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    Mazzola esclusivo: “Come brilla la mia Inter a due stelle”

    È il 15 maggio 1966, a San Siro c’è il sole e in campo dall’altra parte c’è la Lazio, penultima giornata di Serie A. L’Inter è campione d’Europa in carica e pure del mondo, perché a settembre aveva vinto la seconda Intercontinentale di fila. Sandro Mazzola ha ventiquattro anni, è già una leggenda: spinge il pallone del 2-0 in rete e alza le braccia al cielo in un’esultanza iconica fotografata in bianconero. Finisce 4-1, l’Inter è campione d’Italia per la decima volta e fa brillare la prima stella nel cielo di Milano.
    È il 22 aprile 2024, a San Siro c’è la luce dei riflettori e quella dei telefonini usati come tante piccole torce, in campo dall’altra parte c’è il Milan. Sandro Mazzola ha 82 anni e il suo mondo ha sempre due colori, quelli del cielo e della notte. Il derby più derby che c’è l’ha visto dal divano di casa. Sul tavolino una bottiglietta di Coca Cola e una copia di “Cuore nerazzurro. Una bandiera è per sempre”, l’autobiografia da poco in libreria. Sulla copertina c’è una stella che brilla in primo piano. «Ho i miei riti, ho invitato solo i miei figli, tutti devono vestirsi in un certo modo. Questa vigilia è stata lunga, continuavo a dirmi: non ci devo pensare. Potevo distrarmi per un paio d’ore, ma poi il pensiero tornava sempre alla partita decisiva, al ventesimo scudetto».
    Dal 1966 al 2024, cosa significa per l’Inter la seconda stella?«È qualcosa di fantastico, un grande traguardo per il club nerazzurro. Siamo stati i primi a portare la stella a Milano, siamo i primi a conquistare la seconda. Un momento storico».
    Che immagine ha di Inter-Lazio del 15 maggio 1966?«Un’emozione indescrivibile, che atmosfera a San Siro! Eravamo tutti impressionati, stavamo negli spogliatoi in silenzio, concentrati, ognuno seduto al proprio posto. Entrò il presidente Moratti e ci disse: “Ma cosa fate, non andate a giocare?”. Ma noi con la testa eravamo già in campo prima del fischio d’inizio».
    Emozionati? Ma se avevate già vinto tutto…«Vero. Ma a San Siro c’erano anche più di settantamila spettatori: i cori dei tifosi, il rumore degli spalti, l’atmosfera era qualcosa di impressionante. Avevamo già vinto tutto, direi che non eravamo male come squadra, no? E a inizio stagione avevamo rivinto la Coppa Intercontinentale, nella finale d’andata segnai una doppietta all’Independiente. Però noi avevamo un segreto».
    Quale?«La voglia di dimostrarci sempre superiori agli avversari, anche dopo tante vittorie. Ed era un qualcosa che partiva dagli allenamenti. Se c’era un compagno che non si impegnava o non era concentrato, beh eravamo tutti pronti a farlo rimettere in pista subito, non aspettavamo che fosse Herrera a dirgli qualcosa».
    Cosa c’è in comune tra la Grande Inter e la squadra della seconda stella?«La voglia di vincere, la voglia di prendere subito il controllo della partita. Può anche passare qualche minuto, sembra che l’Inter non attacchi e invece eccola: a quel punto non ce n’è più per nessuno».
    Pochi giorni fa è stato in visita ad Appiano Gentile, ha incontrato Inzaghi e la squadra. Cosa pensa di Simone?«Lo conoscevo già e l’ho sempre apprezzato come persona e come allenatore. E ora che è andata come speravamo, posso fargli i complimenti».
    Si può dire che la seconda stella è nata nella notte di Istanbul?«La squadra è cresciuta e dà la sensazione di poter decidere quando è il momento di vincere la partita. Corrono tutti, si aiutano, danno davvero la dimostrazione della forza del lavoro di squadra. È un’Inter troppo bella, sta giocando un calcio piacevole e lo ha fatto vedere anche a livello internazionale». LEGGI TUTTO

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    Scudetto Inter per Simone, l’Ernesto e il Moratti

    Sono felice per Simone Inzaghi, con quel modo tutto suo di fare l’allenatore. Non è un grande comunicatore, sa però parlare ai giocatori, li responsabilizza e tranquillizza, ed è la cosa che più conta.

    Il dominio stagionale è stato fin troppo evidente, frutto anche di assolute sorprese quali Thuram e Sommer. L’estate scorsa non immaginavo che potessero fare addirittura meglio di Lukaku e Dzeko, che metto insieme, e Onana. Ho il sospetto, fondato, che i due abbiano stupito, e non poco, anche chi li ha presi, Piero Ausilio, e chi ne ha avallato l’acquisto, Beppe Marotta.

    La squadra apprezza la lealtà, oltre alle idee, di Simone. Che ha una sola parola perché ha una sola convinzione.Stella o non stella, mai così Inter come quelle di Pellegrini e Moratti. Non ce l’ho con Steven Zhang, lui non ha colpe, ma almeno quelli i soldi li mettevano sul serio ed erano i loro soldi, miliardi di lire e poi milioni di euro. E genuina e potente e soprattutto antica era la passione che li muoveva.

    Ieri ho letto l’intervista di Franco Vanni all’Ernesto, del quale mi onoro di essere amico. Un paio di passaggi mi hanno colpito. Quando dice che «la notte sogno ancora i giorni dello scudetto. Al risveglio impiego qualche istante a realizzare che è successo davvero. Lo stesso succede con la coppa Uefa di trent’anni fa. Ed è incredibile come certe imprese uniscano gli uomini che le hanno compiute». Al punto che due mesi fa lo stesso Pellegrini organizzò un volo privato per consentire agli ex compagni di squadra di Andy Brehme, morto il 20 febbraio scorso, di andare a Monaco di Baviera a ricordarlo in presenza.

    «Zhang mi piace», questo l’altro momento segnalabile della chiacchierata con l’ex presidente. «Educato, rispettoso, eravamo seduti vicini a San Siro, poi lui ha smesso di venirci». Perché non lo stanno facendo uscire dalla Cina.

    Di Massimo Moratti credo di aver raccontato negli ultimi trent’anni tutto quello che sapevo: nell’autunno del ’94 mi rilasciò un’intervista esclusiva per questo giornale nella quale ipotizzò la sua Inter, a quel tempo non pensava di poterla acquistare. Qualche mese dopo, a febbraio, l’impresa gli riuscì. Ogni venerdì – lui scaramantico anche più del sottoscritto – lo raggiungevo in Saras ed erano racconti e battute e piccole provocazioni. Nel suo ufficio tutto sapeva di Inter, alle spalle di Moratti la foto di “Veleno” Lorenzi.

