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    Superlega, incontro tra Agnelli e i presidenti della A

    MILANO – Il tema della Superlega al centro della riunione tra i presidenti della Serie A. In un hotel nel centro di Milano, i patron dei club hanno discusso sulle conseguenze degli eventi della Superlega, ma anche di fondi e progettualità in vista della prossima stagione.
    Insieme ad Agnelli anche Scaroni, Lotito e De Laurentiis
    Presenti, tra gli altri, il presidente della Juventus Andrea Agnelli, quello del Milan Paolo Scaroni, l’ad dell’Inter Beppe Marotta, il patron della Lazio Claudio Lotito e quello del Napoli Aurelio De Laurentiis. Superlega in primo piano, ma al centro delle discussioni anche i temi economici che riguardano il futuro del calcio italiano.
    Ferrero: “Agnelli è la Juve. Non deve giustificare niente”
    Il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, ha parlato in seguito alla riunione informale tra i club di Serie A a Milano: “Com’è andata? Benissimo. Il clima è ottimo, abbiamo fatto quello che dobbiamo fare. Dobbiamo trovare armonia e lavorare per un calcio migliore. La volontà c’è anche da parte di Juve, Inter e Milan. Agnelli è la Juve, una squadra italiana importante, ha fatto la boutade e ha capito che è più importante il calcio casalingo. Lui non deve giustificare niente, non siamo a scuola”.  LEGGI TUTTO

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    Moratti e la Superlega: “Io non avrei firmato”

    Sulla bufera Superlega che in queste ultime settimane sta scuotendo il calcio europeo è intervenuto anche l’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti. “È antipatico dirlo, ma io non avrei firmato. Una cosa simile mi era stata paventata anni fa da un gruppo di nuovi manager che stavano studiando la cosa, ma la trovavo troppo privilegiata, una cosa che esagerava” ha detto a Deejay Football Club.
    Tutte le news e gli aggiornamenti sulla Superlega
    Moratti e l’arrivo di Mourinho alla Roma
    Tanti gli argomenti di discussione. Uno su tutti l’arrivo di José Mourinho a Roma: “Non so se sia cambiato negli anni, lui ha una grande esperienza e un carattere sempre uguale. Un po’ cambia il calcio e bisogna adattarsi, lui ha trovato squadre che non avevano mezzi all’altezza delle sue ambizioni. Però è talmente divertente l’idea del suo ritorno in Italia… Mi ricordava molto Herrera prima di prenderlo: le sue dichiarazioni erano simili a quelle di Herrera. Lui ha la possibilità di far bene senza dover arrivare al top: sarà sorprendente il fatto di quello che farà. Mi diverte pensare al suo arrivo, non alle polemiche ma a quello che dirà”.
    Moratti: “Mourinho come Conte”
    “La sua figura combattiva è per l’esterno, nello spogliatoio ha una professionalità esemplare – ha proseguito su Mourinho – In un derby col Milan ci buttarono fuori Sneijder nel primo tempo, sembrava che la squadra fosse nei guai: io pensavo di trovare qualcuno che parlasse male dell’arbitro in spogliatoio, invece c’era silenzio e un uomo calmissimo che diceva cosa fare e che avremmo sicuramente vinto. Aveva calmato tutti mettendoli in condizione di giocare senza vittimismo. È molto professionale: lui spiega molto la squadra avversaria, è molto simile a Conte. Sono lavoratori terribili”. LEGGI TUTTO

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    Superlega, la risposta di Juve, Real e Barcellona alla Uefa

    La risposta di Juve, Real Madrid e Barcellona alla Uefa

    “I club fondatori hanno ricevuto, e continuano a ricevere, inaccettabili pressioni, minacce ed offese da terze parti al fine di ritirare il progetto proposto e, conseguentemente, desistere dal loro diritto/dovere di fornire soluzioni all’ecosistema del calcio mediante proposte concrete ed un dialogo costruttivo. Ciò è intollerabile in punto di diritto e la giustizia si è già pronunciata in favore della proposta di Super League, ordinando a FIFA e UEFA di astenersi, sia direttamente sia per il tramite dei propri associati, dall’intraprendere ogni azione che possa pregiudicare l’iniziativa in qualsiasi modo in pendenza del procedimento”.

