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    Bayern ai quarti di Coppa di Germania, esordio per Cancelo e poker al Magonza

    MAGONZA (Germania) – Il difficile inizio di 2023 per il Bayern Monaco si interrompe in Coppa di Germania con un netto 4-0 sul campo del Magonza che vale l’accesso ai quarti di finale. Per la formazione di Naglesmann è tutto facile con la pratica chiusa in 45′. Apre le marcature Choupo-Moting che su assit del nuovo acquisto Cancelo, all’esordio con i bavaresi, non sbaglia. Il raddoppio è di Musiala, mentre il tris, prima dell’intervallo, porta la firma di Sanè. Con la partita in cassaforte è tutto facile per i campioni di Germania che nel finale calano il poker con Davies e portano a casa la qualificazione insieme a Stoccarda, Union Berlino e Lipsia. Finisce malissimo per il Magonza che chiude anche in 10 per il doppio giallo ad Hack.
    Magonza-Bayern Monaco, tabellino e statistiche
    Lipsia ai quarti: tris all’Hoffenheim
    Entra nel club delle migliori 8 della Coppa di Germania anche il Lipsia che piega con un netto 3-1 l’Hoffenheim. Partita subito indirizzata dagli uomini di Rose che con Forsberg, dopo solo 8′, e Laimer, al 41′, si portano subito sul doppio vantaggio. Nella ripresa Dolberg suona la scossa per i suoi dimezzando lo svantaggio al minuto 77, ma nemmeno il tempo di crederci che Werner chiude definitivamente i conti calando il tris. Nel finale l’Hoffenheim resta anche in 10 per il doppio giallo rimediato da Nsoki e per il Lipsia è tutto facile: vittoria e pass per i quarti.
    Lipsia-Hoffenheim, tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Bundesliga, il Bayern riparte con un pareggio: 1-1 con il Lipsia

    LIPSIA (GERMANIA) – Dopo una lunga pausa iniziata con il Mondiale di Qatar, torna in campo con un big match la Bundesliga in occasione del 16° turno: Lipsia-Bayern Monaco. Sfida d’alta classifica che si chiude in parità con Nagelsmann che resta primo a quota 35, al terzo posto la formazione di Rose con 19 punti. Partono bene gli ospiti che colpiscono prima un palo con Gnabry e poi vedono annullarsi dal Var il vantaggio firmato Goretzka. Vantaggio che arriva prima dell’intervallo grazie al bomber Choupo-Moting bravo a battere Blaswich. Nella ripresa i padroni di casa non ci stanno e in apertura rimettono subito tutto in equilibrio con Halstenberg che calciando verso la porta trova una deviazione decisiva. Il match non si schioda dalla parità, anche se nel finale Muller spreca una grande occasione per portare a casa tre punti. LEGGI TUTTO

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    Dove andrà Cristiano Ronaldo? Intanto c'è chi ha già preso posizione…

