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    Galante: “Toro, sarà durissima ma non è ancora finita”

    Inter-Torino, curiosità e statisticheInter-Torino arriva in un momento diametralmente opposto per le due squadre. I nerazzurri domani festeggeranno il 20° scudetto in grande stile, i granata invece hanno bisogno come il pane di punti per l’Europa. Può essere un vantaggio per Juric? «Ovviamente la partita per il Toro ha un peso notevole. L’Europa è ancora un’ipotesi viva, devono crederci perché davanti nessuna sta correndo e ci saranno parecchi scontri diretti. Ma al clima di festa, in grado di alleggerire l’Inter, ci credo poco: nessuno farà sconti. Per il Toro sarà una gara difficile, contro un’Inter che giocherà con testa e gambe più leggere. A Juric serve una vittoria, ma contro una squadra che ha perso una sola partita in tutto il campionato diventa difficile…». Quanto pesa, in casa Toro, il mancato successo contro il Frosinone? «Tantissimo. Però va detto che ha affrontato uno dei peggiori clienti di questo periodo: il Frosinone ultimamente sta bene e ha anche quella sana disperazione di chi si deve salvare. Vincere non era così scontato, soprattutto per un Toro che non si trova tanto a proprio agio quando deve fare la partita. Nonostante questo, comunque, penso che il campionato finora sia stato buono: ha una media punti più alta dell’ultimo biennio. Se la stagione finisse oggi darei un 6,5, ma è un voto ancora migliorabile con le ultime cinque gare. Poi si potrà dare un giudizio completo». In un anno in cui l’Italia può addirittura piazzare più di 8 squadre in Europa, quanto rammarico avrebbe il Toro se non riuscisse ad arrivarci? «Tanto, perché è difficile che una stagione del genere possa ricapitare in tempi rapidi. Sarebbe una grande occasione buttata via. Noi nel 2002 con Camolese, per esempio, siamo stati molto bravi ad andare in Intertoto, approfittando anche dei passi falsi delle altre. Quella squadra, in un campionato se possibile ancora più difficile di questo, riuscì a compiere un salto di qualità soprattutto mentale. A questo Toro, invece, penso manchi ancora qualcosa».
    Inter-Torino, la terna arbitraleE poi c’è Juric, allenatore con un contratto in scadenza a giugno. Può pesare questa situazione? «Dovrei essere dentro lo spogliatoio per capire. Io penso che Cairo in questi anni abbia creato delle squadre competitive. A fine campionato, con o senza Europa, dovranno tutti quanti guardarsi in faccia. Devono mettersi a tavolino ed essere chiari da subito. Non possono esserci fraintendimenti sugli obiettivi futuri, altrimenti ritengo sia meglio salutarsi. Ma non credo che questa situazione pesi sui giocatori: le ultime partite del campionato, a maggior ragione se sei in corsa per l’Europa, si preparano da sole. E Juric di sicuro non è un allenatore che si accontenta del solo lavoro fatto nel suo triennio: sa che senza Europa chiuderebbe un ciclo non in linea con le sue ambizioni». L’ha stupita l’Inter? «No, perché è figlia di un lavoro iniziato da Spalletti, proseguito da Conte e perfezionato con Inzaghi. Già da tanti anni l’Inter è la formazione nettamente più forte del campionato: ci sono giocatori di alto livello, campioni veri che altre squadre non hanno. Ha la struttura, anche societaria grazie al lavoro di Marotta e Ausilio, per proseguire questo ciclo».
    Il mondo Toro si avvicina alla ricorrenza del 4 maggio. Quali sono i suoi ricordi di Superga? «Emozione unica, che ho vissuto per cinque anni. Quando il capitano legge i nomi degli Invincibili ti vengono i brividi, è un sentimento indescrivibile. Quei ricordi mi accompagneranno per tutta la vita. Superga resta nel cuore per sempre». Inter-Torino potrebbe essere l’incrocio fra il presente e il futuro di Buongiorno. «Ha dimostrato di essere molto forte, è già pronto per una big: non è un caso che venga accostato a tutti i più grandi club d’Europa. Potrebbe essere il suo ultimo anno a Torino: è stato molto bravo la scorsa estate a dire no all’Atalanta per amore della maglia granata, ma anche perché non riteneva di sentirsi pronto per lasciare il club che lo ha cresciuto. Non credo che possa fare la stessa scelta quest’estate. All’Inter non lo vedrei male: se proprio dovesse passare ai nerazzurri, mi auguro che possa prendere la mia vecchia maglia numero 5. Sarebbe un grandissimo rinforzo per Inzaghi». LEGGI TUTTO

