consigliato per te

  • in

    Torino-Napoli: orario, diretta, probabili formazioni e dove vedere in tv e streaming la Serie A in tempo reale

    Il Torino si prepara ad affrontare la difficile sfida col Napoli puntando sulle carte dei due ex azzurri arrivati a rinforzare la compagine granata nell’ultimo mercato estivo. Le prime giornate di campionato hanno confermato infatti quanto Simeone e Ngonge siano i valori aggiunti per la squadra di Baroni rispetto alla passata stagione: “Ngonge è un giocatore che ha un raggio d’azione diverso da tutti gli altri. Può giocare sia come esterno che dentro il campo. Ha le qualità per rendersi utile sia partendo dall’inizio che subentrando a gara iniziata. Con lui stiamo facendo un percorso che avevamo iniziato a Verona. A Napoli non è riuscito a trovare lo spazio che pensava, ma ora lo vedo concentrato come tutta la squadra. Deve migliorare a stare dentro la partita passando dalle giocate semplici, perché il difficile lo sa fare già bene. Per quanto riguarda Simeone, è un giocatore che ho sempre ammirato vedendolo in azione da avversario e considero un privilegio il fatto di poterlo allenare”. Partire bene per continuare meglio. Antonio Conte e il Napoli sono chiamati al primo grande tour de force della stagione. Gli azzurri campioni d’Italia sono chiamati a giocare 7 gare in ventidue giorni. Cinque sfide di campionato, due di Champions League. Si parte domani pomeriggio in casa del Torino. Il tecnico salentino “Abbiamo due idee di gioco e andremo avanti con queste soluzioni. Il Napoli è stato strutturato in base a queste situazioni. Le insidie col Torino? Chiunque affronta la squadra campione d’Italia raddoppia le proprie forze. Hanno voglia di fare cose straordinarie. Sarà  una partita difficile, io vivo a Torino, è una squadra gloriosa. C’è un ottimo allenatore, come Marco Baroni. L’anno scorso la Lazio è stata la nostra bestia nera. In una settimana abbiamo perso in Coppa Italia e in campionato contro Baroni”.

    SEGUI TORINO-NAPOLI IN DIRETTA SUL NOSTRO SITO

    Torino-Napoli: diretta tv e streaming

    Le due compagini scenderanno in campo al Filadelfia alle ore 18, nella sfida valevole per la settima giornata di campionato. La partita sarà visibile in esclusiva in diretta streaming su Dazn, Dazn 1 e 214 Dazn Zona.

    Torino-Napoli: le probabili formazioni

    TORINO (3-5-2): Israel; Tameze, Maripan, Coco; Pedersen, Casadei, Asllani, Vlasic, Nkounkou; Ngonge, Simeone. Allenatore: Baroni. A disposizione: Paleari, Popa, Dembélé, Ismajli, Masina, Biraghi, Lazaro, Ilkhan, Ilic, Gineitis, Njie, Zapata, Adams. Indisponibili: Aboukhlal, Anjorin, Savva. Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno.

    NAPOLI (4-4-1-1): Milinkovic Savic; Di Lorenzo, Beukema, Juan Jesus, Spinazzola; Neres, Anguissa, Gilmour, McTominay; De Bruyne; Hojlund. Allenatore: Conte. A disposizione: Meret, Ferrante, Buongiorno, Marianucci, Gutierrez, Mazzocchi, Olivera, Elmas, Vergara, Politano, Ambrosino, Lang, Lucca. Indisponibili: Lukaku, Contini, Rrhamani, Lobotka. Squalificati: nessuno. Diffidati: nessuno.

    ARBITRO: Marcenaro. ASSISTENTI: Scatragli-Ceccon. IV UOMO: Tremolada. VAR: Doveri. ASS.VAR: Maggioni. LEGGI TUTTO

  • in

    Conte prima di Torino-Napoli: “Sette partite in 22 giorni, ci sarà bisogno di tutti”, rivivi la diretta

    16:00

    Il tour de force del Napoli

    Dal Torino in poi, per il Napoli iniziano 22 giorni di fuoco in cui scenderanno in campo 7 volte: la tabella di Conte.

