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    Pioli, vincere a Firenze è un’altra storia

    Qualità. È la parola che Stefano Pioli, nel giorno della sua presentazione, ha usato di più. Giocatori di qualità, gioco di qualità. È un bel sentire, in attesa che sia un bel vedere. Gudmundsson, Kean e Dzeko, tutt’e tre insieme non è solo un’ipotesi, ma una via da seguire. Possono giocare uno al fianco dell’altro e LEGGI TUTTO

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    Fiorentina, adesso Pioli dovrà divertire

    La clausola non fa più paura. Resta il rischio di una eventuale trattativa, ma a questo punto sarebbe un colpo troppo forte da buttare giù. Oggi tutto fa pensare che Moise Kean resterà a Firenze anche per la prossima stagione. Pure le sue parole vanno in quella direzione. Gratitudine e affetto, a cui aggiungere il raddoppio dell’ingaggio e la certezza di un posto da titolare nell’anno che porta (speriamo anche noi) al Mondiale, tutto questo ha LEGGI TUTTO

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    Conceicao-Porto, siamo ai saluti: dopo la Coppa c’è il Milan

    Dunque, dopo l’addio a Lopetegui che si è accasato al West Ham e le dichiarazioni di Ruben Amorim, che ha detto di voler rimanere allo Sporting Lisbona, ecco che la rosa dei nomi che Furlani, Ibrahimovic, Moncada e D’Ottavio hanno in mano si assottiglia. O almeno così sembra. Perché non è da escludere in alcun modo il fatto che la dirigenza milanista abbia fatto alzare la cortina di fumo attorno all’obiettivo principale, tenendo vivi tanti profili interessanti.
    Conceiçao per il post Pioli
    Tra i papibli che, però, non rientrano nell’ipotetico bluff strategico c’è Sergio Conceiçao del Porto. Ieri c’è stato il tanto atteso faccia a faccia con André Villas-Boas presso il centro d’allenamento dei Dragoes, ma da quanto emerso, non si è parlato di futuro con l’impegno di farlo dopo la finale di Coppa del Portogallo contro lo Sporting Lisbona che si giocherà domenica 26 maggio. I giorni successivi saranno quelli nei quali Conceiçao e Villas-Boas affronteranno il discorso relativo al contratto valido fino al 30 giugno 2028 che l’ex esterno di Lazio, Parma e Inter aveva firmato poco prima delle elezioni presidenziali con l’ormai ex numero uno Pinto da Costa, del quale Conceiçao era un sostenitore.
    Insomma, a livello prettamente cronistico, non si sono registrati movimenti di un certo tipo e quello che sembrava essere un summit decisivo, in realtà, si è trasformato nel primo incontro ufficiale tra il nuovo presidente e l’attuale allenatore. Il silenzio sembra essere diventato un punto focale dentro le strategie milaniste, che continua a lavorare nell’ombra anche nel rispetto di Pioli, che dovrà guidare la squadra nelle prossime tre partite che, in qualche modo, dovranno consegnare al Milan il secondo posto in classifica.
    Milan alla finestra anche per Motta
    Sullo sfondo si staglia sempre il profilo di Thiago Motta. L’allenatore del Bologna, che è fortemente in orbita Juventus in caso di sostituzione di Massimiliano Allegri, è un profilo che piace alla piazza milanista per quanto fatto con i rossoblù in questa annata e potrebbe ritrovare a Milanello quel Joshua Zirkzee che è il primo obiettivo milanista per il ruolo di attaccante centrale. Suggestioni, indiscrezioni, voci che galoppano selvagge mentre il numero uno dei desiderata dei tifosi milanisti rimane Antonio Conte che, ad oggi, non è nei piani della dirigenza che ha sempre guardato a profili diversi rispetto a quello dell’allenatore salentino.
    Chissà se in mezzo alla nebbia rossonera, che non è quella dei fumogeni dei tifosi che domani potrebbero proseguire la loro fase di astensione dal tifo come già avvenuto in occasione di Milan-Genoa, non ci sia anche un profilo di un allenatore poco spinto in queste settimane. Tra quelli citati c’è quello di Marco Rose del Lipsia, che è un nome che stuzzica la dirigenza, mentre è nelle retrovie Marcelo Gallardo, che ha vinto tutto con il River Plate e che adesso allena l’Al-Ittihad in Arabia Saudita.
    Il nuovo allenatore del Milan, qualora il club dovesse riuscire a iscrivere la formazione Under 23 al prossimo campionato di Serie C (serve che si crei un buco nell’organico delle squadre aventi diritto alla categoria), dovrebbe far a meno di Daniele Bonera visto che l’attuale collaboratore tecnico è stato individuato come la guida giusta per questo progetto, mentre Ignazio Abate proseguirà il suo percorso in Primavera, con la quale ha raggiunto la finale dell’ultima edizione della Uefa Youth League. LEGGI TUTTO

