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    Kean dà il 5 alla Juve che passa a Verona

    Continua a soffrire e continua a vincere, quella che comincia ad assomigliare sempre più alla Juventus di Massimiliano Allegri (anche se non lo è ancora): per capacità di interpretare i momenti della partita, pazientando, anche soffrendo appunto, per poi colpire. Comincia a somigliare e non è ancora perché concede comunque troppo al Verona, soprattutto nella seconda parte della ripresa (ma anche un paio di contropiede nel primo tempo) quando gli errori di mira gialloblù la salvano dal pareggio, e perché colpisce troppo poco. E’ una Juventus, però, che basta per centrare la quinta vittoria consecutiva in campionato, tutte senza subire reti, e la terza per 1-0 in trasferta: 15 punti che portano i bianconeri a 2 punti dal secondo posto e li mantengono a 10 dal Napoli capolista.

    Lazio e ritorni

    Una posizione ideale, se la Juventus riuscirà completare nel modo migliore il suo campionato premondiale battendo la Lazio domenica sera, per provare a lanciarsi a gennaio in una rimonta che richiamerebbe quella straordinaria del 2015-16 (iniziata vincendo il derby, come la striscia di successi in corso). A gennaio, quando Allegri dovrebbe ritrovare – anzi, trovare, perché finora non l’ha mai avuta – la sua Juventus anche negli uomini. Perché se quella attuale assomiglia a una squadra di Allegri ma ancora non lo è, sia perché concede ancora troppo – nonostante la miglior difesa – sia perché colpisce poco, è anche per il peso e il numero delle assenze che continuano a zavorrarla: da un lato privandola dell’apporto di uomini che potrebbero fare la differenza come Pogba, Vlahovic e Chiesa, per citare tre degli indisponibili di ieri, dall’altro costringendo diversi bianconeri a straordinari che non possono che togliere loro un po’ di brillantezza e lucidità. 

    Guarda la galleryVerona-Juve, Danilo tocca di mano cadendo: ecco perché Di Bello non fischia rigore FOTO

    Milik assist morale

    Intanto ieri nella ripresa il tecnico bianconero ha recuperato anche Paredes e potuto sfruttare per il secondo spezzone Di Maria, per quanto i due argentini non abbiano inciso molto. Solo ruggine o anche il pensiero del Mondiale che si insinua inconsciamente in testa? Di sicuro non in quella di Rabiot, che corre e contrasta per nulla preoccupato di stancarsi per il Qatar e serve l’assist per il gol di Kean (anche se il “vero” assist è stato il filtrante di Milik per il francese). Un gol pesantissimo.

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    La Juve azzurra a Verona: 5 su 11 in campo. E non finisce qui

    TORINO – A Verona l’ultimo esempio, tra titolari e sostituti. Prendete l’undici atteso al Bentegodi: Mattia Perin, Leonardo Bonucci, Nicolò Fagioli, Manuel Locatelli, Moise Kean, tutti in campo dal primo minuto. E aggiungete al menu chi sarà prevedibilmente a disposizione, a partire dal “veterano” Fabio Miretti, passando per Federico Gatti, naturalmente aspettando che torni Federico Chiesa e con Daniele Rugani che, a meno di sorprese, ha perso il ballottaggio con Bremer. Totale: 5 giocatori italiani impiegati da Massimiliano Allegri dall’inizio contro i gialloblù ultimi in classifica e se non è un primato stagionale, poco ci manca. Di certo i 5 azzurri in campo rappresentano un record in questa stagione travagliata, ma che si può ancora raddrizzare.
    Giocano perché valgono
    Non siamo più ai tempi del blocco Juventus trionfante al Mundial 1982 o ai nove bianconeri iridati nel ’34 con il ct Vittorio Pozzo al timone, perché per altro qui si tratta di giovani che devono ancora affinarsi e completarsi del tutto, ma insomma: il quadro è chiaro e incoraggiante. E pazienza se i “maligni” e i “superbi” del maestro Francesco De Gregori sentenzieranno in eterno che questa Juve si sta italianizzando solamente perché i big sono in infermeria: come si può pensare che i vari Fagioli e compagnia di giovani rampanti possa trovare spazio quando Paul Pogba tornerà in sella? Sostengono, tronfi e boriosi. Sono gli stessi che tacciono Allegri di aver fatto ricorso ai talenti solamente quando non c’era più nessuno o quasi a disposizione, non per inclinazione naturale di Max. Amen, i fatti raccontano che questa Juve per metà azzurra – il ct Roberto Mancini sentitamente ringrazia – è chiamata ad accelerare il rilancio in campionato, avviato dalle quattro vittorie consecutive senza gol subiti, che incredibilmente rischiano di riportare i bianconeri in zona Champions League. Ma vi ricordate cosa si diceva di questa squadra solamente un mese fa, dopo la sconfitta di San Siro contro il Milan? Roba da pazzi, in un certo senso…
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    Kean a Verona: lancio e rilancio