    15:50

    Napoli, mancano i clean sheet

    Se l’attacco funziona alla grande, il Napoli ha subito qualche disattenzione di troppo in difesa, complici anche i parecchi infortuni nel reparto. La situazione.

    15:40

    Il Napoli tra le grandi d’Europa: la speciale classifica

    La percentuale realizzativa del Napoli di Conte sta migliorando la percentuale realizzativa: la speciale graduatoria nella quale ha pochi rivali in Europa.

    15:30

    McTominay, questo inizio di stagione rispecchia lo scorso

    Antonio Conte ha chiuso la conferenza stampa parlando di Scott McTominay e del suo cambio di status. A oggi lo scozzese ha segnato un solo gol e fatto un assist nelle prime sei partite. Un rendimento iniziale che rimane molto a simile a quello della scorsa stagione, dove alla fine si è affermato come l’MVP assoluto della Serie A al suo primo anno in Italia. Nelle sue prime sei partite in Serie A, ha segnato un gol e fatto due assist.

    15:17

    Termina la conferenza di Conte

    Termina così dunque la conferenza stampa di Antonio Conte prima della partita contro il Torino. Domani alle 18 il fischio d’inizio allo Stadio Olimpico “Grande Torino”.

    15:16

    Conte su McTominay: “Ha cambiato status, da inutilizzato a migliore del campionato”

    Conte conclude: “Anno più complesso? L’ho spiegato tante volte, chi vuol capire capisca. Basta andare a vedere cosa ho detto, non mi fate rispondere un’altra volta, poi diventa una litania. Il discorso di McTominay è molto semplice: ha cambiato status, arrivato da giocatore inutilizzato a miglior giocatore del campionato. Quando cambi status le attenzini nei tuoi confronti durante la partita sono totalmente diverse. Inevitabile che venga visto in maniera diversa. Nessuna questione di adattamento, anno scorso si è adattato a tutto”. 

    15:13

    “Totale fiducia in Gilmour”

    “L’anno scorso all’inizio era capitato un problema a Lootka e Gilmour l’aveva sostituito in maniera egregia. Ho totale fiducia in lui. Ha sempre risposto presente. A livello di caratteristiche ricopre le stesse di Lobotka ed era stato preso per questo. Trovarne un altro in questa rosa diventa difficile, perché tutti hanno caratteristiche diverse e non sono dei veri play. Mi auguro di no, ma dovremmo adattare qualche giocatore”.

    15:12

    Conte su Neres e Lang

    “Neres non mi deve dimostrare niente, ha contribuito tanto allo scudetto lo scorso anno. Lang sta lavorando tanto e si sta ambientando per capire cosa vogliamo da lui. Si applica e sicuramente avrà le sue chance. Bisogna continuare a lavorare e avere pazienza, e la devo avere anche io [ride, ndr]”

    15:10

    “Protestare perché si gioca tanto è un cane che si morde la coda”

    Conte sugli infortuni: “Sarebbe carino fare una statistica a livello europeo per vedere che proporzioni c’è a livello di infortuni. Più giochi e più rischi di avere infortuni. Giocando tanto hai meno possibilità di allenarti e ciò induce ad avere infortuni muscolari. Spesso ci si lamenta ma è un cane che si morde la coda. Per questo serve fare rose ampie”.

    15:07

    “Baroni grande allenatore”

    Conte sul Torino e Baroni: “Non solo contro il Torino, chiunque squadra che affronta il Napoli la affronta come i campioni d’Italia. Le motivazioni per gli altri saranno al mille per mille, tutti hanno la voglia di fare qualcosa di straordinario. Domani sarà una partita difficile. Io vivevo a Torino e conosco l’ambiente, sono andato a vedere spesso le loro partite. Ha una storia gloriosa, hanno tradizione, un’ottima squadra e un grande allenatore. La Lazio di Baroni l’anno scorso è stata la nostra bestia nera. Ma domani sarà un’altra partita”.

