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    Torino, l'Europa passa dalla difesa

    TORINO – La difesa del Toro è da Europa. Più precisamente, da Europa League. Perché dopo ventuno giornate la retroguardia granata è la quinta meno battuta del campionato. Meglio hanno fatto solo Napoli, Lazio, Juventus e Roma. Il bunker di Juric ha incassato appena 22 gol nonostante il tecnico croato abbia fatto giocare, spesso per necessità, elementi diversi. L’ossatura base è composta, oltre che da Milinkovic-Savic in porta, da Djidji a destra, Schuurs al centro e Rodriguez a sinistra. Ma in diverse circostanza abbiamo visto Buongiorno al centro o a sinistra, Zima a destra e sempre a destra lo stesso Schuurs. E in un’occasione di estrema emergenza pure Adopo al centro. Giocatori intercambiabili, con Milinkovic-Savic cresciuto in maniera esponenziale: contro l’Udinese, per esempio, alcuni suoi interventi hanno permesso di mantenere la porta inviolata e garantire al Torino i tre punti che gli permettono di occupare il settimo posto. Il punto di forza è quindi la difesa, il punto… meno di forza è l’attacco. Ma con una difesa di ferro il Toro tiene il passo e guarda al futuro con un certo ottimismo. A maggior ragione ora che, considerando la lunga indisponibilità di Zima, è arrivato anche Gravillon, giocatore di cui si dice un gran bene e dalla buona esperienza. LEGGI TUTTO

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    Torino, per Schuurs altro esame superato a pieni voti

    Martedì sera c’era un uomo che toccava quota 50 partite a San Siro: Gigi Buffon. Ieri, invece, si è tenuto un battesimo speciale: quello di Perr Schuurs. In campionato, nella gara d’andata contro l’Inter, non era sceso in campo. Ma ha osservato dalla panchina i ritmi del calcio italiano, il tatticismo, l’ossessiva attenzione alla fase difensiva. Ha fatto tesoro del mestiere che ha rubato con gli occhi in pochissimo tempo, perché a distanza di quattro mesi dalla sconfitta del Toro contro l’Inter l’olandese ha sfoggiato una prestazione sontuosa, decisiva nel trionfo firmato Adopo. Attenzione maniacale, personalità da vendere, nessun pallone sprecato anche in inferiorità numerica. Dalle parti di Schuurs sono passati un po’ tutti: De Ketelaere e Diaz, ma anche i più pimpanti Leao e Giroud. Ma l’ex Ajax è uscito a testa altissima da ogni duello, con un piglio da veterano. La prova di Perr in Coppa Italia non è altro che una splendida conferma di ciò che sta dimostrando anche in campionato, con una continuità non banale. Schuurs sta bene, la decisione di evitare l’intervento alla spalla uscita malconcia contro la Sampdoria poco prima della sosta per i Mondiali ha pagato, per cui il rendimento del centrale è destinato a crescere ancora.Guarda la galleryLe pagelle di Milan-Torino: Milinkovic sembra Garella, Leao-Giroud flop

    La partita di Schuurs a San Siro

    A San Siro, al cospetto del reparto offensivo del Diavolo, ha fatto impressione il duello con Leao: il portoghese fa girare le gambe a velocità iperuraniche, ma Schuurs non si scompone mai. Resiste sempre, senza mai perdere la posizione. E poi il salvataggio provvidenziale su Tonali, che si stava avventando sul tiro respinto da Milinkovic-Savic, ai supplementari: più pesante di un gol. E ancora la spaccata sul tiro di Calabria, a pochi istanti dal fischio finale. Non è un caso che l’Inter lo stia seguendo attentamente. I nerazzurri hanno in programma una ristrutturazione della retroguardia: Skriniar sembra lontano da Milano, ma anche Acerbi, De Vrij e D’Ambrosio vivono una fase di precariato. Col Toro, tuttavia, nessuna possibilità di usufruire del bonus 110. Se il rifacimento della difesa dovesse passare da Schuurs, servono minimo 30 milioni di euro da consegnare a Cairo. Tanti soldi, che premiano il blitz estivo da 12 milioni di Vagnati in Olanda. Se ne riparlerà a giugno. Intanto Perr pensa al presente, al suo Toro, che dopo aver ottenuto lo scalpo del Milan può permettersi di sognare in Coppa Italia. La serata magica di ieri non la dimenticherà tanto facilmente. LEGGI TUTTO

