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    Juventus-Torino, “allegrata” in vista: che sorpresa nella rifinitura

    Attenzione, “allegrata” in vista. Nella rifinitura di questa mattina alla Continassa, a poche ore dal derby della Mole, Max Allegri ha infatti provato una soluzione inedita in vista del match di questa sera all’Allianz Stadium contro il Torino. Il perno della mediana nel confermato 3-5-1-1 della Juventus dovrebbe parlare argentino, ma non per forza si tratterà di Paredes. LEGGI TUTTO

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    SOS Juventus, cercansi Di Maria e Paredes

    Le pagelle di Tuttosport in calce a Juve-Monza sono state tanto severe quanto giuste: 4 a Paredes e 4,5 a Di Maria. E, se è vero che contro il Monza non si è salvato nessuno e Stefano Lanzo ne ha dato puntuali motivazioni, è altrettanto vero che urge capire dove diavolo siano finiti i due campioni del mondo. In campo sono andate le loro controfigure, invece, Allegri solo sa quanto avrebbe bisogno di averli al massimo della condizione. La verità è che sia prima del torneo iridato in Qatar sia dopo la sua esaltante conclusione per l’Albiceleste e per i due bianconeri che ne hanno fatto parte, Di Maria e Paredes in maglia Juve hanno deluso.Guarda la galleryPagelle Juve: dov’è finito Paredes? Kostic, Bremer e Gatti da incubo

    Il primo, da Monza dove venne espulso al Monza che l’ha letteralmente neutralizzato alla Stadium, nel club ha offerto prestazioni opposte a quelle forniite giocando in Nazionale. Il secondo, se possibile, doveva essere il giocatore in più a centrocampo: al contrario, è risultato l’uomo in meno, tanto che l’allenatore l’ha sostituito dopo 45 minuti durante i quali Paredes è scomparso alla distanza, sovrastato da Rovella, talento juventino sciaguratamente mandato in Brianza a farsi le ossa, quando avrebbe fatto molto comodo alla casa madre in questa tempestosa stagione.

    Guarda la galleryMilik, infortunio muscolare in Juve-Monza: lascia il campo e non rientra

    Naturalmente, Di Maria e Paredes hanno ancora 18 partite di campionato, la Coppa Italia e l’Europa League per rifarsi, ma è il caso che si diano una mossa. Come ha detto lo stesso Angel dopo la resa incondizionata al Monza, ‘non abbiamo scuse’. Bene. L’autocritica fa onore a chi la compie ed è il primo passo per rialzare la testa. Purché si faccia in fretta. Questa Juve non puo più perdere tempo. LEGGI TUTTO

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    Juve, Paredes è il più preciso d'Europa: il clamoroso dato sui passaggi

    Il Psg l’ha sacrificato in estate, alla Juventus ancora non è riuscito a imporsi. Eppure, nel 2022, Leandro Paredes è stato il migliore di tutti. In un campo, almeno: quello relativo alla precisione dei passaggi compiuti in campo. Il centrocampista bianconero, fresco di Coppa del Mondo con l’Argentina in Qatar, si è infatti imposto nella speciale graduatoria che ha premiato il giocatore più efficace nel fondamentale all’interno dei cinque massimi campionati europei.Guarda la galleryJuve, Di Maria e Paredes faticano alla Continassa dopo il trionfo mondiale LEGGI TUTTO

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    Quiz Juve, tutte le risposte: su Pogba, Chiesa, Di Maria…

    TORINO – Conto alla rovescia incalzante per il ritorno del campionato. La Juventus è attesa dalla trasferta con la Cremonese. Tra infortuni e rientri dell’ultima ora, per Max Allegri non è così scontato mettere su un undici da battaglia. Ne parliamo con Marco Bo dalla redazione.

    Paredes e Di Maria, buona la prossima?

    Allora, son tornati gli iridati Leandro Paredes e Angel Di Maria, ma li rivedremo subito in azione in Serie A? «No, a meno di sorprese – ma il calcio si sa è un po’ bizzarro – Max Allegri rinuncerà ai campioni del mondo per questa prima gara, poi li vorrà in forma e disponibili sabato in casa con l’Udinese. Sarebbe più logico».