    15:06

    Il discorso tattico del tecnico

    “Il modulo è sempre un 4-3-3, che può essere tipico con due esterni o atipico con un centrocampista in più. Difficile catalogare un sistema di gioco nelle due fasi, spesso cambia la costruzione e la fase di non possesso. Al di là di questo, abbiamo queste due certezze, sia con i 4 centrocampisti che con i due esterni d’attacco, e cercheremo di proporle sempre. Non abbiamo altre soluzioni. Ci sono anche delle situazioni che fanno sorridere, come contro lo Sporting o contro il Genoa. Inevitabile che poi chi vede la partita trae conclusioni per il risultato. Abbiamo due identità chiare e andremo avanti così. la rosa è stata strutturata in base a queste situazioni”.

    15:03

    Conte: “Buongiorno e Politano rientrati in gruppo”

    Inizia la conferenza stampa di Antonio Conte: “Abbiamo ritrovato i nazionali, la maggior parte di loro hanno giocato entrambe le partite quindi quando tornano bisogna essere bravi a modulare gli allenamenti per il reinserimento. Infortunati? Buongiorno è tornato in gruppo, già da 3/4 allenamenti. Lo stesso Politano. Il recupero di Rrahmani sta andando bene e Lobotka ha iniziato la sua. L’obiettivo è vedere che risposte diamo a giocare sette partite in 22 giorni. Inevitabile che ci sarà un dispendio di energie importante e bisognerà fare delle rotazioni. Ci sarà bisogno di tutti, siamo curiosi di vedere le risposte”.

    14:53

    A breve la conferenza stampa di Conte

    Atteso a breve l’arrivo di Antonio Conte in sala stampa per risponde alle domande dei giornalisti.

    14:40

    Juan Jesus: “100 presenze con il Napoli? Spero di continuare questa storia”

    Torna Buongiorno, ma Juan Jesus rimane una pedina importantissima per Conte. Il brasiliano, protagonista di entrambi gli ultimi due scudetti vinti dal Napoli, ha raggiunto il traguardo delle 100 presenze con gli azzurri: “Napoli è casa mia”.

    14:30

    Hojlund in stato di grazia

    Tre gol in due partite con la nazionale danese, tre nelle ultime due partite con il Napoli: Rasmus Hojlund è in uno stato di forma fenomenale e può raggiungere un risultato che in carriera ha conquistato una sola volta.

    14:20

    Torino-Napoli, Buongiorno e Politano verso la convocazione

    Nell’avvicinamento alla sfida contro il Torino, arrivano buone notizie per il Napoli: Buongiorno e Politano potrebbero essere a disposizione di Conte. La situazione.

    14:10

    Simeone: “Conte? Quel giorno a Napoli con la grandine…”

    A Torino, il Napoli incontrerà di nuovo una vecchia conocenza degli ultimi due scudetti vinti, ovvero Giovanni Simeone. L’attaccante, oggi con i granata, ha raccontato un aneddoto esilarante con Conte: ecco cosa ha detto.

    14:00

    La conferenza di Conte

    Antonio Conte presenta la sfida in trasferta contro il Torino nella consueta conferenza stampa pre partita: inizio della conferenza in programma per le 15 al Training Center di Castel Volturno.

    Napoli Training Center – Castel Volturno LEGGI TUTTO

  • in

    Vlasic: “Volevo io la 8”. E intanto gioca da otto

    TORINO – È il numero che Giorgio Ferrini ha portato con orgoglio sulla schiena nei suoi 16 anni al Torino. Ed è anche quello che Nikola Vlasic avrebbe voluto quando nell’estate del 2022 è arrivato sotto la Mole. “Con Hajduk Spalato e Cska Mosca avevo l’8, il mio numero preferito, quello che mi è LEGGI TUTTO

  • in

    Atalanta, 118 anni e una statua per sempre

    Il 17 ottobre 2017 l’Atalanta compiva 110 anni. Davanti al notaio, Luca Percassi firmava l’atto d’acquisto dello stadio. Oggi, 17 ottobre 2025, sul piazzale antistante la Curva dedicata a Piermario Morosini, una moltitudine si ritrova in serata per scoprire la statua dedicata a Bergamo campione, fortemente voluta dai bergamaschi per onorare la squadra simbolo. L’inaugurazione non poteva cadere in un giorno migliore: LEGGI TUTTO

