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    Pohjanpalo: “Palermo, così si va in Serie A”

    Un finlandese a Palermo. Predisposto per conquistare definitivamente la Sicilia. E a condurre i rosanero verso grandi traguardi. Un Joel Pohjanpalo carico e fiducioso è pronto per una stagione da protagonista: «Abbiamo iniziato con una vittoria e un pareggio in campionato, siamo a 4 punti insieme a tante altre squadre e abbiamo però pure passato il turno in Coppa Italia. La Serie B è un torneo molto difficile, lo vedremo anche dalla prossima par LEGGI TUTTO

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    Juve-Inter, il derby d’Italia della gente e non dell’agente

    Il derby d’Italia non capitava alla terza dal 14 settembre 2013. Sempre di sabato, sempre alle 18. Si giocò a San Siro, terminò 1-1. Al destro di Mauro Icardi replicò il sinistro di Arturo Vidal. Allenatori, Walter Mazzarri e Antonio Conte. Questa volta, tutti allo Stadium. E’ l’ordalia che celebra la liberazione dal mercato. Sino a gennaio, la gente non sarà LEGGI TUTTO

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    Lazio, il divieto e il compromesso

    Lotito ha sempre parlato di gestione virtuosa: niente mutui, leasing e bond. Ma l’errore nell’ultima trimestrale è sfuggito al suo controllo e ha comportato un prezzo. La Lazio è l’unico club europeo che non ha potuto fare acquisti per il mancato rispetto di tre parametri: indice di liquidit&agr LEGGI TUTTO

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    Lotito torna da Cortina, a Roma c’è Insigne: la trattativa con la Lazio entra nel vivo

    ROMA – Casualità? Insigne è a Roma da sabato. Lotito è rientrato ieri da Cortina. Non si può non definire galeotto il viaggio di Lorenzo nella Capitale, ufficialmente in città per impegni personali (secondo alcune voci starebbe cercando casa da luglio). Quasi mai in questi casi si sbaglia. Apparente casualità oppure una prova schiacciante della trattativa che può portarlo a Roma a gennaio (ipotesi realistica) o prima (ipotesi ad oggi immaginaria)? Scenari da valutare nei prossimi giorni. Si attendeva il rientro di Lotito per definire strategie e chiudere operazioni in corso. Una è quella che può portare Lorenzo alla Lazio. Ha messo in stand-by ogni altra proposta, vuole riabbracciare Sarri. Si sono già sentiti, entrambi aspettano il via libera della società. Mau è convinto che Insigne sia ancora un giocatore di valore e la convivenza con Zaccagni non lo preoccupa. Lorenzo, dopo il Toronto e i fantamilioni canadesi, a 34 anni vuole dimostrare di essere ancora al top e punta a riconquistare la Nazionale. LEGGI TUTTO

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    La svolta dei Friedkin: cosa può cambiare dopo aver investito un miliardo

    Il «gigante addormentato» ha riposato abbastanza e continua ad alzarsi dal letto con una discreta fame. Quella metafora che Dan Friedkin scelse nel giorno in cui annunciò al mondo di aver comprato la Roma – era il 17 agosto 2020, anche se il passaggio di proprietà fu concretizzato a tutti gli effetti dodici giorni prima – oggi è più attuale che mai. Cinque anni dopo, la Conference, una finale di Europa League che ancora fa male e un’ottantina di sold out allo stadio non possono bastare come trofei da esporre al cospetto di una tifoseria ambiziosa, che s’avvicina al centenario del 2027 con il sogno di festeggiare un altro scudetto. Soprattutto perché, da quando il Napoli ha cominciato a scrivere il proprio nome nell’albo d’oro del nuovo millennio, è stata pure smentita la filastrocca che da Torino in giù vincere è un’impresa ai limiti dell’impossibile.  

    Roma, i Friedkin hanno investito più di un miliardo

    Se James Pallotta lasciò Roma accerchiato dal malcontento popolare, Dan è stato accolto come un re. E in questo lustro ha continuato a investire ben oltre i 591 milioni (debiti inclusi) messi sul piatto per formalizzare il closing. Sul mercato la proprietà ha speso 431,7 milioni, incassandone dalle cessioni poco più di 300. Ci sono state sessioni all’insegna dell’opulenza, come dimostrano i 127 milioni spesi nel 2024-25, e altre in cui si è stata scelta una strategia differente, privilegiando i parametri zero. Nel 2022-23, ad esempio, la Roma ha pagato appena 9,4 milioni di cartellini, portando però a Trigoria campioni come Dybala, Matic e Svilar, tutti da svincolati. Quello fu anche il primo anno del nuovo settlement agreement firmato con l’Uefa, cioè l’accordo che fino al 2026 incastrerà la Roma in una serie di condizioni economico-finanziarie da rispettare per evitare sanzioni o squalifiche. Uscire dai paletti di Nyon oggi è una necessità affinché il club possa avere un margine di manovra più ampio in sede di mercato e non solo, un’esigenza diversa ma al tempo stesso simile – per filosofia – a quella che convinse Friedkin, nel 2022, ad abbandonare la borsa.  