    Guarda la galleryJuve, Di Maria e Paredes faticano alla Continassa dopo il trionfo mondiale LEGGI TUTTO

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    Di Maria e Paredes, la Juve dopo l’Argentina: la nuova sfida da vincere

    TORINO – E ora sotto con la Juventus. Certo, non hic et nunc. L’oggi per Angel Di Maria e Leandro Paredes, eroi dell’Argentina campione del mondo in Qatar, coincide con il tempo della festa. Della gioia di un’intera carriera, dell’abbraccio di tutto un popolo. Ma l’uno e l’altro, una volta smaltite le celebrazioni che si annunciano abbondanti e prolungate, rientreranno a Torino – più leggeri e più consapevoli – per lasciare il segno. E per fare in modo che il loro contributo alla causa bianconera non si limiti al pur consistente ritocco della statistica che vuole il club sabaudo come il più virtuoso per campioni iridati prodotti nella storia (ben 27 dal 1934 a oggi, contro i 24 del Bayern Monaco inseguitore), ma trovi – finalmente – uno sfogo concreto anche in campo. Lì dove hanno recitato da protagonisti negli ultimi giorni con la maglia dell’albiceleste, lì dove finora hanno lasciato per strada più rimpianti che prodezze con i colori bianconeri.Guarda la galleryL’Argentina è a Buenos Aires: Messi con la coppa al cielo, inizia la festa

    Allegri vuole un altro Di Maria

    L’ultimo atto iridato di Losail, rigore procurato e gol nella bruciante partenza dell’albiceleste, ha ricordato una volta di più quanto possa essere impattante la presenza sul rettangolo verde del Fideo, soprattutto quando la posta in palio pesa come un macigno. Anche la rassegna in Qatar, però, ha confermato come quella germogliata in agosto sia una stagione tribolata dal punto di vista fisico per il rosarino, costretto a gestirsi per poi brillare nel momento più importante. Quello che per la Juventus deve ancora arrivare, con oltre metà campionato da celebrare e una corsa in Europa League tutta da vivere. Allegri si aspetta un Di Maria differente rispetto alla versione acciaccata e nervosa che non ha saputo esaltarsi sulla strada verso il Qatar. Ma, soprattutto, pretende un copione diverso lo stesso Fideo, la cui professionalità è la granitica pietra su cui poggiare le fondamenta della rimonta lanciata a novembre. L’esterno d’attacco cresciuto nel Rosario Central e nel Rosario Central destinato a tornare, forse già in estate, non vuole ancora pensare a quando celebrare l’ultimo atto della carriera.

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    Juve sempre più mondiale

    TORINO – Resta la Juve la squadra di club con più campioni del mondo nella propria storia. Lo resta e allunga il distacco. Nella sorta di “finale nella finale” legata ad Argentina-Francia, infatti, la società bianconera ha battuto 2-0 il Bayern Monaco grazie ad Angel Di Maria e Leonardo Paredes, diventati il ventiseiesimo e il ventisettesimo giocatore juventino campione del mondo. Due aggiunte che hanno confermato il primo posto bianconero in questa classifica tra i club di tutto il mondo, insidiato proprio dal Bayern Monaco, che era (e resta) secondo con 24 campioni: avesse vinto la Francia, la Juve sarebbe salita a 26 grazie a Rabiot, ma i bavaresi l’avrebbero sorpassata con Pavard, Upamecano, Lucas Hernandez e l’ex Coman.

    Primato tinto d’azzurro

    Niente da fare, invece, per il Bayern, avvicinato dall’Inter, terza, salita a 20 grazie a Lautaro Martinez. E staccato ora di tre lunghezze dalla Juve, che può festeggiare i primi campioni del mondo argentini della propria storia. Una storia tinta ovviamente in prevalenza d’azzurro. Ben 22 gli juventini campioni del mondo con l’Italia: Bertolini, Varglien, Caligaris, Borel, Combi, Ferrari, Rosetta, Orsi e Monti nel 1934; Foni e Rava nel 1938; Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli e Rossi nel 1982; Buffon, Cannavaro, Zambrotta, Camoranesi e Del Piero nel 2006. Tutti francesi, finora, gli altri: Zidane e Deschamps nel 1998 e Matuidi nel 2018.
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    Argentina, la Juve esalta Paredes e Di Maria: il messaggio sui social

    “È finale dei Mondiali! Complimenti ai nostri Paredes e Di Maria, ora si gioca per la Coppa”. Questo il messaggio pubblicato sui propri account social dalla Juventus, che ha così omaggiato i due giocatori bianconeri che domenica si giocheranno il Mondiale con la vincente di Francia-Marocco. La Selección di Scaloni ha superato 3-0 la Croazia grazie al rigore di Messi e alla doppietta di Alvarez. Il centrocampista ha giocato dal 1’ ed è uscito nella ripresa, il Fideo invece è rimasto in panchina per l’intera gara perché non al meglio. Scaloni lo vuole a completa disposizione per l’ultimo grande atto. LEGGI TUTTO