  • in

    Gasperini: “Con l’Inter per misurarci”. Ecco come stanno Angelino e Bailey

    14:05

    Chi a sinistra? Gasp risponde e dice le condizioni di Bailey

    “A sinistra c’è Tsimikas, poi Wesley e Rensch possono giocare anche lì: sulle fasce giocheranno due su tre, Bailey ci siamo quasi, speravamo fosse meno lungo ma quando tornerà ci darà una bella mano”

    13:58

    Gasperini: “Serve una Roma coraggiosa e competitiva”

    “Al tifoso non va chiesto niente, c’è già passione ed entusiasmo. Il compito diventa nostro, dobbiamo fare in mondo che sia uno stimolo per la squadra. Dobbiamo fare una partita di livelo, coraggiosa e competitiva contro una delle migliori squadre d’Italia. Se fai 15 punti su 18 bisogna migliorare con le prestazioni, con i risultati è difficile, mi aspetto un’Inter determinata, che voglia ristabilire le graduatorie del campionato: mi sembra proprio una bella sfida”

    13:57

    Le condizioni di Angelino e Pisilli

    Le condizioni fisiche di Angelino e quelle tecniche di Pisilli: “Angelino, sta meglio, per la prossima ci dovrebbe essere. Pisilli? Ha giocatori forti davanti, in questo momento giocano gli altri, ha avuto i suoi spazi e ne avrà altri. Noi abbiamo un nucleo forte e presente, che dà continuità di prestazioni a livelli alti. Se recuperiamo bene Dybala e Pellegrini, poi ci sarà Bailey… insomma qualche giocatore c’è, ma ce ne vogliono di più e ci vogliono più partite per avere più rendimento”

    13:54

    Il motto di Gasp: “Con l’Inter bella sfida per misurarci”

    Gasperini: “Quella di domani sarà una bella sfida per misuraci”

    13:52

    “Tutti vogliamo migliorare”

    Gasperini: “Tutti vogliamo migliorare e speriamo di ripetere questi risultati. Ora sono importanti le prestazioni, sono quelle che ti rendono più sicuri. Ci sono organici superiori, come quello dell’Inter, speriamo col lavoro di riuscire ad avvicinarci. È sempre difficile battere l’Inter, dal punto di vista tattica le squadre si conoscono tutte abbastanza bene”

    13:50

    Gasperini: “Si parla di piazzamento Champions perché porta soldi”

    “Si parla di Champions perché porta un sacco di soldi, nessuno parla di scudetto che sembra quasi non interessi. Non so qual è l’obiettivo, ma l’obiettivo tecnico va valutato di volta in volta. Io mi fermo a quelle, per adesso siamo in una buona posizione, cerchiamo di giocarcela al meglio contro una squadra che insieme al Napoli è la più forte. E io lì mi fermo”

    13:48

    Gasperini: “Due settimane di allenamenti sono servite a Dybala e Pellegrini”

    “Dybala ha fatto due buone settimane, gli è servito molto così come a Pellegrini. Chi è qui hai il polso, chi è stato via hai un po’ più di difficoltà, dopo la sosta c’è sempre un’incognita”

    13:47

    +++ Via alla conferenza di Gasperini +++

    “Come sempre quando c’è la sosta la squadra è divisa in due tronconi: chi è rimasto qui ha fatto due buone settimane, con gli altri è diverso. Ad esempio N’Dicka fa oggi il primo allenamento oggi con noi”

    13:28

    Olimpico sold out per la Roma di Gasperini

    Sessantamila tifosi della Roma, 3500 dell’Inter: pubblico delle grandi occasioni domani all’Olimpico per la sfida tra la Roma capolista e l’Inter

    12:58

    Gasperini, a che ora la conferenza stampa

    Gasperini parlerà ai cronisti alle 13.45 a Trigoria

    12:49

    La dieta di Gasperini

    I piatti preferiti, le abitudini e le attenzioni a tavola del tecnico giallorosso. Tutte le curiosità… (LEGGI TUTTO…)

    12:31

    Gasperini e la scelta degli attaccanti: il pensiero di Toni

    L’ex centravanti giallorosso, che risolse la sfida con l’Inter nella stagione 2009-10, parla di Dovbky, Ferguson e le scelte di Gasperini (LEGGI TUTTO…)

    12:15

    Ausilio e la verità su Gasperini e Konè

    Il direttore sportivo dell’Inter, alla vigilia della sfida tra la Roma e i nerazzurri, parla del tecnico dei giallorossi e del centrocampista francese, entrato nel mirino dell’Inter (LEGGI TUTTO…)

    12:01

    Roma, il minutaggio dei giocatori in nazionale

    Ecco quanto sono stati impegnati i calciatori giallorossi durante la sosta del campionato.

