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    Messico: il ministro degli esteri preoccupato dai tifosi della Tricolor in Qatar

    TORINO – Le regole vigenti in Qatar, non solo durante il Mundial che partirà tra poco più di un mese, e il modo in cui potrebbero essere vissute dai tifosi del suo Paese che assisteranno alla Coppa del mondo stanno turbando il sonno di Marcelo Ebrard, ministro degli esteri del Messico. I messicani si muovono in massa e no, questa non è la novità della stagione: quattro anni fa in Russia erano oltre 150 mila i tifosi della Tricolor accorsi a Mosca e nelle altre città ospitanti per stare vicino alla squadra. Quattro anni dopo la marea messicana si prepara a invadere il Qatar: le previsioni ufficiali parlano di 100 mila aficionados già sicuri della trasferta in Medio Oriente.
    Correttezza, por favor! «Stimiamo che viaggeranno più di centomila nostri tifosi – spiega Ebrard durante una visita all’aeroporto internazionale Felipe Ángeles di Città del Messico, dove qualche ora fa è sbarcata la Coppa del Mondo nel suo viaggio verso Doha -. Forniremo loro tramite la nostra ambasciata assistenza di ogni tipo. Ciò che più mi preoccupa è che i nostri tifosi seguano le regole del governo qatariota, vogliamo che ciascun messicano tenga un comportamento corretto». All’evento hanno partecipato anche l’ambasciatore del Qatar in Messico, Mohammed Alkuwari, il presidente della Federcalcio messicana, Yon de Luisa e il capitano della squadra spagnola che ha vinto la Coppa del Mondo 2010 in Sud Africa, Carles Puyol. Ebrard ha inoltre sottolineato la decisione presa dal governo di Città del Messico: in Qatar saranno inviati 150 uomini della Guardia Nazionale e avranno la missione di fornire supporto ai tifosi loro connazionali. «Avremo un centro di supporto per le persone che parlano spagnolo, perché in Qatar non c’è molta gente che parla spagnolo», ha spiegato il politico. Il ministro degli Esteri ha infine evidenziato il fatto storico che il suo Paese diventerà il primo ad organizzare per la terza volta una Coppa del Mondo nel 2026, quando affiancherà Stati Uniti e Canada. «Il Messico sarà il primo Paese a essere per tre volte l’organizzatore del Mondiale: 1970, 19886 e adesso 2026. L’ho sempre detto: se pensi in grande, puoi farlo. Se pensi in piccolo, non andrai da nessuna parte. Il Messico ha dimostrato al Mondo che sa pensare in grande». 
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    Miracolo Di Maria: ha riportato magia anche nel cuore dei tifosi della Juve

    TORINO – (e.e.) E’ l’essenza del calcio: lo stupore dei bambini davanti al campione. Presenti sugli spalti per tifare Giorgio Chiellini e Los Angeles, gli juventini hanno suscitato l’interesse dei tifosi sugli spalti e si sono divertiti tra selfie e autografi. Soprattutto tra i “latinos”, il più ricercato è stato Angel Di Maria, gentile come al solito con i ragazzini scatenati. Basta guardare negli occhi i piccoli per cogliere l’essenza del calcio: meravigliati a tal punto da non crederci. Il miracolo dell’Angel custode Juve è anche questo: riportare magia in campo e nel cuore dei sostenitori bianconeri. LEGGI TUTTO

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    Grande Torino: al Fila acclamati Juric e Belotti

    TORINO – Il Filadelfia torna a spalancare i propri cancelli e lo fa nella data più iconica per il popolo granata. Oltre mille tifosi, infatti, hanno oggi gremito la tribuna principale di quello che fu il teatro delle imprese del Grande Torino, per assistere all’allenamento dei ragazzi di Juric e per omaggiare gli Invincibili in occasione del 4 maggio.