    “Superlega concepita per fornire soluzioni all’insostenibile situazione del settore calcistico”

    “Il progetto Super League è stato concepito congiuntamente dai dodici club fondatori: Con lo scopo di fornire soluzioni all’attuale insostenibile situazione del settore calcistico. I dodici club fondatori hanno condiviso la stessa preoccupazione – così come altri stakeholders nel calcio europeo – particolarmente nel contesto socio-economico corrente, che riforme strutturali siano indispensabili per assicurare che il nostro sport permanga di interesse e sopravviva nel lungo periodo. Per rispondere a ciò, il 18 aprile hanno annunciato la loro volontà di creare la Super League e di instaurare un canale di comunicazione con UEFA e FIFA, in un costruttivo spirito di collaborazione tra le parti, così come reso noto a ciascuna di esse nella stessa data”.

    “La Superlega avrà luogo quando sarà riconosciuta da UEFA e FIFA”

    “Con il massimo rispetto per le attuali strutture e per l’ecosistema del calcio. I club fondatori hanno espressamente convenuto che la Super League avrà luogo quando riconosciuta da UEFA, da FIFA o da entrambe, oppure quando, nel rispetto delle leggi e dei regolamenti applicabili, considerata quale competizione compatibile a tutti gli effetti con il permanere dei club fondatori nelle rispettive competizioni domestiche. Tuttavia, a dispetto di tali circostanze, UEFA e FIFA si sono sinora rifiutate di stabilire un adeguato canale di comunicazione”.

    “Impegni della Superlega volti a destinare annualmente fondi di solidarietà”

    “E’ stata costituita al fine di apportare stabilità finanziaria all’intera famiglia del football europeo, attualmente impattata da una crisi profonda che minaccia la sopravvivenza di molti club. Testimonianza di questo sono gli impegni annunciati a destinare annualmente fondi di solidarietà di importo garantito, rispetto a quelli distribuiti da UEFA, e a rafforzare le regole di sostenibilità finanziaria, attraverso la creazione di un chiaro, trasparente ed efficace sistema di controllo, soggetto a verifiche da parte di esperti. I dodici club fondatori hanno condiviso come la Super League rappresenti un’opportunità unica per offrire ai tifosi in tutto il mondo il miglior spettacolo possibile e per rafforzare l’interesse globale nel calcio, che non è un fatto immutabile e che è soggetto a nuovi trend generazionali. Inoltre, hanno condiviso che uno degli obiettivi principali è la promozione del calcio femminile su scala globale, una enorme, ma attualmente sottostimata, opportunità per il settore”.

    “Pronti a riconsiderare l’approccio proposto”

    “Siamo totalmente consapevoli della diversità di reazioni all’iniziativa della Super League e, conseguentemente, della necessità di riflettere sulle ragioni di alcune di esse. Siamo pronti a riconsiderare l’approccio proposto, per quanto necessario. Tuttavia, saremmo altamente irresponsabili qualora, consapevoli dei bisogni e della crisi sistemica del settore calcistico che ci hanno indotti ad annunciare la Super League, abbandonassimo la missione di fornire risposte efficaci e sostenibili alle questioni esistenziali che minacciano il settore calcistico”.