    Moratti resta il più grande presidente della storia interista, con il Triplete di Mourinho ha raggiunto e verosimilmente superato il padre Angelo.

    La seconda stella dell’Inter non sarebbe mai arrivata senza Pellegrini, Moratti e un calcio che per chi ha avuto la fortuna di viverlo resta ineguagliabile. Non sono mai stato un tipo nostalgico, vivo il presente e del passato non conservo nulla. Ma Pellegrini e Moratti non trasmettono il veleno della nostalgia, solo la speranza o l’illusione di qualcosa di più vero e autentico. Più di calcio.  LEGGI TUTTO

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    È una Serie B da paura nel pazzo mondo di playoff e playout

    Una scrematura dettata dalla logica, non ancora dall’aritmetica, ma su qualcosa bisogna pur fare perno per uscire dall’ovvio. Anche se il bello della B è proprio l’incertezza che regna sovrana fino all’ultimo e così sarà anche quest’anno. In testa e in coda i primi verdetti potrebbero arrivare a breve.
    La promozione può arrivare sabato
    Il Parma può iniziare a festeggiare già il prossimo week end: se batte il Lecco al Tardini e il Venezia perde in casa con la Cremonese, i punti di vantaggio degli emiliani sul terzo posto sarebbero nove a tre giornate dalla fine. Tra Parma e Venezia gli scontri diretti sono pari, la differenza reti globale in questo momento dice + 3 Parma: con le combinazioni di cui sopra, la Serie A per gli uomini di Pecchia sarebbe ormai cosa fatta.
    A sua volta, il Lecco sa che se perde a Parma non potrà più recuperare i 10 punti che lo separano dalla zona playout e quindi farebbe immediato ritorno in C con ancora tre partite da giocare. La vera lotta, scivolosa e profonda per dirla con De Andrè, è per il secondo posto, gli ultimi due disponibili per i playoff e per evitare due retrocessioni immediate e il playout.
    Il Como sulla scia di Pecchia
    Per accompagnare il Parma, il Como è in pole position e potrebbe persino avvantaggiarsi dallo scontro diretto in programma venerdì sera tra Venezia e Cremonese, a patto s’intende di fare risultato in casa di una Sampdoria in lotta per il playoff.  Il calendario degli uomini del duo Roberts-Fabregas resta comunque più abbordabile rispetto a quello delle due competitor.
    Osian Roberts dice: “Abbiamo la fortuna di non dover guardare gli altri risultati”. Anche l’allenatore del Venezia Paolo Vanoli non vuole fare calcoli, pur sapendo che non dipende solo dalla sua squadra: “Vinciamo le ultime quattro e poi vedremo cosa sarà successo”. L’esterno della Cremonese Luca Zanimacchia ha una certezza: “Tutte e tre arriveremo all’ultima giornata ancora in corsa per salire direttamente”.
    Sul ring dei playoff
    Nella volata playoff, Brescia e Sampdoria cominciano gli ultimi quattro giri di valzer con un leggero vantaggio su Pisa, Cittadella e Sudtirol. Le Rondinelle sono l’unica squadra che potrà affrontare avversarie alle proprie spalle. Di più: quattro squadre attualmente negli ultimi sei posti con il “bonus” Lecco. Il portiere Luca Lezzerini ammette: “Dopo la grande cavalcata, pensando che a dicembre eravamo in zona retrocessione, non riuscire ad acciuffare i playoff sarebbe un peccato”.
    Senza i due punti di penalizzazione, la Sampdoria sarebbe davanti al Brescia, ma stando così le cose deve difendersi dagli assalti di Pisa, Cittadella e Sudtirol. Andrea Pirlo argomenta: “Conosciamo bene il nostro obiettivo ora che abbiamo capito la categoria, non occorre ripeterlo ogni volta”. Il Pisa sembra avere il calendario più difficile, ma con il Sudtirol è stata l’unica tra le cinque in lotta per le ultime due poltrone ad aver ottenuto 4 punti nelle ultime 2 partite e sotto la Torre pendente è tornata la fiducia, anche perché la rosa è la più attrezzata.
    Il centravanti Stefano Moreo non si nasconde: “Il nostro obiettivo è chiaramente raggiungere i playoff e se siamo quelli visti nel primo tempo a Bari sono sicuro che ce la faremo”. Cittadella e Sudtirol, dopo essersi sfidate nell’ultimo turno impattando in uno dei sei 0-0 di giornata, potrebbero essere già contento così perché a 43 punti c’è la salvezza, ma arrivati fin qui non avrebbe senso accontentarsi. Il centrocampista dei veneti Simone Pavan è di questo avviso: “Avendo un solo punto da recuperare è doveroso fare un pensierino alla seconda fase” e per il Cittadella sarebbe un ritorno ai playoff dopo due anni di assenza.
    Chi lotta per la salvezza
    C’è poi la bagarre salvezza. La Feralpisalò ha il calendario più brutto, è a meno cinque dal quart’ultimo posto e deve fare un’impresa: non può più perdere, deve riuscire conquistare almeno 10 punti, se ci riesce entra nella storia. Ad Ascoli il patron Pulcinelli ha deciso il ritiro in vista del decisivo match di Terni e chiede aiuto ai tifosi: “Venire in albergo prima di una partita per urlare in faccia ai giocatori o addirittura esplodere dei petardi a pochi centimetri da loro non aiuta…”.
    Il Cosenza è rinato, mettendosi quasi al sicuro con il poker a Reggio Emilia: meglio così perché il calendario non è un alleato. Sta bene la Ternana, tornata dalla doppia trasferta Cremona-Brescia con 4 punti. Breda predica umiltà: “Con l’Ascoli dobbiamo mettere a frutto quanto fatto nelle ultime due gare per non rovinare tutto”. C’è poi lo psicodramma Bari. In 10 mesi è passato dall’essere a pochi secondi dalla Serie A a vedere la Serie C molto vicina: non vince da nove partite (solo 3 pareggi), Federico Giampaolo è l’ultima speranza. LEGGI TUTTO

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    Roma-Bologna 1-3 diretta: Thiago Motta ferma De Rossi LIVE

    Cronaca e statistiche di Roma-Bologna

    23:02
    Abraham titolare dopo quasi un anno
    L’attaccante è stato schierato dal 1’ contro il Bologna da De Rossi, al posto di Lukaku. Non accadeva in campionato dal 3 maggio 2023, da Monza-Roma della scorsa stagione. 