    11:53

    El Aynaoui stregato da Gasperini

    Il centrocampista giallorosso elogia il tecnico della Roma: “Ha le idee chiare. Ecco cosa ci chiede…” (LEGGI TUTTO)

    Sala Stampa Fulvio Bernardini – Trigoria LEGGI TUTTO

  • in

    Pioli torna a San Siro: chi sono gli 8 del Milan che lo ringraziano

    MILANO – “Caro mister, grazie”. Magari non tutti glielo diranno esplicitamente, oppure lo hanno già fatto il 2 gennaio scorso, quando in uno degli allenamenti svolti al centro sportivo dell’Al Shabab di Riad prima di giocare le gare della Supercoppa italiana, Stefano Pioli, in quel momento allenatore dell’Al-Nassr, fece visita al Milan per salutare i suoi vecchi giocatori e augurargli buona fortuna. Domenica sera a San Siro ci sarà un atteso rendez-vous. Pioli, il tecnico dell’ultimo scudetto a queste latitudini – stagione ’21-22 -, tornerà a San Siro. L’ultima volta, il 25 maggio 2024, fu salutato con gli onori del caso. Quella sera dissero addio ai colori rossoneri anche due totem del sopracitato scudetto, Kjaer e soprattutto Giroud, ma le lacrime più copiose furono quelle di Pioli.

    E di molti tifosi che domenica lo accoglieranno come si deve. In fondo, a prescindere da un’ultima annata in chiaroscuro, chiusa comunque col secondo posto in campionato – altroché l’ottavo dell’accoppiata Fonseca-Conceição -, Pioli ha vissuto cinque annate più che positive al Milan, riportando il Diavolo non solo in cima alla classifica di Serie A, ma pure in Champions dopo sette stagioni di assenza. In rossonero l’allenatore di Parma ha raccolto 240 panchine, sesto di tutti i tempi dietro i miti Rocco, Ancelotti, Viani, Capello e Liedholm. Allegri per agguantarlo e superarlo avrà bisogno dell’annata ’26-27, visto che attualmente si trova al nono posto con 186 presenze. A proposito, Pioli proprio a San Siro taglierà il traguardo delle 500 gare da allenatore in Serie A. 

    Quando Pioli lanciò Leao 

    Un grosso grazie glielo deve il club, non solo per aver saputo rialzare la squadra nella stagione ’19-20, quando subentrò a Giampaolo – ma allora fu scelto da Maldini e Boban -, e per aver gestito alla grande il periodo del Covid, quando costruì lo spirito di gruppo che accompagnò poi la squadra nelle annate successive. Se il Milan è tornato a essere il Milan, grandi meriti sono suoi. Scaroni, Furlani, Moncada: sono ancora tutti al Milan e un grazie a Pioli lo devono. Anche Ibrahimovic, volendo, ma conoscendo lo svedese sarà lui a chiedere a Pioli di ringraziarlo. Tanti grazie però Pioli li riceverà anche dai “suoi” ragazzi. Ne sono rimasti otto. Uno, su tutti: Rafa Leao, che con l’attuale allenatore della Fiorentina è diventato proprio… Rafa Leao.

    Da giovane prima punta di grande potenzialità, il portoghese è evoluto in un attaccante completo, un ala che quando vuole sa essere devastante. Un rapporto da padre a figlio, forte sul campo – con strigliate quotidiane da parte di Pioli negli allenamenti per pretendere dal ragazzo attenzione e giusto atteggiamento -, ma anche fuori, con Leao che si è speso confidato chiedendo consigli in periodi complicati, come in occasione del rinnovo di contratto del 2023 o quando aveva scoperto che sarebbe diventato papà.