    Sarà che Joao Mario ha appena dato in pasto ai media la sua interpretazione del caso («Bruno Fernandes e Cristiano Ronaldo? Non c’è niente, era solo uno scherzo»), ma la forte sensazione è che nessuno creda alle parole dell’ex interista. A parte la famiglia di CR7, naturalmente. Sarà che il Mondiale imminente rischia di fagocitare gossip, indiscrezioni e tracce concrete di mercato, però il tema resta caldissimo, tanto più dopo le ultime dichiarazioni rilasciate dal dottor – nel senso di medico di professione – Frederico Varandas, per tutti il presidente dello Sporting: «Non c’è mai stato nulla». Parole, snocciolate ai media portoghesi, che trasudano convinzione da parte del diretto interessato, e probabilmente anche una certa delusione per chi pensava che sì, questa sarebbe stata sul serio la volta buona per il ritorno del fenomeno portoghese nella sua Lisbona.
    Problemi (tanti)…
    Ciò non toglie che, prima o poi, Cristiano rientrerà nella sua casa (è il suo volere, da sempre), dove l’hanno svezzato, cresciuto e coccolato prima che facesse il grande salto in un top club. Ma il presente racconta di un campione inevitabilmente spento, nonostante i sorrisi di facciata, inutilmente condivisi con compagni di squadra e di Nazionale che evidentemente la sanno lunga. Come Scott McTominay e Harry Maguire che secondo fonti accreditate si sarebbero fatti portavoce di una vera e propria cordata anti-CR7, escludendo il diretto interessato dalla chat Whatsapp del Manchester United e facendosi promotori – altro rumour fresco fresco – di una volontà plausibilmente condivisa da un ampio clan di Diavoli Rossi. Della serie: se la famiglia Glazer non si libera di Ronaldo ora, quando? Avrebbero fatto capire, insomma, a chi comanda che il momento giusto è adesso e che non bisogna aspettare un secondo in più. Il tutto mentre l’entourage del 37enne portoghese, a meno di clamorose novità che al momento non risultano, non è che si stia impegnando più di tanto per approfondire la questione e contattare eventuali club interessati.
    …e soluzioni (poche)
    Il Chelsea in Inghilterra e il Bayern Monaco in Germania non sembrano così propensi ad accollarsi il maxi-ingaggio di un fuoriclasse che però non è più la freccia di un tempo. Qualcosa come 25 milioni netti più bonus – l’attuale stipendio di CR7, peraltro senza giocare – ereditando tuttavia un contratto a costo zero. Nell’accordo tra Ronaldo e lo United, infatti, è prevista una clausola di rinnovo annuale (2024) alla quale nessuno dà credito, nel senso che nessuno è disposto a scommettere un pound su una firma del genere. Così, in assenza di novità fuori dall’ordinario, Cristiano lascerà Manchester – dopo aver “vomitato” tutto il proprio disgusto per il club che lo paga profumatamente – per la seconda volta in carriera e a parametro zero se accetterà di restare da panchinaro di lusso alla corte di Erik ten Hag fino a giugno, oppure si dovrà trovare un’intesa economica con un club alla finestra (già, ma chi?) per liberarsi sei mesi prima. È l’ipotesi più verosimile, anche se ad oggi nessuna società seppur facoltosa pare disposta a fare uno sforzo per portarsi in casa un problema più che una soluzione. Gli arabi ci stanno pensando, ok. Ma il portoghese nel caso accetterebbe?
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    Argentina: il River nel futuro. Nuovo allenatore, nuove strategie

    Era ampiamente nell’aria e dopo la fresca certificazione ufficiale del Bayern Monaco, adesso c’è un motivo in più perché i tifosi del River Plate non vedano l’ora di potersi godere la nuova creatura: Martin Demichelis è il nuovo allenatore del club di Buenos Aires. Dalla Baviera confermano in via ufficiale: «L’FC Bayern e Martin Demichelis hanno concordato che l’allenatore della seconda squadra si trasferirà, su sua richiesta, al River Plate di Buenos Aires, sua ex squadra all’inizio della carriera, per assumere la carica di allenatore. Il suo successore sarà Holger Seitz, il predecessore». La grande occasione per l’ex difensore dell’Argentina vicecampione del mondo nel 2014 è arrivata dopo un paio di esperienze in sella al Malaga, in qualità di vice dello spagnolo José Gonzalez, e nelle giovanili (inclusa la seconda squadra) del Bayern.
    Grandissima euforia
    Che felicità per Demichelis: «Questa è un’incredibile storia – ha dichiarato – io che da calciatore arrivai in Europa dal River al Bayer, adesso farò il viaggio opposto. Ringrazio tutti di cuore e non vedo l’ora di cominciare questa nuova avventura. Il River è nel mio cuore». Il 41enne ha risolto il contratto che lo legava ai tedeschi: «Qui ha fatto molto bene. – ha detto di lui il ds Hasan Salihamidzic -. Martin allenerà una delle società giù grandi del Sud America, per lui era un’opportunità unica». Marcelo Gallardo, che ha detto addio in ottobre dopo aver portato 14 trofei nella bacheca del River allenato a partire dal 2014, ha finalmente un erede. Un erede di grandissima qualità.
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    Bayern Monaco in vetta alla Bundesliga: tris all'Hertha

    BERLINO (Germania) – Si prende la vetta della Bundesliga il Bayern Monaco che passa sul campo dell’Hertha Berlino nel 13° turno. La formazione di Naglesmann, in attesa dell’altra formazione della capitale, l’Union, conquista il primato in un match non semplice. Bavaresi scatenati nei primi 38′: Musiala e due volte Choupo-Mouting firmano subito il triplo vantaggio. Risultato in cassaforte? Nemmeno per scherzo. Prima dell’intervallo i padroni di casa accorciano per due volte con Lukebakio e Selke su rigore. Nella ripresa gli ospiti firmano il poker, annullato dal Var, mentre nel finale è l’Hertha a reclamare per un rigore al 94′ che arbitro e tecnologia non rilevano.
    Bundesliga, la classifica
    Bundesliga, le altre
    Nelle altre sfide vittorie esterne anche per Francoforte, 2-1 contro l’Augusta, Lipsia, 3-1 contro l’Hoffenheim, e Wolfsburg, 3-0 a Magonza. Unica vittoria casalinga per il Dortmund che cala il tris contro il Bochum: doppietta del giovane Moukoko e calcio di rigore di Reyna. Gialloneri terzi a -3 dalla vetta.
    Bundesliga, i risultati
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    Mané, un fenomeno anche nella vita. E Socrates sarà fiero di lui