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    Gilardino rinnova con il Genoa ma il Toro c’è. Palladino, possibilità concreta

    Futuro Gilardino: tra permanenza ed altri lidi
    Gilardino meno di due anni fa venne promosso dalla Primavera per guidare la prima squadra dopo l’esonero di Blessin. Lo stesso allenatore, il cui contratto com’è noto scade a giugno, ha più volte ribadito di essere molto legato all’ambiente rossoblù pur facendo capire di voler parlare con la società del progetto tecnico e delle prospettive di mercato, in entrata come in uscita, per il futuro. Le recenti dichiarazioni del ceo Blazquez («Vogliamo tornare in Europa entro due anni») confermano le ambizioni di una società che sarà chiamata in estate, visto l’accordo di ristrutturazione del debito firmato con l’agenzia delle entrate, almeno a una cessione per rispettare il saldo attivo sul mercato. Il futuro più incerto resta quello di Gudmundsson, per cui non mancano grandi pretendenti. Un Genoa dalle ambizioni europee, al netto di una partenza eccellente, potrebbe essere sposato in pieno dallo stesso Gilardino, al di là della concorrenza di Torino e Fiorentina. E il Genoa, almeno fino a quando non dovesse arrivare una scelta diversa da parte del diretto interessato, al momento non sembra puntare su altri profili per la sua panchina.
    Il Torino saluta Juric: “Gila” nell’orbita dei sostituti
    Gilardino è così una possibilità concreta per i granata, che dopo un triennio sono destinati a salutare Juric: l’uomo che ha restituito dignità all’ambiente lasciando alle spalle la lotta per la salvezza, ma tecnico che, salvo colpi di scena in questo finale di stagione, non è riuscito a compiere il passaggio importante: portare una squadra solida nelle Coppe europee. L’allenatore e il gruppo di giocatori avrebbero potuto offrire un rendimento maggiore, ma oggettivamente chi è davanti al Toro ha qualcosa in più. Sul piano tecnico, o del gioco guardando al Bologna che vuole entrare in Champions e che è la grande sorpresa di questo campionato. All’interno del quale il Genoa neopromosso è la prima delle piccole, dodicesimo – a sette punti dal Torino – e con tanti punti persi nei finali di gara. Quella dei rossoblù è però indubbiamente una stagione positiva, per quelli che erano i presupposti, cioè una tranquilla salvezza al ritorno in Serie A.
    Gilardino-Palladino: ex attaccanti dai destini incrociati
    Chi aveva qualche ambizione in più, dopo aver chiuso alla prima in assoluto nel massimo torneo italiano all’undicesimo posto e a una sola lunghezza dai granata, è il Monza. Anche adesso accodato al Toro, ma con 3 punti di distanza. Un Monza che aveva svoltato dopo la decisione di avvicendare l’allenatore della promozione, cioè Stroppa, con Palladino. Promosso dalla Primavera in virtù di una scommessa, vinta, da Galliani. Palladino ha prima portato i brianzoli a centroclassifica, e adesso lì in mezzo li ha pure strutturati. Sull’ex attaccante resta forte il Toro, con pure il Bologna che saluterà Thiago Motta, e la Fiorentina che darà l’addio a Italiano a guardare interessate verso Monza. Gilardino e Palladino rappresentano per certi versi una scelta simile: il primo ha leggermente più esperienza, avendo guidato anche Rezzato in D, Pro Verceli e Siena in C (i toscani pure in D), prima del Genoa promosso in A e quindi salvato. Palladino ha invece esordito in A nel Monza, dimostrando però subito di possedere e saper esercitare il carisma per essere primo allenatore. Sono comunque profili simili, giovani, provenienti dalla Primavera, e con voglia di confrontarsi con una società di medie, alte ambizioni come è il Toro.
    Occhio a Italiano: il tecnico intriga il Torino
    Tra i molti che cambieranno in estate si è fatto cenno a Italiano, altro papabile per la panchina granata. Qui si andrebbe nel segno della continuità tattica, viste le tante similitudini tra Italiano e Juric, ma in attacco andrebbero reperiti gli esterni offensivi che il tecnico viola gradisce, quelli silurati a gennaio per mancanza di rendimento nonché per la scelta di Juric di puntare sul modulo con le due punte. Si ricorderanno le partenze di Radonjic, Karamoh e Seck con l’arrivo di Okereke. Parlare di mercato è prematuro, prima il Toro è chiamato a non mollare fino in fondo in questo campionato, contestualmente Cairo e Vagnati dovranno iniziare a preparare la prossima stagione annunciando il nome dell’allenatore. LEGGI TUTTO

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    Diretta Frosinone-Salernitana ore 20.45: dove vederla in tv, in streaming e probabili formazioni

    È invece tempo di tirare le somme per i campani, che in caso di sconfitta o pareggio sarebbero aritmeticamente retrocessi in Serie B. La Salernitana si presenta all’appuntamento con una travagliata stagione sulle spalle, che ha previsto quattro cambi in panchina. Da Paulo Sousa a Pippo Inzaghi, da Liverani a Colantuono. La gara di andata valida per la 5ª giornata di campionato terminò 1-1 (reti di Romagnoli e Jovane Cabral).
    Segui la diretta di Frosinone-Salernitana su Tuttosport.com
    Dove vedere Frosinone-Salernitana: streaming e diretta tv
    Il match tra le formazioni di Di Francesco e Colantuono è in programma venerdì 26 aprile alle ore 20.45 allo stadio Benito Stirpe. L’incontro sarà trasmesso in streaming sulle piattaforme DAZN, Now e SkyGo, e in diretta tv sui canali Sky Sport Uno (201), Sky Sport Calcio (202) e Sky Sport (251).
    Guarda su DAZN tutta la Serie A TIM e tanto altro sport. Attiva ora.
    Frosinone-Salernitana, le probabili formazioni
    FROSINONE (3-4-2-1): Turati; Lirola, Romagnoli, Okoli; Zortea, Barrenechea, Mazzitelli, Valeri; Soulé, Brescianini, Cheddira. Allenatore: Di Francesco.
    A disposizione: Cerofolini, Frattali, Marchizza, Bonifazi, Reinier, Seck, Gelli, Ibrahimovic, Garritano, Kvernadze, Baez, Cuni, Kaio Jorge, Ghedjemis
    Indisponibili: Caso, Harroui, Kalaj, Lusuardi, Oyono
    Squalificati: nessuno
    Diffidati: Barrenechea, Oyono, Soulé
    SALERNITANA (4-3-2-1): Costil; Pirola, Pierozzi, Bradaric, Fazio; Basic, Legowski, Coulibaly; Tchaouna, Martegani; Ikwuemesi. Allenatore: Colantuono.
    A disposizione: Fiorillo, Pasalidis, Pellegrino, Sambia, Zanoli, Gomis, Simy, Weismann, Vignato
    Indisponibili: Boateng, Gyomber, Kastanos, Maggiore
    Squalificati: Candreva
    Diffidati: nessuno
    ARBITRO: Fourneau di Roma. ASSISTENTI: Tolfo-Fontemurato. QUARTO UFFICIALE: Volpi. VAR: Meraviglia. ASS. VAR: Chiffi.
    Frosinone-Salernitana: scopri tutte le quote. LEGGI TUTTO

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    Roma, le pagelle: Dybala decisivo, Cristante il migliore

    De Rossi (all.) 8 Era incredulo anche lui per quel gol allo scadere in una gara da 24 minuti complessivi. Il recupero in un periodo così intenso gli ha creato più di un problema: il karma lo ha ricompensato con tre punti fondamentali per la corsa Champions. 
    Svilar 7,5 In diciotto minuti può succedere niente oppure tutto. Buona la seconda. E lui si è fatto trovare pronto con una parata provvidenziale sul tentativo velenoso di Lucca. Si dice che i migliori portieri sono quelli che fanno un’unica vera parata in una partita: Svilar ne ha fatta una che vale quanto il gol di Cristante.  
    Mancini 6 Non impeccabile. Qualche intervento irruento e alcuni appoggi sbagliati. Nessun problema invece in marcatura.  
    Smalling 6 Ha sentito un problema fisico, è uscito con lo sguardo preoccupato. Una stagione maledetta.
    Spinazzola (43’ st) 6,5 Gioca da terzo centrale di difesa ma con licenza di spingere. Si sovrappone ad Angeliño e si mostra propositivo. 
    Karsdorp 5,5 In difficoltà per la pressione di Zemura, prende un’ammonizione. El Shaarawy (49’ st) 6 Entra bene nonostante i pochi secondi in gioco.  
    Cristante 8 Assist per il gol di Lukaku nella gara sospesa, gol incredibile allo scadere nel recupero. Il friulano colpisce l’Udinese e regala una vittoria importantissima alla Roma in ottica corsa alla Champions League. Fondamentale.  
    Pellegrini 6,5 Prima è bravo in fase di copertura a tagliare davanti a Pajero in area e a non lasciargli spazio per rendersi pericoloso, poi ci prova con un bel tiro piazzato respinto in angolo da Kabasele e che ha propiziato il vantaggio romanista.  
    Angeliño 6 Sbaglia qualche palla, ma è efficace con i suoi cross.  
    Dybala 7 La Joya ha purgato ancora, con quel suo mancino delicato e prezioso che da calcio d’angolo ha trovato alla perfezione la testa di Cristante. Decisivo.
    Azmoun 6,5 Si fa vedere tanto, smista palloni come una vera seconda punta e sfiora il gol evitato dall’ottima parata di Okoye.  
    Abraham 6 Attento anche in copertura, minuti vivaci.   Questi i giocatori impiegati nella partita sospesa lo scorso 14 aprile e che non sono scesi in campo nel recupero di ieri. 
    Ehizibue 6,5 Kamara 6,5 Huijsen 4 Aouar 5 Llorente 5,5 N’Dicka 6 Zalewski 5 Paredes 5,5 Baldanzi 6 Lukaku 6,5  LEGGI TUTTO

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    De Rossi diretta dopo Udinese-Roma: conferenza stampa e interviste LIVE

    23:05
    I numeri di Cristante
    Quella siglata contro l’Udinese è la quarta rete stagionale del centrocampista giallorosso (3 in Serie A, 1 in Europa League).

    22:50
    De Rossi a Dazn: “Smalling? Sensazioni non negativissime”
    Leggi qui le sensazioni dell’allenatore giallorosso sulle condizioni di Smalling

    22:35
    La classifica della Serie A
    Con questa vittoria la Roma consolida il quinto posto in attesa che l’Atalanta recuperi la partita contro la Fiorentina.

    3. Juventus 64 punti
    4. Bologna 62 punti
    5. Roma 58 punti
    6. Atalanta 54 punti (* con una partita in meno)
    7. Lazio 52 punti
    8. Napoli 49 punti

    22:20
    Le statistiche di Udinese-Roma
    Per scoprire tutti i dati della partita CLICCA QUI

    22:05
    Cristante: “Spettacolo portarla a casa così”
    Cristante ai canali ufficiali della Roma: “Diciotto minuti emozionanti, è la prima volta che si giocano i tre punti in così poco tempo. Gol? Ci vado spesso in quelle situazioni, è capitata giusta e la palle era perfetta: poi per fortuna è entrata. Però davvero venire qui e portarla a casa in diciotto minuti è uno spettacolo. Sono punti fondamentali per la corsa Champions, siamo lì e ci giochiamo tutto”.

    21:49
    I prossimi impegni della Roma
    La Roma se la vedrà contro il Napoli nella prossima giornata di Serie A, più precisamente domenica 28 aprile alle 18 al Maradona, e il giovedì successivo, il 2 maggio, ospiterà il Bayer Leverkusen per l’andata delle semifinali di Europa League.

    21:34
    De Rossi a Sky: “Mi sto vergognando per l’esultanza”
    De Rossi è intervenuto anche a Sky: “La formazione è stato un misto di tattica, il resto logica. Ho cercato di tenere in campo giocatori che potessero fare gol anche senza un gioco corale. Esultanza? Mi sto vergognando, mi stanno prendendo in giro tutti quanti. Ma la vittoria era importantissima per la classifica e il morale dopo la sconfitta del Bologna. C’è stata una partecipazione incredibile, anche di chi ha fatto il viaggio sapendo di non giocare un minuto, questo cose mi commuovevano da calciatore e da allenatore mi toccano un po’ di più. E’ stato bello anche per le polemiche per quando avremmo dovuto rigiocarla, ma dispiace per uno stadio che ci ha trattato così bene. Noi siamo stati la prima squadra nella storiadel calcio italiano che va a giocarsi una semifinale europea contro una squadra imbattuta e la campione di Germania con la federazione che ci ha dato un giorno in meno per prepararla. La risposta dei miei giocatori, però, mi fa stare tranquillo. Abbiamo una squadra di uomini meravigliosi. Napoli? Squadra fortissima che io considero tra le migliori insieme all’Inter in termine di qualità. Spero di azzeccare più mosse rispetto al Bologna. Ho raggiunti i punti di Mou? Guardo tutto tranne quello, è evidente che stiamo facendo molto bene, anche se qualcuno si dimentica, e abbiamo recuperato tanti punti su tante squade da quando sono arrivato. Penso che i ragazzi ce l’avrebbero fatta anche Mourinho perché sono campioni con un cuore enorme”.

    21:31
    De Rossi in conferenza: “Vi racconto il pre partita”
    “Di solito non saluto mai l’avversario, oggi però era tutto diverso, Pairetto ci ha voluto incontrare tutti prima della partita per chiarire di nuovo le regole di questo recupero e tutti quei dettagli inusuali. Dopo siamo rimasti una ventina di minuti da soli a parlare. C’erano anche Pinzi, mio amico fraterno, Paolo con cui ho condiviso l’Under 21 da compagno di camera. Non gli ho detto nulla nel post gara perché immagino lo stato d’animo opposto”.

    21:28
    De Rossi in conferenza: “Cannavaro puuò dare tanto all’Udinese”
    Il commento di De Rossi su Cannavaro: “Penso che possa dare tanto, è un ex giocatore e un allenatore con un’intelligenza superiore alla media. Ci siamo scontrati l’anno scorso in una gara di 90’, ci ha messo in grossa difficoltà. Ho intravisto già quello che sa fare, penso che sia la persona giusta per tirare fuori l’Udinese da questa situazione, però sotto c’è gente come Nicola al quale non augurerei mai di andare in Serie B, l’Udinese mi sta simpatica, è un po’ scomoda la trasferta, ma vi salverete”.

    21:17
    De Rossi in conferenza: “Vi spiego la scelta di Angelino”
    “Ho messo Angelino là per qualche cross, avevo pensato a una gara ancora più offensiva poi però la preparazione fisica dell’Udinese ci ha un po’ intimorito. Sono tre punti importantissimi, poi la nostra frustrazione veniva da altro, ci sentivamo in diritto di chiedere un aiuto in vista della gara contro il Bayer Leverkusen, mi sembra un precedente unico il fatto che non venga aiutata una squadra italiana in questo senso, poi talvolta il calcio dà regali succulenti. Ora prepararemo un’altra paritita difficile, sarà una gara totalmente diversa da oggi ma saremo pronti”.

    21:16
    De Rossi in conferenza: “Esultanza? Di solito sono più composto…”
    De Rossi sull’esultanza sfrenata: “Di solito sono più composto, anzi mi dispiace esultare così a Udine, una società che è sempre stata molto amica e che si è comportata bene, nulla contro di loro. Però il gol era importante in una partita importante, dimostrazione di una squadra forte, siamo andati spesso verso la porta, una squadra che vuole qualcosa se la va a prendere e talvolta viene ripagata dalla fortuna”.

    21:12
    Spinazzola a Sky: “Abbiamo dato un bel segnale”
    Spinazzola a Sky: “E ‘stato veramente complicato, ma siamo stati bravi fin dal riscaldamento per entrare subito nella partita. Abbiamo avuto tre/quattro occasioni, potevamo anche prenderne uno, ma penso fosse fuorigioco. Con il mister l’abbiamo preparata con due terzini per poter crossare tante volte. E’ andata bene e abbiamo dato un bel segnale, ma ora dobbiamo pensare al Napli perché se sbagli con loro si torna a piangere, dobbiamo vincerle tutte. Leverkusen? Sensazioni bellissime e squadra fortissima, è bello arrivare a fine stagione è giocarsi ancora qualcosa”.

    21:11
    De Rossi in conferenza: “Non avevo idea di cosa dovessi fare…”
    De Rossi ha aperto così la conferenza in sala stampa: “Ho parlato con i ragazzi, ho detto scherzando che non avevo idea di cosa dovessi fare, non avevo mai preparato venti minuti di gara. Sapevo che probabilmente giocando con tanti attaccanti magari dopo solo un minuto dovevo fare cambi per dare più equilibrio o magari qualcuno doveva scaldarsi per non giocare nemmeno, ma c’è stata applicazione da parte di tutti i ragazzi. Ho messo Stephan perché più offensivo, però ho atteso, perchè l’altra volta l’Udinese era un po’ stanca soprattutto sulle fasce, oggi invece era pimpante. Poi è andata bene sul corner finale e non è che Stephan non abbia partecipato molto”.

    21:08
    La reazione di De Rossi al gol decisivo
    Roma, De Rossi pazzo di gioia: vedi qui l’esultanza scatenata in campo 

    21:02
    Decisivo il gol di Cristante
    La Roma porta a casa i tre punti grazie all’incornata del centrocampista di origini friulane: guarda qui la fotosequenza del gol.

    20:52
    De Rossi sorride a metà: infortunio per Smalling
    Nonostante la vittoria, la Roma deve i fare i conti con l’infortunio di Smalling: l’inglese è stato costretto al cambio per un problema fisico (QUI I DETTAGLI).

    20:43
    Il bellissimo gesto dei giocatori della Roma verso i tifosi dell’Udinese
    Dopo il triplice fischio i calciatori giallorossi sono andati verso la curva dei tifosi di casa: ecco cosa hanno fatto

    20:30
    Udinese-Roma 1-2: tra poco le dichiarazioni di De Rossi
    Undici giorno dopo il “primo round” sospeso a causa del malore di N’Dicka, Udinese e Roma hanno recuperato gli ultimi minuti rimanenti della partita al Bluenergy Stadium: il risultato è cambiato e il match è terminato 2-1 per i giallorossi grazie alla rete di Cristante. Tra poco le dichiarazioni del tecnico della Roma.

    Bluenergy Stadium – Udine LEGGI TUTTO

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    Bloomberg: “Inter, Zhang non ha ancora accordo con Oaktree e Pimco per il prestito”

    Dopo la vittoria delllo scudetto il presidente Zhang avrebbe avviato le trattative con Oaktree e Pimco per rifinanziare il prestito in scadenza il prossimo 20 maggio. Lo riporta Bloomberg, canale televisivo americano di economia e finanza, secondo cui il presidente dell’Inter si starebbe muovendo in questo senso: “I colloqui tra Suning e Oaktree per rifinanziare l’impianto a un tasso più elevato rispetto all’originale sono ancora in corso, hanno detto persone a conoscenza della questione che hanno chiesto di restare anonime. La nuova struttura del prestito avrebbe una scadenza più breve”.

    Inter, Zhang in trattativa con Oaktree e Pimco: il punto

    Con Pimco, invece, potrebbe non arrivare l’accordo: “Separatamente, i proprietari del club nerazzurro stanno discutendo un accordo con Pimco con sede a Newport Beach per rifinanziare Oaktree. I colloqui sono ancora in corso e potrebbero concludersi senza riuscire a trovare un accordo, hanno detto alcune fonti. I portavoce di Inter, Oaktree e Pimco hanno rifiutato di commentare. Diverse chiamate a Suning Holdings sono rimaste senza risposta”. LEGGI TUTTO

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    Juric non intende mollare l’Europa: Toro a rapporto

    Il mister non ha alcuna intenzione di concedere una passerella scudetto domenica all’Inter a San Siro, cosi? come non intende mollare un solo centimetro da qui alla fine. Rimangono cinque gare da vivere senza ansie. Dando tutto cio? che resta di un triennio bello, ma che difficilmente diventera? meraviglioso.
    “Nessuno si è arreso”
    Anche perche? il calendario dopo il duello proibitivo contro l’Inter non regala chissa? quali slanci di ottimismo: resteranno infatti Bologna, Verona, Milan e Atalanta. Non proprio pizza e fichi, insomma. Juric ha parlato alla squadra. Lo aveva fatto con la bocca avvelenata dalla prestazione gia? a caldo dopo il pareggio contro il Frosinone. Successivamente, invece, i toni sono stati quelli di un condottiero che non ha alcuna intenzione di concedere alla squadra un mese in piu? di vacanza.
    Da qui al 26 maggio il Toro vuole sudare tutte le magliette che indossera?. Gia? Matteo Paro lo aveva spiegato domenica dopo lo 0-0 contro i ciociari: “A Empoli la squadra ha fatto un’ottima partita, ma ci e? andata male. Il derby lo abbiamo affrontato bene contro una squadra forte. Contro il Frosinone invece abbiamo trovato delle difficolta?, ma non abbiamo subito gol e i ragazzi ce l’hanno messa tutta. Noi prepariamo le partite bene e li carichiamo, dal canto loro i giocatori ci tengono tanto a rimanere aggrappati fino alla fine: qui nessuno si e? arreso”.

    Buongiorno: “Non molleremo di un millimetro”
    Anche Alessandro Buongiorno ha confermato questa versione: “Dobbiamo essere consci che ce la possiamo fare (riferimento all’Europa, ndr) e affronteremo ogni partita che ci rimane al massimo delle nostre possibilita?: non vogliamo mollare un millimetro e andare forte fino alla fine, e? solo una questione mentale”. Cosi? anche Juric, in questi giorni, sara? impegnato in questa missione: rigenerare il gruppo sul piano psicologico, cercando di mostrare un Toro all’altezza da qui alla fine.
    Ai granata non mancheranno le sfide stimolanti. A partire dall’Inter, passando per la rivelazione Bologna alla vigilia della commemorazione di Superga. Poi Verona, Milan e Atalanta. Se oggi parlare di Europa diventa un esercizio stucchevole, allora e? meglio cambiare registro: chiudere la stagione superando i 53 punti dello scorso anno e? un obiettivo decisamente piu? realistico. LEGGI TUTTO

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    Zhang: “Vorrei un giocatore cinese. Dopo l’Inter la mia squadra preferita è…”

    MILANO – Il presidente dell’Inter Steven Zhang pensa già alla prossima stagione alzando maggiormente l’asticella dopo lo scudetto vinto in questa stagione. Nell’intervista rilasciata al canale Tik Tok di Liu Teng (opinionista cinese) Zhang ha rilanciato le ambizioni dei nerazzurri: “Ogni stagione l’obiettivo è puntare al massimo, ogni trofeo ha il suo significato. Molti tifosi dicono di abbandonare certe competizioni, ma questo non è realistico, non si può rinunciare facilmente a nessun onore. Stabiliremo gli obiettivi a seconda delle circostanze specifiche”.

    Il ruolo di presidente dell’Inter e la dedica a Moratti

    “Inizialmente non avevo intenzione di diventare presidente, ma poi alcune parole di Moratti mi hanno spinto in questa posizione. Durante i miei studi non immaginavo cosa significasse gestire un club, non sapevo nemmeno cosa fosse lo sport. Puoi percepire questa cultura solo attraverso gli occhi dei tifosi, dagli stadi, puoi sentire la cultura di questa terra e capire che la cultura sportiva americana è diversa da quella europea. Qui è veramente una fede nel cuore di ogni persona – aggiunge – Ho chiamato Moratti per ringraziarlo, forse senza di lui, noi tifosi cinesi non avremmo mai sentito parlare dell’Inter. Da piccolo avevo sentito parlare dell’Inter, della Juventus e del Milan; se non fosse stato per lui e per suo padre, forse noi fan cinesi non avremmo avuto questo legame. Oggi sono io a mettere la seconda stella, ma senza i trofei che ha vinto lui prima, non avrei raggiunto quello che ho raggiunto oggi”.

    Tifo

    “Dopo l’Inter la mia squadra preferita è la Nazionale argentina. Prima di quell’Inter-Udinese quando mi presentai con la delegazione di Suning non avevo ancora visto una partita di calcio”.

    Rapporto con i giocatori

    “Io e i giocatori abbiamo un’età relativamente simile. All’epoca avevo solo 24 anni, non molto tempo dopo la laurea, e molte persone in Italia pensavano che fossi solo un bambino. Glielo leggo negli occhi, hanno sempre 10.000 punti interrogativi: questo è il presidente dell’Inter? Ormai sono tante le volte in cui vado allo stadio e mi fermano. Ho sempre la sensazione che i miei giocatori siano i migliori e quelli che lavorano più duramente, se guardi molti di loro come Mkhitaryan, Nicolò Barella, Stefan De Vrij, si sente che la loro vita è seria, concentrata e semplice. Tornano a casa dopo l’allenamento, prestano grande attenzione al cibo e alle bevande, e prestano attenzione alla famiglia e all’ambiente circostante. Penso che l’attuale competizione sportiva si sviluppi sempre più in questa direzione. Quanto più le star sono importanti, tanto più prestano attenzione ai loro aspetti personali. Quando sono entrato nel team per la prima volta, in effetti non era così coeso come lo è adesso. Dal punto di vista quotidiano, devo prestare attenzione ai dettagli e prendere sul serio il mio lavoro, che può finalmente riflettersi nei risultati del gioco. A quel tempo, sentivo che i nostri concorrenti avevano tali qualità”.

    Mercato e stadio

    “Mi sono sempre ricordato del gol che Eriksen ci fece col Tottenham nella prima partita in Champions League del 2018. Quando mi è stato detto c’era l’opportunità di ingaggiare Eriksen, ho detto subito sì. Con Pavard è successa la stessa cosa: ci fece gol l’anno scorso col Bayern Monaco, lo ricordo sempre. Rinnovi? Non dovrebbero esserci problemi con il rinnovo contrattuale dell’attuale rosa. Non avverrà nell’immediato, ma richiederanno un iter – sullo stadio – In Italia il problema è molto complicato, rischia di essere una lunga questione”

    Tournèe in Cina e giocatori cinesi

    “Non credo che questa cosa sia definitiva al 100% e non lo do per certo adesso, ma questo è quello che abbiamo pensato. L’attuale direzione dei lavori è simile a quella di molti altri club più grandi, non so se hanno fatto un annuncio ufficiale, e probabilmente non l’hanno fatto. Si andrà a Chengdu nel caso? Sì, ho parlato con i giocatori ieri. È un posto dove puoi vedere molti panda giganti – aggiunge – In questi otto anni ho pensato a questo aspetto di avere un giocatore cinese in rosa, ma ho voluto pensare soprattutto alla formazione dei calciatori. Al momento non ci sono giocatori adatti, poi se ne spuntassero, uno spero di portarlo in Italia. Del resto, la società si chiama Internazionale: già quando venne fondata aveva giocatori di diverse nazionalità”. LEGGI TUTTO