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    Schuurs, patto col Torino. Chiesto Kyriakopoulos

    TORINO – Sì, l’Inter è interessata a Schuurs e si è già portata avanti con una serie di sondaggi preventivi, avendo in casa due difensori in scadenza a giugno dal rinnovo a dir poco difficile, concupiti da più top-club europei: Skriniar e De Vrij. Sono piovute conferme, ieri, dopo quanto rivelato su queste colonne. Conferme anche su quale potrebbe essere l’orizzonte realistico di un’offerta capace di far cambiare idea a Cairo, al momento non intenzionato a vendere l’olandese dopo appena un anno: 25 milioni, grossomodo (più del doppio della spesa del Torino ad agosto). Gli agenti di Schuurs hanno garantito ai vertici granata di non voler effettuare alcun tipo di forzatura in questa fase, in linea con quanto aveva dichiarato l’olandese prima di Natale («Sono felice di stare qui, di giocare così tanto e di crescere grazie a Juric. Adesso penso soltanto al Torino e a fare bene, non ad andare via in estate»). Il difensore si è sempre comportato in modo molto professionale non solo sul prato. Anche Cairo e Vagnati giocano però la loro partita: in caso di super offerte estive sia a Schuurs sia al Torino da parte di una big, che sia l’Inter o un club straniero (si parla di Liverpool, Tottenham), una partenza potrebbe rivelarsi la soluzione migliore, bilancio alla mano: tanto più se il ragazzo dovesse mostrare il desiderio di venir ceduto.

    Le strategie del Torino

    E tutto il resto? E le prospettive sportive dei granata? E le esigenze e le ambizioni di Juric? E le speranze dei tifosi? Un bell’allargare le braccia. Per cui Vagnati sta cercando di cautelarsi dando l’assalto a Hien del Verona, già trattato in estate. Sul piatto 5,5 milioni, mezzo milione in più dell’Espanyol. No dei veneti, che ne chiedono 7. Nuove trattative in questi giorni. Si parla di una cessione immediata (al Verona farebbe comodo incassare liquidità) con a quel punto una permanenza in prestito in gialloblù sino a giugno. Capitolo esterni difensivi di spinta, post grave infortunio di Lazaro (tra 2 e 3 mesi di stop). Juranovic del Celtic costa troppo, più di 8 milioni. Su di lui anche il Monza (stesso problema del Toro). Chiesto il nazionale greco Kyriakopoulos in prestito con diritto: il Sassuolo pretende l’obbligo di riscatto (un po’ come per l’attaccante Shomurodov della Roma). Sondaggio col Parma per il giovane Oosterwolde. Risposta degli emiliani: se ci date 10 milioni… Tanti saluti, insomma. Reggina in pressing per avere al più presto Bayeye in prestito secco. Offerto anche al Toro l’attaccante Antiste dello Spezia, in prestito al Sassuolo dove non ha spazio. LEGGI TUTTO

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    Schuurs, esame alla Scala del calcio. E quanti ammiratori

    TORINO – Per Schuurs domani sera c’è la Scala del Calcio. E arriva nel momento migliore visto che il centrale olandese, scuola Ajax, sta dimostrando tutto il suo valore al punto che dopo solo pochi mesi di Serie A diversi grandi club italiani gli hanno messo gli occhi addosso. Di più: si stanno già muovendo. E tra questi Inter e Napoli, oltre ad alcune società di Premier. E, guarda caso, domani il giocatore scenderà in campo nello stadio dell’Inter anche se davanti ci sarà il Milan.

    Marotta prende appunti su Schuurs

    Beppe Marotta, con Skriniar in scadenza, pensa proprio al giocatore granata la cui valutazione avvicina già i 25 milioni. E potrebbe salire ancora. Perché l’impressione è che il ragazzone olandese, 23 anni, con un tecnico come Juric possa ancora migliorare di molto. Magari in fase difensiva, visto che con palla al piede è irresistibile. Intanto se lo gode il Toro almeno fino al termine della stagione con la speranza di andare avanti in Coppa Italia. Perché se il Toro gioca come spesso sa fare può anche fare il colpo a Milano e ripetere il successo di fine ottobre in campionato. L’importante è che trovi un po’ più cattiveria in zona gol, dal momento che a Salerno i granata si sono divorati almeno dieci occasioni. Alcune clamorose, altre un po’ meno. Ma comunque sempre occasioni. Di sicuro il Toro se la giocherà a viso aperto, com’è nelle abitudini di Juric.