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    Pioli: “Orsato è l’arbitro che fischia meno. Se Holm non si butta così…”

    Il Milan non riesce a tornare alla vittoria in Serie A e pareggia a San Siro contro l’Atalanta di Gasperini con il risultato finale di 1-1. I rossoneri si ritrovano così a -4 dalla Juventus di Allegri, che oggi ha vinto contro il Frosinone. Al termine della sfida Stefano Pioli si è presentato ai microfoni per commentare la prestazione della sua squadra partendo dal rigore concesso alla Dea: “Troppo poco, Holm si mette le mani in faccia e in testa e non è lì che è stato colpito, non va bene. In più è troppo poco per il metro di arbitraggio di Orsato. È in assoluto l’arbitro che fischia meno falli in Italia, è un arbitro europeo. Holm si tocca come se avesse preso un colpo in testa, se non si butta così non si sarebbe mai andati all’on field review. Se c’era una squadra che meritava di vincere eravamo noi. Abbiamo giocato la miglior partita del mio Milan contro l’Atalanta. Abbiamo giocato con qualità e personalità ma non siamo riusciti a fare qualche gol in più”. 
    Pioli, Leao e la Juventus da raggiungere
    Pioli ha proseguito: “È stata la miglior prestazione della settimana. Purtroppo abbiamo sbagliato la prestazione di Monza, giovedì dovevamo gestire un vantaggio netto e l’abbiamo fatto bene. Abbiamo preso troppi rigori, colpa nostra e qualcosa di esagerato nelle valutazioni arbitrali. Le tre settimane che iniziano ora sono molto importanti, i prossimi confronti ci diranno tanto della nostra stagione. Leao? Ha fatto la sua miglior prestazione della stagione per continuità. Nasce tutto dalla sua convinzione e dalla sua mentalità, dovrà provare ad essere sempre questo tipo di giocatore”. Infine, sui prossimi impegni: “Abbiamo giocato una partita di livello, ci deve dare convinzione e forza. Abbiamo avuto giocatori che hanno giocato la quinta partita in 15 giorni. Inter-Atalanta? Noi dobbiamo pensare a stabilizzare il terzo posto e provare a raggiungere la Juventus e ci riusciremo. Ora arrivano le coppe anche per le altre squadre. Reijnders non ha problemi fisici, credevo che le caratteristiche di Adli fossero le più indicate per la partita di stasera”.
    MILAN-ATALANTA: TABELLINO E STATISTICHE LEGGI TUTTO

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    Orsato-Pioli, scintille durante Milan-Atalanta: ecco cosa è successo

    Nel corso del primo tempo di Milan-Atalanta, match valido per la 26ª giornata di campionato, Stefano Pioli è stato ammonito per proteste dall’arbitro Orsato. Le telecamere hanno infatti ripreso il tecnico rossonero comunicare con direttore di gara durante il controllo al Var che ha poi determinato l’assegnazione del rigore per la Dea.
    Cosa è successo
    Pioli ha protestato contro la decisione dell’arbitro di rivedere alla moviola l’episodio segnalato dalla sala Var su una possibile entrata irregolare di Giroud. L’attaccante francese ha infatti colpito il petto di Holm in occasione del calcio d’angolo battuto dagli ospiti.
    Intervento che la direzione di gara ha ritenuto sanzionabile con un calcio di rigore. Richiamato da Massimo Irrati, Orsato si dirige al 40′ minuto verso il monitor. Pioli va allora incontro al direttore di gara polemizzando sull’accaduto, rimediando però il cartellino giallo. Il rigore viene poi trasformato da Koopmeiners che firma il pareggio. LEGGI TUTTO