    22:53
    Inter campione d’Italia
    Dopo Roma-Bologna, l’Inter ha battuto il Milan nel derby e ha vinto lo scudetto con cinque giornate d’anticipo. APPROFONDISCI

    22:43
    Paredes e Llorente saltano il Napoli
    Il centrocampista argentino e il difensore spagnolo sono stati ammoniti durante la partita contro il Bologna. Erano in diffida. Quindi salteranno la prossima partita della Roma che in programma contro la Napoli.

    22:30
    Bologna super
    Secondi i dati Opta il Bologna ha raccolto 62 punti dopo 33 gare stagionali in Serie A per la prima volta nell’era dei 3 punti a vittoria; in generale, i felsinei non conquistavano così tanti punti giunti a questa fase del torneo dal 1966/67 (62, contando 3 punti a vittoria da sempre).

    22:17
    Roma ko con il Bologna: social scatenati 
    Tanti i meme creati dagli tifosi per la sconfitta dei giallorossi all’Olimpico. GUARDA LA GALLERY 

    22:07
    Sorpresa Thiago Motta
    L’allenatore del Bologna sorride con un cronista e parla dell’applauso dell’Olimpico. LEGGI TUTTO

    21:54
    Saelemaekers: “Il gol? Conosco Svilar”
    “Giocavo nelle giovanili con Svilar, lo conosco, sapevo che aspetta l’ultimo momento per buttarsi e sapevo fosse la cosa da fare. A fine partita abbiamo parlato”. Il retroscena l’ha svelato Saelemaekers a Dazn. L’attaccante Bologna ha segnato nella porta della Roma con un cucchiaio alla Totti. “Siamo una famiglia. Tutti sono importanti. Siamo molto contenti”, ha aggiunto l’ex Milan.    

    21:42
    Thiago Motta: “Bologna, una partita meravigliosa”
    Così Thiago Motta a Dazn: “Ho detto ai ragazzi che sono orgoglioso di allenarli e dopo la partita è ancora più emozionante. Sono venuti qua, in un campo complesso contro una squadra difficile da affrontare e hanno fatto una prestazione di alto livello in tutte le fasi. Questo mi lascia molto soddisfatto e molto contento. Hanno fatto una partita meravigliosa contro una squadra come la Roma. Questo fa bene al nostro calcio. Siamo sulla strada giusta. Champions cosa fatta? Oggi penso solo alla partita di stasera e a godermela al massimo. Il resto arriverà a suo tempo. Oggi il nostro presente è molto bello e voglio approfittarne come i tifosi. Pensare ad non significa niente. Dobbiamo solo vivere questo bel momento. Sono molto grato ai ragazzi e ai tifosi. Abbiamo fatto una serata meravigliosa per questa squadra meravigliosa. Zirkzee? Sta molto bene in questo momento. È molto giovane, deve continuare a lavorare con la stessa fame, con la stessa voglia di aiutare e migliorare. Vedremo alla fine, i campioni si vedono alla fine. Oggi è uscito per un fastidio”.

    21:34
    Azmoun: “Continueremo sulla nostra strada”
    “A volte le partite vanno così. Il Bologna ha fatto molto bene. Ovviamente volevamo i tre punti, ma a volte si vince e a volte si perde. Noi continueremo sulla nostra strada. Il mio ingresso in corsa? Il compito di chi entra è aiutare la squadra come può, è il nostro lavoro. Tutti dobbiamo contribuire al bene comune”. L’ha detto Azmoun a Dazn dopo il triplice fischio di Roma-Bologna. 

    21:23
    De Rossi: “Io non sono un prete…”
    L’allenatore mette il focus sul nervosismo della Roma, respingendo al mittente le accuse di avere una squadra poco serena. APPROFONDISCI  

    21:21
    Casini risponde alla Roma
    Il presidente della Lega di Serie A ha parlato della data scelta per la prosecuzione del match di Udine interrotto per il malore del giallorosso N’Dicka. LEGGI DI PIU’ 

    21:03
    Bologna, chi è El Azzouzi 
    La storia del giocatore del Bologna che ha segnato alla Roma il primo gol. LEGGI DI PIU’ 

    20:55
    Roma, quanto pesa l’Europa 
    Quando si gioca il giovedì nel fine settimana la squadra fatica. LEGGI TUTTO   

    20:49
    De Rossi nel post partita
    L’allenatore della Roma sta parlando dall’Olimpico. SEGUI LE INTERVISTE IN DIRETTA

    20:32
    Il Bologna festeggia
    De Silvestri e comapagni sono andati a festeggiare sotto al settore ospiti (circa 3000 tifosi).

    20:30
    L’Olimpico applaude la Roma
    Lo stadio ha applaudito la Roma nonostante la sconfitta.

    20:29
    90′ + 7′ – E’ finita: Roma-Bologna 1-3
    Triplice fischio. Il Bologna ha sbancato l’Olimpico.

    20:28
    90′ + 4′ – Castro al tiro
    Tiro fuori controllo dell’argentino. La partita sta per finire.

    20:26
    90′ + 2′ – Chance Dybala
    L’argentino va al tiro ma la conclusione viene deviata in corner. 

    20:25
    90′ + 2′ – Saelemaekers alle stelle
    Tentativo di Saelemaekers. Palla in curva.

    20:24
    90′ + 1′ – Castro segna in fuorigioco
    L’attaccante firma il poker ma era in posizione irregolare.

    20:23
    90′ – Sei minuti di recupero
    Assegnato l’extra time. 

    20:19
    87′ – Pellegrini spreca
    Azmoun tira, Skorupski para e sulla ribattuta Pellegrini tenta il tiro a botta sicura da posizione centrale che va oltre la traversa.

    20:18
    85′ – Joao Costa all’esordio in A
    Il baby attaccante della Primavera classe 2005 entra al posto di Cristante negli ultimi cinque minuti. Aveva già due presenze in Europa League. APPROFONDISCI 

    20:16
    83′ – Cristante di testa
    Tentativo di testa di Cristante dagli sviluppi di un calcio d’angolo che però non inquadra la porta.

    20:15
    81′ – Baldanzi murato
    Ci prova l’ex Empoli ma il suo tiro sbatte contro la difesa del Bologna.