    Pioli e il rapporto con Maignan

    Con Pioli ha avuto un rapporto franco anche Maignan, che nell’annata ’21-22, la prima a Milano, ebbe il suo rendimento più alto in carriera, contribuendo alla vittoria dello scudetto. Prestazioni che permisero a “Magic Mike” di raccogliere nel 2023 l’eredità di Lloris come numero uno titolare della Francia. Pioli e Maignan hanno avuto tante discussioni nello spogliatoio, anche per la gestione degli allenamenti del portiere, ma si sono sempre rispettati.

    E un grazie a Pioli lo devono anche Tomori, Loftus-Cheek e Pulisic, che in rossonero hanno trovato una nuova vita calcistica dopo essere stati accantonati al Chelsea. Saelemaekers con lui è cresciuto, trovando un’identità tattica più precisa – da terzino all’Anderlecht, a esterno tutto fare -; mentre Gabbia, dopo anni di apprendistato, al rientro dal prestito al Villarreal nel gennaio 2024 è diventato un titolare del Milan, conquistando anche la Nazionale. E infine Bartesaghi il 23 settembre 2023 ha esordito in prima squadra contro il Verona. LEGGI TUTTO

  • in

    Mutu e le parole a sorpresa su Gudmundsson: “Quando capirà di non essere il nuovo me…”

    Un nome e un cognome: bastano e avanzano in molti casi per esprimere un’emozione. Adrian Mutu, ad esempio, apre e riempie i cuori dei tifosi della Fiorentina provocando insieme brividi di piacere e ricordi indelebili. Perché Adrian è stato un campione amatissimo al Franchi (“Il Fenomeno” urlava la Curva Fiesole e Mutu rispondeva con un inchino ad ogni gol realizzato che non di rado era capolavoro), perché Mutu e la Fiorentina di Prandelli erano protagonisti in Italia e in Europa con un calcio bello e concreto, perché Adrian ci stava benissimo con la sua numero 10 accanto a Montuori e De Sisti, Antognoni, Baggio e Rui Costa, per unire generazioni di tifosi nel segno dell’affetto imperituro verso chi quella maglia ha indossato a Firenze. Un affetto che la Fiorentina e Mutu hanno rinnovato grazie alla partnership appena firmata: romanticamente coinvolgente per i tifosi viola.