    Guarda la galleryIl Toro al Fila: via col vento e via le vele strappate LEGGI TUTTO

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    Natale al Filadelfia: Torino, voglia di regali sotto l'albero

    TORINO – (e.e.) Natale al Filadelfia. Non è il titolo di un nuovo cinepanettone, ma la festa andata in onda al centro di allenamento. Tutti presenti tranne Nikola Vlasic, terzo al Mondiale in Qatar e ancora in vacanza. Il presidente Urbano Cairo non ha perso l’occasione per elogiare il suo tecnico Ivan Juric: con il croato c’è sul piatto la volontà di rinnovare il contratto, altrimenti si rischierebbe l’addio anticipato a giugno. In ballo però le garanzie sul mercato. Perr Schuurs, colpo estivo, si è presentato con la compagna Roos e Ilkhan. Lui si è ambientato alla grande a Torino e crede nelle possibilità della squadra di puntare all’Europa. “Mi trovo bene in granata, è stato facile scegliere questo club – la risposta dell’olandese ex Ajax intervistato dai tifosi – e il pubblico è sempre caloroso: cantano tanto e ci danno grande carica, è bella la connessione che c’è tra la squadra e la sua gente”. LEGGI TUTTO

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    Toro show con l'Almeria, ma solo un pari

    Dopo il successo per 1-0 contro l’Espanyol il Toro ha chiuso il ritiro di San Pedro del Pinatar con una seconda uscita: contro l’Almeria è finita 1-1. Il vantaggio è stato firmato dai granata al 36’ con Schuurs, mentre il pareggio spagnolo è maturato al 43’ della ripresa ad opera di Ramazani. Juric ripropone Milinkovic-Savic dall’inizio e fa subentrare Lukic e Radonjic, gli altri due serbi che hanno preso parte al Mondiale. Assenti Singo, Aina, Ricci, Rodriguez e Linetty, oltre a Vlasic che domani affronterà il Marocco nella finale per il terzo posto. Nella ripresa, al posto di un evanescente Sanabria, è entrato Pellegri. Discreta la prova dei granata, con qualche occasione di troppo sprecata nel corso della prima frazione. In particolare si è avuta conferma del valore di Schuurs, sempre più leader tecnico di questa squadra. Contro l’Almeria ha disputato un’ottima prova difensiva, e al momento giusto è anche stato letale nell’area avversaria. Chiuso il ritiro spagnolo, domani per i granata è previsto il volo di rientro: sabato e domenica dovrebbero essere lasciati di riposo, con la ripresa dei lavori che, salvo variazioni, è fissata per lunedì al Fila.Iscriviti al Fantacampionato Tuttosport League e vinci fantastici premi! LEGGI TUTTO

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    Miranchuk subito decisivo

    Mancava da quasi un mese, dalla trasferta di Roma con sfida pareggiata da Matic al 94’ dopo il vantaggio granata firmato Linetty. In Spagna si rivede il Toro, forte dell’impiego di Schuurs dal primo minuto, con Ricci in mezzo e Miranchuk in attacco. Nel ruolo di centravanti gioca Sanabria: Pellegri è fermato dalla gastronterite che frena anche Vojvoda. Tanto che per la contemporanea assenza anche di Aina e Singo – il gruppo degli indisponibili si completa con Linetty – a destra c’è Bayeye. Sotto esame in vista del mercato di gennaio alla pari di Ilkhan, piazzato da Juric in coppia con Ricci, e pure di Karamoh, scelto per completare il tridente offensivo.
    Ripresa con dentro i Primavera
    Dopo un paio di buoni interventi di Berisha e un palo colpito da Mato la zampata che decide il primo tempo arriva da Miranchuk: al 39’ l’uscita dalla propria trequarti da parte di Ilkhan è elaborata, ma riesce anche grazie al supporto di Karamoh. L’esterno offensivo prende palla, esce in dribbling su due avversari e dopo una cavalcata di 40 metri appoggia per il russo che rientra sul sinistro e fulmina Fernandez: granata in vantaggio. Dopo un’ora di Toro vero – o almeno della miglior versione attuale che resta priva dei reduci dal Mondiale: Milinkovic-Savic, Lukic, Radonjic e Rodriguez, nonché di Vlasic che giocherà la semifinale con la Croazia – Juric si affida alle riserve, molti dei quali sono giocatori aggregati dalla Primavera di Scurto. Un paio di parate di Gemello, e un salvataggio sulla linea di Djidji, consentono ai granata di mantenere il vantaggio anche quando, nella decina di minuti finali, l’Espanyol aumenta il ritmo per tentare – inutilmente – di pervenire al pari. Buona la prima: vince il Toro, decide Miranchuk: venerdì la prossima amichevole contro l’Almeria.
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    Schuurs: Dubai, Filadelfia e una convalescenza che prosegue bene