    Dal punto di vista della sostenibilità, la linea di Dan procede secondo tre direttrici che inevitabilmente dialogano tra loro: l’aumento del valore patrimoniale del roster, la riduzione del monte ingaggi e l’abbassamento dell’età media. Anche per questo motivo è stato scelto Gasperini, un tecnico abituato a valorizzare i giovani accrescendone la quotazione, anche nell’ottica di future plusvalenze. Al momento, quella giallorossa è la rosa più giovane tra le big con 25 anni e 7 mesi di media; grazie all’arrivo di calciatori come Wesley (21 anni), El Aynaoui (24), Ferguson (20), Ghilardi (22), Ziolkowski (20), l’età è stata notevolmente ridotta rispetto ai 26 anni e 284 giorni del 2024-25 e ai 27 e 268 del 2023-24. Lo “svecchiamento”, dunque, è progressivo. Gioventù è uguale a risparmio. Quando i Friedkin sono comparsi sulla scena, la società spendeva 117 milioni lordi di emolumenti, mentre l’ultima stagione si è chiusa sotto gli 89,5 e il rialzo registrato al primo settembre verrà inevitabilmente limato con alcune prossime uscite, tra cui quella di Pellegrini che ha il contratto in scadenza e da solo pesa sul bilancio per 10 milioni l’anno di ingaggio. 

    Friedkin, il silenzio come scelta di comunicazione

    A conti fatti, Mister Toyota nella Roma ha versato più di un miliardo tra rilevamento delle azioni dal precente azionista e altri versamenti superiori ai 720 milioni per sostenere la gestione del club, in particolare per coprire le perdite di bilancio. Il nuovo stadio di Pietralata, che nonostante la burocrazia e gli ostacoli a breve potrebbe decollare con la presentazione del progetto definitivo, vedrà crescere il totale di questo esborso monstre, di gran lunga superiore pure all’impegno nelle ricapitalizzazioni di Exor nella Juve, eppure nelle intenzioni della proprietà made in Texas renderà ben oltre la spesa. Tutto sommato, per Dan la Roma non è stata solo un gioco a perdere. A inizio 2025 il patrimonio dell’imprenditore è infatti aumentato del 77% rispetto al 2024, non solo grazie alle automobili o al cinema, raggiungendo 6,4 miliardi di dollari.  

    E la piazza? Ha volte ha capito, in altre circostanze ha apprezzato (il ritorno dello stemma ASR, la scelta di festeggiare anche il 22 luglio come data di compleanno, l’intuizione Gasp e prima ancora Mou) e in altre ha contestato apertamente, come dopo l’esonero di De Rossi e durante l’interregno Juric; in generale, però, ha risposto presente, apprezzando i colpi di scena ai quali la proprietà ha abituato. Dall’annuncio dello Special One, alla presentazione-show di Dybala, fino al viaggio di Lukaku nell’aereo pilotato dallo stesso Dan: hanno cominciato a chiamarle “americanate” e l’Olimpico non ha più smesso di riempirsi. Quella distanza che ancora in parte esiste è alimentata dalla mancanza di parole pubbliche. Dopotutto, Dan e suo figlio Ryan predicano l’invisibilità e la riservatezza. Il silenzio per i Friedkin è, a tutti gli effetti, una scelta di comunicazione. Da un certo punto di vista, sono i meno americani tra i patron statunitensi che ormai affollano la Serie A. Eppure agiscono, eccome se lo fanno. Per info citofonare ai 17 i dirigenti apicali sostituiti in appena un lustro.   LEGGI TUTTO

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    Guida alla 3ª giornata di B: apre Avellino-Monza. La Samp non può più fallire

    Juve Stabia-Reggiana, sabato ore 15

    Dopo i grandi addii (Pagliuca, Adorante e Floriani su tutti), la Juve Stabia dà la sensazione di essere ancora competitiva, anche se sarà difficile ripetere il 5° posto della scorsa stagione e le semifinali playoff, miglior risultato della storia del club di Castellammare di Stabia. Per il tecnico Abate, deb in B, non è disprezzabile il fatto che la squadra non abbia ancora perso e abbia raccolto due punti con Entella in trasferta (1-1) e Venezia in casa (0-0), risultati coi quali si possono mettere le basi di questa stagione. Il discorso è estendibile alla Reggiana di Dionigi, che ha esordito con l’onorevole ko di Palermo (2-1) per poi mettere sotto l’Empoli in casa, 3-1 maturato grazie a due espulsioni tra i toscani. Ora un confronto a entrambe utile, per provare a capire fin dove Juve Stabia e Reggiana possono spingersi in questa annata.