    Acf Fiorentina è lieta di annunciare la nascita della collaborazione con l’Adrian Mutu Academy: bella soddisfazione, vero Adrian? «Assolutamente sì. È un grande orgoglio per me. Firenze è una città che porto nel cuore e la Fiorentina rappresenta una parte importantissima della mia carriera e della mia vita. Tornare a collaborare con questo club, anche in una forma diversa, è come chiudere un cerchio e allo stesso tempo aprirne uno nuovo, pieno di entusiasmo».  Come è nata e poi come si è sviluppata questa idea? «L’idea è nata in modo naturale, da un dialogo tra persone che condividono la stessa visione sul calcio giovanile. Con la mia Academy stiamo lavorando in Romania per offrire ai ragazzi un percorso serio, professionale, vicino agli standard dei grandi club europei. Quando la Fiorentina ha mostrato interesse per una collaborazione formativa, ci siamo trovati subito in sintonia: valori comuni, attenzione ai giovani e voglia di costruire qualcosa di duraturo. L’accordo prevede scambi tecnici, stage, formazione per allenatori e valutazione di giovani talenti. Alcuni ragazzi della mia Academy avranno la possibilità di allenarsi e mostrare le proprie qualità al Viola Park, così la Fiorentina potrà monitorarli da vicino. È una partnership che guarda al futuro, alla crescita reciproca».  Ha deciso di mettere la sua esperienza e la sua conoscenza del calcio al servizio dei giovani calciatori romeni che hanno un sogno? «Esattamente. Io sono stato un ragazzo con un sogno e so quanto conti avere qualcuno che creda in te. Oggi voglio essere quel qualcuno per i giovani romeni. Ho avuto la fortuna di giocare ad altissimo livello e di imparare tanto: ora sento il dovere di restituire qualcosa al calcio e ai ragazzi che lo amano».  È prevista la sua presenza al Viola Park quando i giovani dell’Academy saranno chiamati per uno stage? «Certamente. Voglio esserci, seguire i ragazzi da vicino, parlare con lo staff e condividere idee. Il Viola Park è un luogo straordinario, moderno e sono felice che i nostri giovani possano vivere un’esperienza simile. E poi entrare lì, di nuovo a contatto con i colori viola, sarà sempre un’emozione per me».  Ha avuto modo di sentire il presidente Commisso? «Sì, ci siamo sentiti. Mi ha fatto piacere la sua apertura e la sua passione. È una persona diretta, sincera, che ama davvero la Fiorentina. Abbiamo parlato dell’importanza di investire nei giovani e della cultura del lavoro: su questi valori siamo completamente d’accordo».  Commisso quest’anno ha investito molto, ma i risultati non sono ancora all’altezza: che idea si è fatto? «Il calcio è un insieme di cicli e di equilibri che a volte si spezzano per poco. La Fiorentina ha qualità, ma serve ritrovare fiducia e continuità. Le basi sono buone e i risultati arriveranno. L’importante è non perdere la calma: il progetto è serio e va sostenuto».  Pioli, accolto benissimo a Firenze per i suoi trascorsi, sta facendo fatica: come e dove deve intervenire per risollevare la squadra viola? «Pioli è un allenatore esperto e sa come gestire i momenti difficili. Deve lavorare sull’aspetto mentale, perché la squadra ha qualità ma manca di sicurezza. Firenze è una piazza che vive di emozione: quando le cose non vanno bene, la pressione si sente. Serve compattezza, equilibrio e magari qualche scelta coraggiosa nei ruoli chiave».  Allora sotto con Gudmundsson. Per certi versi avrebbe dovuto fare quello che faceva lei e non solo per la maglia numero 10: perché, invece, l’islandese non è riuscito ancora a imporsi? «Non è facile arrivare a Firenze e prendere la “10”. È una maglia pesante, carica di aspettative. Gudmundsson ha qualità, ma deve sentirsi libero di giocare, senza troppa pressione. Quando capirà che non deve dimostrare di essere il nuovo Mutu, ma semplicemente se stesso, farà vedere il suo valore».  Kean invece si è sbloccato, anche se adesso ha avuto un problema fisico in Nazionale: può essere lui il trascinatore nella riscossa? «Moise ha tutto per esserlo: fisico, tecnica e carattere. Gli serve trovare continuità: è un giocatore che sente l’energia del gruppo, quindi se la squadra lo sostiene, può davvero essere il punto di riferimento».  A proposito: rende meglio da solo o la coppia con Piccoli ci può stare? «Dipende dalle partite. Da solo può sfruttare la profondità e la sua esplosività, ma con Piccoli può nascere una coppia interessante: uno più di movimento, l’altro più di presenza fisica. Se trovano l’intesa, può funzionare».  La Fiorentina e Pioli sono ancora alla ricerca del vero Fagioli: fanno bene ad aspettare l’ex Juventus? 

    «Fanno bene. Fagioli è un talento vero, però dopo un periodo difficile serve tempo per recuperare ritmo e fiducia. Firenze è il posto giusto per lui, se riesce a liberarsi mentalmente. Io lo aspetterei senza dubbi». 

     Milan, Bologna e Inter, con il Rapid Vienna nel mezzo in Conference: entro fine ottobre si decide il futuro della Fiorentina? «Sì, credo che sia un momento cruciale. Queste partite possono dare la svolta, soprattutto a livello psicologico. Se la squadra riesce a ritrovare entusiasmo e punti, tutto può cambiare rapidamente. Io ci credo: la Fiorentina ha le risorse per rialzarsi e continuare la stagione in modo positivo».  LEGGI TUTTO

  • in

    Dovbyk e Ferguson possono essere un problema per la Roma, la risposta di Toni: “No ma devono…”