    TORINO – Ha recuperato da un problema muscolare (l’infiammazione di una vecchia cicatrice) giusto in tempo per tornare dove è diventato grande, Moise Kean. Che quando nell’estate del 2017 approdò diciassettenne al Verona non era certo un debuttante, tanto che aveva già segnato il suo primo gol in Serie A (primo nato nel 21° secolo a riuscirci, il 27 maggio 2017 in Bologna-Juventus 1-2), ma per la prima volta andava “a vivere da solo”. Almeno calcisticamente parlando: cresciuto nel settore giovanile bianconero, quel prestito all’Hellas fu la sua prima esperienza lontano dalla protezione delle mura di Vinovo.
    Ora per rilanciarsi
    Esperienza eccellente, se non per l’infortunio agli adduttori che la interruppe troppo presto, a marzo: non ancora maggiorenne e passato direttamente dalla Primavera al professionismo, Kean fino a quel momento aveva infatti già giocato 19 partite in Serie A con i gialloblù, segnando 4 gol. Una rampa di lanciò che lo riportò alla Juve in estate. Oggi proverà a sfruttare il Bentegodi per rilanciarsi, dopo che l’ultimo stop lo ha fermato in un momento di buona forma, certificato anche dal primo gol stagionale messo a segno contro l’Empoli. Al Bentegodi ha anche buone possibilità di partire titolare, accanto a Milik oppure davanti a Miretti, per far rifiatare il polacco o il fresco Golden Boy di Tuttosport.
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    Juventus-Empoli, Kean al primo gol stagionale: da quanto tempo non segnava

    A Torino contro l’Empoli l’ha sbloccata Moise Kean. L’attaccante bianconero è tornato al gol portando in vantaggio la Juve: il numero 18 dopo aver raccolto un assist di Kostic ha anticipato De Winter e battuto Vicario. Un ottimo avvio di partita per Moise Kean che prima del gol ha avuto anche un’altra occasione per segnare.

    L’ultimo gol di Kean

    Ma da quanto tempo non segnava Kean? L’ultimo gol dell’attaccante bianconero risale alla sfida in trasferta contro il Sassuolo: era il 25 aprile 2022. Dopo essere partito titolare nel derby contro il Toro, Allegri gli ha dato ancora fiducia confermandolo titolare contro l’Empoli. Fiducia ripagata da un bel gol! LEGGI TUTTO

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    Kean torna a scrivere sui social: messaggio alla Juventus?