    TORINO – La sua voglia di Toro è irrefrenabile. Non era scontato che Perr Schuurs si ambientasse così bene nei suoi primi mesi in Italia: il centrale difensivo olandese, arrivato in estate dall’Ajax per colmare il vuoto lasciato dalla cessione di Gleison Bremer alla Juventus, finora è stato sorprendente sotto ogni punto di vista. Era lecito aspettarsi che, sul terreno di gioco, avrebbe impiegato un po’ di tempo per assimilare i tatticismi del calcio italiano. In particolare, si pensava che trovasse maggiori difficoltà nell’impostazione difensiva di Juric: non tanto per i movimenti, molto simili a quelli della scuola olandese, quanto per lo schieramento a tre. Mai sperimentato, dunque motivo di curiosità e di apprendimento immediato. Schuurs ha subito capito il Toro, integrandosi alla perfezione nei meccanismi granata.

    Poi, durante la sfida contro la Sampdoria, il contatto con Amione al limite dell’area e la conseguente caduta dopo il fallo hanno portato al brutto infortunio alla spalla. La lussazione gleno-omerale alla spalla destra fortunatamente non ha avuto bisogno di un intervento chirurgico: spauracchio scongiurato con l’ultimo controllo effettuato il giorno dopo il pareggio di Roma. Ma la terapia conservativa comporta un lungo lavoro di fisioterapia, che Schuurs adesso svolgerà a Torino. Si è presentato ieri al Filadelfia: non era scontato, visto che avrebbe potuto proseguire la prima parte della riabilitazione in Olanda, ma ha voluto a tutti i costi esserci. Per stare coi compagni, per vivere l’atmosfera dello spogliatoio, per sposare in maniera ancor più avvolgente il Toro. E soprattutto perché sta meglio: non poteva esserci notizia migliore per Juric.

    Dunque, Schuurs è in Italia. Probabilmente – ma tutto dipenderà dalla velocità di ripresa dell’olandese – il 7 dicembre non partirà con la squadra alla volta di Murcia. Il Toro preferisce farlo restare al Filadelfia, per permettergli di recuperare con tutta la calma del mondo. Non perché non rappresenti una colonna della difesa granata, ma perché un’eventuale ricaduta costerebbe sicuramente l’operazione. Prospettiva da evitare a tutti i costi, visto e considerato che i tempi di lontananza dal campo si allungherebbero notevolmente. Schuurs ha riabbracciato i propri compagni di squadra, i quali nei giorni scorsi lo avevano festeggiato sui social in occasione del compleanno: l’olandese il 26 novembre ha infatti compiuto 23 anni. Nei giorni scorsi Perr si è goduto qualche giorno di relax a Dubai in compagnia della fidanzata, dedicandosi individualmente al recupero dall’infortunio alla spalla: aveva un programma fra palestra e piscina che ha svolto con estremo scrupolo. Schuurs, che avrebbe sognato di essere ai Mondiali ma si è dovuto accontentare di tifare a distanza i suoi connazionali in Qatar, è un professionista serissimo. Ma è soprattutto un giocatore forte: tecnicamente, fisicamente e mentalmente. Juric ha descritto così il suo primo approccio al calcio italiano: «Ha una mentalità pazzesca. Ci sono cose che fa veramente bene e altre in cui deve migliorare tanto. Sono convinto che abbia una grande visione di gioco e una velocità incredibile, ma per diventare un difensore importante deve crescere. Lavorare con lui è un piacere». Il tecnico non vede l’ora di ritrovarlo. Schuurs è una risorsa indispensabile: il suo arrivo a Torino lo deve alla caparbietà di Vagnati, il primo ad aver messo nel mirino uno dei talenti più brillanti in circolazione.
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