    Il 27 marzo del 2010 la Roma di Ranieri e l’Inter di Mourinho si contendevano uno scudetto tiratissimo. Nello scontro diretto dell’Olimpico fu un gol di Luca Toni sotto la Sud a consegnare la vittoria ai giallorossi che sembravano avviati verso il tricolore. La storia poi disse altro, ma il boato di quel gol è considerato, ancora oggi, uno dei più potenti all’Olimpico dell’era moderna. E uno studio, all’epoca, lo paragonò addirittura a un boato sismico: «Mi ricordo tutto perfettamente, come se fosse ieri. Nonostante io abbia giocato così poco a Roma, tanti tifosi romanisti ancora oggi mi fanno i complimenti. Ricordano con affetto quel gol, mi dicono che un boato così non l’avevano mai sentito prima, l’atmosfera che si era creata all’Olimpico quella sera è stata speciale. Mi capita di rivedere le immagini, con la telecronaca di Carlo Zampa in sottofondo. Mamma mia quanto urlava…». Oggi Toni si divide tra il lavoro in tv (ieri, per Prime, è uscita una sua intervista a Francesco Totti), gli impegni con i due figli e la passione per il padel, tanto che lo raggiungiamo a New York mentre è impegnato in una tappa dell’EA7 World Legends Padel Tour.

    Se dovesse ricordare solo con una parola quella notte, cosa direbbe?«Magica».

    Passiamo al presente: un giudizio su Pio Esposito?«Ci sono tante aspettative su di lui, ma mi sembra abbia tutti gli strumenti per riuscire a sopportarle. È un attaccante che mi piace: fisico, il classico centravanti potente, come ce ne sono sempre meno. Bisogna cercare di farlo crescere con calma, farlo lavorare. Il tempo dimostrerà se potrà essere uno dei più forti in circolazione.

    Lautaro Martinez è l’attaccante migliore della Serie A?«Non so se sia il più forte in assoluto, di sicuro ha ormai una consapevolezza assoluta e totale della propria forza, sia fisica che mentale. A me, personalmente, piace però tantissimo Thuram».

    Chivu è l’allenatore giusto per l’Inter?«È partito con il piede giusto, nonostante dovesse, fin da subito, confrontarsi con l’eredità pesante di Simone Inzaghi che, è vero, ha ha perso qualche campionato di troppo, ma è anche arrivato due volte in finale di Champions League. Chivu è l’uomo del Triplete, uno che conosce l’Inter benissimo, in ogni sua sfumatura».

    Dovbyk e Ferguson non sono così prolifici: la Roma rischia di pagarlo?«Magari, in partenza, non sono perfetti per il gioco di Gasperini, penso comunque che siano due ottimi giocatori. Hanno bisogno di conoscere sempre meglio Gasp ed i suoi metodi, come l’allenatore ha bisogno di conoscere sempre meglio loro due».

    Modric e De Bruyne: si aspettava un impatto così nel nostro campionato?«Stiamo parlando di due leggende, due campioni di livello assoluto. È normale che sia più avvantaggiato Modric: puòrecuperare meglio perché gioca solo una volta a settimana. Ma anche De Bruyne ha avuto un impatto importante. Nessuno dei due si può e si deve discutere: potranno anche sbagliare qualche partita, ma alla lunga saranno due certezze per le rispettivesquadre».

    Cosa succede a Firenze?«Premetto che non parlo di certezze, ma esprimo un’opinione basata su una sensazione. Secondo me Pioli era partito con un’idea di gioco poi, visti dal vivo tutti i calciatori a disposizione e considerate le loro caratteristiche, magari fa fatica a mettere in pratica quell’idea. Per trovare entusiasmo, serve una bella vittoria. I tifosi sono in rotta con il club, la squadra non sta andando bene, la certezza è che ci si deve ricompattare. A Firenze, senza l’amore della gente, non si va da nessuna parte».

    Chi vince lo scudetto?«L’Inter».

    E la Champions?«Il Barcellona».

    A novembre sarà protagonista delle Finals del World Legends Tour, con la presidenza di Alessandro Moggi, in programma a Miami: il padel ha sostituito il calcio?«In questo circuito ho trovato tante cose: amicizia, competitività, divertimento, anche fatica positiva, perché il livello di tutti i partecipanti è davvero altissimo. Poi, quando le partite finiscono, vediamo cose che voi umani… Un esempio? Nella cena di gala, a New York, Vincent Candela era vestito con la giacca e la camicia bianca. Ad un certo punto si è alzato da tavola e si è improvvisato cameriere. Tornando serio: a Miami si va per vincere, in coppia con il mio amico Luca Ceccarelli». LEGGI TUTTO