    C’è un’immagine che fa bella mostra di sé nella galleria di Sadio Mané e occupa un posto d’onore, accanto alle foto che lo ritraggono quando solleva la Coppa d’Africa vinta con il suo Senegal, la Champions League e il Mondiale per club del Liverpool. Lo scatto immortala il trentenne fuoriclasse del Bayern circondato dagli studenti del liceo della comunità di Bambali, 430 km a Sud di Dakar, dove Sadio è nato. A ognuno di questi ragazzi, Mané ha donato una borsa di studio di 400 euro quando, nel giugno scorso, è tornato a casa per inaugurare il nuovo centro sportivo la cui costruzione è stata finanziata da lui, che ha finanziato anche la realizzazione della moschea; dell’ospedale, punto di riferimento fondamentale per 34 villaggi della zona della Moyenne-Casamance; del liceo, che conta 17 classi; dell’ufficio postale; della stazione di servizio; del centro per anziani. Inoltre, ogni famiglia di Bambali riceve da Mané ogni mese un contributo di 100 euro: le famiglie beneficiate sono oltre mille, fate voi il conto. Si capisce perché, istituendo quest’anno il Premio Socrates, collaterale al Pallone d’Oro e riservato al campione distintosi per le sue attività solidali e umanitarie, France Football non abbia avuto esitazione, decidendo di assegnarlo al primo calciatore africano classificatosi secondo nel Ballon d’Or dopo il trionfo di George Weah nel 1995.

    A ricordarlo è stato Macky Sall, presidente del Senegal, che ha twittato: «Migliore in campo e umanista nel cuore, Sadio Mané merita questo bel premio per il suo investimento personale a beneficio della comunità». La storia del campione è meravigliosamente vera. Un giorno si è chiesto: «Perché dovrei volere dieci Ferrari, venti orologi con diamanti e due aerei? Cosa faranno questi oggetti per me e per il mondo? Ho avuto fame, ho lavorato nei campi, sono sopravvissuto a tempi difficili, ho giocato a piedi nudi e non sono andato a scuola. Oggi con quello che guadagno, posso aiutare le persone che ne hanno bisogno». Un proverbio africano dice: «Se vuoi andare veloce, vai da solo; se vuoi andare lontano, vai insieme con gli altri». Sadio lo interpreta alla lettera e il Premio Socrates è l’inchino del mondo all’ex ragazzo che da Dakar arrivò a Metz in un freddissimo gennaio di molti anni fa, indossando una t-shirt e per molti mesi giocò con la pubalgia, ma non lo disse mai perché temeva lo rimandassero in Senegal.

    Sui social, Mané conta oltre 30 milioni di follower. Mostrando loro il Socrates, su Facebook ha scritto: «Non ho parole per esprimere tutta la mia gioia per questo premio. Tale riconoscimento mi fa lottare più duramente dentro e fuori dal campo. Menzione speciale a tutti i senegalesi e a tutte quelle persone che non smettono mai di sostenermi». In calce al post, 816 mila like, 7.687 condivisioni, 56 mila 600 commenti, dei quali potete immaginare il tenore. Cogliendo fior da fiore, Les Ultras Sénégalais: «Il mondo del calcio è molto fiero di te, la tua modestia, la tua semplicità e la perseveranza ti ripagheranno sempre. Tu sei veramente un modello da seguire per tutti i giovani del mondo». Marty Danak: «Tu rendi fiero un continente e non solo. La tua aurea irradia il mondo intero». Il 4 dicembre si compiranno undici anni dalla morte di Socrates Brasileiro Sampaio de Souza Vieira de Oliveira, semplicemente Socrates, scomparso all’età di 57 anni, capitano del Brasile ai Mondiali dell’82 quando segnò un gol all’Italia nel mitico 3-2 totalmente firmato da Paolo Rossi; giocatore del Botafogo, del Corinthians, della Fiorentina, del Flamengo e del Santos; medico, commentatore sportivo, filosofo; fiero oppositore della dittatura militare brasiliana al tempo del Corinthians quando promosse la Democrazia Corinthiana e sulle magliette da gioco lui e i compagni esibivano scritte inneggianti alla democrazia. Da qualche parte, lassù, anche il dottor Socrates dev’essere molto fiero di Sadio Mané.
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