    Lo striscione

    Nel piazzale antistante l’ingresso è stato affisso lo striscione “Grande Torino lo squadrone patrimonio eterno di questa nazione”, mentre all’interno anche una delegazione di sostenitori del Genoa ha reso omaggio a capitan Valentino Mazzola e compagni. Il tecnico croato e Andrea Belotti i più acclamati fin dal riscaldamento. LEGGI TUTTO

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    Brescia, la protesta dei tifosi: “Cercasi settore popolare per tornare a tifare”

    Stadio Rigamonti di Brescia, ore 11.00 del mattino. In Curva Sud, settore “popolare” speculare alla Nord, da tempo chiuso ai tifosi di casa senza motivazioni ufficiali, appare uno striscione che recita: “AAA: cercasi settore popolare per tornare a tifare!”. Ad esporlo sono gli Ultras Brescia 1911, gruppo storico “non tesserato” (ci tengono a precisarlo), che dopo due anni di limitazioni causa Covid, potrebbe finalmente ritornare a tifare in casa per la Leonessa. Potrebbe, ma in realtà non può. Infatti, nonostante la capienza degli stadi sia tornata al 100% proprio in questi giorni, percentuale che il gruppo aveva fissato per un suo possibile rientro, si ritrova con le porte chiuse dalla società, che quest’anno non ha mai aperto l’unico settore popolare alternativo alla Curva Nord, scontentando così molti tifosi, e non solo i 1911. Il motivo reale di questa chiusura rimane un mistero. Il Rigamonti, infatti, è stato da poco ristrutturato dalla società (e per questa ragione il Comune ha mantenuto un contratto di affitto molto basso, almeno rispetto ad altri impianti di Serie A e Serie B), quindi dovrebbe essere funzionale in tutti i suoi settori, e fruibile dai propri tifosi, senza distinzione. Evidentemente non è così.
    “Costretti a spostarci in piccionaia”
    “Per esperienza, non ci risulta che in altri stadi italiani abbiano mai chiuso la seconda Curva, quella che di solito confina col settore ospiti, nemmeno negli anni più caldi”, dice il portavoce del gruppo Diego Piccinelli. Già nell’ultimo campionato di Serie A, tuttavia, per i tifosi di casa le porte della Sud sono state aperte solo ai possessori della tessera del tifoso, cosa più unica che rara in Italia. Un paradosso, visto che durante lo stesso campionato molte tifoserie ospiti sono entrate al Rigamonti senza bisogno della tessera. “Il punto più basso la società l’ha toccato prima della partita contro il Milan, quando avevamo già prenotato duecento biglietti di Curva Sud -continua Diego Piccinelli – e quando siamo andati a pagarli per poi ritirarli, cioè il giorno prima del match, abbiamo scoperto che erano stati tutti venduti ai tifosi rossoneri!”. Per questo, negli ultimi anni, i 1911 sono stati costretti a cercarsi un posto in altri settori ben più costosi: “Pur essendo il gruppo più longevo della tifoseria bresciana, siamo stati presto banditi da Cellino – continua Diego Piccinelli – all’inizio, tanti anni fa, quando è stata introdotta la tessera del tifoso e siamo andati via dalla Nord, abbiamo sempre seguito le sorti della Leonessa dalla gradinata bassa a prezzi anche più alti di quelli vigenti in Curva, ma comunque accessibili anche per chi come noi non poteva fare l’abbonamento (perché strettamente legato alla tessera del tifoso, ndr); poi, durante l’esaltante campionato di Corini che ci ha riportato in A dopo tanto tempo, le nuove politiche societarie di Cellino ci hanno confinato in gradinata alta laterale, un piccolo settore che noi chiamiamo la piccionaia (potete facilmente immaginarne il motivo); infine, con l’arrivo della serie A, sia per le modalità di vendita, sia perché la società ha mantenuto l’abbonamento legato inspiegabilmente alla tessera del tifoso (di fatto le società non sono più costrette a farlo da almeno tre o quattro anni, ndr), sia per i costi aumentati in maniera esponenziale rispetto ai campionati precedenti, sia perché in Curva Sud ci potevano andare solo i tesserati, ci siamo trovati spesso scavalcati dai tifosi cosiddetti occasionali, ed esclusi perciò dal gioco. Così, nostro malgrado, abbiamo saltato mezzo campionato della massima serie; e naturalmente, grazie a Cellino, le partite di cartello per molti tifosi bresciani come noi sono rimaste una chimera”.
    Una media spettatori tra le più basse 
    Prezzi che sono rimasti molto alti anche dopo l’infelice retrocessione di due anni fa. Il risultato di questa politica anti-popolare è una media spettatori tra le più basse della cadetteria, soprattutto se si considera che il Brescia quest’anno è sempre rimasto tra le prime in classifica. Basti pensare che nell’anno dell’ultima promozione, gli spettatori erano in media più del doppio. Di certo la pandemia e la crisi economica hanno spento l’entusiasmo di molti tifosi, così come la recente eliminazione dai mondiali. Proprio per questo, per riportare i tifosi allo stadio servirebbero politiche più inclusive e popolari, e non certo elitarie come sta accadendo a Brescia. LEGGI TUTTO