    A distanza di quasi un mese dall’ultima volta, Moise Kean è tornato a postare sui propri social. L’attaccante, che utilizza con molta parsimonia il proprio account, ha condiviso quattro foto, tre delle quali piuttosto enigmatiche. Dopo la propria immagine, il 22enne bianconero ha condiviso il disegno di un atleta posizionato indietro rispetto agli avversari dalla linea di partenza di una corsa e due messaggi da “decifrare”. Nella prima si legge: “Essere qualche passo indietro non significa necessariamente fallire. A volta Dio ti sta preparando per un ottimo pranzo”. Poi invece: “Dio non ti sta chiedendo di capirlo. Ti sta chiedendo di fidarti che lo ha già fatto”. Sarà un messaggio rivolto alla Juve? Intanto Kean, saltato l’esordio in campionato contro il Sassuolo per diffida, è sempre sceso in campo a partita in corso o dal primo minuto collezionando 311 minuti in 13 gare tra Serie A e Champions League. Segno che Massimiliano Allegri punta su di lui.  LEGGI TUTTO

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    L'urlo di Milik: “Siamo la Juve, dobbiamo fare di più. Che battaglia con il Benfica!”

    TORINO – «Lasciamoci alle spalle la partita di ieri con la consapevolezza che siamo la Juve e possiamo e dobbiamo fare di più. Testa alla prossima battaglia, insieme. Fino alla fine». Firmato, Arkadiusz Milik, semplicemente il giocatore bianconero più decisivo nelle ultime uscite. Vale a dire, sin da quando – il 26 agosto – ha firmato per i colori juventini. Il suo bilancio: due gol in 5 partite e pure un’espulsione per doppio giallo, rimediato domenica contro la Salernitana, il secondo cartellino per essersi tolto la maglia dopo aver realizzato il 3-2. Rete, poi, assurdamente cancellata dal Var Banti che aveva segnalato all’arbitro Marcenaro una sorta di “anomalia” (offside inesistente di Bonucci, tenuto in gioco da Candreva) rivelatasi fasulla. Il polacco aveva esternato il suo pensiero sui social con un post poi cancellato, oggi è tornato sulla partita pareggiata l’altra sera allo Stadium per ricavarne i giusti insegnamenti. Vale a dire: ok la topica arbitrale, ma la Juventus anti-Salernitana non è, non può essere Juventus. Arek dovrebbe giocare dall’inizio contro il Benfica (non si spiegherebbe altrimenti la scelta di Massimiliano Allegri di preferirgli Moise Kean in avvio di partita, apparso del tutto fuori contesto) e l’obiettivo è riprendere anche un discorso personale interrottosi in Europa il 5 maggio nella semifinale di Conference League contro il Feyenoord, mentre l’ultimo gol di Milik nelle Coppe risale al 10 marzo: doppietta servita al Basilea nei quarti.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Tra Juve e Kean è amore obbligato. Gli scenari per il suo futuro