    20:14
    80′ – Triplo cambio Bologna
    Fase della partita senza acuti. Per il Bologna fuori Ndoye, Calafiori e Posch, dentro De Silvestri, Fabbian e Kristiansen. 

    20:11
    77′ – Sostituito El Azzouzi
    Esce l’autore del primo gol del Bologna, al suo posto c’è Urbanski.

    20:04
    72′ – Entra Baldanzi
    Fuori El Shaarawy, dentro l’ex trequartista dell’Empoli.

    20:02
    69′ – Esce Zirkzee
    Torna in panchina l’attaccante del Bologna, che viene medicato con il ghiaccio per un problema al flessore.

    19:59
    65′ – Tris Saelemaekers: Roma-Bologna 1-3
    Dybala scivola e perde palla a centrocampo. In contropiede il Bologna cala il tris: palla in profondità di Zirkzee per Saelemaekers che supera Svilar con un pallonetto.  

    19:56
    63′ – Ammoniti Llorente e Freuler
    Doppio giallo. Lo spagnolo della Roma è stato ammonito per proteste. Era diffidato, salterà il Napoli.

    19:55
    62′ – Paredes ferma Saelemaekers
    L’esterno del Bologna entra nel cuore dell’area ma all’ultimo secondo l’argentino gli strappa il pallone e lo allontana.

    19:49
    55′ – Azmoun accorcia le distanze: Roma-Bologna 1-2
    Cross di Pellegrini e Azmoun ci prova tre volte (la prima di testa) prima di superare Skorupski da due passi. 

    19:45
    52′ – Cambi per la Roma
    Dentro Azmoun, Spinazzola e Karsdorp per Abraham, Celik e Angelino.

    19:43
    50′ – Posch salva sulla linea
    El Shaarawy spara una fuciliata dal limite, Posch salva il Bologna sulla linea con la faccia. Gara ferma.   

    19:37
    46′ – Riparte il secondo tempo di Roma-Bologna
    Batte la Roma. Inizia la ripresa senza cambi.

    19:36
    Roma e Bologna rientrano
    Le due squadre stanno per tornare in campo. El Shaarawy e Mancini sono gli ultimi. 

    19:32
    Freuler: “Il Bologna sta giocando bene”
    Così Remo Freuler prima di rientrare negli spogliatoio: “Abbiamo giocato bene contro una squadra forte ma siamo a metà strada – ha detto a Dazn – Io capitano? Significa tantissimo, significa che ho la fiducia del mister”.

    19:21
    45’+3′ – Finisce il primo tempo. Roma-Bologna 0-2
    Gol di El Azzouzi, traversa di Saelemaekers e raddoppio di Zirkzee. Primo tempo a favore del Bologna avanti 2-0 sulla Roma.

    19:19
    45’ – Raddoppio del Bologna
    Azione incredibile del Bologna. Palla dentro per El Azzouzi che sgancia Zirkzee che manda in rete. Angelino prova a salvare tutto, ma la palla è entrata. L’ok dall’orologio di Maresca.

    19:14
    42’ – Traversa di Saelemaekers
    Punizione di Saelemaekers che colpisce la traversa in pieno con Svilar battuto. Si salva la Roma in questa situazione.

    19:13
    40’ – Giallo pure per El Shaarawy
    Entrata dura del numero 92 della Roma su Ndoye. Giallo anche per lui. De Rossi dalla panchina predica calma, 4 cartellini fin qui.

    19:06
    33’ – Altro giallo tra le fila della Roma
    Angelino, Paredes e ora Pellegrini. Fallo duro su Posch e Maresca sventola un altro cartellino.

    18:57
    25’ – Giocata acrobatica di Dybala
    Angolo di Paredes che va sul secondo palo, dove Dybala cerca una girata al volo. Tiro altissimo.

    18:53
    20’ – Che occasione per Paredes
    Lucumì perde palla dal limite, Paredes rientra sul sinistro ma manda fuori. Grande chance per il pareggio dei giallorossi.

    18:49
    15’ – Litigio dopo il gol
    Piccolo capannello dopo il gol di El Azzouzi. Non è andata giù l’esultanza del giocatore rossoblù. Tutto rientrato. Qui tutti i dettagli di quello che è successo.

    18:48
    14’ – Che gol di El Azzouzi. Roma-Bologna 0-1
    Rovesciata di El Azzouzi sul cross di Calafiori: il pallone tocca il palo e finisce in rete. Bologna in vantaggio 1-0.

    18:47
    13’ – Giallo per Angelino
    Fallo duro, in ritardo, di Angelino su Ndoye. Maresca tira fuori il cartellino giallo.

    18:42
    9’ – Prima grande chance per la Roma
    Va via Dybala sulla destra, poi palla in mezzo per El Shaarawy che apre l’interno, ma manda fuori.

    18:41
    Lo striscione della Tevere
    “Con la Roma contro ogni ingiustizia”, recita lo striscione apparso in Tribuna Tevere. Chiaro riferimento alla polemica con la Lega per la gara da recuperare con l’Udinese il prossimo 25 aprile.

    18:39
    5’ – Scontro Zirkzee-Paredes
    Giallo per Zirkzee e Paredes, i due a palla lontana si sono spintonati. Polemiche De Rossi contro Maresca. L’argentino, diffidato, salterà la sfida con il Napoli.

    18:30
    Roma-Bologna, inizia il match all’Olimpico
    Minuto di silenzio per la terribile scomparsa del calciatore di Mattia Giani. Poi si parte all’Olimpico! Qui la reazione di Mancini al minuto di silenzio per Giani.

    18:19
    Roma, le parole di De Rossi nel pre partita
    “Thiago è un allenatore che sorprende, che cambia. Hanno giocato tante volte contro squadre importanti con possesso pappa e in maniera offensiva. Noi abbiamo preparato le due opzioni. Saremo pronti ad ogni sorpresa. Abraham? Importante avere energia. L’infortunio ti dà frustrazione, vorresti spaccare il mondo. Deve concentrarsi sul calcio, non disperdere le energie in cose meno importanti. Gli ho parlato, sta bene, ho grande fiducia in lui. Siamo qui con tanta fiducia, pronti ad attenderlo. El Shaarawy? Ha speso tanto, ma sta giocando bene. Siamo stanchi, certo. Ma lui meritava la conferma e dovrà spingere tantissimo”. Così De Rossi a Dazn prima del fischio d’inizio.

    18:05
    Olimpico tutto pieno
    Sold out, biglietto in più o biglietto in meno, per la partita numero 54 consecutiva. La Roma di nuovo con l’Olimpico pieno: i tifosi pronti a spingere la squadra verso la vittoria.

    17:59
    Roma, l’attacco sulle spalle di Abraham
    A dieci mesi abbondanti dall’operazione al ginocchio e a quasi un anno dalla sua ultima partita cominciata in Serie A (3 maggio 2023, Monza-Roma 1-1), Tammy Abraham prepara il suo nuovo esordio. Gioca titolare dal primo minuto.

    17:51
    Roma-Bologna, inizia il riscaldamento
    Ha smesso di piovere all’Olimpico. Squadre in campo per il riscaldamento con lo stadio che si sta riempiendo del tutto. Altro sold out in casa giallorossa.

    17:47
    Il momento della Roma
    La Roma ha vinto 11 delle 16 partite casalinghe in questa Serie A (3N, 2P), tanti successi quanti nelle gare interne dell’intero scorso campionato (11, ma in 19 match). I giallorossi potrebbero registrare almeno 12 vittorie dopo 17 partite casalinghe in una stagione di Serie A per la prima volta dal 2016/17 (14 in quel caso).

    17:39
    Roma-Bologna, grande ospite all’Olimpico
    C’è anche Cesare Cremonini a vedere il match all’Olimpico. Il cantante è un grande tifoso della squadra rossoblù.

    17:26
    Bologna, la formazione ufficiale
    BOLOGNA (4-2-3-1) – Skorupski; Posch, Beukema, Calafiori, Lucumì; Freuler, Aebischer; Ndoye, El Azzouzi, Saelemaekers; Zirkzee. All. Thiago Motta.

    17:23
    Roma, la formazione ufficiale
    ROMA (4-3-3) – Svilar; Celik, Mancini, Llorente, Angelino; Cristante, Paredes, Pellegrini; Dybala, Abraham, El Shaarawy. All. De Rossi.

    17:19
    Roma-Bologna, i numeri della sfida
    La Roma è l’avversaria contro cui il Bologna ha vinto il maggior numero di partite in Serie A: 52 successi degli emiliani in 151 sfide, completano 45 pareggi e 54 vittorie giallorosse.

    17:15
    Roma-Bologna, attesa per l’inizio del match
    Il Bologna per la fuga, la Roma per avvicinare il quarto posto. Una sfida dal sapore Champions per due belle squadre in cerca di gloria all’Olimpico. Il fischio d’inizio dell’atteso match è alle 18:30.

    Roma – Stadio Olimpico LEGGI TUTTO

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    Tudor prima Lazio-Juve: “Serve una partita perfetta”, rivivi la diretta

    14:50
    Luis Alberto e il patto con Tudor
    Niente fascia per lo spagnolo decisivo contro il Genoa, ma per il tecnico resta centrale. Il presidente: “Ha dimostrato attaccamento”. La situazione.

    14:40
    Luis e Felipe per ribaltare la Juve
    Un addio ufficiale, quello di Felipe Anderson, e un altro minacciato da Luis Alberto: ma entrambi saranno fondamentali per provare ad accedere alla finale di Coppa Italia. Il futuro non li sta condizionando.

    14:30
    La conferenza di Allegri
    “La squadra sarà motivata, bisognerà fare un grande sforzo per raggiungere l’obiettivo. Sarà una partita lunghissima sotto tutti i punti di vista”: in mattinata anche Massimiliano Allegri ha presentato la gara in conferenza.

    14:22
    Termina la conferenza
    Con l’ultima domanda su Kamada, termina la conferenza di Igor Tudor alla vigilia della semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Juve.

    14:22
    Tudor su Kamada
    Tudor continua: “Di Kamada abbiamo parlato tanto. Un certo tipo di gioco è meglio per alcuni e per altri è peggio. Sono cose che succedono tutti i giorni in tutte le squadre. È un ragazzo completo e con tutte le doti”.

    14:19
    Tudor parla di Isaksen
    L’allenatore della Lazio ha parlato anche della situazione di Isaksen: “Isaksen è un giocatore che mi piace e un ragazzo per bene. Ora magari qualcuno ha fatto meglio ma è lì. Stiamo aspettando il suo momento. Bisogna crescere su alcune situazioni. In Serie A c’è bisogno anche di molta attenzione. A me piace molto che è sempre attento a quello che dico. Decidono sempre i giocatori secondo me. Un allenatore non fa giocare quello più scarso”.

    14:17
    E sull’attacco…
    “Bisogna lavorare sul coraggio di andare in tanti in avanti e su come posizionarsi sui cross. Contro la Salernitana ho visto quattro gol e potevamo farne di più. Giocare a Genova non è semplice”.

    14:12
    Tudor studia la difesa
    “Abbiamo analizzato la difesa, stiamo subendo qualche gol per degli errori difensivi. Qua c’erano tanti imput sulla zona, ora lavoriamo tanto sul duello e andando tanto in avanti perdi la lucidità nel tornare indietro e coprire meglio. È difficile ottenere tutto, magari su alcune cose ottieni risposte migliori, più lavori su un aspetto più sei bravo, però magari perdi qualcosa su altro. Dobbiamo lavorare per avere quella solidità e per stare sul pezzo anche quando si difende bassi, quella cosa che la Juve fa in maniera ottima. Loro sono bravi in quello”.

    14:10
    Tudor sulle parole di Lotito
    Tudor su Lotito: “Le parole del presidente sono belle, piacciono a ogni allenatore. Poi quando si parla di un’impronta dell’allenatore bisogna considerare tutte le cose, il lavoro dell’allenatore è complicato e si basa su tante cose, non solo sul carattere, ma anche sullo stile di gioco e sulla mentalità. Bisogna fare analisi profonde, nella mia carriera ho visto tante etichette e tante esagerazioni, penso invece che bisogna analizzare più attentamente ogni allenatore. Per l’impresa serve tutto, serve fluidità ma aggressività, serve compattezza e saper difendere anche bassi. Non dobbiamo regalare niente e tenere per 90 minuti, anche magari nei supplementari. Su queste cose ci si lavora tutti i giorni, non si lavora solo col carattere. Se scegliamo giocatori solo per carattere non si vince, si vince con la qualità dei giocatori. L’allenatore è importante, ma poi serve la qualità. Se non hai Felipe che dà quella palla, se non hai Daichi che fa quella giocata e Vecino con quel velo non vinci le partite”.

    14:09
    Tudor su Felipe Anderson e Luis Alberto
    “Felipe Anderson ha sempre giocato sulla fascia quindi è il suo ruolo. È sempre in attacco, che sia sulla fascia o centralmente. Luis Alberto ha giocato tanto. Lazzari è in dubbio. Questo problema che ha gli sta dando fastidio”.

    14:08
    Guendouzi, Immobile e Castellanos: le parole di Tudor
    L’allenatore ha poi parlato dei singoli: “Guendouzi ha fatto due allenamenti e sarà convocato. Ciro si è allenato ieri e sarà convocato. Con Castellanos ho parlato ieri. È un ragazzo che ci tiene tanto, forse troppo. Ha delle doti molto importanti che ancora non ha mostrato. Per me contro la Salernitana ha fatto una grande partita”.

    14:06
    Tudor sulla doppia sfida contro la Juve
    Tudor interviene poi sulla doppia sfida contro la Juve tra campionato e Coppa Italia: “Abbiamo fatto due gare contro la Juventus. Ogni partita è diversa. C’è una base che è sempre la stessa ma ci sono anche tantissimi particolari che la possono indirizzare. Sarà una gara difficile ma bisogna crederci. Ho visto i ragazzi molto motivati. Loro ci credono. Oggi in rifinitura scegliamo quelli che giocano domani”.

    14:04
    “Contento del nostro percorso”
    “Per ribaltare il risultato bisogna fare tutto perfetto. È difficile dire che cosa manca per fare una gara del genere. Penso che abbiamo fatto buone gare da quando sono qui. Io sono contento del percorso che stiamo facendo. Vedo grande partecipazione e voglia di fare le cose giuste da parte dei giocatori”.

    14:03
    Le parole di Tudor
    Inizia la conferenza: “Sarà una gara importante perché si gioca per andare in finale contro una squadra forte. Bisogna provare fino alla fine a passare. Bisogna fare una partita perfetta e non sbagliare niente. Questo è un nostro obiettivo, vediamo che succede”.

    13:55
    La conferenza di Igor Tudor
    Alla vigilia della semifinale di ritorno di Coppa Italia contro la Juve, l’allenatore della Lazio Igor Tudor presenta la gara in conferenza: inizio programmato per le 14.

    S.S. Lazio Training Center – Formello LEGGI TUTTO

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    Monza-Atalanta diretta ore 20:45: dove vederla in tv, streaming e formazioni

    La probabile formazione di Palladino
    MONZA (4-2-3-1): Di Gregorio; Birindelli, Pablo Marì, Izzo, A. Carboni; Pessina, Gagliardini; Colpani, V. Carboni, Zerbin; Djuric. All.: Palladino.
    A disposizione: Sorrentino, Gori, D’Ambrosio, Donati, Kyriakopoulos, Pedro Pereira, Caldirola, Bondo, Maldini, Colombo, S. Vignato, Ferraris. 
    Indisponibili: Bettella, Caprari, Ciurria, Gomez, Machin, Mota Carvalho. Squalificati Akpa Akpro. Diffidati: Djuric, Gagliardini.
    La probabile formazione di Gasperini
    ATALANTA (3-4-1-2): Carnesecchi; Djimsiti, Hien, Kolasinac; Zapacosta, De Roon, Ederson, Ruggeri; Koopmeiners; Scamacca, Lookman. All.: Gasperini.
    A disposizione: Musso, Rossi, Toloi, Holm, Bakker, Hateboer, Bonfanti, Pasalic, Adopo, Touré, De Ketelaere, Miranchuk.
    Indisponibili: Scalvini. Squalificati: -. Diffidati: Hateboer, Kolasinac, Koopmeiners, Lookman, Gasperini (all.).
    Monza-Atalanta, la cronaca
    Dopo la grande impresa in Europa League con l’eliminazione del LIverpool, l’Atalanta deve tornare a giocare in campionato per dimenticare l’ultimo risultato in Serie A. La sconfitta contro il Cagliari ha fatto male per la zona Europa, ma le altre non ne hanno approfittato e la squadra di Gasperini vuole tornare sui binari giusti. D’altro canto il Monza vuole tornare a lottare per quelle posizioni, dato che ora la finestra europea per la Serie A si è anche allargata.
    Attiva DAZN i primi 4 mesi a 19.90€ al mese LEGGI TUTTO

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    De Rossi diretta prima di Roma-Bologna: “Lotito su N’Dicka ha sbagliato” LIVE

    10:45

    De Rossi e la risposta a Lotito su N’Dicka

    Questa la risposta di De Rossi a una domanda sulle parole di Lotito che aveva detto: “Hanno sospeso una partita per un codice giallo”. Daniele ammette: “Mi ero preparato. C’è un tweet delle 8:42: “Forza Evan ti siamo vicini”, della Lazio. Non ho mai visto fare un tweet per qualcosa che non era grave. Dovremmo solo ringraziare che non sia morto o che non sia in ospedale con i postumi di un infarto. Su 30mila persone non ce n’era uno che poteva pensare che fosse utile per noi sospendere la partita, vista l’inerzia dopo il pareggio. Ripeto: se si dice una cosa del genere e te la mandano su messaggio dei ragazzini dei 15 anni ok, ti dà fastidio e poi passa, ma se lo facciamo noi del calcio è diverso. Anche nelle chiacchiere con Butti e Casini è uscita questa cosa, come se il fatto che non fosse morto fosse un problema. Mi dispiace che lo faccia Lotito, io ho pure un bel rapporto con lui al di là che è il presidente della Lazio, ho letto che ha detto queste cose davanti a un buffet. magari gli è sfuggito un po’ il colpo, se qualcuno mette davanti al calcio la vita di un proprio amico e collega dovremmo essere tutti d’accordo”.