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    Pioli ha la cura per il Milan: difesa più bassa

    I numeri della difesa rossonera
    Un dato che si amplifica se si guarda all’intero cammino stagionale, dove in 25 partite di campionato sono 31 i gol subiti e solo nove le gare senza subire reti. In campo internazionale, tra Champions ed Europa League, i rossoneri hanno confermato la permeabilità della loro fase difensiva incassando 8 gol nella fase a gironi di Champions (4 dal Psg, 3 dal Borussia Dortmund e 1 dal Newcastle) ai quali si aggiungono i tre subiti due giorni fa in casa del Rennes per un totale di 11. Infine, in Coppa Italia, le reti al passivo sono tre in due gare, con quelle messe a segno dall’Atalanta che sono costate l’eliminazione dalla competizione.
    Insomma, il computo totale ci dice che dentro la rete milanista sono finiti 45 palloni in 35 gare ufficiali, una media preoccupante di 1,28 gol incassati a partita. Insomma, qua e là all’interno dei 90 minuti, i rossoneri prima o poi vedranno esultare gli avversari per almeno una volta. Un dato preoccupante che deve essere ascritto, in primis, al modo di difendere che Pioli ha scelto di attuare già dalla scorsa stagione.
    Squadra scoperta quando attacca
    Il Milan è una squadra che corre molto in avanti, specie nel tentativo di recuperare il pallone con una pressione iper aggressiva che coinvolge la prima linea offensiva, con Giroud chiamato a essere il primo pressatore quando la palla gravita tra i difensori o tra i piedi del regista della squadra avversaria. Spesso il tentativo di rubare il pallone porta i calciatori rossoneri ad alzarsi su posizioni estreme e se i sincronismi dell’assalto agli avversari non vanno all’unisono, ecco che ci creano delle voragini che ormai sono il punto focale delle manovre offensive di chi affronta il Milan.
    Il famoso 5-0-5, ovvero cinque difendono e cinque attaccano, è un vestito che ha dato frutti più negativi che positivi e questo a prescindere dagli interpreti di chi sta in mezzo al campo. Vero, Kessie e Tonali avevano doti di rottura maggiori, ma se prendiamo come riferimento l’anno dello scudetto, il Milan difendeva in maniera molto meno aggressiva e più compatta, andando a liberare poi la corsa dei suoi esterni – sia alti sia bassi – per andare a ribaltare velocemente il fronte offensivo e, spesso, trovare il gol.
    La cura di Pioli: difesa bassa 
    Oggi, invece, gli attaccanti arrivano poco lucidi sotto porta anche a causa dei compiti difensivi che Pioli chiede ai suoi giocatori e gli errori, spesso sempre gli stessi in termini di concetti, vengono pagati a caro prezzo. Anche il gol dell’1-0 di Bourigeaud del Rennes nasce da una fase difensiva spezzata, dove la palla persa da Bennacer e l’uscita con i tempi sbagliati di Musah non ha dato a nessuno dei due centrali, in particolar modo Gabbia, il tempo di reazione necessario per porre una pezza.
    Il secondo tempo della partita contro il Napoli è la cartina di tornasole di come questo Milan sappia difendere anche più basso. Nonostante abbia ceduto il dominio territoriale agli azzurri, i rischi corsi da Maignan sono stati quelli fisiologici e il campo per ripartire è stato più ampio. Avere giocatori dinamici, specie in mezzo al campo, non garantisce un’aggressione palla efficace.
    Pioli dovrà lavorare su questo aspetto, su un cambio di assetto difensivo che non esponga anche i due centrali a continui uno contro uno a campo aperto. Perché, come successo a Monza, gli avversari poi segnano e le partite si complicano. Tornare al sistema difensivo dello scudetto, forse, sarebbe una buona cosa per limare la fragilità difensiva dell’intera squadra. Perché non sempre si può fare un gol in più degli altri. LEGGI TUTTO

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    Pioli ne ha per tutti: “Conte al Milan? Mi annoia”. E snobba Inter-Juve…

    MILANO – Parla alla vigilia della trasferta di Frosinone, il tecnico del Milan Stefano Pioli che in conferenza stampa ha presentato il prossimo impegno dei rossoneri. Il Milan allo Stirpe arriva con la voglia di riscattare il pari interno con il Bologna e Pioli spiega: “La cena insieme era programmata prima del Bologna, ma per gli incontri che ho avuto e gli allenamenti fatti sono convinto che la squadra sia consapevole del momento e che la stagione sia ancora lunga”. Una gara importante anche per riaccendere una piccola speranza Scudetto con l’occasione di sfruttare il risutato di Inter-Juve, ma Pioli non sembra dare importanza al big match di San Siro: “C’è domenica ed è vero, ma per noi conta domani e domani c’è il Frosinone; loro giocano molto bene”.
    Pioli sulle voci di Conte al Milan
    Non vuole distrazioni il tecnico rossonero che ritrova tra i convocati Bennacer: “Conosciamo tutti le sue qualità, ci può dare tanto in intensità e qualità. Ha avuto un leggero infortunio con l’Algeria, ha ripreso con noi ieri e non può avere un grandissimo minutaggio, ma sta bene ed è a disposizione”. Ma è impossibile non pensare al futuro con il nome di Conte spesso accostato alla panchina del Milan: “Non mi dà nessun fastidio, un pochettino mi annoia, ma questo nel calcio moderno è abbastanza normale. Due colleghi hanno annunciato 5 mesi prima il loro abbandono di panchine prestigiose. Ciò che conta è che io e i miei giocatori vogliamo dimostrare il nostro valore fino a fine stagione, poi vediamo”.
    Frosinone-Milan: curiosità e statistiche LEGGI TUTTO

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    Maignan: “Versi di scimmia continui”. Pioli e Balzaretti: “Basta razzismo”

    UDINE – Vince all’ultimo respiro il Milan che con la rete di Okafor passa sul campo dell’Udinese per 3-2, ma la serata del Blue Energy Stadium è macchiata dai cori razzisti rivolti a Mike Maignan che hanno portato l’arbitro Maresca a sospendere la gara per 5 minuti. Al termine del match, il portiere rossonero ha commentato così gli episodi a Sky: “Quello che è successo è che al primo rinvio? Sono andato a prendere la palla e ho sentito rumori di scimmia. Alla seconda volta è successo di nuovo. Ho chiamato panchina e ho chiamato il quarto uomo, ho spiegato cosa è successo e ho detto che non si può giocare cosi. Non è la prima volta che è successo dobbiamo dire quello che fanno le persone in tribuna. Sono persone ignoranti, tifare la squadra e fischiare è normale perchè siamo fuori casa ma questa cosa non deve succedere”.
    Maignan: “La Procura deve prendere decisioni forti”
    Maignan aggiunge: “Abbiamo un grande club, un gruppo molto forte. Siamo una famiglia e tutti sono pronti a sostenermi, poi siamo andati in campo con ancora più voglia di vincere perchè la risposta giusta era la vittoria. In questo momento non guardo la classifica dobbiamo andare avanti partita dopo partita. Dobbiamo sempre vincere e dare il meglio nella seconda parte del campionato, sappiamo quanto è importante. Oggi non possiamo guardare la classifica”. Poi conclude: “Non vorrei incontrare nessuna di quelle persone che mi hanno insultato. Parlare non serve a niente. Chi si comporta in questo modo dovrebbe rimanere fermo a casa e non venire più allo stadio. Quando ti piace il calcio vuoi venire sempre allo stadio e se tuo figlio sa che il papà ha questo atteggiamento poi è una vergogna. Noi giocatori possiamo reagire solo così e dire quello che succede in campo. Chi deve prendere decisioni forti è la Procura, riprendono sempre le nostre parole e invece con queste persone non succede niente”. LEGGI TUTTO