    TORINO – Un rebus? Non proprio, comunque una situazione complicata e mica poco. Sia dal punto di vista del suo gradimento al cospetto del tecnico e della dirigenza, sia della sua posizione contrattuale specifica. Chi? Lui, Moise Kean, il giovane ventiduenne cresciuto nelle giovanili bianconere, venduto nella stagione 2019/20 all’Everton per poco meno di 28 milioni di euro, quindi prestato dagli inglesi dopo un anno al Psg e poi ancora alla Juventus, per due stagioni, che lo ha ripreso con l’obbligo di riscatto al termine di questo campionato al verificarsi di determinati risultati per un ammontare di 28 milioni. Sì, conviene rileggersi la frase precedente per essere certi di aver compreso bene il tutto. Sta di fatto che fargli cambiare maglia in questo calciomercato è praticamente impossibile perché i bianconeri non possono prestarlo ma, al limite, spendere 28 milioni subito per acquistarlo e poi girarlo a qualche club che lo cerca.Guarda la galleryLa probabile formazione di Allegri per Sampdoria-Juve. Due i ballotaggi
    Due i problemi: il costo esoso e il fatto che nessuna società penserebbe di spendere tanti soldi per lui. E così ecco che Kean si gioca buona parte del suo futuro in questa prima parte del campionato, quando dovrà dimostare nelle tante o poche occasioni che gli verranno concesse di essere finalmente maturato sotto tutti i punti di vista. Per cui fine delle bravate, tipo arrivare in ritardo prima della amichevole con l’Atletico Madrid – Allegri lo rimandò giustamente a casa e la società fece scattare gli automatismi previsti a fronte di queste mancanze -. Ma non solo. Kean dovrà far vedere di essere utile alla causa a prescindere dal ruolo in cui verrà utilizzato e dal momento in cui comincerà a correre. Perché se pare molto difficile ipotizzare per lui partite da titolare, il tecnico livornese da lui si aspetta giocate vincenti anche da subentrante, con strappi palla al piede sulla fascia a creare superiorità numerica per poi andare ad assistere chi gioca in mezzo all’area, ovvero Vlahovic. Difficile infatti che Kean venga utilizzato come prima punta, al limite come seconda, oppure, più probabilmente, come esterno del tridente offensivo.
    Kean, chance contro la Sampdoria?
    In teoria già nella sfida di domani sera a Marassi contro la Sampdoria, Allegri potrebbe decidergli di concedergli una grande chance, ovvero consegnargli il ruolo di esterno destro del tridente preferendolo a Cuadrado, che oggettivamente nella prima uscita contro il Sassuolo all’Allianz Stadium non ha brillato per la propensione a saltare l’uomo. Diciamo che la scelta tra Cuadrado e Kean sarà strettamente collegata a quella della mezzala destra. Con Cuadrado che è più attento dal punto di vista tattico ci sarebbero più probabilità di avere una mezzala che si inserisce con maggior frequenza, tipo McKennie, mentre con Kean sarebbe più prudente mettere nei suoi paraggi qualcuno che abbia nella fisicità e nell’attitudine a proteggere le proprie qualità migliori: ogni riferimento a Zakaria non è affatto casuale. Chissà cosa passerà nella mente di Moise domani sera, durante il riscaldamento, quando tornerà a calcare il prato di Marassi: non potrà non tornargli in mente la sfida della terzultima di campionato della scorsa stagione quando contro il Genoa si trovò, di fatto, a battere un rigore praticamente a porta vuota dopo un micidiale contropiede, ma invece di segnare il raddoppio che avrebbe blindato il successo della Juventus, spedì a lato il pallone. Riaprendo di fatto la gara che i rossoblù riuscirono addirittura a ribaltare negli ultimissimi minuti con la rete di Gudmundsson all’87’ e di Criscito su rigore all’ultimo secondo di recupero.
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    Juve, Rovella in prestito. Kean in bilico, Udogie sfuma

    TORINO – In attesa di capire quando arriverà il rinforzo in attacco tanto atteso, con Depay ormai da tempo in pole position, la posizione di Kean rimane sempre in bilico, anche se, pensando alla sfida contro la Sampdoria di lunedì con tante assenze dei bianconeri, è possibile che l’azzurro classe 2000 possa giocarsi una chance, dopo aver saltato il Sassuolo per squalifica. La sua estate è stata movimentata, sulle montagne russe: la doppietta negli Stati Uniti con il Barcellona ha mostrato il miglior lato di Kean, compensato in negativo dall’episodio del 7 agosto, quando si è presentato in ritardo alla convocazione fissata da Allegri, venendo così escluso dall’amichevole con l’Atletico Madrid. Qualche giorno dopo è arrivata Rafaela Pimenta, l’avvocato-agente che ha preso in mano l’impero Raiola: per parlare con la Juventus del trasferimento di Pellegrini all’Eintracht, certo, ma anche per chiarire la situazione di Kean. Che sarà in bilico fino alla fine del mercato. Chi va via in prestito è Nicolò Rovella: lo aspetta il Monza. Un vecchio obiettivo invece sfuma ufficialmente: Udogie è un giocatore del Tottenham, ma resterà per un anno a Udine.Guarda la galleryJuve, da Di Maria a Pogba e Chiesa: l’infermeria bianconeraIscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO