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    Al Vigorito spunta uno striscione dedicato a Maradona

    (Photo by Laurence Griffiths/Getty Images)

    Diego Maradona continua ad essere un ricordo vivido nella mente di ogni persona. La leggenda argentina è stata un simbolo non soltanto di un’intera tifoseria o di un’unica città, quella di Napoli, ma di tutto l’universo calcistico.

    Maradona, al Vigorito compare uno striscione: un omaggio alla leggenda

    La dimostrazione di questo affetto è emerso attraverso uno striscione attaccato all’esterno del Vigorito, stadio del Benevento. “Onora Maradona”, queste le due parole per onorare il dio del calcio. Naturalmente in correlazione alla partita che si giocherà con il Napoli, proprio nell’impianto dedicato al “Pibe De Oro”.
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    Da Lo Bello a Casarin: quando gli arbitri parlavano (e venivano puniti)

    Il direttore di gara di Siracusa fu il primo ad ammettere un errore in tv. Il fischietto mestrino sospeso due volte a causa delle interviste. E Menicucci fu costretto a smettere. L’ironia di Beppe Viola: “Avevamo invitato Michelotti, ma è rimasto a Parma, a cantare…”

    Quando gli arbitri cominciavano a parlare, la televisione in Italia ancora non c’era. Mancava, soprattutto, la pressione mediatica della moviola, che dalla fine degli anni Sessanta in poi ha costretto le “giacchette nere” a mettersi sulla difensiva, a tapparsi la bocca. Non sono mancati clamorosi casi mediatici e qualcuno ci ha rimesso pure la carriera. LEGGI TUTTO

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    Bundesliga: Leverkusen ko con il Friburgo di Grifo

    LEVERKUSEN (Germania) – Battuta d’arresta casalinga contro il Friburgo per il Bayer Leverkusen nell’ultimo match della 23ª giornata della Bundesliga, che vede al comando della classifica il Bayern Monaco vittorioso per 5-1 sul Colonia ieri (giorno in cui si è infortunato l’ex juventino Khedira in forza all’Herta) e ancora a +2 sul Lipsia.

    Bundesliga, la classifica
    Grifo fa festa alla BayArena
    Alla BayArena partono meglio gli ospiti, che spaventano subito il Leverkusen con le conclusioni respinte all’azzurro Grifo e a Hofler. La squadra di Bosz pian piano prova a prendere il controllo del match ma prima del riposo perde per infortunio Fosu-Mensah (sostituito da Dragovic al 44′) e in avvio di ripresa (50′) si fa sorprendere dal Friburgo: vincente il destro di Demirovic servito da Holer. Ed è proprio quest’ultimo ad assestare poco dopo (61′) un secondo gancio ai padroni di casa su assist di Grifo. La strada ora è in salita per il Bayer, che con gli ingressi di Frimpong e dell’ex romanista Schick trova però la forza per riaprire i giochi (gol di Bailey ispirato da Alario) ma non per trovare il pareggio. Un ko pesante per il Leverkusen, ora sesto a -2 dal Borussia Dortmund e con soli tre punti di vantaggio sull’Union Berlino e sullo stesso Friburgo.
    Bayer Leverkusen-Friburgo 1-2: tabellino e statistiche
    Pari Union, colpo Augusta
    Negli altri due match domenicali occasione persa proprio per l’Union Berlino e vittoria pesante per l’Augusta. Solo un pari casalingo infatti per i berlinesi, che non riescono così ad avvicinarsi alla zona Europa: avanti al 9′ contro l’Hoffenheim grazie a un rigore conquistato da Trimmel e trasformato da Kruse, l’Union viene ripresa al 29′ per un autogol di Schlotterbeck e nel finale ‘ringrazia’ invece la Var, che porta ad annullare la rete segnata dal laterale ospite Kaderabek. Il colpo esterno riesce invece all’Augusta, che passa sul campo del Magonza penultimo grazie all’acuto di Hahn (a segno al 25′ su assist di Niederlechner): nella ripresa vani i tentativi di pareggiare dei padroni di casa, salvati anzi dal palo che nega il raddoppio ad Hahn ma non impedisce alla squadra di Herrlich di festeggiare comunque tre punti preziosissimi nella sua corsa alla salvezza.
    Union Berlino-Hoffenheim 1-1: tabellino e statistiche
    Magonza-Augusta 0-1: tabellino e statistiche LEGGI TUTTO

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    Conte mostra i muscoli: “L'Inter ha ridotto il gap con la Juve”

    MILANO – Dopo un 3-0 convincente come quello rifilato dalla sua Inter al Genoa sul prato amico di San Siro c’è anche un pizzico di rimpianto a velare la soddisfazione di Antonio Conte: “Peccato essere usciti dall’Europa – dice il tecnico della capolista nel post partita – perché oggi ce la giocheremmo anche in Champions League”. Già, perché la squadra nelle ultime settimane è cresciuta in maniera esponenziale, trovando la forza per tentare una prima ‘fuga scudetto’ con il +7 sul Milan che stasera farà visita alla Roma: “Il calcio è la mia passione e la guarderò – assicura sorridendo Conte -, è una bella partita”. 

    Inter-Genoa 3-0: tabellino e statistiche
    “Scudetto? Strada lunga”
    Intanto c’è però da analizzare la gara dei suoi contro i liguri e più in generale l’evoluzione della squadra: “Abbiamo affrontato un Genoa che era in ottimo stato di forma e che nell’ultimo periodo teneva il nostro passo. Siamo stati bravi – afferma con orgoglio Conte -, con il giusto approccio e poi con voglia e determinazione, abbiamo concesso solo qualche cross e segnato tre gol senza contare i salvataggi di Perin. Siamo contenti perché il lavoro sta pagando, anche più dell’anno scorso. La squadra sta prendendo consapevolezza dei propri mezzi, crescendo nei singoli e nel collettivo oltre che nella lettura dei momenti delle partite. Ora ne mancano 14 e per noi non deve fare differenza l’avversario che abbiamo di fronte: bisogna sempre tenere le antennne dritte se vogliamo davvero fare qualcosa di bello e dare una grande soddisfazione al popolo nerazzurro”.
    Serie A, la classifica

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    Lukaku show! L’Inter serve il tris al Genoa e parte in fuga

    “Juve riferimento, ridotto il gap”
    Fa sensazione intanto vedere l’Inter a +10 sulla Juve (che deve però ancora recuperare la partita col Napoli) mentre l’anno scorso, a questo punto del campionato, era sotto di tre punti rispetto ai bianconeri: “Già nella passata stagione avevamo nettamente ridotto il gap – rivendica l’allentore nerazzurro – e quest’anno abbiamo contiuato a farlo. Si è creata sinergia ed empatia tra di noi, stiamo facendo qualcosa di bello e importante ma ripeto: mancano ancora 14 partite”. E le vicende societarie, assicura Conte, non condizioneranno la corsa della squadra: “Quando stai all’Inter devi sempre provare a vincere, al di là dei momenti, per rispetto della storia del club e dei tifosi. Noi proviamo a incidere dove possiamo, per il resto è inutile perdere energie su cose che non possiamo determinare”. Chiusura sul Parma: “Turnover in vista dell’Atalanta? Con quattro giorni di recupero non ce n’è bisogno – spiega il tecnico nerazzurro -. Pensiamo a una gara alla volta e rispettiamo molto gli emiliani, allenati dal mio amico Roberto D’Aversa: manderemo in campo la formazione migliore”.
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    Grintoso, duttile e decisivo. La rinascita di Barak: valeva 5,5 milioni. E ora…

    La lombalgia acuta e il momento difficile al Lecce. Il centrocampista ceco è rinato al Verona e contro la Juve ha realizzato il gol del pareggio

    Antonin è un diesel che diventa turbo, una vecchia promessa che torna più che mai attuale, un affare del Verona che sa sempre più come comportarsi all’interno di un calciomercato molto complicato. Antonin di cognome fa Barak, ha compiuto 26 anni a dicembre, sta recuperando un po’ di terreno perduto per colpa degli infortuni, avrebbe tutto per essere il punto di forza anche di una big. LEGGI TUTTO

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    Genoa, Ballardini: “Giocatori scelti per necessità. L'Inter è la favorita per lo scudetto”

    FROSINONE, ITALY – SEPTEMBER 30: Genoa CFC head coach Davide Ballardini looks on during the Serie A match between Frosinone Calcio and Genoa CFC at Stadio Benito Stirpe on September 30, 2018 in Frosinone, Italy. (Photo by Paolo Bruno/Getty Images)

    Il Genoa interrompe la striscia positiva in casa dell’Inter che attraversa evidentemente un processo di crescita quasi inarrestabile. La squadra di Ballardini si è ritrovata in svantaggio dopo meno di un minuto e, saltato il dispositivo tattico, ha sofferto parecchio. Perin ha salvato il salvabile ma sono arrivati tre gol che ridimensionano il grifone ma non mortificano l’ottimo lavoro del tecnico, che analizza la sfida ai microfoni di Sky Sport fornendo anche qualche spiegazione sulle scelte di formazione.

    NESSUN DRAMMA – Perdere a San Siro, specialmente con una squadra così in forma, rientra nell’ordine della stagione del Genoa. E la rete dopo 33 secondi ha complicato ulteriormente la situazione. “Il primo tempo ce lo siamo giocato creando anche qualche situazione pericolosa. Nel secondo tempo siamo stati poco ordinati e potevamo giocare un po’ meglio soprattutto nella gestione del pallone. L’Inter è la più forte fra le forti, credo sia nettamente favorita per lo scudetto. Non avendo altri impegni possono prestare tutta la loro attenzione al campionato, le rivali non se lo possono permettere”.

    DERBY – Possibile che, come la Sampdoria, anche il Genoa, libero da assilli di classifica, abbia inconsciamente scelto il derby “trascurando” una partita comunque difficile da vincere. “Noi abbiamo tante partite in pochi giorni, ovviamente sono state fatte delle valutazioni in funzione delle diffide e di chi soffre gli impegni ravvicinati. Abbiamo preso in considerazione questi aspetti. Ho fatto queste scelte perché i dati me lo hanno suggerito anche perché se si sceglie a priori di far riposare un calciatore in vista di un’altra partita non è detto che sia una soluzione azzeccata. La rotazione è stata dettata dalla necessità. Molti giocatori non reggono due partite in tre giorni e altri sono a rischio squalifica. Premesso ciò, indubbiamente la squadra poteva esprimersi in maniera diversa, migliore”. LEGGI TUTTO

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    LIVE Napoli-Benevento 2-0: è finita!

    Napoli – Benevento: diretta live Serie A Calcio 28/02/2021 | La Gazzetta dello Sport
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