    10:44

    Pellegrini, che parole da De Rossi

    “Pellegrini tatticamente mi stupisce ma stupisce soprattutto i miei collaboratori che non pensavano che fosse così forte, intelligente e atleticamente è incredibile”

    10:41

    De Rossi risponde su Abraham e il ruolo di Dybala

    “Tammy ha un entusiasmo clamoroso, ha un’energia pazzesca che va incanalata solo nel calcio perché a volte perde energie con i tifosi, gli arbitri, lo scarpino. Voglio capire bene tutto di lui, ha un potenzionale enorme, è affascinante da allenare e lavorandoci può diventare devastante come Lukaku. Dybala falso nove? Mi piace l’idea, ci ho pensato, ma per giocarci devi avere giocatori di grande gambe sulla fasce e a centrocampo. Mi piacerebbe tanto, ma dobbiamo farlo combaciare con l’attacco della profondità”

    10:38

    Le parole sulla Lega e sul recupero contro l’Udinese

    “Mi trovo allineato con le parole della società. Voi parlate dell’aiuto che si dà alle squadre che giocano in Europa per far sì che si arrivi a questa partite nella maniera migliore, qui si è creato un precedente particolare, è la prima volta a mia memoria che succede questo. Mi dispiace che Casini non abbia ascoltato le nostre richieste e mi dispiace che Butti, capo delle competizioni, non ci abbia aiutato e capito. Visto che lui è un uomo di calcio sa quanto sia bene quanto un giorno in più o in meno sia determinanti. Il mio prof, Venturati, mi diceva dell’effetto Florida: sa quanto alcune parole possano poi entrarti in testa. Da allenatore non ne parlerò più e la gestiremo in altre sedi”

    10:37

    De Rossi sul Bologna di Motta

    “Tante squadre giocano bene, ma il Bologna è stato costruito magari per un campionato da metà classifica e invece stanno facendo qualcosa di meraviglioso. Hanno grande fluidità, è affascinante vederli ed è difficile studiarli. Ho grande stima di Thiago, dei giocatori e della società. Volevo mandare un messaggio a Ferguson: per noi sarà un vantaggio, ma per lui perdere l’Europeo sarà devastante”

    10:36

    De Rossi su Lukaku

    “Romelu ha avuto un problema muscolare di lieve entità, siamo fiduciosi che non sia niente di grave. Giocherà uno tra Azmoun e Tammy. La partita con il Milan ha provocato uno sforzo incredibile fisico e mentale ma siamo pronti per giocare domani”

    10:35

    Via alla conferenza di De Rossi

    E’ iniziata la conferenza di Daniele De Rossi

    10:26

    Tutto pronto a Trigoria, tra poco la conferenza di De Rossi

    Tutto pronto a Trigoria: alle 10.30 la conferenza di De Rossi

    10:09

    De Rossi e il retroscena virale

    Intanto è virale il retroscena che racconta il momento dei crampi di El Shaarawy contro il Milan: LEGGI TUTTO QUI

    09:57

    Olimpico, altre 65mila presenze

    Domani, per l’ennesima volta, l’Olimpico sarà strapieno per la Roma. In arrivo una nutrita rappresentanza del Bologna: saranno oltre 3mila i tifosi emiliani sugl spalti

    09:48

    Roma, il programma verso il Bologna

    Questo il programma della Roma verso il Bologna: conferenza di De Rossi alle 10.30, allenamento oggi pomeriggio, nessun ritiro, domani partita alle 18

    09:35

    De Rossi e l’infortunio di Lukaku

    Molta attesa anche per capire cosa dirà De Rossi in merito all’infortunio di Lukaku: possibili 10 o 15 giorni di stop

    09:31

    Pjanic parla di De Rossi

    Miralem Pjanic, in una lunga esclusiva al Corriere dello Sport-Stadio, parla anche di De Rossi allenatore: “Si vedeva già”. LEGGI QUI tutte le sue parole

    09:30

    De Rossi, alle 10.30 la conferenza

    La conferenza di Daniele De Rossi è in programma tra un’ora esatta

    Trigoria, centro sportivo Fulvio Bernardini LEGGI TUTTO

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    Pjanic esclusivo: “Allegri e la Juve, De Rossi e Dybala: vi dico tutto”