    “Ribadiamo la volontà di discutere con la UEFA le soluzioni più appropriate”

    “Ci rincresce vedere come i club nostri amici e partner fondatori della Super League si trovino ora in posizione incoerente e contraddittoria avendo sottoscritto ieri numerosi impegni con UEFA. Tuttavia, poiché permangono i problemi concreti che hanno portato i dodici club fondatori ad annunciare la Super League alcune settimane fa, ribadiamo che, per onorare la nostra storia, per ottemperare agli impegni assunti nei confronti dei nostri stakeholders e dei nostri tifosi, per il bene del calcio e per la sostenibilità finanziaria del settore, abbiamo il dovere di agire in maniera responsabile e di perseverare nel raggiungere i nostri obiettivi, nonostante le continue ed inaccettabili pressioni e minacce ricevute da UEFA. Soprattutto, ribadiamo a FIFA, UEFA e a tutti gli stakeholder del calcio, come abbiamo fatto in numerose occasioni a partire dall’annuncio della Super League, il nostro impegno e la nostra ferma volontà di discutere insieme, con rispetto e nell’osservanza dei principi di diritto ma scevri da intollerabili pressioni, le soluzioni più appropriate per la sostenibilità dell’intera famiglia del calcio”. LEGGI TUTTO

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    Superlega, Infantino: “No al progetto, ma nessuna sanzione”. E bacchetta Ceferin

    TORINO – Superlega no, ma andateci piano con sanzioni e affini verso i club che hanno tentato di mettere in piedi la competizione alternativa. La sintesi estrema dell’intervista di Gianni Infantino all’Equipe suona come un monito alle derive giustizialiste-ceferiniane in seno all’Uefa e alle leghe nazionali. Dice il presidente della Fifa: «Certe sanzioni potrebbero avere conseguenze importanti e poi bisognerebbe prendersene la responsabilità. C’è da capire di che provvedimenti si parli, sento dire che bisogna punire i club, ma questo potrebbe voler dire castigare anche i calciatori, gli allenatori e i tifosi delle società coinvolte che non hanno nulla a che spartire con il progetto della Superlega. E’ compito delle istituzionali nazionali, poi dell’Uefa e quindi della Fifa, prendere le decisioni opportune. Io, anche nelle situazioni più delicate, sono per il dialogo e non per i conflitti. Dobbiamo evitare di parlare di guerra quando si parla di calcio, soprattutto in un momento come questo in cui tutto il mondo fa i conti con una pandemia senza precedenti».

    LA MOSSA DI INFANTINO – A tre settimane dalla detonazione notturna del progetto Super League, emerge l’abilità politica di Infantino che approfitta del momento critico per ergersi ad arbitro e pacificatore della rissa fra le istituzioni e i 12 club, con il risultato di ridimensionare il suo rivale Ceferin, che Infantino non ha esitato a soccorrere il 20 aprile, ma riprendendosi nello stesso tempo quella fetta di potere che il presidente dell’Uefa sembrava avergli eroso, proprio grazie all’alleanza con i grandi europei. Gli stessi club contro cui Ceferin si è scagliato con una mitragliata di interviste rilasciate nelle scorse settimane, a partire da quella concessa a margine del congresso e diventata un’invettiva contro Andrea Agnelli, trascesa in tono e sostanza. Non era piaciuta, ai vertici del calcio mondiale, la trasformazione dell’importante crisi politica aperta dalla Super League in lite personale. Ma, soprattutto, pare che in seno alla Fifa nessuno sia così voglioso di andare allo scontro aperto con i club più importanti e popolari. Anche alla luce del progetto WCC, ovvero World Club Competion, il mondiale per club, il giocattolo da un paio di miliardi di dollari, che Infantino vuole far partire al più presto, dopo aver rinviato la prima edizione per Covid. Portare avanti un progetto del genere senza i 12 club della Super League o anche solo senza Real Madrid, Barcellona, Juventus e Milan, potrebbe togliere non poco appeal al nuovo torneo.

    ELEGANTE MAZZATA – Infantino, quindi, inizia a ricucire lo strappo della Super League, non senza moniti severi ai cosiddetti “club fondatori”, ma senza alcuna minaccia e, anzi, assestando un’elegante mazzata a Ceferin, quando dice: «Un leader deve anche chiedersi perché siamo arrivati ??a questo. E, da lì, come possiamo costruire il futuro insieme e per questo dobbiamo ascoltare tutti, ma soprattutto i tifosi, che sono il vero cuore del calcio».