    Padova-Frosinone, sabato ore 15

    Il Padova di Andreoletti, altro esordiente nella categoria, è chiamato al cambio di marcia, dopo il 3-1 incassato a Empoli nell’esordio e lo 0-0 di Carrara ottenuto prima della sosta. Padova che, senza buoni sussulti, sembra destinato a lottare per non retrocedere, in attesa che da ottobre sia disponibile il Papu Gomez che sta finendo di scontare una squalifica di due anni per doping. Il Frosinone di Alvini invece, è la grande sorpresa delle prime due giornate anzi, mettiamoci anche la Coppa Italia, dove i ciociari si sono presi lo sfizio di eliminare il Monza andando a vincere in casa dei brianzoli. In campionato hanno esordito mettendo sotto l’Avellino (2-0) e strappando poi un prezioso 0-0 a Palermo. La squadra, pur non essendo molto diversa da quella che nella scorsa annata si salvò per le disavventure del Brescia, ha dei valori e può puntare alla parte sinistra della classifica, anche se il traguardo stabilito dalla società è la salvezza.

    Pescara-Venezia, sabato ore 15

    Assieme alla Sampdoria, il Pescara di Vivarini è la squadra più in difficoltà, ancora a zero punti e con 2 ko sul groppone (1-3 dal Cesena e 2-1 a Mantova). Basteranno gli acquisti last minute per risalire la china? Al momento però, per gli abruzzesi si profila una stagione non semplice. Come non semplice sarà l’impegno contro il Venezia, considerata la seconda forza della B dopo il Palermo. Gli arancioneroverdi, dopo il successo sul Bari nell’esordio (2-1), hanno raccolto uno 0-0 in casa della Juve Stabia, risultato in gran parte determinato dal rosso a Yeboah dopo 37’. La squadra di Stroppa comunque, ha già dimostrato di avere un potenziale notevole ma a Pescara saranno vietati gli errori di Castellammare.

    Modena-Bari, sabato ore 15

    Il Modena di Sottil ha colpito nelle prime due uscite per una grande compattezza di squadra. Che ha portato all’esordio il successo di Marassi sulla Samp (0-2) e il beffardo 1-1 interno con l’Avellino, con la vittoria mancata nel finale, quando gli emiliani colpivano due pali. Insomma, il Modena è la squadra che più avrebbe meritato di essere a punteggio pieno (dove dopo due giornate non c’è nessuno, a dimostrazione di come la B sia equilibrata). Il Bari di Caserta invece, finora ha raccolto tanti complimenti ma pochi punti: avrebbe meritato di più al debutto, nel ko di Venezia (2-1), ha poi giocato alla pari in casa contro il più quotato Monza (1-1). Adesso sarebbe il momento di raccogliere secondo il proprio potenziale, che non è basso, anche perché il Bari ha una folta rosa, praticamente è composto da due squadre e questo alla lunga può avere un peso.

    Catanzaro-Carrarese, sabato ore 17.15

    Dopo due stagioni concluse ai playoff, il Catanzaro sarà in grado di fare la terza? L’inizio di stagione con Aquilani non è dei più entusiasmanti: 1-1 interno col Sudtirol (passando in svantaggio  e venendo poi salvati dal solito Iemmello), 0-0 a La Spezia in quella che di fatto è stata una “non-partita”, il punto stava bene a entrambe, e si vedeva. Insomma, per imitare le belle stagioni con Vivarini e Caserta, serve un cambio di marcia. E non sarà semplice trovarlo con la Carrarese che dopo la bella salvezza della scorsa stagione, vive un momento magico: esordio trionfando 0-2 nel derby a la Spezia, 0-0 interno col Padova, risultati che fanno pensare come gli apuani possano fare anche meglio della scorsa storica stagione, quando in B erano debuttanti quasi assoluti. A distanza di un anno invece, giocano già come consumati veterani.