    Come si sta a Dubai?«È stata una piacevole sorpresa, sia per la qualità della vita sia per quella del calcio. La mia famiglia è contenta e questo mi basta. Il livello del campionato è buono, non è l’Europa, ma qui ho un ruolo importante nel mio club e sto aiutando i più giovani a crescere. Nei giorni scorsi abbiamo vissuto anche il dramma dell’alluvione. Ci siamo spaventati, non è stato semplice affrontare quell’evento così anomalo, il caos in città e nel Paese. Non aveva mai piovuto così tanto, e con quella intensità poi: tutta colpa del cambiamento climatico. Ma questa è una città davvero incredibile: un giorno è in ginocchio, il giorno dopo è come nuova».
    Giocare negli Emirati non dev’essere molto stimolante.«Quello che più mi manca sono i tifosi europei. L’adrenalina degli stadi che mettevano una grande pressione. Qui ho portato la mia esperienza, sono nel posto giusto».
    E a luglio?«Posso decidere se attivare l’opzione per un altro anno di contratto. Devo riflettere, vedremo se ci saranno offerte dall’Europa. Di certo ho ancora voglia di giocare, sto bene, mi alleno forte e sono motivato. Ammetto che l’Europa mi manca».
    Dall’Europa all’Europeo, un obiettivo sfumato nei playoff.«L’ultimo sogno che volevo realizzare con la mia Bosnia, non meritavamo di passare, visto il pessimo girone fatto. È stata una grande delusione. Il mio è stato un bel percorso, ma non credo che continuerò con la nazionale. Sto ragionando molto su questo aspetto. Sono stati sedici anni bellissimi, il punto più alto il Mondiale in Brasile. Ma è il momento di voltare pagina».
    A giugno c’è l’amichevole tra la Bosnia e l’Italia del “suo” Spalletti.«Mi farebbe piacere ritrovarlo, vediamo. Luciano è un tecnico strepitoso, sono contento di vederlo ct della Nazionale. L’Italia si riorganizza con i tanti giovani che stanno emergendo. La certezza di questo gruppo è proprio quella di avere un grandissimo allenatore che ha fatto magie con il Napoli e adesso mette bene in campo la squadra e le sta dando idee interessanti. Sono certo che farà bene all’Europeo».
    Il Napoli è passato per poco tempo a un altro allenatore che lei conosce bene.«Non è stato uno scherzo per Garcia. Onestamente dopo uno scudetto non lo sarebbe stato per nessuno. Rudi aveva tanta pressione, Napoli è una piazza favolosa e al tempo stesso difficile: l’ambiente voleva dei risultati immediati e non sono state rispettate le aspettative di inizio stagione. Con Spalletti hanno giocato un calcio favoloso, sostituirlo non sarebbe stato semplice per nessuno».
    Napoli resta una piazza intrigante.«Assolutamente, e per qualsiasi giocatore. Avevo avuto qualche contatto in passato, ma non siamo mai andati fino in fondo. Sarebbe stato bellissimo giocare a Napoli, è un posto strepitoso. Il sentimento che i tifosi hanno per la squadra è incredibile, come a Roma dove ho trascorso cinque anni indimenticabili».
    Poi però ha deciso di andare via.«Questo è il calcio. Sono rimasto cinque anni, ma già in precedenza avevo rifiutato tante opportunità. La Juventus mi voleva già alla fine del terzo anno, rifiutai perché sentivo di dover dare ancora qualcosa, volevo provare a vincere con la Roma. Non ci siamo riusciti, così ho deciso di provare altro. L’ho fatto soffrendo, ma sapevo che quella era la decisione giusta. Mi cercava anche il Psg, sono andato alla Juve e non ho rimpianti. La Roma comunque resterà sempre nel mio cuore. A proposito, glielo dico subito: non avevo alcun dubbio su Daniele».
    Lei non è il primo che lo dice.«Ho trascorso con lui cinque anni e mi aspettavo di ritrovarlo un giorno in panchina. Sono felice, è un amico e gli voglio bene. Sta mostrando il suo calcio e sono contento del rinnovo. Ora arriva il difficile: riuscire a mantenere questo livello. Lui lo ripete sempre: questo lavoro è favoloso, ma è da pazzi tra studio e pressioni. Daniele conosce la piazza, sa gestire bene l’ambiente e anche la stampa. Lo sento parlare, ci sa fare».
    Nello spogliatoio aveva un peso rilevante.«Il primo difensore di ogni compagno di squadra. Se c’era qualcuno che parlava male di te, lui era sempre pronto a proteggerti. Da leader. Ed era il primo ad alzare la voce quando serviva, e così è anche da allenatore. Trova sempre le parole giuste. Sa meritarsi il rispetto dello spogliatoio. Ho avuto due fuoriclasse alla Roma: Totti era il leader tecnico, faceva magie in campo, De Rossi quello politico, lo definisco così. Mi ha sostenuto anche in un momento complicato alla Roma».
    Quale? Quando?«Ho avuto difficoltà con Zeman, non mi vedeva. E in un primo momento non faceva giocare neanche Daniele. Ma lui mi ha difeso e tranquillizzato. “Ma come fa a non capire quanto sei forte e utile in campo?”, diceva. Insomma, mi ha aiutato a superare il momento negativo. Non ero abituato a non giocare, e a un calciatore basta un attimo per cadere in una crisi di fiducia».
    De Rossi contro il Milan è stato perfetto.«Esatto, ha preparato la doppia sfida in modo impeccabile sotto l’aspetto tattico e mentale. Questo perché è intelligente, serio e preparato. Ma anche perché ha avuto tanti allenatori forti da cui ha imparato proprio mentre giocava. Ha preso qualcosa da loro e ha sviluppato un suo calcio. La mossa di El Shaarawy a destra per bloccare Theo e Leao? Sorprendente e perfetta, e avrà ripensato a qualche mossa simile fatta da qualche suo allenatore in passato. Mi viene in mente Spalletti, ad esempio».
    Glielo ricorda?«Non esattamente, Daniele sta sviluppando un suo tipo di calcio. Diverso dal passato. Lui fa parte di una nuova generazione di allenatori, sta portando qualcosa di personale. Il calcio sta cambiando, ma è chiaro che tragga spunto anche da Spalletti e da altri. Ha il suo stile di gioco con un calcio offensivo e propositivo, ma allo stesso tempo tiene anche la squadra corta e non concede troppo. Daniele ha una sua visione, non copia, trae spunto, perfeziona, completa. E rischia. Mi sarebbe piaciuto averlo come tecnico».
    Il Bayer Leverkusen è una bella gatta da pelare.«Xabi è un altro emergente, intelligente, carismatico, educato. Il Bayer è tosto, ma la Roma può farcela. Il Bayer paga forse l’inesperienza in Europa, la Roma invece arriva da due finali e può trarne vantaggio. Può vincere l’Europa League e qualificarsi in Champions».
    L’esonero di Mourinho l’ha sorpresa?«Supersorprendente, lo ammetto. Anche perché la Roma veniva da un trofeo vinto e una finale europea andata come sappiamo. E la piazza lo amava. Ma il calcio è questo, si dimentica tutto e la società ha deciso così. Perfetta la scelta del sostituto, Mou comunque ha fatto un grandissimo lavoro sul piano della mentalità».
    Non se la passa bene nemmeno Allegri.«È tornato alla Juve dopo che al 99%, e lo so per certo, stava per chiudere con il Real Madrid. Per lui la Juve è importantissima. Tutto quello che è successo al club ha inciso sulle scelte e sulle prestazioni della squadra, per questo mi sembra impossibile attribuire a Max le colpe di un rendimento non sempre esaltante. Allegri rimane Allegri, uno dei più vincenti e tanti club lo vorrebbero in panchina. Ha fatto il massimo fino a questo momento e non penso sia colpa sua se ci sono stati dei periodi negativi. In questi ultimi anni ha perso giocatori importanti».
    Dybala, ad esempio.«E non solo. Ronaldo, Chiellin i, Mandzukic, Bonucci, Buffon. Paulo è uno dei calciatori che più ho amato in campo, tra i più forti con i quali ho giocato. È tra i migliori tre del campionato, è un giocatore stratosferico. Sente il calcio, sa di calcio, ci capivamo a occhi chiusi. Esiste una Roma con Dybala e ce n’è una senza: due squadre completamente diverse. Non solo per i gol, ma anche per le occasioni che crea. I suoi passaggi non sono mai banali, e li fa a occhi chiusi. Per qualità tecniche e talento si diceva la stessa cosa quando la Roma aveva Totti. C’era una Roma con Checco e una senza. Spero che la proprietà faccia di tutto per trattenerlo. Sento spesso Paulo, è molto contento di Roma e della Roma, non faccio fatica a capire».
    Chi vince la Champions?«Il Real Madrid».
    E l’Europa League?«La Roma, spero (ride, ndr). Ho visto l’Atalanta battere il Liverpool, è stata incredibile. Ecco, odiavo giocare contro di loro, era davvero difficile affrontarli: un disastro! Gasperini sta facendo qualcosa di strepitoso e non da ieri».
    Si immagina allenatore?«Studierò per diventarlo. Adesso vedo il calcio alla mia maniera e vorrei trasmetterlo ai giocatori. Il calcio è nel mio sangue, e spero di affrontare un giorno tanti amici prima giocatori e ora allenatori». LEGGI TUTTO