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    Lapo Elkann e il derby della bontà: «I tifosi rossoneri distribuiranno cibo e coperte ai senzatetto. Complimenti»

    TORINO – Tempo di derby a Milano. E tempo anche di buone azioni. Come sottolinea Lapo Elkann, spettatore (juventino) e appassionato interessato: «Inter-Milan delle 18 sarà preceduta da una bellissima iniziativa da parte dei tifosi rossoneri che distribuiranno cibo e coperte ai senzatetto. Complimenti@acmilan». Anche così si vincono le sfide fuori dal campo. Lapo è fortemente impegnato in campagne solidali: e anche il calcio può dare una spinta per aiutare i più deboli. LEGGI TUTTO

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    Napoli-Inter: trasferta al 'Maradona' vietata ai tifosi nerazzurri

    NAPOLI – Niente trasferta al’Diego Armando Maradona’ per i tifosi dell’Inter. A deciderlo il prefetto di Napoli, Claudio Palomba che (vista la determinazione del Comitato di Analisi per la Sicurezza delle Manifestazioni Sportive del 3 febbraio per l’incontro di calcio Napoli-Inter in programma sabato 12 febbraio) ha “evidenziato il rischio connesso alla forte rivalità tra le tifoserie, anche alla luce dei gravi accadimenti verificatisi in occasione della partita disputata a Milano il 26 dicembre 2018 (che portarono alla morte di un tifoso nerazzurro, ndr)” e ha “adottato la prescrizione del divieto di vendita dei tagliandi ai residenti nella regione Lombardia, anche se tesserati”. È quanto si legge in una nota. “Restano esclusi dal divieto di vendita – si sottolinea – i residenti in Lombardia titolari di fidelity card della  S.S.C. Napoli”. LEGGI TUTTO

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    Lazio, trasferta di Marsiglia vietata ai tifosi: ecco il motivo

    ROMA – Trasferta vietata per i tifosi della Lazio, che non potranno seguire la squadra di Maurizio Sarri nella sfida di Europa League contro il Marsiglia, in programma giovedì 4 novembre in Francia. Le autorità comunali e il ministro degli Interni Gerald Darmanin, hanno firmato l’ordinanza che blocca i sostenitori biancocelesti. “Viaggi individuali o di gruppo, con qualsiasi mezzo, per valichi autostradali, porti e aeroporti francesi, sono vietati ai tifosi della Lazio o chi si comporta come tale”. La scelta viene giustificata per il “comportamento violento di alcuni tifosi della Lazio in modo ricorrente intorno agli stadi e nei centri cittadini dei luoghi di ritrovo nonché la ripetuta interpretazione di canti e saluti fascisti”.Guarda la galleryDe Roon decisivo: Atalanta-Lazio finisce 2-2
    Marsiglia, il precedente con il Galatasaray
    Nel decreto si fa riferimento anche agli incidenti avvenuti tra i tifosi francesi del Marsiglia e i turchi del Galatasaray il 30 settembre scorso, in una sfida di Europa League. Due ultras marsigliesi e tre turchi erano stati arrestati. A seguito di questi scontri, la Uefa ha deciso di chiudere anche la tribuna nord del Velodrome contro la Lazio. LEGGI TUTTO