno portoghese sta diventando il simbolo dei tifosi per insorgere contro i Glazer. La proprietà statunitense ha preso il timone dei Red Devils nel 2005, ma la gestione non è mai piaciuta ai supporters dello United che nello scorso agosto sono scesi in piazza con una marcia di protesta prima della sfida con il Liverpool. Ora a rincarare la dose sono arrivate le parole al veleno di CR7: “Ai Glazer non importa nulla della squadra, almeno non della parte sportiva. Il Manchester United è un club che frutta loro soldi grazie al marketing, ma della parte sportiva non interessa e danno tutto il potere a presidente e direttore sportivo. Con loro non ho mai parlato, non da quando sono tornato. I tifosi hanno sempre ragione. Dovrebbero conoscere la verità, sapere che i giocatori vogliono il meglio per il Manchester United, che io voglio il meglio per il Manchester United ed è per questo che sono tornato, perché amo questo club. Ma i tifosi dovrebbero anche sapere che ci sono situazioni all’interno del club che gli impediscono di raggiungere il massimo livello, dove sono City, Liverpool e ora anche Arsenal. È dura, sarà dura per lo United essere al vertice nei prossimi 2-3 anni”.Guarda la galleryCristiano Ronaldo, le parole contro Ten Hag e lo United sui giornali di tutto il mondo

    United, Ronaldo simbolo contro i Glazer

    Ronaldo ha palesato tutti i suoi problemi, anche quelli personali che ha avuto con la dirigenza nel momento delle difficoltà con la perdita di un figlio, e i tifosi hanno iniziato ad attivarsi sui social per attaccare la proprietà e difendere il portoghese. Questi alcuni dei cinguettii a supporto di CR7: “Il loro più grande giocatore sta dicendo a tutti che a loro non importa. È finita, sbigati e vendi #GlazerOut”, “Cristiano Ronaldo racconta come stanno le cose nella sua intervista. Queste sono le ragioni per cui i fan volevano #GlazerOut ma non se ne rendono conto. La verità non fa mai piacere”, “Non puoi dire #GlazerOut e criticare anche l’intervista di Ronaldo”. L’Hashtag spopola sul web e tanti sono i messaggi per difendere Cristiano Ronaldo, diventato il simbolo dei tifosi dello united contro i Glazer.
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    Napoli, si ferma Osimhen: le conseguenze dello stop del bomber azzurro

    Il capocannoniere del campionato di Serie A – nove gol per lanciare il Napoli in un avvio di stagione semplicemente straordinario – sarà costretto a saltare l’incrocio con Cristiano Ronaldo. Dalla Nazionale nigeriana trapela la notizia secondo cui il bomber azzurro Victor Osimhen dovrà fermarsi e dunque non potrà giocare contro il Portogallo in un’amichevole molto importante per i lusitani in vista del Mondiale in Qatar. Il suo posto sarà presumibilmente occupato da un’altra conoscenza del nostro calcio: il belga-nigeriano Cyriel Dessers, attaccante della Cremonese. Il test fra Nigeria e Portogallo si giocherà giovedì sera all’Estadio José Alvalade di Lisbona, l’impianto di casa dello Sporting. LEGGI TUTTO

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    Ronaldo alla Juventus la causa dell’addio? La verità di Marotta

    “All’interno di una struttura dirigenziale di un club ci sono posizioni differenti, ma questo non vuol dire che io fossi contrario all’operazione Ronaldo. Poi bisogna sempre valutare il lato economico. Ma non è stato certo quello il motivo di divorzio tra me e la Juventus. Credo che il mio ciclo fosse verso la fine, il mondo del calcio è bello anche da questo punto di vista”. Questa la versione dell’ad dell’Inter, Beppe Marotta, a Radio Anch’io Sport su Rai Radio1. Sulle parole di CR7 contro il Manchester United e il suo allenatore, Marotta ha aggiunto: “Questo fa parte dell’amore che Ronaldo ha verso la sua professione, è difficile perciò convivere con un declino fisico inevitabile, a 37 anni si fa più fatica e le scelte degli allenatori sono condizionate anche da questo. Non è facile per questi campioni accompagnarsi alla fine della carriera”.Guarda la galleryCristiano Ronaldo, le parole contro Ten Hag e lo United sui giornali di tutto il mondo

    Marotta: “Più rispetto per Zhang”

    “Bisogna dare molto rispetto alla famiglia Zhang, che ha profuso in questi anni tante energie finanziarie, più o meno 800 milioni, facendo molto per il calcio italiano. Dopo la pandemia è normale una contrazione e un ridimensionamento dei costi, e si deve fare il possibile per restare competitivi in un settore davvero complicato. Bisogna assolutamente ridurre i costi, è particolarmente pesante nelle società calcistiche il costo del lavoro”.

    Marotta sul caso D’Onofrio

    “Domani c’è il consiglio federale convocato d’urgenza, è una pagina molto triste, una delle più brutte pagine della storia del calcio italiano, sono sicuro che Gravina riuscirà a risolvere nella giusta maniera” ha detto Marotta commentando il caso D’Onofrio, il procuratore capo dell’Associazione arbitri arrestato per traffico di droga.

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    Da Radonjic a Simeone e Ronaldo: los huevos di Juve-Atletico in Champions

    Dallo Stadio Olimpico al Wanda Metropolitano fino all’Allianz Stadium: tre stadi accomunati dai famosi “los huevos”. Il gestaccio di Radonjic contro Mancini durante Roma-Torino ha riportato alla mente altri episodi avvenuti negli anni. In principio fu Simeone, il 29 aprile 2001, quando era un giocatore della Lazio. Ma i tifosi della Juve ricordano soprattutto un altro “los huevos” del Cholo, quello che l’allenatore dell’Atletico Madrid ha mostrato ai tifosi bianconeri il 29 febbraio 2019, in occasione dell’andata di finale degli ottavi di Champions League vinta dai Colchoneros 2-0.Guarda la gallerySarà l’aria di Roma…Radonjic come Simeone e Zaniolo FOTO

    Un gesto che tutti ricordano soprattutto per quello che è avvenuto qualche settimana dopo nella sfida di ritorno all’Allianz Stadium: la remuntada della Juve contro l’Atletico grazie alla tripletta di Cristiano Ronaldo che a fine partita “rispose” al Cholo con un gesto inequivocabile dedicato a tifosi e tecnico colchonero, eliminati in una notte da film.
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