    Sampdoria-Cesena, sabato ore 19.30

    Momento della verità per la Sampdoria di Donati. Assai deludente l’avvio di stagione dei blucerchiati che hanno incassato 5 gol in 120’, perdendo da Modena (0-2) e Sudtirol (3-1), non proprio squadre di primissima fascia. Segnali preoccupanti, fan pensare che questa squadra possa essere più debole di quello che la scorsa stagione sul campo era retrocessa in C e che ha potuto mantenere la categoria grazie alle disavventure del Brescia che portarono al playout poi vinto sulla Salernitana. C’è insomma da invertire un andazzo, prima di ritrovarsi con l’acqua alla gola. Ma attenzione al Cesena, guidato dal genovese e sampdoriano Mignani. I romagnoli guidano il groppone delle otto di testa, avendo vinto a Pescara (1-3) e pareggiando in casa con l’Entella (una beffa, l’1-1 dei liguri è arrivato al 91’). Si ha la sensazione che Mignani possa sviluppare al meglio il buon lavoro della scorsa stagione quando, nelle ultime giornate, il Cesena agganciò la zona playoff a discapito del più quotato Bari. Sampdoria permettendo.

    Entella-Mantova, domenica ore 15

    L’Entella di Chiavari è salita in B con una buona forza collettiva, con Gallo la squadra non perdeva mai e aveva messo insieme, in C, una trentina di partite senza sconfitte. Con Chiappella in panchina, altro tecnico deb in B, la musica non sembra cambiata, Entella difficile da battere e al momento senza ko, visti gli 1-1 raccolti in casa con la Juve Stabia e a Cesena, quando il pari è arrivato nel recupero, segno che l’Entella fino all’ultimo non molla. E il Mantova? Con Possanzini ci si è abituati a risultati spesso opposti, già testimoniati da questo avvio di stagione: dopo il ko di Monza (1-0) è arrivato il 2-1 sul Pescara. Sembrano insomma esserci i mezzi per ripetere la brillante salvezza della scorsa stagione, anche se non mancherà qualche patema.

    Sudtirol-Palermo, domenica ore 17.15

    Dopo l’ottimo lavoro svolto nella scorsa stagione da subentrato, Castori sta facendo faville a Bolzano, con un Sudtirol capace, nell’ultimo turno, di segnare tre reti in 31’ alla Samp (3-1 in finale), mentre prima era arrivato l’1-1 di Catanzaro, con gli altoatesini passati in vantaggio per primi. Dunque il Palermo è avvisato, per imporsi al Druso, servirà una delle miglior versioni dei rosanero. Inzaghi deve riuscire a dare a uno squadrone quella continuità di risultati che insegue da tre annate. Il 2-1 alla Reggiana nell’esordio aveva convinto tutti, poi è arrivato lo 0-0 interno col Frosinone che ha fatto sorgere qualche piccolo dubbio sulla crescita del Palermo con Superpippo. Va anche ricordato però, che Inzaghi in B di fatto non ha mai sbagliato una stagione, ottenendo sempre risultati superiori al valore delle squadre che gli erano state affidate.

    Empoli-Spezia, domenica ore 19.30

    Nello scorso turno l’Empoli s’è buttato via in casa della Reggiana: stava vincendo 0-1 con gol del baby Popov (capocannoniere della B con 3 reti), stava controllando la partita, quando prima dell’intervallo sono arrivate le espulsioni di Guarino e Obaretin che hanno compromesso la partita, in 9 contro 11 è finita 3-1. In teoria i toscani, affidati all’emergente Pagliuca, dovrebbero essere la quarta forza della B, dopo Palermo, Venezia e Monza. Ma bisognerà dimostrarlo in ogni partita. E lo Spezia? Qualche volta si ha la sensazione che la squadra sia ancora frastornata per quella finale playoff persa in casa, lo scorso 1 giugno, contro la Cremonese, come se ne stesse ancora pagando lo scotto, questo hanno detto i risultati dei primo due turni (ko nel derby con la Carrarese, 0-2, e 0-0 col Catanzaro, sempre in casa). Insomma, il rischio di vivere una stagione molto diversa dalla scorsa grande annata, al momento è molto alto. LEGGI TUTTO

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    Cagliari, Adopo esclusivo: “Pisacane mi vorrebbe come Anguissa. Gasperini? Allenatore top”

    CAGLIARI – Immaginate una miriade di nazionalità in una sola persona. Molta Africa, un po’ d’Europa, un pizzico di Asia. Un melting pot racchiuso nel sorriso smagliante di Michel Adopo, l’uomo del momento nel Cagliari che si è affacciato con entusiasmo al terzo campionato di Serie A consecutivo. Adopo è nato 25 anni fa a Villeneuve-Saint-Georges, comune francese di circa 31 mila abitanti nel dipartimento della Valle dell LEGGI TUTTO