    IL TRIBUNALE DI MADRID – Infantino è abile, furbo e ha certamente letto con attenzione la misura cautelare del Tribunale di Madrid (un faldone corposo che dispone anche di: «Ordinare alla FIFA e alla UEFA, nel procedimento, di astenersi dall’adottare qualsiasi provvedimento o azione; di rilasciare qualunque dichiarazione o comunicazione che impedisca o ostacoli, direttamente o indirettamente, la predisposizione della Superlega»). Fifa e Uefa hanno ovviamente i mezzi e gli uomini per combattere una guerra giuridica, nella quale il tribunale di Madrid sarebbe solo la prima battaglia, ma perché combattere una guerra quando ci si può sedere intorno a un tavolo? E Infantino lo spiega in un altro passaggio dell’intervista, nel quale da una parte chiude al progetto Super League così come è stato proposto («Perché si basa su una rottura con le istituzioni» e «perché non è concepibile un sistema chiuso»), ma dall’altra apre all’idea di «dibattere nuove idee nel rispetto delle istituzioni e senza perdere di vista i valori che hanno reso il nostro sport oggi il più popolare al mondo». Se ci fosse un Google translator delle dichiarazioni politiche, forse inserendo quella frase verrebbe fuori: «riforma della riforma Champions, per mediare tra l’inaccettabile formula antimeritocratica della Super League e l’evidente inefficienza dell’Uefa di rispondere alle esigenze di chi nel calcio mette e produce più denaro».

    TAVOLI PER IL FUTURO – Ma al netto delle interpretazioni troppo estensive del suo pensiero, l’Intervista di Infantino apre, dunque, alla stagione delle colombe dei tavoli, che probabilmente verranno apparecchiati al termine del frenetico finale della stagione dei club, magari in concomitanza con l’Europeo. E sarà molto interessante capire non solo la disposizione dei posti, ma anche il menù. LEGGI TUTTO

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    Superlega, inchiesta della FA: possibili sanzioni per i 6 club inglesi

    LONDRA (Gran Bretagna) – Rischiano sanzioni le sei squadre di Premier League che hanno aderito alla Superlega (Manchester United, Manchester City, Liverpool, Chelsea, Arsenal e Tottenham). Lo fa intendere la federcalcio inglese, la Football Association, con una nota ufficiale: “Da quando siamo venuti a conoscenza della Superlega europea, la nostra priorità e attenzione è stata quella di impedire che accada, sia ora che in futuro – si legge nella nota – in tutto questo periodo abbiamo intrattenuto discussioni con il governo, la Premier League e la Uefa. In particolare abbiamo discusso con il governo una legislazione che ci consenta di prevenire qualsiasi minaccia simile in futuro in modo da poter proteggere la piramide del calcio inglese”.
    Condanna per le violenze di Manchester
    “La scorsa settimana abbiamo avviato un’inchiesta ufficiale sulla formazione della Superlega europea e sul coinvolgimento dei sei club inglesi – continua il comunicato della Football Association – abbiamo scritto a tutti i club per richiedere formalmente tutte le informazioni e le prove riguardanti la loro partecipazione. Una volta ottenute le informazioni richieste, valuteremo le misure appropriate da intraprendere. Chiaramente quello che è successo era inaccettabile e avrebbe potuto causare gravi danni ai club di ogni livello del calcio inglese. I tifosi hanno svolto un ruolo vitale e di impatto nell’aiutare a fermare la Superlega europea e comprendiamo le loro frustrazioni. Tuttavia, non possiamo perdonare il comportamento violento e criminale che ha avuto luogo prima della partita tra Manchester United e Liverpool, su cui la FA sta ora indagando”.
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